14 dicembre 2010

Nobel della pace a Liu Xiaobo assente e la potenza di una sedia vuota


Niente mi ha consolato di più in questi giorni bui della premiazione con il Nobel della pace al dissidente cinese in carcere (per la precisione,da quel che ho letto, ora agli arresti domiciliari) Liu Xiaobo, o meglio alla sua sedia vuota a Oslo.
L'immagine della sedia vuota ha fatto il giro del mondo, ed ha scavalcato anche il muro di censura del governo cinese, visto che a quanto ho letto c'è stata una specie di rivolta delle sedie vuote, apparse di notte per le vie del Paese.

Le parole che lo scrittore cinese ha pronunciato quando è stato condannato ad 11 anni di carcere (un anno fa), con l'accusa di essere un criminale che vuole sovvertire le leggi dello Stato, sono un vero e proprio inno all'amore e alla pace e meritano perciò di essere conosciute da tutti.

Qui sotto una parte del suo discorso, letto da Liv Ullmann alla cerimonia di consegna del premio a Oslo.

13 novembre 2010

Liberata Aung

notizie dal sito di Repubblica

"Dopo sette anni è stata rilasciata la leader del movimento per la democrazia birmana. "Dobbiamo lavorare all'unisono per raggiungere il nostro obiettivo", ha detto alla folla fuori la sua abitazione. La notizia accolta con soddisfazione dalle cancellerie occidentali. Obama: "E' stata liberata un'eroina""

qui continua


Anch'io mi unisco alla felicità del mondo per la liberazione di questa donna.

03 novembre 2010

Firma la legge per le rinnovabili contro il nucleare


Il 6 e il 7 novembre in contemporanea nelle piazze del territorio italiano saranno raccolte le firme per la Proposta di Legge di iniziativa popolare " Sviluppo dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, per la salvaguardia del clima".

Su questo sito tutto il materiale utile per informarsi e magari allestire un banchetto.

Partecipa all'evento "100 Piazze per il clima- festa delle energie pulite" , la raccolta avverrà anche nelle principali piazze del Polesine.

La tabella di marcia sarà pubblicata anche nel nuovo sito creato appositamente: SICUREZZA NUCLEARE

10 ottobre 2010

Ritorno nel Delta del Po

Recentemente, dopo molto tempo, sono tornata a visitare il nostro Delta.
Come altri prima di me, lo avevo lasciato (qualcuno forse aggiungerà "giustamente") alla sua politica e alla sua gente piena di contraddizioni, delusa per la perdita di alcune importanti battaglie ambientaliste, fatte assieme ad altri, in comitati e in partiti troppo piccoli qui nel Polesine per contare nel momento del voto. I miei assidui lettori le ricorderanno, e del resto si possono ripercorrere le tappe qui nel mio blog attraverso i numerosi post dell'epoca.
Ricordo le manifestazioni contro il Terminal gasiero di Porto Levante e quelle contro la centrale a Porto Tolle: nonostante l'entusiasmo e la partecipazione, alla fine il nostro peso risultava sempre inferiore a quello, in estrema sintesi, delle "compensazioni" sul territorio da parte delle grandi aziende, espresse sia in termini di milioni di euro, sia di fantomatiche promesse di migliaia di posti di lavoro. Possiamo attribuire la colpa ad una classe politica (e perdonatemi ma devo dire anche sindacale) che definirei eufemisticamente "poco lungimirante". E forse un po' anche alla nostra incapacità di coinvolgere la gente e di allargare la protesta, tanto da renderci interlocutori più credibili. Cosa però davvero impegnativa con i nostri mezzi.
A sostegno di queste battaglie, e fu un evento indimenticabile, venne anche Beppe Grillo, nella sede della Provincia di Rovigo e alla sera sulla Piazza di Porto Viro. Poi, nel dicembre del 2007, ci venne in soccorso anche Greenpeace, facendoci sperare che non tutto era perduto.

Da allora molte cose sono cambiate e il tempo trascorso sembra più che altro aver contribuito a rendere ancora più forti i nostri avversari, oltre che aver seminato nelle aree attrezzate del Parco, uno spaventoso senso di abbandono.

Quindi ripensandoci, sembra impossibile, ma le nostre piccole battaglie un po' deprimenti ed "inutili", erano invece utili, anzi utilissime: servivano perlomeno ad alimentare un dibattito politico sulla difesa del nostro e dell'altrui territorio.
Dibattito che a dire il vero ora sembra essersi inabissato o forse essere scomparso, ma che se riemerge può ancora essere ascoltato e spingere nella giusta direzione chi ha il potere di compiere scelte importanti.

12 settembre 2010

Questi nuclearisti le sparano proprio grosse


Ecco la risposta degli ambientalisti alle dichiarazioni di autorevoli esponeti della grande industria italiana dell'energia al recente convegno di Cernobbio:

Un pugno di pirati e di avventurieri del nucleare: ecco la sensazione che proviamo nel leggere gli articoli che parlano delle proposte pro nucleare al workshop Ambrosetti di Cernobbio. Questi bucanieri, con cognomi da imprenditori Enel e Edison e da politici di governo, stanno invadendo l’Italia sparando dalle acque di Cernobbio e perfino dalle montagne di Cortina.
Le loro armi? Bordate di bugie su giornali e Tv. Un esempio? “Risparmieremo almeno 4,5 mld sulla bolletta energetica”, mentre uno studio Usa recentissimo rivela che il nucleare è fuori mercato! Sentite cosa dice l’analista economico Usa John Blackburn della Duke University: “Il fotovoltaico ha raggiunto le alternative a basso costo rispetto al nucleare”.

E mentre il solare vede un crollo dei costi, il prezzo delle uniche due centrali in costruzione in Europa (Francia e Finlandia) è passato dai previsti 3 mld di euro (4 anni fa) agli attuali 5.3 mld: altro che risparmio! Queste cifre sono irrealistiche e fanno il paio con le affermazioni dello snob amministratore delegato Fulvio Conti che a Cortina accende il cannone annunciando “Per il programma nucleare servono 16-18 mld di euro” e non dice che pagheranno le famiglie italiane, rinunciando volentieri a pensioni, sanità e scuola.
E nessuno dice apertamente che l’uranio lo dovremo importare come il petrolio, con tutti i rischi che ciò comporterà in termini di sicurezza e di prezzo …
Un altro esempio? In Germania, dove non ci sono pirati, l’economia locale sta diventando la locomotiva d’Europa grazie alla creazione di 350mila posti di lavoro legati alle energie alternative a basso costo. Le piccole aziende di produzione e di installazione delle nuove energie a noi non serviranno: ci sarà Sua Maestà la Grande Centrale del nucleare “pulito” a darci elettricità e 1200 posti di lavoro a centrale (secondo lo studio Ambrosetti). Tanto a che servono quattro pazzi che si arrampicano sui tetti a piazzare qualche pannello fotovoltaico?
E poi da noi il sole non c’è mai …

E' facile capire lo scopo di questi predatori: razziare le tasche degli italiani, che da decenni pagano in ogni loro bolletta lo stoccaggio delle scorie radioattive, che a Saluggia (Piemonte) non sono mai state messe in sicurezza e già sono entrate - via fiume Po - nella catena alimentare degli italiani del nord (tranquilli, voi del sud: con Scanzano penseranno anche a voi). E chissenefrega della salute degli italiani! Del fatto che queste scorie dureranno un milione di anni e che l’agricoltura sarà devastata dai radionuclidi. Pensate: bollette che pagheremo sicuramente per tutta la nostra vita e quella dei nostri figli ...
A pensarci bene a questi pirati non mancano davvero le capacità imprenditoriali.

Comitato Antinucleare di Legnago e Basso Veronese
Rete Polesana dei Comitati per la Tutela della Salute e dell'Ambiente
Circolo Perla Blu – Legambiente Cologna Veneta
Legambiente Legnago
Circolo Mdf-Movimento Decrescita Felice di Verona
Git-Gruppo Iniziativa Territoriale Banca Etica di Verona
Movimento 5 Stelle Verona

05 settembre 2010

Video della Manifestazione antinucleare al Lido di Venezia

Pubblico rapidamente il video della bella e colorata manifestazione di ieri. Buona la partecipazione, non ci sono stati momenti di tensione, tutto è andato bene, lo vedrete con i vostri occhi.
Lungo la strada, mentre incrociavo gli sguardi della gente che ci osservava, la sensazione che ho avuto è che ci fosse simpatia per noi. Spero che altra gente sia pronta a scendere in piazza in futuro al nostro fianco, a sostegno delle nostre ragioni.

24 agosto 2010

Alla Mostra del cinema la Manifestazione No al nucleare -Sì alle energie rinnovabili


La Rete Veneta Contro il Nucleare (in costruzione a livello regionale, vedere i post precedenti) ha organizzato per il 4 settembre 2010 la importante Manifestazione al Lido di Venezia No al nucleare in Veneto - Sì alle energie rinnovabili.
Per dettagli e adesioni puoi vedere qui

23 agosto 2010

Uomini e donne - considerazioni


Sono sempre più convinta che ancora oggi molti uomini quando si trovano di fronte una donna la maggior parte delle volte la considerano: a.una infermiera; b. una seconda mamma; c. una bambola usa e getta. Ah dimenticavo! d. una segretaria (perchè precisa e puntuale).
Difficile che pensino ad un essere che non si metterà al loro servizio.

28 luglio 2010

Scuola superiore: meno ore, meno docenti?


In questi giorni di vacanza rischia di passare senza la dovuta evidenza, da parte degli organi della stampa, quanto consegue in base alle ordinanze del Tar Lazio sui ricorsi effettuati contro i decreti di ridefinizione dell'orario curricolare (tagli di ore) nelle classi degli istituti tecnici con vecchio ordinamento, dal secondo al quarto anno(Snals), e contro le circolari sulle iscrizioni e sugli organici, emessi da parte del Ministero in assenza di supporto normativo (!!!) (ricorso FLC).
Nel primo caso, come ho già descritto nel mio precedente post, il Tar ha ordinato di sospendere l'attuazione dei tagli "fino all'acquisizione e alla compiuta valutazione del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione".
Nel secondo caso (avvio della riforma) il Tar del Lazio ha dichiarato i provvedimenti emessi illegittimi, senza sospenderli.
Le conseguenze di queste ordinanze possono essere determinanti sull'avvio del nuovo anno scolastico, il mantenimento o la perdita di cattedre, il numero delle classi e dei docenti.
A questo punto spetta al Ministro tenere nella dovuta considerazione il fatto di procedere con l'attuazione di provvedimenti dichiarati illegittimi o sospesi. E anche agli istituti scolastici.
Qui sotto un bell'articolo di Marina Boscaino da "Il Fatto Quotidiano" di ieri.

21 luglio 2010

Tar del Lazio: sospensione per i tagli delle ore negli istituti tecnici

Non si può far tutto ciò che si vuole.
Il detto vale per tutti e in questo caso vale per il Ministro dell'Istruzione che aveva decretato di tagliare indiscriminatamente le ore negli istituti tecnici, portandole a 32 per tutti, dalla classe seconda alla classe quarta. Ciò non era conseguente alla riforma Gelmini, che in ogni caso partirà per le classi prime da settembre, ma riguardava le classi successive, su cui continua a mantenersi il vecchio ordinamento. La ragione era essenzialmente di tipo economico ed appariva dapprima incredibile a molti e poi, una volta rassegnati, come un bellissimo pastrocchio.
Il tutto sembra essere avvenuto senza il coinvolgimento del CNPI (consiglio nazionale della pubblica istruzione) dal cui parere dipende, in base alla sentenza del Tar sul ricorso presentato dallo Snals, la sospensione.
Sospensione quindi e non si sa fino a quando. Sperando, almeno per il futuro, in un maggior coinvolgimento anche della classe insegnante, che opera direttamente sul campo.
Ma mai essere troppo ottimisti ...

10 luglio 2010

Giuliana Sgrena, l'Irak e le storie che non si raccontano più


La partecipazione di Giuliana Sgrena, giornalista del Manifesto, all'incontro dal titolo "Vittime di guerra in missione di pace" sul tema dell'informazione "Sparite- Sparate" al XXVII Festival dei Popoli del C.D.P., mi ha davvero colpito molto.
Bella la sua testimonianza di persona impegnata direttamente sul campo per informare correttamente dei fatti, evitando la censura di un potere che teme la narrazione della cruda realtà, e non vuole discussioni.
Come molte donne coraggiose del nostro tempo, Giuliana è piccola ed esile, come la sua voce, ma non si arrende ad una informazione "militarizzata", non solo nelle zone di guerra. Parla diretta, con chiarezza cristallina. Alcune donne lo sanno ancora fare; quasi mai lo sento più fare da nessuno. Non usa mezzi termini per raccontare anche della sua tremenda esperienza di vittima del rapimento in Irak, della morte dell'agente segreto Calipari, eventi su cui non è stato possibile fare completa chiarezza.
Inserendosi nel vivo del dibattito in corso, la Sgrena ha parlato anche dell'anomalia italiana e della difficoltà che il servizio pubblico riesca a garantire una informazione corretta.

Giuliana Sgrena, nonostante le difficoltà per la sua vicenda personale, è tornata in Irak, per vedere con i suoi occhi e raccontare la storia di un Paese di cui nessuno sembra più volersi occupare. Ciò che ha visto l'ha scritto in un nuovo libro dal titolo "IL RITORNO - dentro il nuovo Irak".
Non ci rimane che leggerlo ed attendere che Giuliana torni ancora in Polesine, per sentire un'altra storia (che nessuno ci racconta più).



09 luglio 2010

Per una informazione libera e plurale



Nella foto il segretario della Federazione nazionale della stampa alla manifestazione del 1 luglio scorso contro la legge bavaglio e per difendere una informazione libera e plurale.
Partecipo anch'io con questa immagine alle proteste e allo sciopero di oggi.

26 giugno 2010

domani No Nuke Day- lunedì Costituzione di un Comitato provinciale contro il nucleare


Comunico a tutti coloro che sono interessati ad unire le forze contro il nucleare che è previsto un incontro per la costituzione di un Comitato provinciale contro il nucleare lunedì 28 giugno alle ore 21 presso l'Arci di Rovigo.

Per la felicità degli industriali, che sognano sempre di arricchirsi, talvolta anche a spese della nostra salute, il movimento antinucleare si sta ricostituendo.

Domani a Forte Marghera ci sarà una importante iniziativa il No Nuke Day, frutto del lavoro di diverse associazioni come Legambiente e Greenpeace e del comune di Venezia a cui aderiscono anche diversi comitati per l'ambiente.
Qui la locandina del NO Nuke Day

06 giugno 2010

Enel, la centrale, il carbone e gli alberi

La notizia apparsa sul il Sole 24 ore del 3 giugno scorso sulla bocciatura da parte della Corte dei Conti di alcuni dei Direttori generali del Ministero dell'Ambiente nominati dal ministro Prestigiacomo per sostituire i precedenti, che forse non corrispondevano ai requisiti del Ministro, potrebbe aprire la strada a ricorsi contro i provvedimenti firmati e le opere approvate.
Nel frattempo il comitato "Cittadini liberi-Porto Tolle" che non si è mai arreso alla ineluttabilità della riconversione all'inizio ad Orimulsion e poi a "carbone pulito", di ritorno dal ricorso al Tar del Lazio contro il progetto carbone ed in attesa della sentenza, si dice pronto ad eventuali altri ricorsi, al Consiglio di Stato contro il progetto e il ricorso contro altri provvedimenti che possano permettere l'inizio dei lavori (qui il volantino del comitato).

Proprio oggi Enel apre le porte della centrale a Porto Tolle, con feste, giochi ed iniziative che vorrebbero attirare la presenza di persone che hanno a cuore l'ambiente. Pensate che stavolta si offre addirittura di regalare semi per far nascere alberi da piantare in futuro nella zona antistante la centrale!!!
... Ma non lo sa l'Enel che se non ci fosse la centrale, lì non ci sarebbe bisogno di piantare alberi?
Oppure è la cattiva coscienza?

23 maggio 2010

Contro il nucleare in Veneto inizia il movimento

Marghera (Ve) 18 maggio 2010. Al Centro Vega di Marghera si riuniscono Enel e Confindustria per lanciare il nucleare in Veneto. Fuori molti comitati e associazioni del Veneto fanno sentire le molte ragioni del No al Nucleare.



altre informazioni su Facebook
No al nuclere in Veneto
Comitato antinucleare di Legnago e basso veronese

11 maggio 2010

Chioggia: No al Nucleare

L'incontro organizzato dalla Rete contro il nucleare Chioggia, nell'ambito della rete dei comitati ambientali che si è da qualche mese costituita a livello regionale, ha avuto largo successo e viva partecipazione di pubblico.
Ha parlato prima l'architetto Carlo Costantini, facendo una panoramica, con particolare riferimento al Polesine, sulla situazione energetica regionale e gli impianti che via via, nel corso dei decenni, si sono moltiplicati nel territorio. La situazione sembra peggiorare, con l'ipotesi di un impianto nucleare a Chioggia, oppure a Porto Tolle, al posto della riconversione a carbone.
Ha fatto seguito il prof. Gianni Mattioli, professore di Fisica all'Università la Sapienza e ambientalista storico, con una lunga narrazione della storia del nucleare in Italia.
A chi è convinto che il nucleare in Italia non abbia avuto fortuna per via dell'incidente nucleare di Chernobyl raccomando l'ascolto di Mattioli: la realtà sarebbe ben diversa, l'uscita dell'Italia dal nucleare venne decisa molti anni prima, per motivi che con l'ambientalismo hanno poco a che vedere, ma c'entrano molto con accordi e spartizioni economiche e geopolitiche.
Secondo Mattioli la sicurezza del nucleare è poi ancora una pia illusione, a cui tentano di convertirci i nostri politici al governo.
Qui sotto i filmati dell'incontro che ho registrato.




28 aprile 2010

Voglio un Governo gentile


Riprendo a scrivere. Brevemente, solo per dire poche parole: forza Fini!!!
In questo momento mi appare come l'unica speranza, tanto appannata sembra la prospettiva di una sinistra che riesca a riprendere le redini di questo Paese, nonostante il fatto che le idee sulla direzione da prendere da parte del cosiddetto "partito dell'amore" si siano dimostrate piuttosto confuse.
Sulla scuola pubblica, sul lavoro, sui diritti, stiamo andando indietro come i gamberi. E che grande arroganza!!! Colpa anche nostra, che gliel'abbiamo permesso, incapaci di difenderci perchè in fondo ognuno si illude di poter combattere meglio per se stesso.
Aspetto che questo governo caschi; è vero potrei essere solo un'illusa. Ma è così bello anche solo pensarlo.
E poi per ora non chiedo tanto: solo un governo più gentile, rispettoso delle altrui opinioni, che abbia a cuore la difesa dei principi della Costituzione e dei diritti che nel tempo sono stati conquistati e che danno la misura della nostra civiltà.
Qui le ultime notizie sulla vicenda Fini-Berlusconi

12 aprile 2010

Diamo il nostro sostegno a Gino Strada

Sono anch'io molto colpita dall'arresto per terrorismo dei tre medici di Emergency in Afghanistan (nella foto).
Secondo notizie controverse riportate anche da autorevoli giornali stranieri i medici avrebbero confessato di far parte di un complotto. Anche se non è facile sperarlo, spero che sia fatta chiarezza.
Credo anche che possa essere molto vero quello che ieri sera ha detto Gino Strada, ospite da Fazio a "Che tempo che fa", e cioè che nei luoghi di guerra, laddove sono promossi come azioni per la pace e la democrazia e mancano reporter e giornalisti che raccontino la realtà dei fatti, anche Emergency disturba perchè è una finestra aperta, attraverso cui si può guardare quel che avviene nella vita delle persone colpite dal male della guerra.
In attesa della verità ancora nascosta, credo che nessuno voglia mettere in discussione il sostegno per Emergency e per la sua azione umanitaria. Questo è il momento di dare il nostro sostegno.

31 marzo 2010

Nuova politica a sinistra


Qui al nord le elezioni per la sinistra non sono andate molto bene. Non ho voglia di fare il solito piagnisteo di chi ha preso una tramvata in faccia. In fondo un po' me lo aspettavo.
Le domande: perchè? Come mai? Cosa abbiamo fatto di male? non sono in più e meritano un esame approfondito, che però è ancora troppo presto fare e che bisogna fare a mente fredda.
Alcuni dati di partenza però secondo me possono essere utili:
  • Il voto a sinistra può dividersi, ma non infinitamente, visto che abbiamo solo un voto da giocarci e alla fine diventa una gara a chi se lo accaparra. Magari una scelta dei candidati portando al voto gli elettori con elezioni primarie sarebbe una pratica da utilizzare di più, anche per il coinvolgimento e la partecipazione dei possibili elettori. Nella Puglia Nichi Vendola ha ottenuto, è vero dopo una lotta furibonda con D'alema, le primarie del centro sinistra. Qui in Veneto non mi risulta che ci siano state le primarie.
  • la Lega ha preso una caterva di voti dai moderati e dalle persone "di buon senso" che temono che un immigrato gli salti in casa e gli rubi tutto quello che ha, quando anche non gli stupri la figlia. Persone che vanno in chiesa e fanno la settimana santa delle ore:hanno votato la Lega che ha vinto anche questa partita.
  • le liste di Grillo sono andate alla grande, anche se in qualche caso non hanno dato esito ad eletti. Credo che lì siano andati molti voti giovani anche della sinistra. Ci sarà una ragione.
  • Anche Vendola ha vinto. Lui che innegabilmente rappresenta la sinistra e ormai direi un centro sinistra, in cui una sinistra credibile e che si rinnova sta diventando egemone. Ha vinto insieme alla sua Fabbrica di Nichi, fenomeno della politica giovanile, vaglielo dire a loro che i giovani non si interessano e hanno in mente solo Grande Fratello.
Ecco per me sono questi i punti di partenza per una analisi che possa servire a costruire una nuova politica, buona per la sinistra e oltre, anche qui in Veneto.

20 marzo 2010

Lega: uno stile sempre più inconfondibile

La campagna elettorale si infervora. I candidati hanno fatto pervenire alle famiglie dépliant coloratissimi, brochure, "santini" di tutte le taglie per farsi propaganda.
Poche le parole, slogan semplici e più o meno indovinati, ma tanto nessuno legge con attenzione. Quello che conta è soprattutto l'immagine, necessariamente ritoccata.
I simboli delle liste, vecchi e nuovi, esposti nei grandi manifesti elettorali sono lì per farsi conoscere, catturando l'attenzione dei passanti.
Ogni volta purtroppo a ridosso delle elezioni inizia una sorta di guerra dei manifesti: vince il più prepotente, cioè colui che senza alcun rispetto per le regole piazza i suoi manifesti anche sopra quello degli altri.
Qui da me vince (probabilmente le elezioni regionali, ma anche) il primo premio della rozza prepotenza la Lega nord, che ha coperto i manifesti di Sel con il faccione di Zaia.
Rozzezza e prepotenza qui da noi sembrano sempre rendere molto sul piano elettorale. Ve l'immaginate voi un Bossi che chiede scusa e permesso?

14 marzo 2010

Manifestazione ieri a Roma- breve riflessione

(nella foto gentilmente trovata in internet: Il cane da guardia della democrazia)

Finalmente è arrivata la giornata di ieri (e dell'altro ieri) per tentare di liberarsi dall'ossessione di dover subire, dalla voce ormai unica e rabbiosa, a reti unificate, del Grande B, offese ed umiliazioni rivolte alle Istituzioni deputate alla difesa delle leggi (regole valide per tutti). All'ultimo attacco i magistrati hanno reagito.
Noi comuni cittadini, che siamo il popolo sovrano e che pnon abbiamo altro che la legge dalla nostra parte, non possiamo che sentirci feriti dalla arroganza dei nostri governanti, che ormai non riescono nemmeno più a ad imbonire nessuno. La maschera è ormai caduta.
Dato che che la Rai ha messo la censura ad ogni trasmissione che parli di politica, proprio mentre si sta svolgendo la campagna elettorale, era possibile seguire la manifestazione a Roma del centro sinistra via internet.
Così abbiamo visto che Piazza del Popolo era piena di gente e di tante bandiere. Abbiamo ascoltato i leader dell'opposizione parlare dal palco ed infiammare i cuori affranti, aprendo alla speranza della possibilità di una alternativa a questo governo.
Le continue sconfitte politiche di questi due anni trascorsi all'opposizione stanno forse facendo maturare nuove possibilità e nuove visioni che, per me, sarebbero state impossibili se non fossero avvenute negli ultimi tempi numerose mobilitazioni spontanee che hanno permesso a molte persone di ritrovare il gusto della politica agita in prima persona.
Mi riferisco in particolare prima al movimento di Beppe Grillo e, soprattutto ora, al Popolo Viola. Uscendo dagli schemi "destra"-"sinistra" hanno consentito una specie di "ritorno alle origini" cioè alla rivalutazione di valori fondanti della nostra democrazia: cittadinanza, legalità e giustizia.
Valori prima portati avanti in particolare dal partito di Di Pietro e ora sempre più rivendicati anche da un "popolo della sinistra" più consapevole che etica e politica non possono essere separate.
Qui le bellissime foto della manifestazione
Qui sotto l'intervento alla manifestazione di Nichi Vendola, candidato alla Regione Puglia e leader di Sinistra ecologia e libertà

07 marzo 2010

Il decreto della vergogna


Questa è la mia azione di protesta contro questo governo indefinibile che cambia le regole del gioco, mentre si sta giocando, per favorire sé stesso.
Un vero atto di forza, un insulto contro di noi inermi cittadini evidentemente un po' fessi perchè ci ostiniamo a rispettare le regole della democrazia.
Scendo in piazza virtuale, con il popolo sovrano dai mille colori della democrazia, anch'io con il mio cartello di protesta.

28 febbraio 2010

Onda nera sul Po, che disastro

(foto dal sito del WWF)
Anche se Bertolaso ci dice di non allarmarci, credo che in questo caso ci sia davvero poco da stare tranquilli, soprattutto per il nostro Delta.
Probabilmente ora è difficile calcolare i danni ambientali, come affermano in questo articolo alcuni esperti.
Spero che i colpevoli siano individuati e che siano puniti in modo esemplare per quello che meritano.
Qui sotto un video che rende bene l'idea di quello che è successo.

17 febbraio 2010

Beppe contro tutti

"Fuori dal Parlamento tutti gli inquisiti; massimo due legislature per tutti e poi ricambio; no al nucleare; non servono nuove centrali, serve solo aumentare l'efficienza; internet per tutti; acqua pubblica ..."
Queste alcune delle rivendicazioni che Beppe Grillo ieri sera a Rovigo ha indicato per presentare la "Lista 5 stelle" che sarà presente anche qui in Veneto, per le regionali.
"Noi siamo lo zero virgola ... lo vedete anche voi che queste persone sul palco non hanno nessuna possibilità (risata generale, si tratta di trentenni, tutti con l'elmetto bianco, del tutto sconosciuti). Bisogna ripartire da qui per ristabilire la fiducia tra cittadini ed istituzioni. [...] Non ci sono altri politici, partiti che possano fare qualcosa: sono tutti dei morti: ditemi il nome di un solo politico valido".
Silenzio generale. Eppure i politici ed i partiti non sono tutti uguali. Qualcuno c'è che si distingue e combatte per difendersi nella melma in cui siamo stati tutti, nostro malgrado, trascinati.

La piazza era affollata nonostante una leggera pioggia. Beppe ha come sempre il grande pregio di rendere leggero e piacevole ogni discorso, anche quando fa molto sul serio.
Però caro Beppe, che su molte cose hai ragione, secondo me è un errore quello di non fare i distinguo e di non fare rete anche con chi la buona politica, pure in mezzo gli squali, l'ha sempre praticata, anche prima di te. Di non riconoscere il merito di alcuni politici che abbiamo. Saranno pochi o pochissimi, però qualcuno c'è. Mi vien in mente un nome e adesso te lo dico, anzi pure te lo scrivo: per esempio Nichi.

14 febbraio 2010

Talebani: la risposta dell'agronomo Zecchin all'assessore Marangon

Nel post precedente avevo brevemente accennato al fatto che l'assessore Marangon aveva definito talebani gli ambientalisti che domenica scorsa si erano riuniti alla Gran Guardia per costituire una Rete in tutto il Polesine per la difesa del territorio dal proliferare degli impianti energetici e di nuove infrastrutture, in assenza di una pianificazione regionale che permetta una riduzione dell'impatto e dell'inquinamento.
L'agronomo G. Zecchin non ha gradito l'appellativo, certamente insolito e del tutto inappropriato, e risponde in modo articolato all'accusa di essere con gli altri ambientalisti presenti un pericoloso estremista.
Qui sotto la sua risposta


L’assessore regionale alle politiche per il territorio Renzo Marangon mi ha definito “talebano”. Volendo significare, credo, che io sono un pericoloso estremista, un terrorista, una persona che odia il progresso e gli altri esseri umani; un termine che viene usato a volte per richiamare ciò che, nell’immaginario collettivo, oggi, è il male assoluto. Assieme al sottoscritto ha definito come “un coro di talebani privi di reale conoscenza delle esigenze del territorio e della popolazione che ci vive” tutte le persone che domenica scorsa, 7 febbraio, hanno partecipato, a Rovigo, alla Gran Guardia, all’incontro organizzato dalla “Rete dei Comitati per la Salute e l’Ambiente”. L’assessore Marangon non usa mezzi termini: per Lui ci sono i buoni e i cattivi; ci sono i progetti validi “per i quali bisogna imparare a dire dei sì“, come l’autostrada Nogara-Curicchi o la Centrale a Carbone, e i progetti ai quali va detto no, come l’impianto a tecnologia complessa di Pincara. Tutto chiaro, semplice, assolutamente tranquillizzante. Come le favole di una volta, come il cibo precotto, il Tg di Fede o i programmi di Enrico Papi. Basta sedere a tavola, accendere la TV e mangiare. Non serve pensare, fare fatica. C’è l’eroe buono, SuperEmme, che vigila, si preoccupa e si fa carico degli interessi della collettività, smaschera i malvagi, lotta per un futuro luminoso e migliore. Perché, secondo il nostro supereroe “il pregiudizio impera nella nuova rete dei comitati, con una concezione del futuro paleo-ambientalista”. Peccato che la realtà sociale, politica, economica attuale sia molto più complessa e le cose spesso non sono come si vuol far credere. Provo a fare due esempi, partendo dall’ottima relazione tenuta dall’architetto Carlo Costantini di Cavarzere, che nel suo intervento ha puntualizzato e documentato la non programmazione della Regione Veneto in questi ultimi dieci anni. Il “Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera” del 2003 bocciato dall’UE; il “Piano Regionale dei Trasporti” mai varato; il Piano Energetico di cui si continua solo a parlare da anni. Anche l’architetto Costantini, per l’assessore Marangon, è un pericoloso talebano. Allora assessore, la invito a rileggere o, meglio, a leggere, la “Carta di Asiago - I fondamenti del buon governo del territorio - febbraio 2004”, che si può facilmente scaricare collegandosi al sito www.ptrc.it. E’ un documento che sta alla base, a fondamento del processo di redazione del nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento della Regione Veneto. E’ stato scritto da personalità di grande valore culturale, professionale ed umano, su incarico della regione stessa. Si tratta di Ulderico Bernardi, sociologo; Ferruccio Bresolin, economista; Paolo Feltrin, politologo; Mario Rigoni Stern, scrittore; Eugenio Turri, geografo ed urbanista. Non voglio togliere a nessuno il gusto della lettura, ma in sostanza il giudizio sulla incapacità della regione e delle amministrazioni locali di programmare il proprio sviluppo, di fare scelte razionali e coerenti sull’uso del territorio, è abbastanza netto. Guarda caso, questi esperti dicono le stesse cose dell’architetto Costantini: evidentemente sono anche loro dei talebani, sig. assessore. Peccato che li abbiate incaricati e pagati Voi per farvi dare uno zero in pagella, in materia di programmazione ed uso del territorio. Personalmente e a titolo di esempio ho difficoltà a comprendere come mai si sia sbandierata per tanti anni la necessità di investire sul trasporto fluviale e ferroviario, per alleggerire il traffico su gomma, più inquinante e costoso, e poi si continua a imporre nuove strade, per di più a pagamento. La seconda questione che le pongo riguarda le decine di impianti a biogas e biomasse che si stanno realizzando in Polesine. Sono buoni o cattivi? Va detto un sì o un no? La centrale di Porto Viro che brucerà 4.000 ettari di coltivazioni e costerà alla collettività 14 milioni di euro all’anno, per 15 posti di lavoro, fa parte della politica regionale per lo sviluppo sostenibile? So già invece cosa pensa della centrale di Borsea, che brucerà olio di palma; per me contribuirà solamente alla deforestazione dell’Indonesia, grazie alla tariffa elettrica incentivata e al suo personale interessamento. Vede assessore, se invece di spendere centinaia di milioni di euro per sostenere queste follie, pure speculazioni che fanno gli interessi di pochi, sotto la falsa parvenza di energia rinnovabile, Lei nel suo mandato avesse fatto approvare un piano regionale per il risparmio energetico negli edifici pubblici e privati, e/o nei trasporti, i benefici per la collettività, per le famiglie, il lavoro, l’ambiente sarebbero stati sicuramente maggiori, e sarebbe stato un intervento di gran lunga più valido rispetto al piano casa che Lei ha fortemente voluto, per dare qualche autorizzazione in deroga alle norme che regolano il settore. Spero che alla fine venga fatto e reso noto il bilancio costi – benefici di questo piano. Per chiudere, le posso assicurare che alla Gran Guardia, domenica scorsa, c’erano tanti rappresentanti di comitati e associazioni ambientaliste e semplici cittadini spinti principalmente non da questioni di campanile, ma dalla consapevolezza che è necessario essere uniti per affrontare le questioni che riguardano l’ambiente, che è un bene di tutti, ma anche l’occupazione, lo sviluppo, il futuro. Uomini e donne assolutamente pacifici, partiti magari da storie e convinzioni personali diverse, ancora capaci di pensare con la loro testa e di impegnarsi gratuitamente e liberamente per qualcosa in cui credono profondamente. Se fosse stato presente se ne sarebbe reso conto e avrebbe potuto assaggiare ottimi dolci, come le “girelle ecologiche”, preparati per l’occasione da alcune signore. Queste persone sono una ricchezza e un bene per la collettività, specialmente in un momento storico e in un paese dove la politica è diventata ben altro rispetto al confronto serio, responsabile e rispettoso delle idee di tutti.

12 febbraio 2010

Dedicato a Marangon

Eccoli lì quei pericolosi estremisti ambientalisti del Polesine che protestano contro il nucleare e il carbone.
Marangon sui giornali li ha definiti "talebani".


Non che le parole dell'assessore facciano più di tanto impressione, ma qualcuno si è sentito offeso.
E' evidente che Marangon non aveva altri argomenti più seri con cui difendersi dall'"attacco" pacifico degli ambientalisti sferrato nello scorso fine settimana alla Gran Guardia. E' la solita vecchissima tattica: se non hai argomenti per vincerli ... tenta almeno di confonderli!!!

11 febbraio 2010

scuola: una riforma epocale?

Fra noi docenti tira una forte aria di rassegnazione. La riforma sulla scuola propagandata come epocale sta per avviarsi tra mille incognite non di piccolo conto. Ma tanto sparare sugli insegnanti è da tempo uno sport molto praticato, e nessuno ci difenderà. Di epocale c'è di sicuro la nostra incapacità di reagire.
Qualcuno resiste nel fare domande, pretendere chiarezza e magari un po' di rispetto. Anche per sapere quale materia di cui conosciamo vagamente il nuovo nome andremo ad insegnare fra qualche mese alle nostre classi prime. Il ministro, da buon italiano, confida probabilmente sulla nostra capacità di improvvisare. Tanto in prima linea ci siamo noi, con i ragazzi e le famiglie piene di sogni e di tante idee confuse dalla propaganda mediatica sul merito, la quota di flessibilità, l'insegnamento laboratoriale, le lingue.
Qui un bell'intervento tutto sui fatti di A.M. Bellesia, da La Tecnica della scuola, sulla riforma.

08 febbraio 2010

Una Rete per il Polesine


Ieri pomeriggio alla Sala Gran Guardia con un Convegno dal titolo "Una Rete per il Polesine che vogliamo" si è presentata alla cittadinanza la neonata Rete dei comitati ambientali del Polesine, dall'estremo ovest (comitati della zona di Castelmassa, il nuovo comitato contro la discarica di rifiuti tossici di Pincara), al medio Polesine comitati di Pontecchio contro la Nogara-mare, e quelli contro la centrale a biomasse di Rovigo) e fino all'estremo est nel basso Polesine (Taglio di Po, Porto Viro e Porto Tolle, Cavarzere, Adria e Loreo e altri).
La sala era piena; presenti numerosi esponenti della politica locale, tra cui Guglielmo Brusco vicepresidente della Provincia e l'assessore all'ambiente Giuliana Gulmanelli.
Gli interventi si sono succeduti senza sosta dall'inizio e fino alla fine dell'incontro, per più di tre ore. I relatori intervenuti hanno posto l'attenzione: sul territorio ed sulla necessità di una sua valorizzazione, in particolare con la difesa del suolo, contro il consumo del territorio con Franco Verzola; sulla necessità di una pianificazione del sistema dei trasporti e della produzione energetica nella regione Veneto con Carlo Costantini; sulla necessità di una messa in rete delle conoscenze e delle forze ambientaliste che si oppongono al degrado del territorio con Vanni Destro.
Naturalmente si è parlato anche di nucleare e delle ipotesi tra i siti di una collocazione in Polesine e alla disponibilità dimostrata da alcuni dei nostri politici locali al governo della Regione.
Il problema della necessità di una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte sul governo del territorio è stato uno dei problemi più sentiti, al centro della discussione. Purtroppo, come ha rilevato nel suo intervento Matteo Ceruti, chi governa il territorio sembra sempre più evitare il coinvolgimento democratico dei cittadini nelle scelte e cerca invece sempre più di fare esclusivamente un'opera di convincimento della bontà di scelte già prese ai vertici delle istituzioni e tra gli addetti ai lavori.

La neonata Rete ha chiuso in bellezza offrendo a tutti un rinfresco casalingo e dato appuntamento a chi interessato ai prossimi incontri in cui organizzare le attività, anche in vista delle prossime elezioni.

25 gennaio 2010

Cuore pugliese, la politica che vorrei


Oggi sarò pugliese e festeggio la vittoria di Vendola alle primarie, ottenute solo dopo una battaglia interna coraggiosa nel Partito democratico e la determinatezza di Vendola nel non arretrare (dopo aver ben governato a detta di tutti per 5 anni) dalla sua auto-candidatura. La questione è giustamente salita fino al livello nazionale, avendo coinvolto e fortemente messo in crisi le strategie dei vertici dei partiti del centro sinistra e in particolare le possibili alleanze con Casini.
In Puglia le strategie nazionali incontrano, o meglio si scontrano con la popolarità di Vendola che sembra letteralmente navigare nell'affetto della sua gente, la quale evidentemente va oltre le astratte alchimie e i calcoli di Massimo D'alema.

La vera partita inizia adesso, contro il centro destra, dopo mesi di estenuante battaglia interna al centro sinistra. Battaglia che però da parte di Vendola è sempre stata pulita e trasparente, vera battaglia politica delle idee, senza mai scadere verso il basso, dove certe volte i suoi avversari l'avrebbero voluta condurre. Una rara lezione di stile della politica che viene da un politico di professione: Nichi Vendola, inaggredibile perfino dall'"antipolitica" grillina.
Come a dire che c'è ancora speranza per la politica, che non tutto è perduto. Che come per Nichi, cuore pugliese, se siamo onesti e ci mettiamo la nostra faccia, anche se stiamo dalla parte dei perdenti, possiamo farcela. Anche quando può sembrare impossibile.

Qui altre notizie

10 gennaio 2010

Il sapore della mia spremuta di arance

Nella nostra bella Italia la verità è che alcune persone vivono in schiavitù e per la maggior parte sono di pelle scura. Succede a Rosarno. Anche le arance che trovo nel mio supermercato, in teoria attento ai problemi etici e sociali, sono forse di Rosarno? Saranno state raccolte da questi schiavi? Come posso sapere se le mie arance non sono contaminate dal sangue di queste persone e dalla violenza della 'ndrangheta?
Oggi lascerò perdere la spremuta di arance, che avrebbe un sapore davvero troppo amaro.
Qui l'intervista a don Luigi Ciotti dell'associazione Libera.

05 gennaio 2010

I regali di Enel agli assessori regionali del Veneto

Le notizie sui pacchi bomba di questi giorni, vedi procura di Reggio Calabria e alla Bocconi a Milano, non fanno per niente ridere.
Ma una notizia, una sola sì. Ed è quella che riporta che ieri alla sede della Regione Veneto sono stati recapitati, tramite corriere, 4 pacchi ben confezionati indirizzati agli assessori.
I pacchi però sono stati scambiati per pacchi bomba, con tutte le conseguenze di allarmi ed evacuazioni del caso, e solo alla fine di tutto si è scoperto che si trattava di regali di Enel agli assessori regionali: semplici lampade, con fili elettrici responsabili di tutto il trambusto.
E' bene quel che finisce bene.
Così però io ingenuamente scopro che a Natale, o meglio ormai per la Befana, le grandi aziende premiano i nostri assessori regionali con dei doni. Chissà quanti ne avranno ricevuti.
In genere un regalo non si rifiuta, ma in questi casi probabilmente sarebbe meglio scoraggiare, e non solo per gli allarmi bomba che si possono provocare.
Ma anche perchè altrimenti anche agli ingenui verrà da pensare che un dono di Enel non è fatto solo per simpatia.

04 gennaio 2010

Un Papa ecologista

(foto gentilmente offerta da A.R.)
Il lungo discorso di Benedetto 16° per la giornata mondiale della Pace 2010, dal titolo "Se vuoi la pace, custodisci il creato" non lascia dubbi: il Papa dice che l'ecologia può rappresentare "la madre" di ogni forma di rispetto e di solidarietà, come per l'ambiente a noi prossimo, o nelle sue implicazioni lontane e globali, così tra le persone e le diverse generazioni.
E' un discorso che ad inizio anno riesce a dare speranza a me e penso anche agli ambientalisti di ogni provenienza.
E' un discorso chiaro che mette ciascuno, anche singolarmente, di fronte alle proprie responsabilità di custode del "creato", che non è nostro ma solo temporaneamente nelle nostre mani.
Diversi sono i passaggi in cui ritrovo concetti che per me devono stare alla base delle azioni e anche di un ragionamento politico che spero possa farsi sempre più concreto, pure in mezzo ai molti ostacoli posti in atto da chi, con poche generosità e lungimiranza, pratica essenzialmente la politica della conservazione dei propri privilegi.

Riporto qui sotto alcuni dei passaggi per me più significativi:

"Come rimanere indifferenti di fronte alle problematiche che derivano da fenomeni quali i cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttività di vaste aree agricole, l’inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversità, l’aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equatoriali e tropicali? Come trascurare il crescente fenomeno dei cosiddetti «profughi ambientali»: persone che, a causa del degrado dell’ambiente in cui vivono, lo devono lasciare – spesso insieme ai loro beni – per affrontare i pericoli e le incognite di uno spostamento forzato? Come non reagire di fronte ai conflitti già in atto e a quelli potenziali legati all’accesso alle risorse naturali? Sono tutte questioni che hanno un profondo impatto sull’esercizio dei diritti umani, come ad esempio il diritto alla vita, all’alimentazione, alla salute, allo sviluppo.
[...]
Va, tuttavia, considerato che la crisi ecologica non può essere valutata separatamente dalle questioni ad essa collegate, essendo fortemente connessa al concetto stesso di sviluppo e alla visione dell’uomo e delle sue relazioni con i suoi simili e con il creato. Saggio è, pertanto, operare una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, nonché riflettere sul senso dell’economia e dei suoi fini, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni. Lo esige lo stato di salute ecologica del pianeta; lo richiede anche e soprattutto la crisi culturale e morale dell’uomo, i cui sintomi sono da tempo evidenti in ogni parte del mondo. L’umanità ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale; ha bisogno di riscoprire quei valori che costituiscono il solido fondamento su cui costruire un futuro migliore per tutti. Le situazioni di crisi, che attualmente sta attraversando – siano esse di carattere economico, alimentare, ambientale o sociale –, sono, in fondo, anche crisi morali collegate tra di loro. Esse obbligano a riprogettare il comune cammino degli uomini. Obbligano, in particolare, a un modo di vivere improntato alla sobrietà e alla solidarietà, con nuove regole e forme di impegno, puntando con fiducia e coraggio sulle esperienze positive compiute e rigettando con decisione quelle negative. Solo così l’attuale crisi diventa occasione di discernimento e di nuova progettualità."