22 maggio 2007

Anche per il Parco del Delta del Po veneto il carbone è fuorilegge. O no?


Metto in linea la delibera n. 64 del 19 aprile scorso con cui il Comitato Esecutivo del Parco Regionale Veneto Delta del Po ha preso atto del parere del proprio Comitato Tecnico Scientifico in ordine al progetto di conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle.

Nel verbale allegato alla delibera, il Comitato Tecnico Scientifico invitato ad esprimersi sul rispetto dell'art. 30 della legge regionale n. 36/97 (che riguarda il combustibile da potersi utilizzare nei comuni del Parco) dallo stesso Esecutivo, scrive:

" Esaminata la documentazione del progetto di conversione della Centrale presentato dall'Enel all'ente Parco, il parere della Commissione V.I.A. regionale, nonchè la documentazione a disposizione, si ritiene che il progetto di riconversione a carbone presentato da Enel e successive modifiche ed integrazioni NON RISPETTI l'art. 30 della legge regionale 8.9.1997 n. 36 nel testo attualmente vigente, secondo cui nell'ambito dei comuni interessati dal Parco del Delta del Po si applicano le seguenti norme: gli impianti di produzione di energia elettrica dovranno essere alimentati a gas metano o da latre fonti alternative di pari o minor impatto ambientale."

Correggetemi se sbaglio, ma non ricordo che ne sia stata data ufficialmente notizia sulla stampa. Le uniche citazioni sono state fatte indirettamente da chi come il comune di Rosolina ha tutto l'interesse a contrastare la conversione a carbone.
In ogni caso la delibera è stata inviata alla Ministero dell'Ambiente e alla commissione V.I.A. nazionale.
Speriamo che dia i suoi frutti.

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