09 settembre 2006

manifestazione nazionale contro la caccia nel Delta


Grazie alle associazioni ambientaliste e animaliste locali e nazionali riunite nel Coordinamento Protezionista Veneto (CPV) il nostro Delta del Po diviene la sede di manifestazioni di protesta di portata nazionale, come questa contro la caccia nel Delta di domenica prossima 17 settembre a Porto Levante (Rovigo; vedi locandina per dettagli).
Il recente decreto 251 del 16 agosto 2006 è finalizzato (art. 1) "ad assicurare la conformita' dell'ordinamento italiano alla normativa comunitaria concernente la conservazione della fauna selvatica contro le preaperture" della stagione venatoria, consentite gli anni scorsi da deroghe regionali, secondo la normativa europea del tutto illegittime.
La recentissima sentenza del TAR del Lazio ha accolto il ricorso della LAV contro una interpretazione riduttiva del decreto che voleva limitare il divieto di preapertura alle sole Zone di Protezione Speciale: il divieto alla preapertura riguarderebbe invece tutto il territorio nazionale (come si legge all'art. 3 del decreto).
La manifestazione si svolgerà in contemporanea nella prima giornata di apertura della stagione venatoria ed il luogo scelto non è per niente casuale.
Ricordo che in contemporanea alla protesta contro la caccia, la LAC raccoglierà le firme per trasformare il Parco Regionale del Delta del Po in Parco Nazionale, dove finalmente le logiche campanilistiche ed i ragionamenti particolari non avrebbero più ragione. Chi poi potrebbe pensare di far coesistere una centrale a carbone (o a olio combustibile), un terminal rigassificatore e compagnia bella con un parco nazionale?
Le associazioni venatorie sono in grado di esercitare forti pressioni per controllare il territorio del Delta e molte contrarietà che ci sono state alla nascita e alla reale creazione di un Parco del Delta derivano dalla opposizione dei cacciatori. Se non mi sbaglio ora i cacciatori sono entrati nella comunità del Parco, ma ancora oggi in certi luoghi del Delta le parole "Parco" e "ambientalista" sono viste come il fumo negli occhi, sono parole degradanti di cui ci si dovrebbe vergognare (incredibile vero?).
Al di là dei problemi culturali quello che più conta è che molti sarebbero gli interessi che girerebbero attorno a questa attività. Alcuni di essi non proprio alla luce del sole.

Chi su questi argomenti voglia acculturarsi un po' visiti il blog di Menotti
scarica la locandina

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