30 ottobre 2008

Gelmini: anche il mio blog aderisce allo sciopero


Cara Ministra "Mari Star" Gelmini,
perdonami, sei più giovane di me, quindi mi prendo la confidenza e ti do del tu.
Oggi io e anche il mio blog partecipiamo allo Sciopero generale, insieme agli studenti di tutte le età, ai loro genitori e ai docenti. Contro la tua riforma della scuola pubblica, che a tutti i costi hai voluto approvare ieri, un giorno prima dello sciopero fissato da  molto tempo. Difficile pensare che sia un caso e che ci sia disponibilità al dialogo.
Non so cosa abbiate tu e la tua maggioranza contro la scuola pubblica che la vostra riforma rischia davvero di peggiorare se non di distruggere definitivamente. Perchè per migliorarla bisognerebbe investire: nella formazione dei docenti e nella valorizzazione delle competenze, nella ristrutturazione degli edifici e di tutto ciò che serve a rendere un ambiente scolastico accogliente. 
Invece ci saranno solo tagli in tutte le direzioni dal prossimo anno e fino al 2012, con la prospettiva di una progressiva aziendalizzazione di ogni scuola, un aumento di potere del dirigente scolastico e del suo entourage. 
La scuola pubblica non è una  azienda e le famiglie non sono clienti da soddisfare, come quando ti compri un paio di scarpe. La scuola pubblica funziona se si investe in chi ogni giorno con pazienza e  responsabilità  sa di avere il compito di educare e di far crescere culturalmente bambini e ragazzi adolescenti che, come ai nostri tempi, vivono la scuola come l'ultimo dei loro pensieri. E funziona se le famiglie  sono con la scuola e si fidano di chi ci lavora. Come fidarsi di chi ogni giorno viene diffamato sui media? 
I docenti non sono intercambiabili, se non al prezzo di un progressivo scadere della qualità dell'insegnamento. Ho visto addirittura tecnici della scuola passare a fare l'insegnante di sostegno di punto in bianco, senza alcuna formazione, per problemi di organico legati al numero delle classi. La flessibilità che si chiede alla scuola non è già troppa?
Ogni anno con la formazione dell'organico, e ora grazie a te il fenomeno sarà ancora più evidente, molti docenti perdono la cattedra presso la "loro scuola", e cominciano a migrare da una scuola all'altra tentando di stabilizzarsi in una cattedra. Per non parlare dei precari, che magari lavorano nella scuola da più di vent'anni.
Se non fosse che dentro la scuola pubblica la maggior parte degli insegnanti crede nel suo lavoro molto al di là del suo compenso mensile, con un impegno della durata molto maggiore di quell'infamante "part time" di mister Brunetta, con docenti che per le capacità e la grandezza d'animo sono di certo migliori della tua classe politica che ci governa, la scuola pubblica non esisterebbe ormai più già da un pezzo.
Mi sono persuasa che sia questa la direzione: la distruzione completa della scuola pubblica. Ovviamente con tutto il suo significato. 
Non è  forse così?

19 ottobre 2008

Salviamo il clima con Greenpeace


Il ministro dell'ambiente Prestigiacomo si è scontrata con la Commissione Europea sul piano UE sul cambiamento climatico, rischiando così di isolare l'Italia dal resto dell'Europa sulle politiche di contenimento delle emissioni.
La ministra giustifica la sua posizione con perle di rara saggezza dicendo che: "Tutti siamo chiamati a dare un contributo, ma dobbiamo essere consapevoli che è una sfida che potremo vincere solo assieme se tutti i paesi del mondo troveranno assieme la forza, la determinazione e le risorse per sostenere un cambiamento culturale ed economico in direzione dello sviluppo sostenibile".

Bè, in attesa che "tutti i paesi del mondo", e forse anche la Prestigiacomo, si convincano che l'emergenza climatica in atto è una vera emergenza e che come tale incide sull'economia reale, possiamo sostenere l'azione di Greenpeace e scrivere al Governo che:

"I cambiamenti climatici sono la più grave minaccia ambientale, economica e umanitaria che l’uomo si trova ad affrontare. Milioni di persone nel mondo stanno già oggi subendo gli effetti del fenomeno . Con un aumento della temperatura media globale di oltre 2°C, il 20-30% delle specie animali e vegetali sul Pianeta rischia l’estinzione. Siamo già oggi in piena emergenza clima.
È necessaria una rivoluzione energetica basata sulla progressiva riduzione dell’uso dei combustibili fossili, a partire dal carbone, e dallo sviluppo delle alternative veramente pulite: efficienza e fonti rinnovabili. Le scriviamo per chiederle di:

1. introdurre una moratoria per nuove centrali a carbone
2. presentare un serio piano per l’efficienza energetica per conseguire l’obiettivo europeo al 2020
3. sviluppare le fonti rinnovabili come richiesto dagli obiettivi europei al 2020
4. abbandonare l’idea di un ritorno al nucleare in Italia"