17 settembre 2006

Qui Porto Levante: La Manifestazione contro la caccia


Direttamente dalla manifestazione: partecipazione direi modesta, forse inferiore alle attese, probabilmente per buona parte a causa del maltempo.
I partecipanti sono però stati premiati alla fine oltre che dallo spuntino gentilmente offerto dalle associazioni organizzatrici e dallo spuntare del sole, soprattutto dai fenicotteri in volo che hanno sorvolato a stormi più volte le nostre teste nel corso della manifestazione. Un particolare: gli esperti ornitologi locali affermano che siano diventati stanziali nel nostro Delta.
Scarsa la partecipazione della popolazione locale, che si affacciava più che altro per curiosità.

La manifestazione si svolgeva in contemporanea all'annuale esercitazione antincendio a Rosolina che coinvolgeva il personale del Servizio forestale e della Protezione civile.
Massimo Benà del WWF di Rovigo ha spiegato che le verifiche di illegittimità per quanto riguarda la caccia in valle non sono per niente facili: è un campo aperto, ti vedono arrivare. Ma già oggi primo giorno di caccia, numerose sono state le illegittimità rilevate e undici i verbali elevati dalle guardie venatorie, anche per uso di richiami acustici e fucili irregolari. Da notare che le guardie provinciali vedono la presenza solo delle associazioni venatorie, mentre quelle ambientaliste da più di un anno si sono ritirate protestando contro un regolamento che voleva, o ha voluto, "mettere le briglie" all'attività di controllo. Massimo Benà ha affrontato poi il problema del Parco che vede crescere attorno a sè insediamenti (il rigassificatore di Porto Levante appunto e la centrale Enel che funziona tuttora ad olio combustibile e che vorrebbero convertire - udite udite - a carbone!!!) tutt'altro che compatibili con le attività di protezione richieste da una zona di pregio come il Delta del Po.
La Lega per la abolizione della caccia sta raccogliendo le firme per la trasformazione del Parco da regionale (che ha mostrato in questi anni evidenti mancanze come ente di protezione dell'area umida del Delta) a nazionale. Pieno appoggio all'iniziativa: anch'io preferirei che il Parco fosse nazionale - anche se temo che non sia per niente facile ...

Vi invito caldamente a visitare l'impareggiabile blog di Menotti compreso l'album fotografico

16 settembre 2006

domani 17 settembre manifestazione contro la caccia nel Delta

Se anche tu non ami che si uccidano animali indifesi senza alcuna necessità ma quasi per gioco, vieni domani alla manifestazione contro la caccia nel Delta a Porto Levante.

qui il programma dettagliato della manifestazione organizzato dalle associazioni animaliste e ambientaliste.
Schiaccia la caccia!

12 settembre 2006

Posto sotto sequestro uno dei tanti cantieri del terminal. Ceruti: cosa si aspetta ad intervenire?

Un cantiere del Terminal è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Noe di Venezia e di Adria. Si tratterebbe di un isolotto artificiale a 600 metri dalla costa costruito senza le dovute autorizzazioni (vedere inoltre la pagina di "La Nuova Ecologia").

Nessuno dei cantieri a terra è stato posto sotto sequestro, nonostante il fatto che la Procura ritenga che il terminal gasiero rischi di produrre danni rilevanti all'ecosistema deltizio.

Pubblico un intervento dell'avvocato Matteo Ceruti, legale del Comitato Bassopolesano Antiterminal, che da una parte mette in risalto le numerose illegittimità che accompagnano la costruzione del terminal di rigassificazione e del metanodotto Porto Viro - Minerbio, e dall'altra si preoccupa che la giustizia (penale, amministrativa e persino "europea") arrivi a concludere che il terminal è illegittimo troppo tardi, ad opera funestamente completata.
La richiesta al Ministro di (almeno) una sospensione delle decisioni è quindi giusta, ragionevole e misurata.
Anch'io sono d'accordo. Alfonso, perchè non intervieni?

La posizione dei Verdi del Veneto in questo comunicato

11 settembre 2006

I carabinieri sul Terminal !!!


E' dell'altro ieri l'articolo de "Il Resto Del Carlino"(apparso anche su La Voce di Rovigo) in cui si rende palese che sul Terminal c'è una vera e propria inchiesta guidata dal Sostituto Procuratore Manuela Fasolato nota a tutti per il processo contro Enel appena concluso ad Adria (in cui Enel è stata condannata per danni all'ambiente). Il motivo principale sarebbe la violazione del Piano d'Area che infatti vieterebbe i movimenti di terra e scavi nelle aree interessate proprio alla costruzione del gasdotto (un particolare da niente!)
Chissà che ancora una volta, dove non è possibile rispettare le regole scritte e non scritte, come il buonsenso, ci sia almeno un po' di giustizia!

09 settembre 2006

manifestazione nazionale contro la caccia nel Delta


Grazie alle associazioni ambientaliste e animaliste locali e nazionali riunite nel Coordinamento Protezionista Veneto (CPV) il nostro Delta del Po diviene la sede di manifestazioni di protesta di portata nazionale, come questa contro la caccia nel Delta di domenica prossima 17 settembre a Porto Levante (Rovigo; vedi locandina per dettagli).
Il recente decreto 251 del 16 agosto 2006 è finalizzato (art. 1) "ad assicurare la conformita' dell'ordinamento italiano alla normativa comunitaria concernente la conservazione della fauna selvatica contro le preaperture" della stagione venatoria, consentite gli anni scorsi da deroghe regionali, secondo la normativa europea del tutto illegittime.
La recentissima sentenza del TAR del Lazio ha accolto il ricorso della LAV contro una interpretazione riduttiva del decreto che voleva limitare il divieto di preapertura alle sole Zone di Protezione Speciale: il divieto alla preapertura riguarderebbe invece tutto il territorio nazionale (come si legge all'art. 3 del decreto).
La manifestazione si svolgerà in contemporanea nella prima giornata di apertura della stagione venatoria ed il luogo scelto non è per niente casuale.
Ricordo che in contemporanea alla protesta contro la caccia, la LAC raccoglierà le firme per trasformare il Parco Regionale del Delta del Po in Parco Nazionale, dove finalmente le logiche campanilistiche ed i ragionamenti particolari non avrebbero più ragione. Chi poi potrebbe pensare di far coesistere una centrale a carbone (o a olio combustibile), un terminal rigassificatore e compagnia bella con un parco nazionale?
Le associazioni venatorie sono in grado di esercitare forti pressioni per controllare il territorio del Delta e molte contrarietà che ci sono state alla nascita e alla reale creazione di un Parco del Delta derivano dalla opposizione dei cacciatori. Se non mi sbaglio ora i cacciatori sono entrati nella comunità del Parco, ma ancora oggi in certi luoghi del Delta le parole "Parco" e "ambientalista" sono viste come il fumo negli occhi, sono parole degradanti di cui ci si dovrebbe vergognare (incredibile vero?).
Al di là dei problemi culturali quello che più conta è che molti sarebbero gli interessi che girerebbero attorno a questa attività. Alcuni di essi non proprio alla luce del sole.

Chi su questi argomenti voglia acculturarsi un po' visiti il blog di Menotti
scarica la locandina

04 settembre 2006

Rigassificatori: dal Sit-in di Roma del 30 agosto a Porto Viro

Rieccoci alle prese con i rigassificatori. Per l'esigenza di energia, e contro temibili e per taluni assolutamente certi black-out, non mancano le Regioni che si candidano volontariamente ad ospitarli. Ma cosa pensa la gente di quelle regioni? Non sarebbe giusto chiederlo?
Del resto non sarà un caso se in tutta Italia spuntano comitati più o meno agguerriti contro questi impianti. Chi li propone spende buona parte del suo tempo ad assicurare che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da un deposito enorme di gas metano, non c'è assolutamente pericolo. Ma l'argomento convincente, da quello che capisco, è che i rigassificatori sono "buoni" perchè consentirebbero un approvvigionamento variabile per le fonti , secondo il mercato, quindi più conveniente. E a proposito di questa convenienza: siamo proprio sicuri di fare bene? A leggere questo documento- appello vengono i brividi perchè sembra che l'altra faccia della medaglia sul prezzo anche del gas non sia per niente bella.
Qui approfondimenti sulla Nigeria e la negazione dei diritti

Per quanto concerne il problema sicurezza ricordo che ad una assemblea pubblica a Porto Viro, ai tempi dell'Ing. Zambon, ci si chiedeva se esistevano compagnie assicurative che avrebbero stipulato contratti per impianti di questo tipo e sembrava a tutti che sarebbe stato arduo. E' così? Chi garantisce? Quali sarebbero i danni? E chi pagherebbe?

In ogni caso come sapete il giorno 30 di agosto, cioè il giorno dell'insediamento della "cabina di regia" sui rigassificatori del Governo Prodi si sono dati appuntamento a Roma i comitati da tutta Italia per un Sit-in. Questo il comunicato:
"Il giorno 30 agosto alle ore 12 davanti a Palazzo Chigi si svolgerà un presidio nazionale di protesta di tutti i Comitati territoriali (Livorno-Pisa, Rovigo, Ravenna, Trieste, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Agrigento) che si stanno battendo nel nostro paese contro la localizzazione e costruzione dei rigassificatori.
Chiederemo di essere ricevuti dal presidente del Consiglio Romano Prodi - che lo stesso giorno insedierà la “cabina di regia” sull’energia, di cui faranno parte i Ministri dello sviluppo economico Pierluigi Bersani, dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e il sottosegretario alla presidenza Enrico Letta - per richiamarlo al rispetto del programma dell’Unione che prevede il dialogo e il coinvolgimento delle popolazioni, in materia di grandi impianti, incluso i rigassificatori.
I Comitati contro i rigassificatori, aderenti alla Rete Nazionale contro i Grandi impianti energetici a combustibili fossili, rilanceranno anche la richiesta di una moratoria sulle localizzazioni e la redazione di un serio e coerente piano energetico nazionale che preveda programmi di efficienza, risparmio energetico e sviluppo di fonti energetiche rinnovabili di cui il paese ha urgente bisogno, se non vuole rimanere il fanalino di coda dell’Europa.
Nell’occasione, i partecipanti al Presidio incontreranno la stampa per fare il punto della situazione, sottolineare a necessità del rispetto delle regole democratiche da parte del Governo (Costituzione italiana e normative europee) e far presente che senza il consenso delle popolazioni locali non si possono imporre localizzazioni dall’alto.
Non vogliamo che la cabina di regia si trasformi in “cabina di comando”, esautorando i processi indispensabili di dialogo e partecipazione democratica alle scelte."

Anche il Coordinamento dei comitati aveva i suoi rappresentanti alla manifestazione di Roma, tra questi Luigi Flamini, presidente del comitato contro il Terminal di Porto Viro che di ritorno ha risposto alle mie domande.
Infine sembra che la Provincia si metta ancora di traverso sulla questione Terminal, anche se il Presidente Saccardin assicura che non si tratta di una questione politica (deludendo ancora una volta chi sperava che lo fosse).

Segnalo infine che il settimanale nazionale Carta, uscito sabato 2 settembre, contiene un articolo di Gianni Belloni che riguarda le battaglie ambientaliste dei comitati polesani.