In questi giorni di vacanza rischia di passare senza la dovuta evidenza, da parte degli organi della stampa, quanto consegue in base alle ordinanze del Tar Lazio sui ricorsi effettuati contro i decreti di ridefinizione dell'orario curricolare (tagli di ore) nelle classi degli istituti tecnici con vecchio ordinamento, dal secondo al quarto anno(Snals), e contro le circolari sulle iscrizioni e sugli organici, emessi da parte del Ministero in assenza di supporto normativo (!!!) (ricorso FLC).
Nel primo caso, come ho già descritto nel mio precedente post, il Tar ha ordinato di sospendere l'attuazione dei tagli "fino all'acquisizione e alla compiuta valutazione del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione".
Nel secondo caso (avvio della riforma) il Tar del Lazio ha dichiarato i provvedimenti emessi illegittimi, senza sospenderli.
Le conseguenze di queste ordinanze possono essere determinanti sull'avvio del nuovo anno scolastico, il mantenimento o la perdita di cattedre, il numero delle classi e dei docenti.
A questo punto spetta al Ministro tenere nella dovuta considerazione il fatto di procedere con l'attuazione di provvedimenti dichiarati illegittimi o sospesi. E anche agli istituti scolastici.
Qui sotto un bell'articolo di Marina Boscaino da "Il Fatto Quotidiano" di ieri.
Nel primo caso, come ho già descritto nel mio precedente post, il Tar ha ordinato di sospendere l'attuazione dei tagli "fino all'acquisizione e alla compiuta valutazione del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione".
Nel secondo caso (avvio della riforma) il Tar del Lazio ha dichiarato i provvedimenti emessi illegittimi, senza sospenderli.
Le conseguenze di queste ordinanze possono essere determinanti sull'avvio del nuovo anno scolastico, il mantenimento o la perdita di cattedre, il numero delle classi e dei docenti.
A questo punto spetta al Ministro tenere nella dovuta considerazione il fatto di procedere con l'attuazione di provvedimenti dichiarati illegittimi o sospesi. E anche agli istituti scolastici.
Qui sotto un bell'articolo di Marina Boscaino da "Il Fatto Quotidiano" di ieri.
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