30 ottobre 2011

Manifestazione nazionale Fermiamo il carbone: il video per quelli che dicono che eravamo pochi

Un video per dimostrare che non eravamo pochi ad Adria sabato 29, come certuni dicono (e scrivono...)

Fermiamo il carbone - Manifestazione nazionale Adria 29 ottobre 2011 from Giorgio Penolazzi on Vimeo.

Per tutti quelli che hanno detto e scritto che eravamo pochi: Una risposta viene dal filmato "non toccato nè ritoccato", senza alcun lavoro di edizione. Semplicemente sfila sotto la mia telecamerina una buona parte del bellissimo corteo No Coke di sabato 29 ottobre.
Una buona parte, ma non tutto il corteo, ovviamente: non sono mica stato sempre lì a riprendere; ho anche sfilato, parlato con vecchie conoscenze, fatto foto...
Per certi fogli il vecchio detto si capovolge e il motto sembra essere ora "Le opinioni separate dai fatti".

25 ottobre 2011

Che c'entra l'etica con i cambiamenti climatici?

Difficile dire quale sia stato il migliore fra gli autorevoli interventi del Convegno "Oltre il carbone- una risposta alla crisi" organizzato al Centro Don Bosco in preparazione della manifestazione nazionale fermiamo il carbone del 29 ottobre: da Scalia ad Onufrio, da Ceruti  a Boschetti, da Bardi  a Gasparini chi scegliere?
Eppure una delle relazioni mi ha molto colpito. Si tratta della relazione he aveva per titolo "Etica e clima" di Matteo Mascia (Fondazione Lanza) e vorrei riproporla ai lettori di questo blog, nei suoi tratti essenziali (mi si perdoni l'approssimazione...).

Secondo Mascia il problema dei cambiamenti climatici e i danni derivanti dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse energetiche, ci costringono a considerare da una parte che le risorse sono limitate e che le attività umane hanno un impatto sulla natura, che può non essere reversibile;  dall'altra  evidenziano la necessità che la dimensione etica possa diventare centrale rispetto agli indirizzi politici ed economici della comunità internazionale.

Si tratterebbe infatti di operare avendo di fronte tre importanti questioni di giustizia. La prima: giustizia nei confronti dei poveri, senza cibo nè acqua, senza la possibilità di soddisfare i bisogni primari, per l'impossibilità di accedere ad una sufficiente quantità di energia elettrica.
Se anche i poveri potessero disporre di energia questo si tradurrebbe rapidamente in: vita, salute, democrazia e libertà.

La seconda questione da affrontare è  secondo Mascia quella della giustizia nei confronti delle giovani generazioni e delle generazioni future che non hanno voce. Si tratta di assicurare loro la disponibilità dell'energia e delle risorse nel tempo, così come ne abbiamo potuto disporre noi, senza che possano esaurirsi.

La terza ed ultima è una forma di giustizia che riguarda il  mondo dei viventi: è la responsabilità verso la natura che ha valore in quanto tale. Natura in cui bellezza e fragilità sono strettamente legate.

Conclusione di Mascia: la crisi ecologica è perciò anche una crisi culturale. Serve un allargamento della base morale. 
"I diritti fondamentali non possono ormai più prescindere dall'impegno per l'ambiente".

... musica per le mie orecchie!

05 ottobre 2011

Lotta del governo ai blogger e all'informazione libera: mi unisco alla protesta

 Dal sito del Il Fatto Quotidiano
La pagina di apertura di Wikipedia (enciclopedia libera consultabile sul web), ora ha una nuova schemata. Una lettera su sfondo verde accoglie gli utenti: “Cara lettrice, caro lettore, in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c’è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero”.

Il motivo dell’iniziativa si legge poche righe più in basso: il comma 29 del ddl Intercettazioni. Secondo questa norma, si legge nel comunicato “chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto, indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive, di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti”.

Il meccanismo di funzionamento del sito prevede che qualsiasi utente possa aggiungere contenuti e modificare quelli postati da altri, se li ritengono inesatti. Per gli utenti di Wikipedia, firmatari della lettera “l’obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce un’ inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza”. Da qui la decisione di bloccare il sito: qualunque parola digitata nel motore di ricerca rimanda esclusivamente alla lettera di protesta.