31 dicembre 2006

Dedicato al doppio Presidente Saccardin: effetti del carbone sui bambini


Ieri il nostro doppio Presidente Saccardin (ricordo a tutti che dopo la presidenza della Provincia ha di recente avuto anche la elezione alla presidenza del Parco del Delta del Po veneto) ha risposto alla lettera aperta inviata dai comitati e associazioni in questi giorni tentando ormai di convincere tutti che terminal, gasdotto e centrale a carbone sono in fondo piccoli mali che possono pacificamente convivere con il cosiddetto Parco del Delta del Po "perchè hanno una scadenza", di 30 anni. (come se fosse dopodomani).
Peccato: vivrò la mia vita con il mostro vivo.
Curioso: non è strano parlare di scadenze per opere non ancora in funzione? Sì perchè il terminal ancora non c'è e la centrale sarà praticamente rifatta da zero per mandarla a carbone. Dev'essere la nuova, e sicuramente non ultima scusa per giustificare tutto ciò che va contro quanto era stato previsto anche in campagna elettorale dal centro sinistra e che evidentemente non si è contrastato realmente fino in fondo, visti i risultati. Questa la pacatissima risposta di Saccardin. Non proprio pacate ma significative le dichiarazioni dell'assessore provinciale Nonnato sul rigassificatore.
Dall'alto e fino al basso Polesine stanno spuntando come funghi nuove centrali di tutte le sorti, da quelle più "ecologiche" a biomasse (Bagnolo, Crespino, Borsea) , a quelle "tecnologicamente le migliori possibili" a turbogas (Loreo e Cavarzere); mentre quelle vecchie come a Sermide vengono fatte funzionare ancora ad olio combustibile. Così, se ancora non esiste un Piano complessivo che consideri il totale delle emissioni a cui siamo controvoglia sottoposti e ognuno va per conto suo, il blocco del traffico sembra essere l'unica soluzione che vedono i nostri sindaci. L'aria che respiriamo nella nostra nebbiosa pianura ristagna, l'inquinamento delle polveri sottili già oltre misura si moltiplica con effetti sempre più allarmanti sulle patologie repiratorie e cardiovascolari.

Così mentre purtroppo ci fanno convivere con tutto, in chiusura d'anno dedico ai Presidenti Saccardin questa lettera del dott. Giovanni Ghirga medico pediatra di Civitavecchia sugli effetti del carbone sui bambini :
Dopo circa 20 anni che seguo bambini affetti da asma bronchiale non riesco a nascondere la delusione più completa verso questa società.
La scienza ha fatto progressi enormi nella cura delle patologie infantili riducendo la mortalità nei paesi più sviluppati a livelli impensabili fino a poco tempo fa. I reparti ospedalieri di ricovero per bambini, una volta affollati per l’elevato numero di piccoli malati, oggi hanno pochi pazienti.
Di fronte a questo successo della Medicina la risposta della società è ripugnante: l’uso del carbone come combustibile. In una città come Civitavecchia dove è già molto alta l’incidenza d
elle patologie respiratorie infantili, dove l’inquinamento industriale ha inciso fortemente sullo stato di salute della popolazione, i responsabili vedono senza guardare, odono senza ascoltare, si nascondono e imperano, tiranni, seguendo un unico obbiettivo: il lucro.
Cos’altro può suscitare nell’animo una notizia come quella da poco pubblicata sugli effetti del carbone nei bambini.
Uno studio effettuato dal prof. Dubnov ha dimostrato che l’inquinamento dell’aria causato da una centrale a carbone, sebbene nei limiti di legge, ha un effetto negativo sulla maturazione e la crescita polmonare dei bambini che vivono nella stessa area (Environ Res 2006,4).
Il tessuto polmonare sin dalla nascita è in via di accrescimento e rimodellamento. L’80 % degli alveoli polmonari si forma durante la crescita e lo sviluppo del polmone continua fino all’adolescenza.
L’inibizione dello sviluppo completo dei polmoni comporta una riduzione del tessuto polmonare, indispensabile per un corretto scambio di ossigeno ed anidride carbonica. Ricercatori dell’Università della California hanno scoperto che un minor sviluppo del polmone può causare alterazioni secondarie a livello del sistema nervoso centrale (Children at Risk).

La preoccupazione per i risultati di questo studio si aggiunge a quella per le conclusioni di altre recenti ricerche. Alcuni noti scienziati hanno preso in esame un gruppo di bambini, senza alcun sintomo a carico delle vie respiratorie, tra i quali alcuni di appena 3 mesi di età ed hanno dimostrato che tutti questi innocenti avevano un deposito carbonioso nei polmoni (Thorax 2001;56-12;932).
A Roma è stato dimostrato che il numero dei ricoveri di bambini affetti da polmonite aumenta in rapporto all’innalzamento dei livelli di inquinamento atmosferico (Eur Respir J 2001;17;1143-50).
Come si rimane dopo essere a conoscenza di queste ricerche.
Molti scrolleranno le spalle, ignavi, mormorando “Tanto non c’è più niente da fare”; altri si chiederanno “Ma cosa possiamo fare?”; pochi, ma onesti, continueranno a lottare ed a difendere quella dignità che, aimè, molti hanno svenduto.
Dr. Giovanni Ghirga - Pediatra Portavoce Coordinamento dei Comitati dei Medici del Comprensorio di Civitavecchia per l’Ambiente e la Salute

(PS: dedico la lettera anche ai nostri medici della zona perchè, se non l'hanno ancora fatto prendano esempio dai medici di Civitavecchia)


27 dicembre 2006

Un anno di blog

Oggi festeggio 1 anno. Niente riflessioni, altrimenti arriva la commozione.
Un caro saluto e un ringraziamento a tutti gli amici che in questo anno hanno partecipato.

23 dicembre 2006

Lettera di Natale alla Provincia di Rovigo


Gli amici dei Comitati polesani hanno preparato questo comunicato da inviare nei prossimi giorni alla Provincia di Rovigo (praticamente una letterina di Natale) riguardante la sconcertante vicenda dell'autorizzazione a costruire al terminal rigassificatore prima negata da un alto funzionario provinciale che poi ha ritirato l'annullamento perchè sconfessato dal presidente Saccardin favorevole a che si costruisca.
Una vicenda confusa, che ha anche visto il Consiglio provinciale votare la "fiducia" a Saccardin (e i carabinieri in provincia su ordine del pubblico ministero Fasolato, che sta conducendo un'inchiesta proprio sulle autorizzazioni al terminal).

E' possibile per tutti sottoscrivere la lettera individualmente o a nome di comitati, associazioni, enti, ecc. Per chi è interessato inviare una mail al seguente indirizzo del Coordinamento dei Comitati per la difesa dell'ambiente AmbientePolesine@gmail.com indicando con chiarezza nome, cognome e città.
Ecco il testo della lettera (che potete anche scaricare in PDF e diffondere):

La vicenda dell’annullamento del permesso di costruire di Porto Viro per il gasdotto dell’Edison ha avuto un merito: finalmente la Provincia di Rovigo esce dalle ambiguità e si schiera apertamente sulla questione del terminal gasifero di Porto Levante.
Nei giorni scorsi infatti il Consiglio provinciale ha ritrovato la sua unità nella condanna non del terminal, ma del dirigente che, esercitando un potere da sempre a lui riconosciuto in passato, avrebbe avuto l’ardire di annullare, per una serie di gravi illegittimità, il permesso di costruire del Comune di Porto Viro che ha autorizzato il gasdotto a servizio del terminal.
A questo punto, al di là delle questioni giuridiche, la vera domanda politica alla quale deve rispondere l’Amministrazione provinciale è: quali sono i vantaggi per il Polesine di questo progetto?
Presentato al momento della sua approvazione nella prospettiva di convertire a gas la centrale di Porto Tolle, il terminal gasifero localizzato contro ogni logica davanti alle coste del Delta del Po (allo scopo di far ottenere alla società che lo costruisce un finanziamento pubblico di 86 milioni di euro che altrove non avrebbe potuto essere concesso) per poi invece distribuire il gas cento chilometri più a sud nel bolognese, non apporta alcun beneficio al Polesine.
Ma allora un’Amministrazione provinciale che non ha saputo difendere il proprio territorio e la propria comunità dalla localizzazione di un’opera che, accanto ad un carico ambientale pesantissimo, non apporta alcuna utilità al territorio e alle popolazioni, dovrebbe interrogarsi sulla sua stessa effettiva utilità.
Ed ora attendiamoci un bel Consiglio provinciale a favore della trasformazione a carbone della centrale Enel e della nuova “Porto Marghera” a Ca’Cappello di Porto Viro: così i nostri amministratori preparano e benedicono il saccheggio del Polesine obbedendo agli ordini delle segreterie nazionali dei partiti o in nome di logiche spartitorie locali che nulla hanno a che vedere con l’interesse della comunità.
Così la politica diventa sempre più autoreferenziale e si allontana per sempre dai cittadini.

Hanno aderito:
Comitato Bassopolesano Antiterminal, Porto Viro
Comitato Ambiente e Sviluppo, Cavarzere
Comitato Cittadini Liberi, Porto Tolle
Comitato Intercomunale “Aria Pulita”, Sermide e Carbonara Po
Comitato per la difesa della salute e dell'ambiente, Loreo
Comitato "Villadose per l'Ambiente", Villadose
Italia Nostra, Sezione di Rovigo
LIPU, Delegazione provinciale di Rovigo
Medicina Democratica, Sezione Ferrara e Regionale Emilia-Romagna
Medicina Democratica, Sede Nazionale
WWF Sezione di Rovigo

[seguono le adesioni individuali]

19 dicembre 2006

Greenpeace no carbone: 3 giorni e 2 notti visti dal basso

Giovedì mi giunge in tarda mattinata la telefonata di Giorgio da Porto Tolle che mi parla di una emergenza: Greenpeace sta facendo un'azione alla centrale. Enel, dopo aver tanto inquinato con l'olio combustibile (tanto da essere stata condannata nel marzo scorso dal tribunale di Adria per inquinamento) ora vorrebbe convertire la centrale a carbone (come se il problema delle emissioni di anidride carbonica riguardasse un altro mondo). Per la conversione mancherebbe solo l'autorizzazione del Ministero.

Da anni lottiamo contro questo ecomostro, ma è sempre duro combattere gli innumerevoli interessi particolaristici che anche a Porto Tolle sono legati ai grossi impianti.Greenpeace a Porto Tolle: incredibile. Balbetto qualcosa per l'emozione. Che fare? Mando una mail ai comitati, ne parlo sottovoce alle persone vicine. Mi sento solidale e già “complice”. Corriamo a vedere questi arrampicatori: stanno scrivendo non senza ironia NO CARBONE proprio sulla ciminiera della centrale. E si legge da lontano.

Poi viene la notte dove loro sono lassù a 250 metri da terra, al freddo e pericolosamente senza luce perché Enel toglie la corrente dicendo di assumersi ogni responsabilità. Un piccolo drappello di noi, raccattato alla buona in giornata lavorativa, è laggiù la mattina del venerdì, a cercare un modo per unire la nostra protesta pacifica e civile che dura da anni a questa nonviolenta e fantasiosa di Greenpeace: NO CARBONE - SI PARCO. Si perché lì ci sarebbe il Parco del Delta del Po e basta guardarsi attorno per capirne le ragioni. Ma si tratta di un Parco perennemente in fasce e anche qui servirebbe una svolta.

Viene il sabato: manifestazione di solidarietà organizzata rapidamente con il tam tam. Davanti ai cancelli li salutiamo da sotto con dei palloncini colorati. Vorremmo abbracciarli tutti. Non li lasceremo mai soli, fino a quando scenderanno.
Nemmeno ora che tutto sembra finito li abbiamo davvero lasciati.
Grazie Greenpeace!

(Buon Natale Greenpeace)

18 dicembre 2006

Crisi ambientale: che fare?

Continuiamo nel tema della gravissima crisi ambientale in atto. Come rispondere? Noi piccoli cittadini e abitanti di questo pianeta possiamo fare qualcosa? Spesso i nostri governanti sono presi dall'immediato e non riescono ad alzare lo sguardo per vedere che ci sono cose ben più importanti da salvaguadare per l'interesse di noi tutti!!!
Come convincerli? Possiamo fare lo stesso qualcosa?

Appuntamento da non perdere giovedì 21 dicembre ore 21 a Villadose per l'incontro con Giorgio Osti organizzato dal comitato "Villadose per l'ambiente" dal titolo provocatorio:
Una risposta alla crisi ambientale: FARE TUTTI UN PASSO INDIETRO?
L'incontro prevede da parte del sociologo
G. Osti la presentazione del libro "Nuovi Asceti: Consumatori, imprese e istituzioni di fronte alla crisi ambientale"

breve presentazione :
Individui, famiglie e imprese consumano crescenti quantità di risorse. Gli enormi flussi di materia, energia e persone così generati provocano effetti come l'inquinamento di aria, acqua e suoli, l'accumulo di rifiuti, la congestione del traffico. Questa è la crisi ambientale del nostro tempo.
Una delle possibili risposte (per alcuni l'unica) consiste nel ridurre e semplificare questi flussi. Parole d'ordine di questa visione sono: sobrietà, decrescita, riduzione, recupero, contenimento dei consumi di risorse e di territorio, nuovi stili di vita, consumo critico. Nel volume “Nuovi asceti”, Giorgio Osti esplora il mondo delle imprese, del lavoro, delle istituzioni e dei consumatori singoli e associati, per rispondere alla domanda cruciale: possiamo fare qualcosa di fronte alla gravissima crisi ambientale in atto?

qui la locandina

16 dicembre 2006

Porto Tolle e il Polesine dicono GRAZIE GREENPEACE

Il momento più bello della manifestazione di solidarietà con Greenpeace di stamattina davanti ai cancelli della centrale di Porto Tolle: i manifestanti salutano gli "scalatori" di Greenpeace installati sul camino a 250 metri di altezza, che in collegamento radio ringraziano.
I manifestanti (noi!!!) salutano agitando i palloncini, lo stesso metodo che Greenpeace ha usato sul camino per rendere visibili i sostenitori dell'azione (puoi partecipare qui)

15 dicembre 2006

SOSTENIAMO GREENPEACE SABATO 16 ALLE 9.30 DAVANTI ALLA CENTRALE

Greenpeace si lancia con il paracadute dall'alto della ciminiera della centrale di Porto Tolle: sul paracadute campeggia la scritta "Energy Revolution" e il logo di Greenpeace.(foto di Greenpeace)

E' prevista per domani mattina sabato 16 dicembre una manifestazione organizzata dal Coordinamento dei comitati per la difesa dell'ambiente davanti ai cancelli della centrale Enel di Polesine Camerini contro il carbone, a sostegno della importante iniziativa di Greenpeace.

Il ritrovo è davanti ai cancelli dello stabilimento Enel di Polesine Camerini alle ore 9.30. La manifestazione si sposta successivamente alle ore 10 presso il Municipio di Porto Tolle. Chiediamo il sostegno di tutti contro questo ecomostro.
Scarica il volantino della manifestazione con cui i comitati ringraziano Greenpeace (!!!)

Una delegazione del Coordinamento si è recata già questa mattina a portare il sostegno a Greenpeace davanti alla centrale. Qui si è discusso con un dirigente Enel, mentre gli scalatori completavano la scritta. Mentre scriviamo, Greenpeace è ancora a 250 metri di altezza sopra il camino della centrale, aspettando che il Governo accolga le sue richieste.


Sostegno dai verdi regionali e polesani alla iniziativa di Greenpeace.

14 dicembre 2006

Greenpeace in azione a Porto Tolle!!!

E' una emergenza contro il carbone. Lo sanno tutti, lo dicono tutti. Quando agire?
Al posto delle tante parole, meglio i fatti.
E' in questi momenti in atto una azione di protesta di Greenpeace a Porto Tolle!
Puoi partecipare anche tu

COMUNICATO DI GREENPEACE
Greenpeace scala la ciminiera di Porto Tolle: No al carbone!

Ecco come appariva oggi pomeriggio la scritta fatta dagli attivisti climber di Greenpeace.
Facile indovinare che "NO CAR" diventerà "NO CARBONE".
Incredibile credere che questi ragnetti appesi ad un filo e armati di ... pennello (!!!) scriveranno quello che molti di noi pensano e dicono da tempo proprio sulla ciminiera della centrale dell'Enel!!!
Le foto e i video sul sito di Greenpeace.

11 dicembre 2006

Canteri di CartaQui Veneto: Nuova convivenza e tutela dei beni comuni e della democrazia

Inizia per CartaQui Veneto il percorso dei cantieri sociali sabato prossimo 16 dicembre a Mestre, con un appuntamento dal titolo: "Decrescita per il Veneto- un'idea per creare una nuova convivenza e tutelare beni comuni e democrazia".
L'incontro prevede un primo momento di confronto sul Veneto che cambia in cui interverrano numerosi esperti coordinati da Gianni Belloni, seguito da una assemblea introdotta da Valter Bonan sul significato e le ragioni dei cantieri sociali nel Veneto.

Qui il programma

05 dicembre 2006

La volpe (e i volpacchiotti) ringraziano

(Cautamente) una buona notizia: la forte protesta degli animalisti contro il discutibile provvedimento della Provincia di Rovigo per il contenimento delle volpi, sembra portare ad una tregua.
Se da una parte l'assessore alla caccia Spinello si fa quasi vanto del piano per il contenimento dei "nocivi", dicendo che ci copiano dalle altre province, dall'altra sembra essere stato messo alle strette dalle proteste degli animalisti, e probabilmente anche dagli interventi dell'on. Zanella e della Senatrice Donati.
Qui il comunicato dei verdi della provincia

29 novembre 2006

Le relazioni del Convegno: sentiamole

aggiornamento del 3 dicembre

Sono in rete e sono disponibili in audio qui le principali relazioni del convegno di sabato 25 novembre "Energia e Ambiente" e precisamente:
Luigino Mottaran- Introduzione del portavoce dei comitati
Gianluigi Ceruti - Ambiente e salvaguardia
Massimo De Santi - Energia e rigassificatori
Renzo Ghezzo - Esperienze di risparmio energetico
Guglielmo Piva - Esperienze di risparmio energetico
Stefano Casalini - Agricoltura e energie rinnovabili
Maurizio Pallante - Strategie energetiche
Eddi Boschetti - Energia, risparmio e biomasse
Stefano Montanari - Nanopatologie
Andrea Masullo - Energia e cambiamenti climatici.

Per ascoltare le relazioni, cliccate sotto alla frase "Listen now" (ascolta subito). Buon ascolto.

26 novembre 2006

Più che un convegno: un Superconvegno!


Cari lettori per commentare il Convegno di ieri 25 novembre organizzato dal Coordinamento dei comitati per la difesa dell'ambiente non servono molte parole: guardate con i vostri occhi e dite se non si può parlare di grande successo. Sala più che al completo, presenti anche classi delle scuole superiori, partecipazione dei comitati locali e "oltreconfine", cittadini comuni interessati... si poteva chiedere di più?
Riguardo alle relazioni di Ceruti, Masullo, Pallante, Montanari e gli altri: chi non ha partecipato avrà la possibilità di rifarsi con le registrazioni.
Presto altre notizie più dettagliate.
P.S. Notata l'assenza del Parco del del Delta del Po veneto.

Qui il Comunicato del Comitato per la salvaguardia del Golfo di Trieste impossibilitato a partecipare fisicamente, ma presente moralmente!
Contro i rigassificatori del Golfo Trieste era presente un rappresentante del Comitati Umanisti contro i Rigassificatori
Da Livorno-Pisa presente il Comitato contro il rigassificatore off-shore
Pervenute le adesioni al Convegno del "Comitato Aria Pulita" di Sermide e dell' Associazione Vaccolino.
Inoltre pervenuta l'adesione anche da parte del Circolo mantovano di Sinistra ecologista.

16 novembre 2006

Energia e ambiente: Convegno dei comitati a Rovigo


Il Coordinamento dei Comitati polesani per la difesa dell'ambiente in collaborazione con i comitati contro i rigassificatori del centro e del nord Italia organizza per sabato 25 novembre a Rovigo un Convegno nazionale dal titolo "Energia e Ambiente, contradddizioni e prospettive"
L'importante Convegno vede tra i suoi relatori esperti nazionali ed internazionali, dalla salvaguardia ambientale, alle patologie derivanti dall'inquinamento ambientale, dalle energie rinnovabili ai cambiamenti climatici. Nomi come Andrea Masullo, Maurizio Pallante, Stefano Montanari e Gianluigi Ceruti non hanno probabilmente bisogno di ulteriori spiegazioni per chi frequenti abitualmente queste tematiche.

Il Convegno costituirà un altro momento importante di confronto e di dialogo tra i cittadini e le istituzioni locali e nazionali con la richiesta principale dei comitati
di un Piano energetico nazionale che veda nelle sue linee fondamentali un maggiore uso delle energie rinnovabili, il rispetto della normativa nazionale ed europea, la salvaguardia e la valorizzazione del territorio, la partecipazione delle popolazioni locali alle scelte.
Al Convegno sono invitati tutti, specialmente coloro che siano interessati ad uno sviluppo attento alla salute ed in sintonia con il territorio.
Hanno aderito: Italia Nostra, WWF, Lipu, Gruppo padovano Amici di Beppe Grillo "Cantòn del Grillo" e la sezione Emilia-Romagna di Medicina Democratica.

qui il depliant di invito con il programma completo

il luogo del convegno

conferenza stampa dei comitati

14 novembre 2006

Turbogas a Loreo: incontro pubblico

Cari amici rieccoci alle prese con nuove centrali: un'altra sembra spuntare verso Loreo, uno dei comuni del famoso (o fantasmagorico?) Parco del Delta del Po. Stavolta è una turbogas.
Il comitato dei cittadini sorto attorno a questa nuova emergenza invita la cittadinanza e tutti quelli che vogliono saperne di più a partecipare all'incontro di venerdì prossimo 17 novembre alle ore 21 dal titolo:" Gli effetti sulla salute delle centrali a turbogas". A Loreo, accanto a tecnici della ditta West Energy interverrà anche il noto medico epidemiologo Prof. Claudio Po, esperto di problemi legati all'inquinamento da polveri sottili proprio come quelli derivanti dalle centrali a turbogas.

scarica la locandina

04 novembre 2006

Finalmente anche il Parco al centro sinistra, anzi ... alla Provincia


Il Presidente della Provincia Federico Saccardin è stato nominato anche Presidente del Parco naturale del Delta del Po veneto.
Perchè due enti distinti, quando si può avere un unico Presidente, prendi 1 paghi 2? Questa la soluzione ottimale per mettere d'accordo tutti, forse più a destra che a sinistra. E soprattutto per mettere d'accordo una volta per tutte la Provincia con l'ente Parco in quello che sarà un impossibile confronto.

La vedo davvero difficile e temo che ne vedremo delle belle: Presidente Saccardin ora che è Presidente del Parco, cosa pensa del distretto energetico nel Delta del Po, un tantino in contraddizione con la necessità di salvaguardia e di valorizzazione del territorio, no? E cosa pensa della conversione a carbone della centrale di Polesine Camerini? Si opporrà o quale parere tecnico aspetterà ancora? E sulla caccia come si comporterà? Difenderà il Parco dai cacciatori o si potrà cacciare anche nel Parco?

Presidente con questi ultimi avvenimenti, Lei sta guadagnando a grandi passi il primo posto come uomo dell'anno in Polesine.
Chi riuscirà a starle dietro?

30 ottobre 2006

Grazie Report

Grande puntata di Report su RaiTre ieri sera sul tema rigassificatori, con la partecipazione speciale dal Polesine di Tosca, Luigi, Luigino, l'assessore Nonnato, l'avvocato Matteo Ceruti e l'avvocato dello Stato Giampaolo Schiesaro.
Così si sarà finalmente capito quanto irrazionale è questo sviluppo... del tubo!
Oggi dalle 16 il giornalista autore del servizio, Michele Buono, sarà in linea con gli ascoltatori per commenti e curiosità sul forum di Report.
La trascrizione dell'intero servizio è disponibile qui.

29 ottobre 2006

Premio Uomo dell'anno in Polesine

Cari affezionati lettori vi annuncio che ho deciso di istituire il premio

Uomo dell'anno in Polesine

per chi si sia particolarmente distinto nella nostra terra, nel bene o nel male, nel corso del 2006

I premi saranno naturalmente simbolici.
Per votare inviate una mail al seguente indirizzo: Lavocetta@gmail.com, o cliccate qui a fianco.

Lancio subito alcuni dei nomi superfavoriti (prima le donne):
il sostituto procuratore Manuela Fasolato
il giudice Lorenzo Miazzi
il comico Beppe Grillo
il segretario provinciale della Cisl Orazio Trambaiolli
il Presidente della Provincia Federico Saccardin
il Commissario del Parco Luigi Migliorini

Attendo inoltre le vostre segnalazioni per altri candidati.

20 ottobre 2006

Cisl, primi effetti del convegno: dimissioni dal sindacato


Lettera aperta a Orazio Trambaiolli, segretario provinciale della CISL

Ho assistito alla tavola rotonda della CISL sul terminal, centrale e zuccherificio a Porto Viro il 16 ottobre nella mia duplice veste di ambientalista e iscritto CISL (da circa 20 anni).
Ho una prima osservazione di metodo da farle.
La fine dell'incontro era prevista alle 19.30 ed era stato annunciato uno spazio al termine dedicato alle domande. Lei però ha chiuso alle 18.30, subito dopo l'intervento di D'Antoni, mentre una parte della sala se ne stava andando, prendendolo a pretesto per non consentire a nessuno di intervenire.
Alle mie obiezioni, ha risposto che D'Antoni doveva andare via. Ma io (e certamente altri) avrei voluto fare una domanda a Lei. Dovrò accontentarmi di fargliela ora per iscritto. Francamente, che a un convegno del mio sindacato vi sia come relatore il consigliere di Confindustria Banzato mentre io non posso neanche fare una domanda al mio Segretario, mi sembra il mondo alla rovescia.
Mi consolo pensando che la stessa sorte è toccata agli amici RSU dello zuccherificio, anche loro zittiti dalla affrettata conclusione anticipata. Siamo stati più bravi noi del Coordinamento provinciale dei Comitati, che a luglio abbiamo lasciato loro spazio durante la serata con Beppe Grillo in piazza a Porto Viro. Addirittura meglio della CISL si è comportata Assindustria a giugno a Rovigo, ammettendo al tavolo dei relatori un rappresentante del Comitato Antiterminal.

A proposito di zuccherificio, a me è sembrata una vera canagliata associarlo nel titolo del convegno a due opere discutibilissime come terminal e centrale. Che “incompatibilità ambientale” (per citare il titolo) può mai avere la riconversione dello zuccherificio? Vi sono mai state obiezioni da parte di qualcuno? L'utilizzo strumentale del dramma dei lavoratori di Contarina a sostegno della tesi pro carbone e pro terminal del convegno è una cosa che mi fa vergognare.
In effetti il convegno è stato un incontro a tesi, tutto a favore del carbone e del terminal, di Edison e Enel. Leggendo la Sua relazione lo potranno capire tutti.

Non le contesterò le 16 righe che Lei a pag. 5 dedica al nucleare (ma che c'entrava?) e l'involontario effetto comico che al termine di quella Sua tirata nuclearista provoca la frase “Premetto che non rientro tra coloro che auspicano il ritorno al nucleare”.
Non le contesterò gli errori della Sua relazione (ad esempio a pagina 6 il definire “rinnovabile” l'energia da rifiuti, al pari del sole e del vento, o che il petrolio è la sostanza più inquinante in circolazione (pag. 9). Le ricordo – per stare in tema - che le centrali a carbone producono mercurio, metallo pesante tossico per i pesci e quindi anche per l'uomo lungo la catena alimentare). Lei dopotutto è un sindacalista, non un esperto di energia o un biologo.
Non le contesterò la sottovalutazione del Parco del Delta e dei risultati fin qui ottenuti (pag. 3 e 4): forse dimentica che appositamente la politica ha creato il Parco debolissimo, perché non incida e non disturbi. Ma Lei è un sindacalista, non un politico.
Non le contesterò il “sasso nello stagno” della proposta di bruciare rifiuti nella centrale di Porto Tolle (pag. 12): è chiaro che Lei pensa che così i rifiuti scompaiano, mentre in realtà niente si distrugge e si moltiplicano i veleni. Lei dopotutto è un sindacalista, non un fisico.

Ma farò una domanda al sindacalista, che avrei voluto farle alla fine del convegno se me ne avesse data l'opportunità.
Come fa a fidarsi delle rassicurazioni dell'Enel sull'occupazione e delle sue garanzie sul “carbone pulito”? Come fa il sindacato a fidarsi di un'azienda così? Un'azienda che è stata condannata sei mesi fa per inquinamento e danneggiamento continuato dal 1996 al 2005!
Chi ci assicura che l'Enel farà bene in futuro quello che ha fatto male per oltre 10 anni almeno (dico “almeno” per garantismo, ma sappiamo tutti distinguere tra le tante responsabilità reali e le poche che possono essere provate in un'aula di tribunale).
Chi di noi affiderebbe i suoi beni a chi l'ha derubato per anni? Lei farebbe così con i suoi soldi? Credo proprio di no, non sembra stupido. Perché allora vuole che ci comportiamo da stupidi in questa provincia, affidando il nostro futuro a un'azienda inaffidabile, che oltretutto potrebbe decidere la chiusura della centrale dall'oggi al domani se lo trovasse conveniente?
Nella mia opinione, questo non è neanche ambientalismo, solo buon senso.
Ma è triste che a favore dell'Enel parli il sindacato, non trova? Lasciamo pure che ne parli bene Assindustria, ma noi?
Scopro al termine di questa lettera che la vera “incompatibilità ambientale” è quella tra me e il mio sindacato. Riceva pertanto le mie dimissioni, che formalizzerò nei prossimi giorni restituendo la mia delega. A Lei non farà né caldo né freddo, ma per me è un pezzo della mia vita. Lei ci ha detto di aver voluto gettare “sassi nello stagno”, anche se qualcuno viene colpito dai suoi sassi vedo che non fa differenza.

Distintamente
Giorgio Penolazzi, Villadose 18.10.2006


17 ottobre 2006

La Cisl a D'Antoni: "Intercedi a Roma per il distretto energetico nel Delta"


Faccio un (primo, breve: devo ancora riprendermi) resoconto del convegno di ieri 16 ottobre organizzato dalla Cisl a Porto Viro dal titolo "Terminal, Centrale e Zuccherificio: grandi opportunità di sviluppo o incompatibilità ambientali?"

Erano invitate tutte le principali cariche istituzionali della provincia, compresi naturalmente gli onorevoli polesani.
La Cisl era presente in tutte le sue forme.
Ma il principale ospite era il Viceministro allo sviluppo e all'economia Sergio D'Antoni che del resto era "tra i suoi", essendo stato segretario generale della Cisl per molti anni.
Duro è stato per me rimanere ad ascoltare la interpretazione dei fatti come l'ha lentamente snocciolata nella sua interminabile relazione (qui la relazione) dal canto suo il segretario provinciale della Cisl, Orazio Trambaiolli.
Secondo Trambaiolli la politica locale avrebbe preferito la risposta populista "assecondando di fatto tutti i comitati anti -tutto e tutti". Ed inoltre: "Molte sono state le occasioni per cui, preoccupati più per le posizioni dei comitati o di qualche partito polesano appiattito sul Parco del Delta per l'ecosistema o per l'impatto ambientale, la scelta più conveniente è stata quella di porre il classico NO [...] Ecco perchè alla proposta di riconversione della centrale si è detto NO. All'insediamento del terminal gasifero si è risposto ancora NO. In merito alla riconversione dello zuccherificio non si è riscontrata grande convinzione. Ha prevalso la cultura dell'inconsistenza rispetto agli impegni assunti, che equivale ad una espressa rinuncia al governo di quelle "legittime preoccupazioni" che devono esistere e spronarci, verso un maggiore senso di responsabilità."
(Peccato, non c'eravamo accorti di tutti questi no fermi e decisi ...)
Sempre nella sua relazione diverse le provocazioni forti, come la nostalgia per il nucleare: "Nel novembre 1987 l'Italia, grazie all'uso demagogico dello strumento referendario, ha rinunciato alla produzione di energia nucleare. Quel voto, nè consapevole nè informato, fu grandemente influenzato dall'onda emotiva provocata dal disastro di Chernobyl".
Dulcis in fundo: "Perchè non chiedere all'Enel che quel 5% di produzione alternativa a cui è tenuta, per effetto del protocollo di Kyoto, non sia generata dai rifiuti prodotti nel nostro territorio, riducendo così i costi di Comuni e cittadini?"
(qualcuno usciva gridando "vergogna!!!")

Franco Sech, segretario regionale Cisl, è intervenuto incentrando il suo discorso sull'esigenza di energia e sulla diversificazione delle fonti. Secondo Sech il Piano energetico regionale non è ancora andato in discussione e si dovrà valutare la bontà di questa idea (davvero) innovativa di un distretto energetico da sviluppare qui in Polesine, anche per sfruttare le vie d'acqua.

Dall'alto della Confederazione Nazionale Renzo Bellini ha parlato di sviluppo sostenibile. L'85% della energia la importiamo e i costi aumentano di anno in anno. Caro Trambaiolli, è meglio non parlare del nucleare, perchè sembra servano ancora 20 anni per una tecnologia sicura! Il petrolio è la materia prima più inquinante e i costi aumenteranno: si deve sostituire. (Come?) Primo: si deve passare al carbone pulito, produce CO2 è vero, ma nell'ambito della energia complessiva nazionale si può fare qui a Porto Tolle. Secondo: si devono costruire rigassificatori per ridurre la dipendenza da Russia e Algeria. Terzo: si deveo aumentare il numero dei termovalorizzatori.
(nient'altro?)

Noi non abbiamo potuto parlare. Nessuno dal pubblico. Un caso? Avremmo detto la nostra, contestualizzato e messi i puntini sulle "i". E avremmo parlato dell'importanza del Parco naturale nel Delta del Po (che sta facendo la fine del topo). Non sarebbe stato facile chiuderci la bocca. (sarà un caso...)
E pensare che lì perfino l'on. Frigato si è mostrato scettico di fronte alla prospettiva del carbone (seppur pulito) e alla sua coesistenza con lo sviluppo ambientale e turistico dell'area.

Ma evidentemente quelli dalla Cisl sono avanti, più avanti di tutti!
Che cos'è mai il Parco naturale, al confronto del distretto dell'energia, nel Delta del Po???!

alcuni articoli dal Gazzettino di Rovigo:
Resoconto del convegno
Dichiarazioni del Commissario del Parco Migliorini

13 ottobre 2006

Il carbone fa bene allo sport

I metodi con cui Enel cerca consenso alla sua politica industriale non vanno troppo per il sottile. Ne parla esplicitamente questo articolo della stampa in cui Enel finanzia con 16mila euro le società sportive del comune di Porto Tolle (come Civitavecchia sede di una centrale Enel). Sembra che esista un progetto "Enel per lo sport" non per caso nei comuni dove possiede le centrali. In cambio una cosa da niente: esporre striscioni con la scritta "Enel: l'energia che ti ascolta".
Insomma un'opera quasi "buona".E da sfruttare, come sembra dire l'assessore con delega allo sport di Porto Tolle.
Ma attenzione: tutto dipenderà dallo stato di avazamento del progetto di conversione a carbone. (!!!)
Ma vuoi vedere che anche il mondo del calcio portotollese non si sentirà un po' riconoscente a "mamma" Enel?
A Porto Tolle però qualcuno pesta i piedi contro il carbone anche in maggioranza, come l'assessore Pizzo (PRC).
E oggi i Verdi del Veneto richiamano il Governo perchè dia segnali inequivocabili di contrarietà alla conversione a carbone.

08 ottobre 2006

Conversione a carbone: dal 5 ottobre entro 30 giorni le osservazioni

foto gentilmente linkata dal "i miei momenti nel Delta "di Nicola Donà

Il progetto di conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle sembra essere vicino all'ottenimento della Via dal Ministero. Dico "sembra" perchè voci di corridoio e notizie sulla stampa si alternano, tra pressioni molto forti e dichiarazioni di netta contrarietà, rendendo difficile capire quale sia la reale situazione. Anche l'ente Parco si dichiara fermamente contrario.

Devo dire che al di sopra di tutto regna l'ottimismo di Enel, che grazie alle sue magnifiche "virtù", riuscirebbe probabilmente ad indorare qualsiasi maledetta pillola e a farla ingoiare quasi a chiunque governi o abiti il territorio.
Rimane per fortuna quel timido "quasi". Sapete anche voi che certe volte basta un piccolo quasi per cambiare le cose. E io ci spero. Pensate al processo per inquinamento ambientale svolto ad Adria contro Enel: chi realisticamente si sarebbe immaginato che si sarebbe concluso con la condanna della potente Enel?
Il giudice Lorenzo Miazzi ha da poco depositato le motivazioni della sentenza
(leggi la sentenza)
Oltre alla speranza, approfitto dello spazio sul mio blog per fare da eco all'avviso che Enel ha depositato presso gli uffici della Regione la documentazione che va ad integrare secondo le richieste del Ministero il progetto di conversione a carbone. Dal 5 di ottobre entro 30 giorni le osservazioni dovranno essere inviate al Ministero.

Mano alle penne amici ambientalisti e animalisti da tutto il mondo: aiutateci a salvare il nostro Delta del Po dal mostro a carbone. Scrivete al Ministero dell'ambiente e della tutela del Territorio e al Ministero per i beni e le attività culturali perchè non conceda l'autorizzazione alla conversione a carbone.

05 ottobre 2006

Acqua come male comune


Non voglio commentare (perchè mi lascerei troppo andare) gli articoli di ieri e di oggi sulla crisi dell'azienda pubblica che gestisce l'acqua e sulla pensata veramente"geniale" degli aumenti delle tariffe, fino ad una tariffa media di 1,5068 euro al metro cubo con valore retroattivo dal 1° gennaio 2006. (?????)

FATELI VOI I COMMENTI, PLEASE!

Su Famiglia Cristiana di questa settimana c'è un importante articolo di Giuseppe Altamore dal titolo "I buchi nell'acqua" (parte1 e parte2, grazie all'autore e a F.C.) che vi invito caldamente a leggere e meditare.

01 ottobre 2006

Acqua: un bene comune?


Metto il punto interrogativo sul titolo per questo importante tema che sarà oggetto di un incontro pubblico organizzato dai Verdi di Rovigo per giovedì prossimo 5 ottobre, ore 21, Museo dei Grandi fiumi- a Rovigo. Tutti invitati.

L' acqua è un bene da considerare comune: è di tutti, bene necessario per la sopravvivenza, la cui tutela e disponibilità sono importanti per la qualità della vita, un bene prezioso ma senza prezzo, alla cui salvaguardia tutti devono poter concorrere. Un bene che non dovrebbe entrare nelle logiche del mercato dove l'affare è senza dubbio di chi vende e vorrebbe gli utili.

L'incontro nasce oltre che dall'esigenza di sottolineare l'importanza di una seria riflessione sui beni comuni, anche perchè qui in Polesine da più di un anno si dibatte sul malfunzionamento della società pubblica "Polservizi" che gestisce il servizio dell'acqua (vedi articolo di Luca Gigli dal Gazzettino di Rovigo 8/8/2006). La società ha accumulato negli anni un debito enorme e la politica e gli amministratori dovranno ormai trovare i soldi e il bandolo della matassa.
Sarebbe auspicabile che ci fosse anche l'intenzione di far luce sulle responsabilità della gestione, diffuse da destra a sinistra. In genere chi sbaglia paga, ma ora su chi graverà l'enorme debito di Polservizi?
Facile intuirlo: sulla massa silenziosa dei cittadini, che alla fine pagheranno le tariffe rialzate perchè non possono fare diversamente. L'aria che tira è che si debba ricapitalizzare; ovvio che sia necessario un cambio al vertice di presidente e consiglio di amministrazione. Non si dice apertamente, ma poi quatti quatti si alzeranno le tariffe perchè per fare cassa è il buon cittadino ad essere essenziale. E dietro a questo lo spettro della privatizzazione: entrerebbero in gioco aziende private o addirittura multinazionali.
Ma chi ci garantisce che un nuovo consiglio di amministrazione ed un nuovo presidente scelti non si sa come (o meglio si sa bene come ...) riusciranno a far funzionare "il carrozzone" che altri hanno mandato allo sfascio? Ma se anche lo faranno funzionare, le tariffe aumenteranno lo stesso?
Il discorso non convince.
E' necessario chiarire il senso e ripensare la logica con cui si sceglie di gestire un bene come l'acqua, se è vero che questo bene è pubblico.
Intanto a Villadose il sindaco prudentemente accantona i soldi per la ricapitalizzazione di Polservizi, ricavandoli dal quel pozzo inesauribile di denari che è la sempreverde discarica di rifiuti Taglietto. E così il cerchio si chiude (e più che un ciclo integrato diventa "integratissimo").

17 settembre 2006

Qui Porto Levante: La Manifestazione contro la caccia


Direttamente dalla manifestazione: partecipazione direi modesta, forse inferiore alle attese, probabilmente per buona parte a causa del maltempo.
I partecipanti sono però stati premiati alla fine oltre che dallo spuntino gentilmente offerto dalle associazioni organizzatrici e dallo spuntare del sole, soprattutto dai fenicotteri in volo che hanno sorvolato a stormi più volte le nostre teste nel corso della manifestazione. Un particolare: gli esperti ornitologi locali affermano che siano diventati stanziali nel nostro Delta.
Scarsa la partecipazione della popolazione locale, che si affacciava più che altro per curiosità.

La manifestazione si svolgeva in contemporanea all'annuale esercitazione antincendio a Rosolina che coinvolgeva il personale del Servizio forestale e della Protezione civile.
Massimo Benà del WWF di Rovigo ha spiegato che le verifiche di illegittimità per quanto riguarda la caccia in valle non sono per niente facili: è un campo aperto, ti vedono arrivare. Ma già oggi primo giorno di caccia, numerose sono state le illegittimità rilevate e undici i verbali elevati dalle guardie venatorie, anche per uso di richiami acustici e fucili irregolari. Da notare che le guardie provinciali vedono la presenza solo delle associazioni venatorie, mentre quelle ambientaliste da più di un anno si sono ritirate protestando contro un regolamento che voleva, o ha voluto, "mettere le briglie" all'attività di controllo. Massimo Benà ha affrontato poi il problema del Parco che vede crescere attorno a sè insediamenti (il rigassificatore di Porto Levante appunto e la centrale Enel che funziona tuttora ad olio combustibile e che vorrebbero convertire - udite udite - a carbone!!!) tutt'altro che compatibili con le attività di protezione richieste da una zona di pregio come il Delta del Po.
La Lega per la abolizione della caccia sta raccogliendo le firme per la trasformazione del Parco da regionale (che ha mostrato in questi anni evidenti mancanze come ente di protezione dell'area umida del Delta) a nazionale. Pieno appoggio all'iniziativa: anch'io preferirei che il Parco fosse nazionale - anche se temo che non sia per niente facile ...

Vi invito caldamente a visitare l'impareggiabile blog di Menotti compreso l'album fotografico

16 settembre 2006

domani 17 settembre manifestazione contro la caccia nel Delta

Se anche tu non ami che si uccidano animali indifesi senza alcuna necessità ma quasi per gioco, vieni domani alla manifestazione contro la caccia nel Delta a Porto Levante.

qui il programma dettagliato della manifestazione organizzato dalle associazioni animaliste e ambientaliste.
Schiaccia la caccia!

12 settembre 2006

Posto sotto sequestro uno dei tanti cantieri del terminal. Ceruti: cosa si aspetta ad intervenire?

Un cantiere del Terminal è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Noe di Venezia e di Adria. Si tratterebbe di un isolotto artificiale a 600 metri dalla costa costruito senza le dovute autorizzazioni (vedere inoltre la pagina di "La Nuova Ecologia").

Nessuno dei cantieri a terra è stato posto sotto sequestro, nonostante il fatto che la Procura ritenga che il terminal gasiero rischi di produrre danni rilevanti all'ecosistema deltizio.

Pubblico un intervento dell'avvocato Matteo Ceruti, legale del Comitato Bassopolesano Antiterminal, che da una parte mette in risalto le numerose illegittimità che accompagnano la costruzione del terminal di rigassificazione e del metanodotto Porto Viro - Minerbio, e dall'altra si preoccupa che la giustizia (penale, amministrativa e persino "europea") arrivi a concludere che il terminal è illegittimo troppo tardi, ad opera funestamente completata.
La richiesta al Ministro di (almeno) una sospensione delle decisioni è quindi giusta, ragionevole e misurata.
Anch'io sono d'accordo. Alfonso, perchè non intervieni?

La posizione dei Verdi del Veneto in questo comunicato

11 settembre 2006

I carabinieri sul Terminal !!!


E' dell'altro ieri l'articolo de "Il Resto Del Carlino"(apparso anche su La Voce di Rovigo) in cui si rende palese che sul Terminal c'è una vera e propria inchiesta guidata dal Sostituto Procuratore Manuela Fasolato nota a tutti per il processo contro Enel appena concluso ad Adria (in cui Enel è stata condannata per danni all'ambiente). Il motivo principale sarebbe la violazione del Piano d'Area che infatti vieterebbe i movimenti di terra e scavi nelle aree interessate proprio alla costruzione del gasdotto (un particolare da niente!)
Chissà che ancora una volta, dove non è possibile rispettare le regole scritte e non scritte, come il buonsenso, ci sia almeno un po' di giustizia!

09 settembre 2006

manifestazione nazionale contro la caccia nel Delta


Grazie alle associazioni ambientaliste e animaliste locali e nazionali riunite nel Coordinamento Protezionista Veneto (CPV) il nostro Delta del Po diviene la sede di manifestazioni di protesta di portata nazionale, come questa contro la caccia nel Delta di domenica prossima 17 settembre a Porto Levante (Rovigo; vedi locandina per dettagli).
Il recente decreto 251 del 16 agosto 2006 è finalizzato (art. 1) "ad assicurare la conformita' dell'ordinamento italiano alla normativa comunitaria concernente la conservazione della fauna selvatica contro le preaperture" della stagione venatoria, consentite gli anni scorsi da deroghe regionali, secondo la normativa europea del tutto illegittime.
La recentissima sentenza del TAR del Lazio ha accolto il ricorso della LAV contro una interpretazione riduttiva del decreto che voleva limitare il divieto di preapertura alle sole Zone di Protezione Speciale: il divieto alla preapertura riguarderebbe invece tutto il territorio nazionale (come si legge all'art. 3 del decreto).
La manifestazione si svolgerà in contemporanea nella prima giornata di apertura della stagione venatoria ed il luogo scelto non è per niente casuale.
Ricordo che in contemporanea alla protesta contro la caccia, la LAC raccoglierà le firme per trasformare il Parco Regionale del Delta del Po in Parco Nazionale, dove finalmente le logiche campanilistiche ed i ragionamenti particolari non avrebbero più ragione. Chi poi potrebbe pensare di far coesistere una centrale a carbone (o a olio combustibile), un terminal rigassificatore e compagnia bella con un parco nazionale?
Le associazioni venatorie sono in grado di esercitare forti pressioni per controllare il territorio del Delta e molte contrarietà che ci sono state alla nascita e alla reale creazione di un Parco del Delta derivano dalla opposizione dei cacciatori. Se non mi sbaglio ora i cacciatori sono entrati nella comunità del Parco, ma ancora oggi in certi luoghi del Delta le parole "Parco" e "ambientalista" sono viste come il fumo negli occhi, sono parole degradanti di cui ci si dovrebbe vergognare (incredibile vero?).
Al di là dei problemi culturali quello che più conta è che molti sarebbero gli interessi che girerebbero attorno a questa attività. Alcuni di essi non proprio alla luce del sole.

Chi su questi argomenti voglia acculturarsi un po' visiti il blog di Menotti
scarica la locandina

04 settembre 2006

Rigassificatori: dal Sit-in di Roma del 30 agosto a Porto Viro

Rieccoci alle prese con i rigassificatori. Per l'esigenza di energia, e contro temibili e per taluni assolutamente certi black-out, non mancano le Regioni che si candidano volontariamente ad ospitarli. Ma cosa pensa la gente di quelle regioni? Non sarebbe giusto chiederlo?
Del resto non sarà un caso se in tutta Italia spuntano comitati più o meno agguerriti contro questi impianti. Chi li propone spende buona parte del suo tempo ad assicurare che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da un deposito enorme di gas metano, non c'è assolutamente pericolo. Ma l'argomento convincente, da quello che capisco, è che i rigassificatori sono "buoni" perchè consentirebbero un approvvigionamento variabile per le fonti , secondo il mercato, quindi più conveniente. E a proposito di questa convenienza: siamo proprio sicuri di fare bene? A leggere questo documento- appello vengono i brividi perchè sembra che l'altra faccia della medaglia sul prezzo anche del gas non sia per niente bella.
Qui approfondimenti sulla Nigeria e la negazione dei diritti

Per quanto concerne il problema sicurezza ricordo che ad una assemblea pubblica a Porto Viro, ai tempi dell'Ing. Zambon, ci si chiedeva se esistevano compagnie assicurative che avrebbero stipulato contratti per impianti di questo tipo e sembrava a tutti che sarebbe stato arduo. E' così? Chi garantisce? Quali sarebbero i danni? E chi pagherebbe?

In ogni caso come sapete il giorno 30 di agosto, cioè il giorno dell'insediamento della "cabina di regia" sui rigassificatori del Governo Prodi si sono dati appuntamento a Roma i comitati da tutta Italia per un Sit-in. Questo il comunicato:
"Il giorno 30 agosto alle ore 12 davanti a Palazzo Chigi si svolgerà un presidio nazionale di protesta di tutti i Comitati territoriali (Livorno-Pisa, Rovigo, Ravenna, Trieste, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Agrigento) che si stanno battendo nel nostro paese contro la localizzazione e costruzione dei rigassificatori.
Chiederemo di essere ricevuti dal presidente del Consiglio Romano Prodi - che lo stesso giorno insedierà la “cabina di regia” sull’energia, di cui faranno parte i Ministri dello sviluppo economico Pierluigi Bersani, dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e il sottosegretario alla presidenza Enrico Letta - per richiamarlo al rispetto del programma dell’Unione che prevede il dialogo e il coinvolgimento delle popolazioni, in materia di grandi impianti, incluso i rigassificatori.
I Comitati contro i rigassificatori, aderenti alla Rete Nazionale contro i Grandi impianti energetici a combustibili fossili, rilanceranno anche la richiesta di una moratoria sulle localizzazioni e la redazione di un serio e coerente piano energetico nazionale che preveda programmi di efficienza, risparmio energetico e sviluppo di fonti energetiche rinnovabili di cui il paese ha urgente bisogno, se non vuole rimanere il fanalino di coda dell’Europa.
Nell’occasione, i partecipanti al Presidio incontreranno la stampa per fare il punto della situazione, sottolineare a necessità del rispetto delle regole democratiche da parte del Governo (Costituzione italiana e normative europee) e far presente che senza il consenso delle popolazioni locali non si possono imporre localizzazioni dall’alto.
Non vogliamo che la cabina di regia si trasformi in “cabina di comando”, esautorando i processi indispensabili di dialogo e partecipazione democratica alle scelte."

Anche il Coordinamento dei comitati aveva i suoi rappresentanti alla manifestazione di Roma, tra questi Luigi Flamini, presidente del comitato contro il Terminal di Porto Viro che di ritorno ha risposto alle mie domande.
Infine sembra che la Provincia si metta ancora di traverso sulla questione Terminal, anche se il Presidente Saccardin assicura che non si tratta di una questione politica (deludendo ancora una volta chi sperava che lo fosse).

Segnalo infine che il settimanale nazionale Carta, uscito sabato 2 settembre, contiene un articolo di Gianni Belloni che riguarda le battaglie ambientaliste dei comitati polesani.

22 agosto 2006

Porto Tolle ed Enel in agitazione: è possibile?

Sono apparsi di seguito alcuni importanti articoli che danno da pensare ... C'è il "solito" Nonnato, Assessore provinciale, che non molla sul Terminal - e giustamente! - chiedendosi se l'Edison ha davvero tutte le carte in regola ( e a proposito del rigassificatore sembra che il 30 di agosto sia una data importante perchè il governo decida il da farsi).
Per quanto riguarda la conversione della centrale sono apparsi importanti interventi del sindaco di Porto Tolle Finotti, un articolo stupefacente di un certo Gianni Sparapan (sarà forse il professore poeta? la penna non sembrerebbe la stessa!) e un richiamo al governo della stessa Enel perchè, in sintesi, non la tiri troppo per le lunghe (del resto ve lo dicevo che proprio ad agosto c'è da stare in campana!). In ogni caso c'è agitazione e mi chiedo: perchè mai?

Ne è passato di tempo da quando, due anni fa, tutti o quasi tutti erano contro il carbone, perfino l'attuale Assessore regionale Coppola, che con una espressione colorita a proposito dell'ipotesi carbone, affermava che Finotti avrebbe bruciato persino i bambini pur di bruciare qualcosa in centrale! e l'attuale Consigliere regionale dei DS Carlo A. Azzi che agitava la possibile chiusura della centrale, commuovendo provvisoriamente anche alcuni ambientalisti storicamente impegnati contro il mostro, da trent'anni incatenato nel posto più incantevole del Delta. Come in un miraggio, credevano di avercela finalmente fatta.

In questi due anni trascorsi, e mentre si è svolto un processo e la condanna per inquinamento ambientale di Enel, a cui purtroppo non è stato dato il dovuto risalto, le diverse posizioni come in un grande calderone hanno continuato a ribollire. E "per magia" il frutto di questa lunghissima ebollizione è che tutti si sono nel frattempo o addormentati o piegati alla forse nemmeno voluta, ma "ineluttabile" conversione - ebbene sì - a carbone!!!
Nessuno più s'indigna per una proposta che a chiunque non sia del luogo e sappia che esiste un Parco del Delta sembrerebbe perlomeno un p0' troppo azzardata, per non dire perfettamente ridicola.

La soluzione potrebbe essere facile: dovremmo semplicemente uscire per un po' dal nostro piccolo mondo e ricominciare , magari imparando di nuovo come i bambini a dare il nome giusto alle cose: area industriale è diverso da Parco naturale; agricoltura di qualità = cibo sano, diverso da cibo contaminato da cui derivano anche i guai per la salute (vedi Dott. Montanari) ; ambiente salubre si ottiene con aria e acqua non inquinati; il pesce al mercurio fa male alla salute, e così via ...