26 maggio 2007

Domenica sera Report: La via del gas

Report, la benemerita trasmissione di inchiesta giornalistica di RaiTre che abbiamo già apprezzato per il servizio sui rigassificatori incluso il "nostro mostro" del Delta del Po, ritorna sul tema domenica 27 maggio alle 21.30 con una puntata dal titolo La via del gas di Giorgio Fornoni.
Ecco l'anticipazione:

Il gas presto diventerà la principale fonte energetica mondiale (anche a causa del suo minor impatto ambientale).
Un terzo del gas del mondo giace nel sottosuolo dell'Ex Unione Sovietica e con lo sfruttamento di questa ricchezza, Putin (con la Gazprom, società di stato russo che detiene il monopolio del gas) conta di restituire alla Russia un ruolo di superpotenza mondiale. Già lo esercita: ricattando le ex Repubbliche Sovietiche, può anche domare un'Europa sempre più affamata di gas ed incapace di unione.
Per l'Italia, l'interlocutore principale è l'Eni, che ha rapporti con la Russia già dai tempi di Mattei.
La liberalizzazione del mercato del gas ha portato vantaggi al cittadino? Vedremo, di inconvenienti però ne trascina tanti.
La 'Via del gas' è il percorso dal giacimento al rubinetto di casa nostra; tanti stati diversi attraversati, una ragnatela di tubi sotterranei che si sviluppa attraverso migliaia di chilometri, fino ad arrivare a San Donato Milanese, dove c'è la centrale operativa della SnamReteGas. La rete di distribuzione poi prosegue nelle mani delle municipalizzate.
Un prodotto troppo prezioso e un mercato troppo grande per pretendere che sia anche trasparente.

22 maggio 2007

Anche per il Parco del Delta del Po veneto il carbone è fuorilegge. O no?


Metto in linea la delibera n. 64 del 19 aprile scorso con cui il Comitato Esecutivo del Parco Regionale Veneto Delta del Po ha preso atto del parere del proprio Comitato Tecnico Scientifico in ordine al progetto di conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle.

Nel verbale allegato alla delibera, il Comitato Tecnico Scientifico invitato ad esprimersi sul rispetto dell'art. 30 della legge regionale n. 36/97 (che riguarda il combustibile da potersi utilizzare nei comuni del Parco) dallo stesso Esecutivo, scrive:

" Esaminata la documentazione del progetto di conversione della Centrale presentato dall'Enel all'ente Parco, il parere della Commissione V.I.A. regionale, nonchè la documentazione a disposizione, si ritiene che il progetto di riconversione a carbone presentato da Enel e successive modifiche ed integrazioni NON RISPETTI l'art. 30 della legge regionale 8.9.1997 n. 36 nel testo attualmente vigente, secondo cui nell'ambito dei comuni interessati dal Parco del Delta del Po si applicano le seguenti norme: gli impianti di produzione di energia elettrica dovranno essere alimentati a gas metano o da latre fonti alternative di pari o minor impatto ambientale."

Correggetemi se sbaglio, ma non ricordo che ne sia stata data ufficialmente notizia sulla stampa. Le uniche citazioni sono state fatte indirettamente da chi come il comune di Rosolina ha tutto l'interesse a contrastare la conversione a carbone.
In ogni caso la delibera è stata inviata alla Ministero dell'Ambiente e alla commissione V.I.A. nazionale.
Speriamo che dia i suoi frutti.

19 maggio 2007

Rosolina: scontro sul carbone

Serata accesa e davvero utile quella di ieri a Rosolina. Complimenti al giornalista Zanini per avere organizzato l'incontro (un piccolo appunto per non avere inserito al tavolo dei relatori almeno un portavoce dei comitati ambientali, ai quali è stato comunque assicurato l'intervento con Luigi Flamini).
Assenza eloquente quella del Presidente del Parco del Delta del Po veneto Federico Saccardin.
Assente anche l'on. Bellotti.

L'on. Giuseppe Fini, ancora offeso per averci trovato per caso fuori da Montecitorio a manifestare ad aprile senza averlo coinvolto, è sembrato contrario al carbone a Porto Tolle.
Tra i relatori l'intervento migliore è stato quello di Federico Avanzi, assessore al comune di Rosolina: con dati alla mano ha mandato in mille pezzi il muro di certezze incrollabili dei tra l'altro poco documentati pro-carbone. Altro intervento meritevole e ancor più di impatto quello del Presidente provinciale ASCOM Giampietro Pizzo, che ha parlato senza mezzi termini a tutti, compresi a lavoratori dell'Enel presenti e visibilmente preoccupati, che si sentivano accerchiati dal fronte no carbone: "Voi avete le vostre ragioni per volere questa riconversione... ma quelli che non la vogliono sono di più!"
Apprezzabile e significativo il brevissimo intervento del sindaco di Taglio di Po Margaret Crivellari, che ha detto pressapoco:"Perchè anzichè parlare di riconversione a carbone della centrale, non parliamo della riconversione dei lavoratori della centrale?"
L'on. Frigato della Margherita, con il solito realismo dei suoi interventi, ha più volte precisato che si attende il parere del Ministero dell'Ambiente riguardo al progetto di riconversione, a cui lui non è contrario. Frigato è fiducioso rispetto alle rassicurazioni di Enel e disilluso della possibilità di trovare altre soluzioni al problema energetico come quella della riduzione dei consumi da parte dei cittadini.
I momenti di forte tensione non sono mancati, come quando è intervenuto Giorgio Crepaldi, noto a tutti (soprattutto ai dipendenti Enel) per le sue posizioni contro la centrale.
Tra i sindacati scontate le dichiarazioni di Trambaiolli (Cisl), un po' meno quelle di Gregnanin (Uil) che ha ammesso che Enel non ha nessuna credibilità (?), mentre davvero incredibile è stato l'intervento finale di Nalin (Cgil) che rivolgendosi alla parte dei no-carbone ha dichiarato: "Ma non vedete che siete divisi, ed è per questo che qui ci fanno tutto quello che vogliono?"
... E che dovremmo fare? diventare tutti dipendenti Enel?

17 maggio 2007

UE:Tagli alle emissioni


Finalmente l'Europa taglia le emissioni e così interviene contro il gene inquinatore degli industriali con il pelo sullo stomaco che ammorbano l'aria e in cambio ci fanno pagare le bollette dell'energia sporca sempre più salate. Ci sentiamo meno soli, anche se la battaglia è solo all'inizio. Ma è un buon e sonoro inizio che dà ragione al Ministro dell'ambiente Verde, a Greenpeace, al WWF e a tutte le associazioni, i comitati e i cittadini sparsi per l'Italia e per il mondo che si ostinano a manifestare contrarietà non soltanto all'inquinamento, ma ad un sistema di sviluppo che sfrutta indiscriminatamente le risorse senza pensare al domani.
Peccato che alla fine chi pagherà le eccedenze delle emissioni delle industrie inquinatrici (tra cui Enel) saremo noi utenti dell'energia. Cornuti e bastonati: non è troppo?

Chissà se si può fare uno sciopero collettivo di protesta contro gli aumenti ingiusti delle bollette che ci ritroveremo. Un minimo di decenza richiederebbe che se le pagassero gli amministratori delegati le loro eccedenze di gas serra!!!
Ma quelli cadono sempre in piedi ... o peggio sopra di noi ...

12 maggio 2007

Family day o coraggio laico?


Da come sono andate le cose mi chiedo se servirà ai ministri Bindi e Pollastrini continuare a ripetere che i DICO non mettono in discussione la famiglia ma riguardano i diritti delle coppie di fatto. Spero di sì, anche se temo il contrario.
Le associazioni cattoliche organizzano proprio oggi il "family day", meglio in inglese.
I Radicali organizzano invece la giornata dell'orgoglio laico, a cui sinceramente mi sento più vicina, e a cui aderiscono anche i verdi.
Spero anche che lo spirito per entrambi i fronti non sia quello di scavare fossati, ma di tollerare e comprendere le reciproche attese.
Chissà cosa ne penserebbe il grande Marc Chagall.

04 maggio 2007

Verdi: Un Patto per il clima

Segui la diretta della Conferenza nazionale a Genova
Qui Programma dei lavori

IMPORTANTE: si possono ascoltare tutti gli interventi del 4 maggio da Radio Radicale e del 5 maggio da Radio Radicale

Costituente ecologista.

Pecoraro: no a opportunismo e ideologismo

I Verdi lanciano l'Assemblea costituente ambientalista, che verra' presentata oggi a Genova, in una conferenza in cui verra' proposto 'un patto per il clima' propedeutico alla formazione di un nuovo 'soggetto verde -ha spiegato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'appuntamento di oggi. L'Assemblea costituente ambientalista, che sara' formata per un 50 per cento da esponenti dei Verdi e per l'altro 50 per cento da esponenti della societa' civile, dovrebbe prendere corpo entro il 2008. Quanto al nuovo soggetto politico che dovrebbe guidare 'la svolta ecologica' e che imporra' anche una riflessione sulle nuove modalita' organizzative dei Verdi, sara' aperto a 'quanti sceglieranno di essere attenti ai temi ambientali, con il motto 'fare bene' - ha sottolineato Pecoraro Scanio - dicendo no all'opportunismo ma anche all'ideologismo. Siamo attenti anche - ha aggiunto - sull'area laica e progressista che nel Paese c'e' e non si puo' ridurre all'operazione del Partito democratico, che proprio sui temi dell'ambiente e dei diritti ha delle difficolta'. Il Pd - ha spiegato Pecoraro - purtroppo ha fatto altre scelte finora, come nel caso del nucleare e del carbone'. E infatti a Genova oggi e' previsto l'intervento del ministro dell'Universita' e leader della ex Sinistra Ds Fabio Mussi, che pero' e' avvertito: 'Per noi e' importante - ha precisato il leader del Sole che ride - l'interlocuzione con la sinistra, con il popolo progressista ma che non sia ancorato ad un laburismo un po' antico' e che invece sappia cogliere la svolta ecologica come opportunita', 'per affrontare temi come il matrimonio tra lavoro e ambiente da cui potrebbe nascere la soluzione di problemi come quello della sicurezza sul posto del lavoro'. Per il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli, si sta mettendo in cantiere un 'grande e ambizioso progetto politico. (Adnkronos)
4 maggio 2007

metto sotto il testo dell'Appello che anch'io condivido e a cui do anche la mia personale adesione.
UN PATTO PER IL CLIMA
3 Maggio 2007

"APPELLO

Per la riconversione ecologica dell’economia e della societa’ Siamo donne e uomini, cittadini di questo Pianeta, consapevoli che la lotta ai cambiamenti climatici deve rappresentare una priorità nell’azione politica di ogni governo e che si impongono cambiamenti negli stili di vita e politiche coraggiose se si vuole assicurare un futuro alle generazioni presenti e a quelle che verranno. Vogliamo impegnarci per innovare e dare più forza ad un progetto ecologista in Italia e ad una cultura di governo del cambiamento. Negli ultimi 20 anni i Verdi e il movimento ambientalista sono stati punto di riferimento importante delle battaglie in difesa dell’ambiente. Ora dobbiamo unire sempre più energie nel mondo dell’associazionismo, tra le personalità politiche più impegnate sul fronte ambientale, i movimenti per la pace, i molti gruppi o comitati che formano un prezioso tessuto di partecipazione civica, le imprese, i sindacati, le professioni e le forze più dinamiche della società civile. La responsabilità verso il nostro Pianeta e quindi anche verso il nostro Paese, è la base del nostro impegno. La società fa affidamento sulle risorse ecologiche, sulla salute e sulla capacità di recupero della Terra; su di noi ricade l’obbligo nei confronti delle generazioni future di proteggere questa eredità. Sosteniamo con forza la necessità di modificare l’attuale modello di sviluppo economico e produttivo, responsabile dei cambiamenti climatici in atto, basato sull’uso del petrolio e più in generale delle fonti fossili, su un consumo senza limit­i delle risorse naturali che hanno generato nel pianeta povertà, squilibri ,precarietà del lavoro, conflitti sociali e guerre. Il futuro energetico del mondo non può essere l’attuale nucleare con il drammatico problema delle scorie radioattive e della sicurezza e nemmeno il carbone con il suo forte impatto ambientale e sanitario provocato dalle emissioni di Co2 e delle polveri sottili. Una nuova politica energetica deve basarsi sulle energie rinnovabili, a partire dal sole, sul risparmio e l’efficienza energetica, su una rete energetica intelligente per ridurre al minimo gli sprechi, puntando fortemente sulla ricerca e l’innovazione tecnologica che consenta tra l’altro di utilizzare l’idrogeno e le bionergie prodotte su filiera corta. Tutto ciò è indispensabile per costruire una società giusta, sostenibile e senza guerre. Una tale sfida comporta anche il superamento del vecchio modo di misurare il Pil con indicatori che valutino lo sviluppo in termini di sostenibilità sociale e ambientale. La nuova politica economica dovrà perciò puntare alla qualità più che alla quantità, consumando meno e meglio e tutelando sempre di più i diritti dei cittadini .Principio fondante del nostro patto è il rifiuto della brevettabilità del vivente che significa mercificazione delle risorse biotiche del Pianeta e quindi della vita. La centralità della questione ecologica in Italia significa anche realizzare una nuova politica per fermare il consumo del territorio, per affrontare il problema smog trasformatosi in emergenza sanitaria, investire prioritariamente sul trasporto pubblico su ferro, rendere più rigorosa la tutela del paesaggio del nostro Paese violentato e offeso dagli abusi ma anche dalle cementificazioni legalizzate,valorizzare la bioedilizia, investire nella prevenzione del dissesto idrogeologico, realizzare sistemi di gestione dei rifiuti imperniati sulla riduzione, il recupero la raccolta differenziata e il riciclaggio. Ci sentiamo profondamente impegnati nella tutela dei diritti degli animali e nel superamento della vivisezione. Il nostro impegno per l’acqua come bene comune è elemento strategico nell’ambito di una seria politica ecologica e dei diritti. Dobbiamo tutelare la biodiversità e tutti gli esseri viventi, favorendo un’agricoltura biologica e di qualità libera da Ogm che garantisca le tradizioni tipiche e quelle enogastronomiche, il nostro patrimonio storico-archeologico-artistico, la nostra cultura e i beni immateriali che potranno essere sempre di più una grande opportunità di futuro sostenibile e di nuova occupazione. Il diritto all’ambiente e il principio di precauzione devono essere costituzionalmente garantiti, mentre il nostro codice penale deve prevedere sanzioni adeguate contro ecomafiosi ed ecocriminali. La democrazia va difesa da chi la vuole piegare ai propri interessi particolari, trascurando quelli generali del Paese e del Pianeta. Vogliamo che i processi politici e decisionali siano inclusivi e partecipati, trasparenti e pienamente accessibili alla comunità. Strategico in questo senso è la condivisione dei saperi, l’utilizzo delle tecnologie informatiche e di comunicazione web, promuovendo software aperti e condivisi , sottraendo questi strumenti al monopolio di pochi. Ma crediamo anche che non c’è Democrazia senza Giustizia. Le politiche ecologiste si basano sul principio di giustizia che richiede una distribuzione equa dei beni sociali che, a sua volta, esige una grande attenzione ai più deboli. Giustizia ambientale e sociale, giustizia tra i generi e giustizia globale sono tutte legate tra loro. Le povertà sociali e l’ equità sono strettamente connesse alla diseguale distribuzione delle risorse e agli effetti dei mutamenti climatici. I poveri e i paesi meno sviluppati subiscono prima di tutti ed in modo crescente le conseguenze dei mutamenti climatici, causati da una crescita iniqua e insostenibile. I costi economici e sociali del Global Warming sono ormai elevatissimi anche nel nostro Paese. E’ quindi necessaria una riforma degli organismi sovranazionali per realizzare una governance del pianeta che gararantisca il diritto alla vita, sradichi la povertà , tuteli i beni comuni e contrasti i cambiamenti climatici. L’Europa che con forza e chiarezza ha affermato che la tutela ambientale e sociale deve essere parte integrante di ogni azione politica ed amministrativa, deve essere il nostro punto di riferimento certo. La diversità è una ricchezza su cui sono cresciute civiltà, società e culture. La diversità costituisce una salvaguardia contro l’intolleranza, l’estremismo, il totalitarismo e i proibizionismi. La diversità umana ha molte dimensioni: di genere, sociale, culturale, spirituale, religiosa, linguistica, di orientamento sessuale, economica, etnica e regionale… La tutela della diversità richiede quindi un riconoscimento ed ecco perché riteniamo fondante nel nostro patto di azione l’impegno sui diritti civili. Ci sentiamo profondamente impegnati a far rispettare nel mondo i diritti umani, a sostenere l’abolizione della pena di morte e a riconoscere il diritto alla tutela dell’ambiente tra i diritti fondamentali dell’individuo. Ci impegniamo inoltre ad aprire una nuova prospettiva ad un sistema di welfare etico, di civiltà e locale che coniughi ben-essere, legalità e giustizia, ribadisca l’effettivo esercizio del diritto alla qualità della vita delle persone ed assicuri il patto di civiltà costituzionale per il “pieno sviluppo della persona umana”. La nonviolenza è nel nostro modo di essere e costituisce una parte fondamentale dell’azione ecologista sin dalla nascita del movimento ambientalista e dei Verdi. Nessuna soluzione a un conflitto tra individui, gruppi sociali o stati può essere imposta con la violenza. La violenza – di cui la guerra è l’espressione massima - va condannata e contrastata in tutte le sue forme ed è antitetica alla rivoluzione ecologica indispensabile per salvare il nostro Pianeta. La cooperazione tra i popoli va incentivata per estendere la rete di una vera solidarietà ma anche per contrastare il cambiamento climatico con efficaci politiche ambientali.

I profughi ambientali saranno una delle prime conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici. Milioni di persone fuggiranno da aree desertificate, alla ricerca di acqua e cibo. Le prime aree ad essere colpite saranno quelle del “Sud del mondo”. Ma la Cooperazione tra Nord e Sud non può prescindere dal riconoscimento del debito ecologico, ovvero la responsabilità che i paesi industrializzati hanno avuto nel saccheggio delle risorse naturali e culturali del “ Mondo “ . Diamo un futuro ai giovani e costruiamo nuove opportunità di occupazione in una riconversione ecologica dell’economia e un mondo del lavoro e dell’impresa che investa nelle nuove tecnologie, nei saperi,nella ricerca e nelle professioni che potranno aiutarci a salvare il mondo. Dobbiamo restituire ai giovani la capacità di progettare e costruire il proprio futuro. Proponiamo un patto per il clima rivolto a singoli cittadini, associazioni ambientaliste e animaliste, alle personalità più impegnate nel superamento dell’attuale modello di sviluppo, associazioni per la difesa dei diritti civili e umani, ai consumatori, alle realtà civiche, mondo del volontariato e cooperazione sociale, mondo agricolo, commercio equo e solidale, comitati di cittadini, sindacati, mondo della ricerca e della scienza, dell’impresa, delle professioni e della cultura. Lavoriamo per ampliare sempre di più il consenso a queste proposte perché in Italia c’è bisogno di una vasta, ricca, influente area politica ecologista, pacifista, nonviolenta, autonoma e innovatrice, che porti nel 2008 ad un grande appuntamento per costruire un’ Alleanza in grado di affrontare la grande sfida posta a tutta l’umanità e all’intero pianeta dal cambiamento climatico in corso, una sfida di fronte alla quale siamo tutti chiamati a dare il meglio di noi."

per aderire all'appello vai su Patto per il clima




03 maggio 2007

Amici a quattro zampe


Non so se la vedete tutti come me, però oggi io mi sento più felice perchè da quello che leggo sul gazzettino, grazie alla Lega del cane e alle istituzioni sul territorio (comune Rovigo e ULSS) è stato aperto un canile a Fenil Del Turco, a quanto pare adatto a curare e ospitare i cani e i gatti randagi del nostro territorio polesano. Sembra un grande risultato, anche se sono serviti più di dieci anni per realizzare un luogo confortevole anche per questi animali.
Anche se un cane ce l'ho già (in pratica un topone!), farò presto anch'io una visita ai piccoli- grandi ospiti.

Guarda gli spot

E infine visita il blog della LAV di Rovigo