Rieccoci alle prese con i rigassificatori. Per l'esigenza di energia, e contro temibili e per taluni assolutamente certi black-out, non mancano le Regioni che si candidano volontariamente ad ospitarli. Ma cosa pensa la gente di quelle regioni? Non sarebbe giusto chiederlo?
Del resto non sarà un caso se in tutta Italia spuntano comitati più o meno agguerriti contro questi impianti. Chi li propone spende buona parte del suo tempo ad assicurare che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da un deposito enorme di gas metano, non c'è assolutamente pericolo. Ma l'argomento convincente, da quello che capisco, è che i rigassificatori sono "buoni" perchè consentirebbero un approvvigionamento variabile per le fonti , secondo il mercato, quindi più conveniente. E a proposito di questa convenienza: siamo proprio sicuri di fare bene? A leggere questo documento- appello vengono i brividi perchè sembra che l'altra faccia della medaglia sul prezzo anche del gas non sia per niente bella.
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Per quanto concerne il problema sicurezza ricordo che ad una assemblea pubblica a Porto Viro, ai tempi dell'Ing. Zambon, ci si chiedeva se esistevano compagnie assicurative che avrebbero stipulato contratti per impianti di questo tipo e sembrava a tutti che sarebbe stato arduo. E' così? Chi garantisce? Quali sarebbero i danni? E chi pagherebbe?
In ogni caso come sapete il giorno 30 di agosto, cioè il giorno dell'insediamento della "cabina di regia" sui rigassificatori del Governo Prodi si sono dati appuntamento a Roma i comitati da tutta Italia per un Sit-in. Questo il comunicato:
"Il giorno 30 agosto alle ore 12 davanti a Palazzo Chigi si svolgerà un presidio nazionale di protesta di tutti i Comitati territoriali (Livorno-Pisa, Rovigo, Ravenna, Trieste, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Agrigento) che si stanno battendo nel nostro paese contro la localizzazione e costruzione dei rigassificatori.
Chiederemo di essere ricevuti dal presidente del Consiglio Romano Prodi - che lo stesso giorno insedierà la “cabina di regia” sull’energia, di cui faranno parte i Ministri dello sviluppo economico Pierluigi Bersani, dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e il sottosegretario alla presidenza Enrico Letta - per richiamarlo al rispetto del programma dell’Unione che prevede il dialogo e il coinvolgimento delle popolazioni, in materia di grandi impianti, incluso i rigassificatori.
I Comitati contro i rigassificatori, aderenti alla Rete Nazionale contro i Grandi impianti energetici a combustibili fossili, rilanceranno anche la richiesta di una moratoria sulle localizzazioni e la redazione di un serio e coerente piano energetico nazionale che preveda programmi di efficienza, risparmio energetico e sviluppo di fonti energetiche rinnovabili di cui il paese ha urgente bisogno, se non vuole rimanere il fanalino di coda dell’Europa.
Nell’occasione, i partecipanti al Presidio incontreranno la stampa per fare il punto della situazione, sottolineare a necessità del rispetto delle regole democratiche da parte del Governo (Costituzione italiana e normative europee) e far presente che senza il consenso delle popolazioni locali non si possono imporre localizzazioni dall’alto.
Non vogliamo che la cabina di regia si trasformi in “cabina di comando”, esautorando i processi indispensabili di dialogo e partecipazione democratica alle scelte."
Anche il Coordinamento dei comitati aveva i suoi rappresentanti alla manifestazione di Roma, tra questi Luigi Flamini, presidente del comitato contro il Terminal di Porto Viro che di ritorno ha risposto alle mie domande.
Infine sembra che la Provincia si metta ancora di traverso sulla questione Terminal, anche se il Presidente Saccardin assicura che non si tratta di una questione politica (deludendo ancora una volta chi sperava che lo fosse).
Segnalo infine che il settimanale nazionale Carta, uscito sabato 2 settembre, contiene un articolo di Gianni Belloni che riguarda le battaglie ambientaliste dei comitati polesani.
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