Riflessioni su temi di attualità dall'ambiente ai diritti, compresi i diritti degli altri animali.
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01 ottobre 2006
Acqua: un bene comune?
Metto il punto interrogativo sul titolo per questo importante tema che sarà oggetto di un incontro pubblico organizzato dai Verdi di Rovigo per giovedì prossimo 5 ottobre, ore 21, Museo dei Grandi fiumi- a Rovigo. Tutti invitati.
L' acqua è un bene da considerare comune: è di tutti, bene necessario per la sopravvivenza, la cui tutela e disponibilità sono importanti per la qualità della vita, un bene prezioso ma senza prezzo, alla cui salvaguardia tutti devono poter concorrere. Un bene che non dovrebbe entrare nelle logiche del mercato dove l'affare è senza dubbio di chi vende e vorrebbe gli utili.
L'incontro nasce oltre che dall'esigenza di sottolineare l'importanza di una seria riflessione sui beni comuni, anche perchè qui in Polesine da più di un anno si dibatte sul malfunzionamento della società pubblica "Polservizi" che gestisce il servizio dell'acqua (vedi articolo di Luca Gigli dal Gazzettino di Rovigo 8/8/2006). La società ha accumulato negli anni un debito enorme e la politica e gli amministratori dovranno ormai trovare i soldi e il bandolo della matassa.
Sarebbe auspicabile che ci fosse anche l'intenzione di far luce sulle responsabilità della gestione, diffuse da destra a sinistra. In genere chi sbaglia paga, ma ora su chi graverà l'enorme debito di Polservizi?
Facile intuirlo: sulla massa silenziosa dei cittadini, che alla fine pagheranno le tariffe rialzate perchè non possono fare diversamente. L'aria che tira è che si debba ricapitalizzare; ovvio che sia necessario un cambio al vertice di presidente e consiglio di amministrazione. Non si dice apertamente, ma poi quatti quatti si alzeranno le tariffe perchè per fare cassa è il buon cittadino ad essere essenziale. E dietro a questo lo spettro della privatizzazione: entrerebbero in gioco aziende private o addirittura multinazionali.
Ma chi ci garantisce che un nuovo consiglio di amministrazione ed un nuovo presidente scelti non si sa come (o meglio si sa bene come ...) riusciranno a far funzionare "il carrozzone" che altri hanno mandato allo sfascio? Ma se anche lo faranno funzionare, le tariffe aumenteranno lo stesso?
Il discorso non convince.
E' necessario chiarire il senso e ripensare la logica con cui si sceglie di gestire un bene come l'acqua, se è vero che questo bene è pubblico.
Intanto a Villadose il sindaco prudentemente accantona i soldi per la ricapitalizzazione di Polservizi, ricavandoli dal quel pozzo inesauribile di denari che è la sempreverde discarica di rifiuti Taglietto. E così il cerchio si chiude (e più che un ciclo integrato diventa "integratissimo").
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