20 luglio 2007

Il carbone pulito è un clima killer

Erasmo Venosi, il consulente per l'energia del Ministero dell'Ambiente passato per il Polesine, ci ha spiegato alcune delle ragioni per dire no al carbone a Porto Tolle. Come appare oggi anche nella intervista del Gazzettino, le ragioni sarebbero fortemente legate alla necessità di ridurre le emissioni dei gas serra, prima fra tutte la CO2, secondo gli obiettivi del protocollo di Kyoto. Rispetto al PNA (Piano nazionale di allocazione) presentato dal governo nel novembre 2006, la Commissione Europea il 6 maggio 2007 ha imposto all'Italia tagli pari a circa 13 milioni di tonnellate di CO2. I settori dove tagliare sono quelli che maggiormente producono emissioni: siderurgico, cementifici, settore elettrico e cartiero. Per ogni tonnellata di CO2 in più emessa ci sarà per l'azienda una multa pari a 100 euro a tonnellata e in più l'obbligo di acquisto di un credito che attualmente varrebbe 26 € a tonnellata. In tutto gli eccessi porterebbero a circa 4 miliardi di euro di multe alle aziende responsabili degli sforamenti. Chi li pagherebbe?(???) Facile pensare che li pagheremmo tutti noi in bolletta.(!!!)
Le strategie di cattura della CO2 sarebbero ancora in fase di ricerca sperimentale anche secondo Enel, perciò soltanto delle teorie poco consolidate dai fatti, che veicolerebbero un progetto non compatibile con le attuali necessità che è quella di invertire la tendenza alle trasformazioni climatiche in atto. Infatti l'incremento della temperatura globale previsto dal 4° rapporto dell'IPCC varia da un minimo di 1,8°C ad un massimo di 6,4°C , ma a parte l'afa, che per certuni sarebbe l'unico svantaggio, questi cambiamenti potrebbero portare ad uno stravolgimento del clima a livello globale. Studi accurati dell'Enea affermano che all'interno di questi scenari 4500 km quadrati di costa solo in Italia - buona parte dei quali nell'Adriatico - andranno sott'acqua. Facile prevedere che il Delta del Po, già fortemente depresso rispetto al livello del mare e tenuto all'asciutto dal lavoro delle idrovore dei consorzi di bonifica, sarà all'interno di queste aree.
Il progetto carbone quindi oltre ad essere fortemente impattante sul territorio e ad influire sull' economia esistente della pesca e del turismo (ed inoltre sull'agricoltura di qualità), oltre a limitare la possibiltà al nostro Parco di diventare un vero Parco, è contro il clima quindi contro tutti noi abitanti della Terra.

19 luglio 2007

Porto Tolle: V.I.A. negativo al carbone

Cari lettori la notizia di ieri di V.I.A. nazionale negativa al progetto carbone a Porto Tolle mi rende davvero felice. E con me sono felici tutti coloro che vedono per il nostro Delta un futuro diverso da un grande polo energetico industriale, magari sullo stesso stile di Marghera. Mi ha fatto sorridere una intervista (non mi viene proprio in mente chi fosse) che diceva che a Venezia i turisti ci vanno ugualmente anche se c'è vicino Marghera ... Che bel pensiero! Venezia è Venezia! Di sicuro però il giro turistico non comprende la visita al petrolchimico e ai suoi fumi tossici.
Finalmente almeno a Roma c'è una commissione tecnica che fa la commissione tecnica, riconoscendo le ragioni di chi dice no al carbone. Ricordo a questo proposito le motivazioni prettamente sociologiche della VIA regionale sullo stesso progetto , che ha affermato la compatibilità rispetto alla legge sul Parco e al famoso articolo 30.
Ora i sindacati si infuriano e promettono occupazioni a tutti i livelli. Il sindaco Finotti (Margherita) avrebbe già occupato la centrale con un gruppetto di lavoratori.
Il Presidente di Confindustria Costato oggi ha avuto parole dure contro chi si oppone al progetto auspicando interventi dalla parte "moderata" del Governo, secondo la logica spesso frequentata di istituire le commissioni di esperti e poi di infischiarsene di quello che dicono, se non è utile a portare avanti anche contro la salvaguardia dell'ambiente e della salute, i progetti degli industriali o di altri potenti.
Ora serve una dimostrazione di tutti coloro che vogliono uno sviluppo diverso, e siamo in tanti, che possiamo vivere anche se Enel andasse in Spagna ... (spero non in un altro parco...)
L'azienda promette che non ci saranno licenziamenti. Ma se questo progetto è finito, accanto ai lavoratori, Enel dovrà certamente farsi carico della dsmissione della centrale e della bonifica del territorio in modo che sia possibile riconvertire l'area secondo un nuovo modello di sviluppo.

14 luglio 2007

Don Giuliano al Censer: cercasi uomini liberi

Ieri sera il Censer di Rovigo era stracolmo di persone: gente in piedi, seduta anche sui gradini. Con don Giuliano tornato temporaneamente dalla sua missione in Brasile c'erano gli amici di sempre, dei mille incontri culturali di Pezzoli fatti ad ritmi incalzanti tanto che spesso si sfidava la forza fisica pur di esserci, di ascoltare, di lasciarsi investire di questi mondi a noi più grandi, universali, di pensieri profondi, di racconti fatti anche nella confidenza da persone impegnate e note a gente di paese semplice e schietta. C'erano Ivana Monti, Marco Travaglio, il giudice Caselli e don Ciotti.

Marco Travaglio presentando il suo nuovo libro "Uliwood Party" con pungente ironia (anche rivolta alla sua stessa categoria professionale) ha parlato del giornalismo e denunciato la sempre maggiore difficoltà a raccontare i fatti senza incorrere in pesanti multe. Un grande merito sarebbe da attribuire alla legge Mastella che impedisce di pubblicare, anche per riassunto, atti di indagine anche se non più coperti da segreto. Ha concluso il suo intervento citando Longanesi:" Non è la libertà che manca in Italia. Sono gli uomini liberi".
Qui il video. La legge bavaglio, di Marco Travaglio

Il caro giudice Caselli tanto ha parlato delle difficoltà dei magistrati di esercitare il loro ruolo senza influenze e pressioni sia con i governi di centrodestra sia di centrosinistra (qui articolo sullo scandalo del Sismi). E fatto riferimento all'attacco vergognoso subito dall'ex magistrato D'Ambrosio in Senato il giorno stesso, teso a infangare la sua figura come di un uomo che si fosse prestato da sempre ai giochi politici anche da magistrato. Accanto alla necessità di esercitare la giustizia, una giustizia senza vendetta, Caselli ha terminato il suo intervento parlando di amore e di cose piccole ma grandi, come quelle di cui si parlava negli incontri di Pezzoli: la vicinanza agli emarginati, l'inclusione della diversità.
Infine don Luigi Ciotti ha parlato degli esclusi e del suo impegno contro la mafia. E ricordando don Milani, inviato dal suo vescovo in una frazione di montagna per punirlo per le sue idee innovative sulla Chiesa, ha parlato della Chiesa dei poveri e degli esclusi, rinnovando il suo impegno contro la mafia e contro la guerra.

Ringrazio anch'io da qui don Giuliano e tutti i suoi amici che sempre gratuitamente si sono offerti di parlare alla gente semplice che a volte da sola non avrebbe avuto i mezzi per alzare lo sguardo oltre l'orizzonte imbellettato e camuffato, come spesso ci viene mostrato dai media.

13 luglio 2007

In difesa dell'art. 30 della legge sul Parco

Quanto contail patto stretto fra Galan e Letta sul carbone?

Ieri in Regione una delegazione dei comitati ha fatto sentire la sua voce contro il carbone e contro la proposta di modifica del famoso articolo 30 della legge regionale del Parco veneto, che renderebbe troppo difficile la vita ad Enel.
Ma cosa dice questo benedetto in tutti i sensi articolo?
Nella sua lapidaria semplicità è il seguente:

Art. 30 - Impianti di produzione di energia elettrica e divieti in materia di estrazione di idrocarburi.
1. Nell’ambito dell’intero territorio dei comuni interessati dal Parco del Delta del Po si applicano le seguenti norme:
a) gli impianti di produzione di energia elettrica dovranno essere alimentati a gas, metano o da altre fonti alternative di pari o minore impatto ambientale;
...
Io lo interpreto nel senso che o metano o energie rinnovabili. Per il resto si capisce che come dappertutto ci possono essere valide "ragioni" per credere che anche gli asini volano ...
Qui l'articolo del Gazzettino che commenta l'accaduto. Sopra una foto che riprende la delegazione.
Anche ASCOM continua a dichiararsi contraria al carbone, appoggiando il metano e ignorando il patto di Galan.

Intanto il p.m. Manuela Fasolato allarga il raggio delle sue indagini riguardo alle implicazioni sulla salute delle emissioni prodotte in passato sull'area del Delta dalla centrale Enel, acquisendo anche il progetto di conversione a carbone, visti i risultati dei rilevamenti effettuati a Brindisi dal Ministero dell'Ambiente nelle aree interessate dalla centrale a carbone.
A proposito di Brindisi, Greenpeace ha fatto una classifica tra le centrali a carbone già esistenti in Italia.

10 luglio 2007

Carboniful: Patto contro il Clima

qui le immagini dell'azione degli attivisti di Greepeace a Porto Tolle nel dicembre scorso

Se qualcuno si illudeva che Galan fosse improvvisamente diventato ambientalista e pronto a salvare il Delta del Po dal carbone si sarà fortemente ricreduto, dopo aver letto di uno strano "patto del carbone" che stando al Gazzettino avrebbe stretto con Enrico Letta. Si tratterebbe di uno scambio in cui il governatore Galan garantirebbe appoggio al carbone a Porto Tolle in cambio di appoggio dal Governo per la realizzazione di strade e autostrade nel Veneto.
Ammesso che sia un vero scambio (cosa ci guadagnerebbe il Governo? qualcuno si era forse illuso che Galan fosse il difensore del Polesine?), numerose sono state le proteste e le sollevazioni di importanti esponenti della Margherita e dei DS del Veneto, non perchè contrari al carbone, ma perchè sarebbero stati tenuti fuori dal patto ...
Intanto si dimostra che spesso la politica è il luogo dove niente è impossibile, per quanto squalificante. Infatti in Consiglio Regionale sempre più si parla di tentativi di modifica della legge regionale sul Parco, in particolare dell'articolo 30 che sembra essere l'ostacolo principale alla conversione a carbone. Tutto soltanto per favorire Enel e il suo carbone.
Intanto da Roma il Ministro Pecoraro studia il piano per abbassare le quote di emissione di CO2, prodotte con per lo più con l'uso di combustibili fossili, per evitare le sanzioni europee oltre che per salvare il clima.
Greenpeace stila un rapporto sui buoni e i cattivi in Italia riguardo alle emissioni: Enel è al primo posto per il superamento delle quote assegnate nel settore termoelettrico, sia nel 2005 che nel 2006.
Eppure leggiamo ogni giorno sui giornali che Enel è fortemente impegnata per le energie rinnovabili. Saremo noi gli unici sfortunati poveri piccoli a cui Enel vorrebbe far ingoiare anche il carbone! O più probabilmente si tratta come al solito di pura e semplice propaganda. E allora, come dice Joni Mitchell in una sua memorabile canzone, Propaganda, piss on 'em!.

07 luglio 2007

Live Earth - La Terra in diretta

Dopo il film "Una scomoda verità" che ha vinto l'Oscar come miglior film-documentario nel 2006, Al Gore continua il suo impegno di sensibilizzazione sui proplemi legati al riscaldamento globale derivanti dall'effetto serra. E organizza la serie di concerti che si stanno tenendo in contemporanea in tutto il mondo per arrivare alla gente comune di tutte le nazioni e rendere più consapevoli dell'emergenza clima che deve diventare la priorità anche nella politica a livello globale.

vedi il concerto

03 luglio 2007

Carboniful

Credo di dover ricapitolare brevemente le molte vicende succedutesi negli ultimi tempi riguardo alla riconversione della centrale di Porto Tolle. Dopo il parere negativo sul carbone espresso dall'Avvocatura dello Stato, Enel aveva chiesto uno stop alle valutazioni della Commissione V.I.A. nazionale, probabilmente nel timore di una stroncatura, promettendo il miglioramento del progetto. A quanto pare lo stop non c'è stato e per perorare la causa di Enel sono intervenuti in successione il presidente veneto di Confindustria Riello, il presidente della Regione Veneto Galan, oggi anche il dott. Agricola del Ministero dell'Ambiente ed infine il vicepresidente della Provincia di Rovigo Spinello. Contro Enel si sono recentemente espressi i Verdi del Veneto, Ascom di Rovigo e il Coordinamento dei comitati polesani.
Caro Presidente Galan contrariamente a quanto lei dichiara nella lettera a Prodi, qui il carbone non lo vuole nessuno.
Questo è quello che racconta l'avvocato Migliorini sulla lettera di Galan e i retroscena della vicenda in cui due polesani a tutti noi noti hanno tentato di modificare nientemeno che la legge sul Parco...

23 giugno 2007

Terminal "di Rovigo" ovvero del Parco del Delta del Po

La storia del terminal gasiero con rigassificatore di Porto Levante non è ancora conclusa. I nostri politici da Roma che lo chiamano Terminal "di Rovigo" lo danno per scontato, dimostrando di conoscere ben poco della nostra realtà visto che con la città di Rovigo c'entra ben poco, dovendo essere collocato nel mare e con il suo gasdotto attraversare il Delta del Po anche in aree protette e comuni del Parco.
Ma se certa politica non fa distinzioni e nel nome dello Sviluppo passa sopra a qualsiasi cosa, per fortuna esiste (o resiste) ancora, e spero per molto, un piano diverso e separato, quello della Legge, in cui non ci sono sconti per nessuno, per quanto in alto si trovi, nemmeno se si chiama Adriatic LNG. E' l'ultima possibilità che rimane a noi cittadini quella di pretendere che le leggi, comunque siano, vengano almeno applicate.
E procede quindi con le indagini e con nuovi avvisi di garanzia verso i vertici di Adriatic LNG il sostituto procuratore Manuela Fasolato (dico qui per inciso che si tratta dello stesso p.m. del processo contro Enel per inquinamento ambientale vinto in primo grado) secondo cui mancherebbero ancora alcune importanti autorizzazioni per la costruzione del Terminal e perciò alcuni lavori effettuati sarebbero abusivi.
Quindi non si può ancora dire l'ultima parola sul Terminal "di Rovigo": mai dire gatto se non l'hai nel sacco!!!

A proposito di combustibili fossili, petrolio, gas e navi gasiere consiglio a tutti di guardare il film con George Clooney e Matt Damon "Syriana", di cui qui una recensione.

13 giugno 2007

Commissioni congiunte (pubbliche e private) sullo sviluppo del Polesine

Fuori dagli schemi le commissioni ambiente del Comune di Rovigo, presieduta da Guido Romanin dei Verdi e della provincia, presieduta da Vanni Sacchetto dei DS, si sono riunite nella sede del consiglio Provinciale per affrontare un problema molto sentito e cioè il problema della riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini e dello sviluppo del Polesine.
I consiglieri appartenenti alle commissioni erano un poco spiazzati nell'affrontare un ordine del giorno che, visti i numerosi inviti rivolti alle associazioni di categoria e ambientaliste, li voleva di più nel ruolo di ascoltatori che di protagonisti della vicenda, al di fuori della solito gioco delle parti in cui solitamente si cimentano.
Delle associazioni intervenute poche hanno parlato, alcune delle categorie produttive se ne sono andate senza aver detto nulla. Colpa forse di qualche consigliere che cercava di trovare motivi di delegittimazione ad un incontro utile per un vero confronto.
I sindacati sono intervenuti in massa. Le associazioni ambientaliste principali c'erano tutte e hanno detto la loro.
E' intervenuto come vice della Provincia G.S. Spinello dicendo di accettare la riconversione a carbone trovando le condizioni più accettabili per l'ambiente. Per Spinello nel Polesine non c'è stata mobilitazione contro questi impianti fuori dalla logica, un terminal gasiero e un gasdotto a pochi km da una centrale che doveva andare a metano e che invece Enel vuole convertire a carbone.

Ricordo che ad oggi mai la Provincia si è confrontata pubblicamente in un consiglio provinciale sulla conversione a carbone. Se fosse stato facile affrontare apertamente la questione ciò sarebbe stato fatto: quindi meglio evitare il confronto.

Le affermazioni di Spinello non sono passate liscie di fronte a Luigino Mottaran, Presidente del coordinamento dei comitati polesani, che ha ricordato le migliaia di firme raccolte nelle varie battaglie dei comitati e che ha parlato invece di un fallimento della politica polesana, che non ha la forza di imporsi. Il Polesine sta subendo ciò che altri hanno deciso.
Sempre per Mottaran compito di tutti è occuparsi dei lavoratori di Porto Tolle (e dicendo questo spiazzava un po' tutti, anche Marangon), all'interno di un piano dove i prodotti Doc e Dop, la pesca, il turismo e il Parco siano il punto di partenza per il decollo di una delle aree umide più importanti in Europa.

Ad un certo punto è sorto un piccolo grande problema : la riunione era pubblica per la parte che accompagnava il comune e riservata per la Provincia. (?) Quindi sono state mandate via alcune persone che volevano assistere all'incontro perchè secondo il regolamento del consiglio provinciale (art. 47) di Rovigo le riunioni delle commissioni non sono pubbliche.
Eppure secondo la legge che regola gli enti locali (art. 38 T.U. enti locali) di norma le riunioni delle commissioni sono pubbliche sia nei comuni che nelle province.
I giornalisti (visto il regolamento provinciale) mancavano. Perciò oggi sulla stampa si legge solo questo

La Provincia dice di essere vicina ai suoi cittadini e per dimostrarlo ha fatto anche il sito e-democracy, dove potreste avere un filo diretto perfino con il Presidente...
E' la democrazia digitale.
Oppure quella più virtuale che reale ...



09 giugno 2007

Bush: Master of war

Nel giorno della manifestazione a Roma contro la guerra e il Presidente Bush, non solo per la sua politica militare, gli dedico questa canzone di Bob Dylan, sempre veritiera.



Masters of war di Bob Dylan
il testo in italiano
Padroni della Guerra
Venite padroni della guerra
voi che costruite i grossi cannoni
voi che costruite gli aeroplani di morte
voi che costruite tutte le bombe
voi che vi nascondete dietro i muri
voi che vi nascondete dietro le scrivanie
voglio solo che sappiate
che posso vedere attraverso le vostre maschere

voi che non avete mai fatto nulla
se non costruire per distruggere
voi giocate con il mio mondo
come se fosse il vostro piccolo giocattolo
voi mettete un fucile nella mia mano
e vi nascondete dai miei occhi
e vi voltate e correte lontano
quando volano le veloci pallottole

come giuda dei tempi antichi
voi mentite e ingannate
una guerra mondiale può essere vinta
voi volete che io creda
ma io vedo attraverso i vostri occhi
e vedo attraverso il vostro cervello
come vedo attraverso l'acqua
che scorre giù nella fogna

voi caricate le armi
che altri dovranno sparare
e poi vi sedete e guardate
mentre il conto dei morti sale
voi vi nascondete nei vostri palazzi
mentre il sangue dei giovani
scorre dai loro corpi
e viene sepolto nel fango

avete causato la peggior paura
che mai possa spargersi
paura di portare figli
in questo mondo
poiché minacciate il mio bambino
non nato e senza nome
voi non valete il sangue che scorre nelle vostre vene.

che cosa sono io per parlare quando
non è il mio turno direte che sono giovane
direte che non ne so abbastanza ma
c'è una cosa che so
anche se sono più giovane di voi so che
perfino Gesù non perdonerebbe
quello che fate

voglio farvi una domanda
il vostro denaro vale così tanto
vi comprerà il perdono
pensate che potrebbe
io penso che scoprirete
quando la morte esigerà il pedaggio
che tutti i soldi che avete accumulato
non serviranno a ricomprarvi l'anima

e spero che moriate
e che la vostra morte giunga presto
seguirò la vostra bara
in un pallido pomeriggio
e guarderò mentre vi calano giù nella fossa
e starò sulla vostra tombe
finché non sarò sicuro che siate morti.

Bob Dylan, 1963

04 giugno 2007

Energia da vivere ...malamente


Enel qui in Polesine, nonostante la pessima figura al processo di Adria in cui è stata condannata per inquinamento ambientale, fa il possibile per conservare un'immagine credibile, almeno a Porto Tolle, e dipinge la centrale come la casetta delle meraviglie(vedi l'immagine sul sito dell'Enel).
In modo grottesco poi nell'ambito del progetto "energia da vivere" organizza una giornata con visite panoramiche alla centrale ed escursioni in battello per ammirare le bellezze del Delta con degustazione dei prodotti tipici (messi a repentaglio dalla centrale stessa).
Qualcuno diceva che più grosse le spari più rischi di essere creduto: temo sia questa la filosofia di Enel a Porto Tolle.
Nonostante gli sforzi dell'Enel cresce il numero delle cooperative di pescatori che si lamentano. Ora è Alessandro Faccioli di Federcoopesca che si lamenta contro gli insediamenti di Edison ed Enel e il traffico mercantile che precluderà quello peschereccio.
La cosa era nota da tempo e veniva detta dai comitati sparsi in tutta Italia in ascolto dei pescatori, con problemi di impianti analoghi ai nostri. Per quanto concerne il rigassificatore si parlava di un'ampia zona interdetta al traffico dei pescherecci intorno alla piattaforma, di variazioni di temperatura delle acque in prossimità dell'impianto di rigassificazione, e altro; per quanto riguarda la centrale basta leggersi la via regionale (secondo alcuni autorevoli esperti del tutto inutile) per avere il quadro complessivo dell'andirivieni di imbarcazioni necessario per gli approvvigionamenti e il trasporto del materiale di scarto.
Qualcuno mi suggerisce che il Sig. Faccioli sia stato un po' lentino ad accorgersi di tutti questi problemi.
Certo che in questi casi: meglio tardi che mai!!!

26 maggio 2007

Domenica sera Report: La via del gas

Report, la benemerita trasmissione di inchiesta giornalistica di RaiTre che abbiamo già apprezzato per il servizio sui rigassificatori incluso il "nostro mostro" del Delta del Po, ritorna sul tema domenica 27 maggio alle 21.30 con una puntata dal titolo La via del gas di Giorgio Fornoni.
Ecco l'anticipazione:

Il gas presto diventerà la principale fonte energetica mondiale (anche a causa del suo minor impatto ambientale).
Un terzo del gas del mondo giace nel sottosuolo dell'Ex Unione Sovietica e con lo sfruttamento di questa ricchezza, Putin (con la Gazprom, società di stato russo che detiene il monopolio del gas) conta di restituire alla Russia un ruolo di superpotenza mondiale. Già lo esercita: ricattando le ex Repubbliche Sovietiche, può anche domare un'Europa sempre più affamata di gas ed incapace di unione.
Per l'Italia, l'interlocutore principale è l'Eni, che ha rapporti con la Russia già dai tempi di Mattei.
La liberalizzazione del mercato del gas ha portato vantaggi al cittadino? Vedremo, di inconvenienti però ne trascina tanti.
La 'Via del gas' è il percorso dal giacimento al rubinetto di casa nostra; tanti stati diversi attraversati, una ragnatela di tubi sotterranei che si sviluppa attraverso migliaia di chilometri, fino ad arrivare a San Donato Milanese, dove c'è la centrale operativa della SnamReteGas. La rete di distribuzione poi prosegue nelle mani delle municipalizzate.
Un prodotto troppo prezioso e un mercato troppo grande per pretendere che sia anche trasparente.

22 maggio 2007

Anche per il Parco del Delta del Po veneto il carbone è fuorilegge. O no?


Metto in linea la delibera n. 64 del 19 aprile scorso con cui il Comitato Esecutivo del Parco Regionale Veneto Delta del Po ha preso atto del parere del proprio Comitato Tecnico Scientifico in ordine al progetto di conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle.

Nel verbale allegato alla delibera, il Comitato Tecnico Scientifico invitato ad esprimersi sul rispetto dell'art. 30 della legge regionale n. 36/97 (che riguarda il combustibile da potersi utilizzare nei comuni del Parco) dallo stesso Esecutivo, scrive:

" Esaminata la documentazione del progetto di conversione della Centrale presentato dall'Enel all'ente Parco, il parere della Commissione V.I.A. regionale, nonchè la documentazione a disposizione, si ritiene che il progetto di riconversione a carbone presentato da Enel e successive modifiche ed integrazioni NON RISPETTI l'art. 30 della legge regionale 8.9.1997 n. 36 nel testo attualmente vigente, secondo cui nell'ambito dei comuni interessati dal Parco del Delta del Po si applicano le seguenti norme: gli impianti di produzione di energia elettrica dovranno essere alimentati a gas metano o da latre fonti alternative di pari o minor impatto ambientale."

Correggetemi se sbaglio, ma non ricordo che ne sia stata data ufficialmente notizia sulla stampa. Le uniche citazioni sono state fatte indirettamente da chi come il comune di Rosolina ha tutto l'interesse a contrastare la conversione a carbone.
In ogni caso la delibera è stata inviata alla Ministero dell'Ambiente e alla commissione V.I.A. nazionale.
Speriamo che dia i suoi frutti.

19 maggio 2007

Rosolina: scontro sul carbone

Serata accesa e davvero utile quella di ieri a Rosolina. Complimenti al giornalista Zanini per avere organizzato l'incontro (un piccolo appunto per non avere inserito al tavolo dei relatori almeno un portavoce dei comitati ambientali, ai quali è stato comunque assicurato l'intervento con Luigi Flamini).
Assenza eloquente quella del Presidente del Parco del Delta del Po veneto Federico Saccardin.
Assente anche l'on. Bellotti.

L'on. Giuseppe Fini, ancora offeso per averci trovato per caso fuori da Montecitorio a manifestare ad aprile senza averlo coinvolto, è sembrato contrario al carbone a Porto Tolle.
Tra i relatori l'intervento migliore è stato quello di Federico Avanzi, assessore al comune di Rosolina: con dati alla mano ha mandato in mille pezzi il muro di certezze incrollabili dei tra l'altro poco documentati pro-carbone. Altro intervento meritevole e ancor più di impatto quello del Presidente provinciale ASCOM Giampietro Pizzo, che ha parlato senza mezzi termini a tutti, compresi a lavoratori dell'Enel presenti e visibilmente preoccupati, che si sentivano accerchiati dal fronte no carbone: "Voi avete le vostre ragioni per volere questa riconversione... ma quelli che non la vogliono sono di più!"
Apprezzabile e significativo il brevissimo intervento del sindaco di Taglio di Po Margaret Crivellari, che ha detto pressapoco:"Perchè anzichè parlare di riconversione a carbone della centrale, non parliamo della riconversione dei lavoratori della centrale?"
L'on. Frigato della Margherita, con il solito realismo dei suoi interventi, ha più volte precisato che si attende il parere del Ministero dell'Ambiente riguardo al progetto di riconversione, a cui lui non è contrario. Frigato è fiducioso rispetto alle rassicurazioni di Enel e disilluso della possibilità di trovare altre soluzioni al problema energetico come quella della riduzione dei consumi da parte dei cittadini.
I momenti di forte tensione non sono mancati, come quando è intervenuto Giorgio Crepaldi, noto a tutti (soprattutto ai dipendenti Enel) per le sue posizioni contro la centrale.
Tra i sindacati scontate le dichiarazioni di Trambaiolli (Cisl), un po' meno quelle di Gregnanin (Uil) che ha ammesso che Enel non ha nessuna credibilità (?), mentre davvero incredibile è stato l'intervento finale di Nalin (Cgil) che rivolgendosi alla parte dei no-carbone ha dichiarato: "Ma non vedete che siete divisi, ed è per questo che qui ci fanno tutto quello che vogliono?"
... E che dovremmo fare? diventare tutti dipendenti Enel?

17 maggio 2007

UE:Tagli alle emissioni


Finalmente l'Europa taglia le emissioni e così interviene contro il gene inquinatore degli industriali con il pelo sullo stomaco che ammorbano l'aria e in cambio ci fanno pagare le bollette dell'energia sporca sempre più salate. Ci sentiamo meno soli, anche se la battaglia è solo all'inizio. Ma è un buon e sonoro inizio che dà ragione al Ministro dell'ambiente Verde, a Greenpeace, al WWF e a tutte le associazioni, i comitati e i cittadini sparsi per l'Italia e per il mondo che si ostinano a manifestare contrarietà non soltanto all'inquinamento, ma ad un sistema di sviluppo che sfrutta indiscriminatamente le risorse senza pensare al domani.
Peccato che alla fine chi pagherà le eccedenze delle emissioni delle industrie inquinatrici (tra cui Enel) saremo noi utenti dell'energia. Cornuti e bastonati: non è troppo?

Chissà se si può fare uno sciopero collettivo di protesta contro gli aumenti ingiusti delle bollette che ci ritroveremo. Un minimo di decenza richiederebbe che se le pagassero gli amministratori delegati le loro eccedenze di gas serra!!!
Ma quelli cadono sempre in piedi ... o peggio sopra di noi ...

12 maggio 2007

Family day o coraggio laico?


Da come sono andate le cose mi chiedo se servirà ai ministri Bindi e Pollastrini continuare a ripetere che i DICO non mettono in discussione la famiglia ma riguardano i diritti delle coppie di fatto. Spero di sì, anche se temo il contrario.
Le associazioni cattoliche organizzano proprio oggi il "family day", meglio in inglese.
I Radicali organizzano invece la giornata dell'orgoglio laico, a cui sinceramente mi sento più vicina, e a cui aderiscono anche i verdi.
Spero anche che lo spirito per entrambi i fronti non sia quello di scavare fossati, ma di tollerare e comprendere le reciproche attese.
Chissà cosa ne penserebbe il grande Marc Chagall.

04 maggio 2007

Verdi: Un Patto per il clima

Segui la diretta della Conferenza nazionale a Genova
Qui Programma dei lavori

IMPORTANTE: si possono ascoltare tutti gli interventi del 4 maggio da Radio Radicale e del 5 maggio da Radio Radicale

Costituente ecologista.

Pecoraro: no a opportunismo e ideologismo

I Verdi lanciano l'Assemblea costituente ambientalista, che verra' presentata oggi a Genova, in una conferenza in cui verra' proposto 'un patto per il clima' propedeutico alla formazione di un nuovo 'soggetto verde -ha spiegato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'appuntamento di oggi. L'Assemblea costituente ambientalista, che sara' formata per un 50 per cento da esponenti dei Verdi e per l'altro 50 per cento da esponenti della societa' civile, dovrebbe prendere corpo entro il 2008. Quanto al nuovo soggetto politico che dovrebbe guidare 'la svolta ecologica' e che imporra' anche una riflessione sulle nuove modalita' organizzative dei Verdi, sara' aperto a 'quanti sceglieranno di essere attenti ai temi ambientali, con il motto 'fare bene' - ha sottolineato Pecoraro Scanio - dicendo no all'opportunismo ma anche all'ideologismo. Siamo attenti anche - ha aggiunto - sull'area laica e progressista che nel Paese c'e' e non si puo' ridurre all'operazione del Partito democratico, che proprio sui temi dell'ambiente e dei diritti ha delle difficolta'. Il Pd - ha spiegato Pecoraro - purtroppo ha fatto altre scelte finora, come nel caso del nucleare e del carbone'. E infatti a Genova oggi e' previsto l'intervento del ministro dell'Universita' e leader della ex Sinistra Ds Fabio Mussi, che pero' e' avvertito: 'Per noi e' importante - ha precisato il leader del Sole che ride - l'interlocuzione con la sinistra, con il popolo progressista ma che non sia ancorato ad un laburismo un po' antico' e che invece sappia cogliere la svolta ecologica come opportunita', 'per affrontare temi come il matrimonio tra lavoro e ambiente da cui potrebbe nascere la soluzione di problemi come quello della sicurezza sul posto del lavoro'. Per il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli, si sta mettendo in cantiere un 'grande e ambizioso progetto politico. (Adnkronos)
4 maggio 2007

metto sotto il testo dell'Appello che anch'io condivido e a cui do anche la mia personale adesione.
UN PATTO PER IL CLIMA
3 Maggio 2007

"APPELLO

Per la riconversione ecologica dell’economia e della societa’ Siamo donne e uomini, cittadini di questo Pianeta, consapevoli che la lotta ai cambiamenti climatici deve rappresentare una priorità nell’azione politica di ogni governo e che si impongono cambiamenti negli stili di vita e politiche coraggiose se si vuole assicurare un futuro alle generazioni presenti e a quelle che verranno. Vogliamo impegnarci per innovare e dare più forza ad un progetto ecologista in Italia e ad una cultura di governo del cambiamento. Negli ultimi 20 anni i Verdi e il movimento ambientalista sono stati punto di riferimento importante delle battaglie in difesa dell’ambiente. Ora dobbiamo unire sempre più energie nel mondo dell’associazionismo, tra le personalità politiche più impegnate sul fronte ambientale, i movimenti per la pace, i molti gruppi o comitati che formano un prezioso tessuto di partecipazione civica, le imprese, i sindacati, le professioni e le forze più dinamiche della società civile. La responsabilità verso il nostro Pianeta e quindi anche verso il nostro Paese, è la base del nostro impegno. La società fa affidamento sulle risorse ecologiche, sulla salute e sulla capacità di recupero della Terra; su di noi ricade l’obbligo nei confronti delle generazioni future di proteggere questa eredità. Sosteniamo con forza la necessità di modificare l’attuale modello di sviluppo economico e produttivo, responsabile dei cambiamenti climatici in atto, basato sull’uso del petrolio e più in generale delle fonti fossili, su un consumo senza limit­i delle risorse naturali che hanno generato nel pianeta povertà, squilibri ,precarietà del lavoro, conflitti sociali e guerre. Il futuro energetico del mondo non può essere l’attuale nucleare con il drammatico problema delle scorie radioattive e della sicurezza e nemmeno il carbone con il suo forte impatto ambientale e sanitario provocato dalle emissioni di Co2 e delle polveri sottili. Una nuova politica energetica deve basarsi sulle energie rinnovabili, a partire dal sole, sul risparmio e l’efficienza energetica, su una rete energetica intelligente per ridurre al minimo gli sprechi, puntando fortemente sulla ricerca e l’innovazione tecnologica che consenta tra l’altro di utilizzare l’idrogeno e le bionergie prodotte su filiera corta. Tutto ciò è indispensabile per costruire una società giusta, sostenibile e senza guerre. Una tale sfida comporta anche il superamento del vecchio modo di misurare il Pil con indicatori che valutino lo sviluppo in termini di sostenibilità sociale e ambientale. La nuova politica economica dovrà perciò puntare alla qualità più che alla quantità, consumando meno e meglio e tutelando sempre di più i diritti dei cittadini .Principio fondante del nostro patto è il rifiuto della brevettabilità del vivente che significa mercificazione delle risorse biotiche del Pianeta e quindi della vita. La centralità della questione ecologica in Italia significa anche realizzare una nuova politica per fermare il consumo del territorio, per affrontare il problema smog trasformatosi in emergenza sanitaria, investire prioritariamente sul trasporto pubblico su ferro, rendere più rigorosa la tutela del paesaggio del nostro Paese violentato e offeso dagli abusi ma anche dalle cementificazioni legalizzate,valorizzare la bioedilizia, investire nella prevenzione del dissesto idrogeologico, realizzare sistemi di gestione dei rifiuti imperniati sulla riduzione, il recupero la raccolta differenziata e il riciclaggio. Ci sentiamo profondamente impegnati nella tutela dei diritti degli animali e nel superamento della vivisezione. Il nostro impegno per l’acqua come bene comune è elemento strategico nell’ambito di una seria politica ecologica e dei diritti. Dobbiamo tutelare la biodiversità e tutti gli esseri viventi, favorendo un’agricoltura biologica e di qualità libera da Ogm che garantisca le tradizioni tipiche e quelle enogastronomiche, il nostro patrimonio storico-archeologico-artistico, la nostra cultura e i beni immateriali che potranno essere sempre di più una grande opportunità di futuro sostenibile e di nuova occupazione. Il diritto all’ambiente e il principio di precauzione devono essere costituzionalmente garantiti, mentre il nostro codice penale deve prevedere sanzioni adeguate contro ecomafiosi ed ecocriminali. La democrazia va difesa da chi la vuole piegare ai propri interessi particolari, trascurando quelli generali del Paese e del Pianeta. Vogliamo che i processi politici e decisionali siano inclusivi e partecipati, trasparenti e pienamente accessibili alla comunità. Strategico in questo senso è la condivisione dei saperi, l’utilizzo delle tecnologie informatiche e di comunicazione web, promuovendo software aperti e condivisi , sottraendo questi strumenti al monopolio di pochi. Ma crediamo anche che non c’è Democrazia senza Giustizia. Le politiche ecologiste si basano sul principio di giustizia che richiede una distribuzione equa dei beni sociali che, a sua volta, esige una grande attenzione ai più deboli. Giustizia ambientale e sociale, giustizia tra i generi e giustizia globale sono tutte legate tra loro. Le povertà sociali e l’ equità sono strettamente connesse alla diseguale distribuzione delle risorse e agli effetti dei mutamenti climatici. I poveri e i paesi meno sviluppati subiscono prima di tutti ed in modo crescente le conseguenze dei mutamenti climatici, causati da una crescita iniqua e insostenibile. I costi economici e sociali del Global Warming sono ormai elevatissimi anche nel nostro Paese. E’ quindi necessaria una riforma degli organismi sovranazionali per realizzare una governance del pianeta che gararantisca il diritto alla vita, sradichi la povertà , tuteli i beni comuni e contrasti i cambiamenti climatici. L’Europa che con forza e chiarezza ha affermato che la tutela ambientale e sociale deve essere parte integrante di ogni azione politica ed amministrativa, deve essere il nostro punto di riferimento certo. La diversità è una ricchezza su cui sono cresciute civiltà, società e culture. La diversità costituisce una salvaguardia contro l’intolleranza, l’estremismo, il totalitarismo e i proibizionismi. La diversità umana ha molte dimensioni: di genere, sociale, culturale, spirituale, religiosa, linguistica, di orientamento sessuale, economica, etnica e regionale… La tutela della diversità richiede quindi un riconoscimento ed ecco perché riteniamo fondante nel nostro patto di azione l’impegno sui diritti civili. Ci sentiamo profondamente impegnati a far rispettare nel mondo i diritti umani, a sostenere l’abolizione della pena di morte e a riconoscere il diritto alla tutela dell’ambiente tra i diritti fondamentali dell’individuo. Ci impegniamo inoltre ad aprire una nuova prospettiva ad un sistema di welfare etico, di civiltà e locale che coniughi ben-essere, legalità e giustizia, ribadisca l’effettivo esercizio del diritto alla qualità della vita delle persone ed assicuri il patto di civiltà costituzionale per il “pieno sviluppo della persona umana”. La nonviolenza è nel nostro modo di essere e costituisce una parte fondamentale dell’azione ecologista sin dalla nascita del movimento ambientalista e dei Verdi. Nessuna soluzione a un conflitto tra individui, gruppi sociali o stati può essere imposta con la violenza. La violenza – di cui la guerra è l’espressione massima - va condannata e contrastata in tutte le sue forme ed è antitetica alla rivoluzione ecologica indispensabile per salvare il nostro Pianeta. La cooperazione tra i popoli va incentivata per estendere la rete di una vera solidarietà ma anche per contrastare il cambiamento climatico con efficaci politiche ambientali.

I profughi ambientali saranno una delle prime conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici. Milioni di persone fuggiranno da aree desertificate, alla ricerca di acqua e cibo. Le prime aree ad essere colpite saranno quelle del “Sud del mondo”. Ma la Cooperazione tra Nord e Sud non può prescindere dal riconoscimento del debito ecologico, ovvero la responsabilità che i paesi industrializzati hanno avuto nel saccheggio delle risorse naturali e culturali del “ Mondo “ . Diamo un futuro ai giovani e costruiamo nuove opportunità di occupazione in una riconversione ecologica dell’economia e un mondo del lavoro e dell’impresa che investa nelle nuove tecnologie, nei saperi,nella ricerca e nelle professioni che potranno aiutarci a salvare il mondo. Dobbiamo restituire ai giovani la capacità di progettare e costruire il proprio futuro. Proponiamo un patto per il clima rivolto a singoli cittadini, associazioni ambientaliste e animaliste, alle personalità più impegnate nel superamento dell’attuale modello di sviluppo, associazioni per la difesa dei diritti civili e umani, ai consumatori, alle realtà civiche, mondo del volontariato e cooperazione sociale, mondo agricolo, commercio equo e solidale, comitati di cittadini, sindacati, mondo della ricerca e della scienza, dell’impresa, delle professioni e della cultura. Lavoriamo per ampliare sempre di più il consenso a queste proposte perché in Italia c’è bisogno di una vasta, ricca, influente area politica ecologista, pacifista, nonviolenta, autonoma e innovatrice, che porti nel 2008 ad un grande appuntamento per costruire un’ Alleanza in grado di affrontare la grande sfida posta a tutta l’umanità e all’intero pianeta dal cambiamento climatico in corso, una sfida di fronte alla quale siamo tutti chiamati a dare il meglio di noi."

per aderire all'appello vai su Patto per il clima




03 maggio 2007

Amici a quattro zampe


Non so se la vedete tutti come me, però oggi io mi sento più felice perchè da quello che leggo sul gazzettino, grazie alla Lega del cane e alle istituzioni sul territorio (comune Rovigo e ULSS) è stato aperto un canile a Fenil Del Turco, a quanto pare adatto a curare e ospitare i cani e i gatti randagi del nostro territorio polesano. Sembra un grande risultato, anche se sono serviti più di dieci anni per realizzare un luogo confortevole anche per questi animali.
Anche se un cane ce l'ho già (in pratica un topone!), farò presto anch'io una visita ai piccoli- grandi ospiti.

Guarda gli spot

E infine visita il blog della LAV di Rovigo

28 aprile 2007

Approvato dal Governo il Disegno di legge sui reati ambientali


Lo sforzo in prima linea di attribuire il giusto peso e significato ai danni perpetrati nei confronti dell'ambiente in cui viviamo, necessario per la vita non solo nostra ma di tutti gli esseri viventi "coinquilini", è dimostrato con la recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un nuovo disegno di legge su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, e del Ministro della giustizia, Clemente Mastella:

" un disegno di legge che inserisce nel codice penale una serie di delitti dolosi (solo in taluni casi previsti in forma colposa) al fine di un più incisivo contrasto degli attentati al bene ambientale inteso nell’accezione più ampia; tra tali delitti si menzionano il traffico illecito di rifiuti e il disastro ambientale; nella consapevolezza che l’ecosistema necessiti della tutela quanto più forte possibile, il Governo fornisce una risposta a indirizzi in tal senso espressi in sede comunitaria (proposta della Commissione Europea sulla protezione dell’ambiente attraverso la legge penale) e anticipa l’attuazione di norme europee in materia".

Per chi volesse approfondire su greenreport "Santoloci: il Ddl sugli ecoreati è una svolta"



26 aprile 2007

Anche i medici No coke conoscono il loro mestiere

Finalmente i medici dei comitati No coke trovano ascolto nei livelli più alti delle Istituzioni. Temevo che essere medico dei comitati No coke potesse togliere qualcosa a questa nobile professione, visto che costoro da anni, con dati alla mano, continuano a ripetere che bruciare il carbone fa male alla salute, senza essere presi nella dovuta considerazione.

Ma è di oggi il comunicato (qui sotto) in cui sembra che il Ministro Turco (nella foto) in persona abbia raccolto i dati forniti dai medici NoCoke.

E io mi domando: Se si dimostra che il carbone farà troppo male nel Lazio, potrà mai far bene a Porto Tolle?

"26 aprile 2006
LA SALUTE DEL TERRITORIO NELLE MANI DEL MINISTRO LIVIA TURCO.

Il tavolo tecnico recepisce tutti i documenti prodotti dai medici dei comitati.

Pienamente acquisiti i dati forniti dai medici dei comitati no coke al tavolo tenutosi questa mattina al Ministero della Salute. Ora la Ministro Turco dovrà esprimere in tempi brevi un documento di richiesta al Ministero per lo Sviluppo Economico per rivedere la Valutazione d’Impatto Ambientale e per riaprire la conferenza dei servizi.

I medici dei comitati hanno sottoposto ai rappresentanti del Ministro e ai tecnici del Ministero nuovi dati, oltre a quelli già in loro possesso, sui danni prodotti dalla combustione del carbone. Molta importanza è stata data al tema della radioattività, mai affrontato sino ad ora nelle valutazioni precedenti, e alla conseguente necessità di un’ulteriore verifica sul territorio. Viene così alla ribalta un tema del tutto nuovo, quello della radioattività prodotta da una centrale a carbone, superiore persino a quella che produrrebbe una centrale nucleare. L’impatto radioattivo, se la centrale venisse realizzata, si andrebbe ad aggiungere alle emissioni nocive derivanti dalla combustione del carbone e alle conseguenti ricadute sul territorio di sostanze inquinanti.

Dall’incontro è emersa anche la necessità, non più rinviabile, di procedere ad un monitoraggio accurato sia sui lavoratori che sulla popolazione, per verificare l’arsenicosi cronica ed iniziare a rispettare così le leggi vigenti sul controllo dei livelli di arsenico.

Ma c’è di più: gli esponenti ministeriali hanno confermato l’impegno della Turco per realizzare una valutazione preventiva del danno, calcolata in rapporto alla quantità di emissioni inquinanti presenti nella Via, tenuto conto anche del fatto che il territorio vanta purtroppo un alto tasso di morti per tumore.

Ora la palla passa al Ministro; tutta la documentazione prodotta confluirà all’attenzione della Turco, che dovrà valutare sul da farsi. Certo, la mole di dati e i risultati sono rilevanti e difficilmente potranno essere ignorati. Ora il Movimento No Coke si aspetta che il Ministro per la Salute faccia lo stesso passo compiuto qualche giorno fa dal Ministro Pecoraro Scanio, che martedì scorso aveva richiesto a Bersani la riapertura della Via e della conferenza dei servizi.

Finalmente le analisi e le ricerche del comitato dei medici sono state recepite con attenzione dalle istituzioni.

Il movimento no coke apprendendo dal comunicato ufficiale del Ministero della salute che insieme ai dati emersi al tavolo di oggi verranno valutati anche i dati forniti da ENEl.

Rimaniamo in attesa di conoscerne i contenuti qualora non fossero quelli ufficiali riportati nella VIA.

Il territorio ha pagato già il 30% in più di mortalità per tumori rispetto la media regionale,il miglioramento dello stato di salute di cui parla Enel si potrà avere riducendo il numero degli impianti responsabili di ricadute negative sul territorio e comunque non utilizzando combustibili fossili obsoleti come il carbone.

L’unica energia pulita che potrebbe migliorare le condizioni sanitarie del nostro territorio è solo l’enrgia prodotta dal sole.

Nel frattempo la protesta continua e non si fermerà per questi risultati comunque parziali; continuano le occupazioni di molti consigli comunali del comprensorio e sono in preparazione nuove manifestazioni per rilanciare una nuova fase di lotta. Tutto questo mentre a Tarquinia ancora un gruppo di persone continua nello sciopero della fame ad oltranza, dopo che ieri i medici avevano fermato due scioperanti che avevano iniziato il digiuno il 29 marzo scorso. A Cerveteri poi, proprio questa mattina, il consigliere Alessio Pascucci , in sciopero da undici giorni, ha accusato un malore ed è stato soccorso e trasportato in ospedale.

Movimento no coke Alto Lazio-Comitato dei medici contro il carbone"


25 aprile 2007

Tarquinia: prima vittoria nonviolenta

Ultimo comunicato dei No-Coke Alto Lazio:

TARQUINIA 25 aprile 2006: GRAVI DUE DEGLI SCIOPERANTI

G.L. ed P.G., accogliendo l’appello e gli impegni del Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio e gli intenti del Ministro della Sanità Turco, hanno sospeso il digiuno per le critiche condizioni di salute.
Mentre a Tarquinia continua lo sciopero delle fame contro il carbone, due degli scioperanti, G. L. e P.G., a seguito delle precarie condizioni di salute, hanno sospeso lo sciopero della fame che avevano iniziato 28 giorni fa. Tale decisione è scaturita in seguito ad una serie di controlli effettuati dall’equipe medica che segue i cittadini digiunanti. I medici, dopo gli accertamenti, hanno valutato l’ impossibilità, per i due tarquiniesi, di poter proseguire il digiuno per evitare l’insorgenza di eventuali complicazioni irreversibili. Tale decisione coincide con l’appello e l’impegno del Ministro dell’Ambiente alla convocazione di una conferenza di servizi “per rivedere le decisioni a suo tempo assunte” e “verificare la sussistenza dei presupposti per una nuova consultazione delle popolazioni interessate”. Lo stesso Ministro nella giornata di oggi ha telefonato ai due scioperanti invitandoli a considerare il grave rischio per la loro salute. Pari interesse ha mostrato, alcuni giorni fa, il Ministro Turco che si è impegnato ad una valutazione preventiva del danno alle popolazioni in termini economici e di salute.

Comitato dei Medici per La Salute e l’Ambiente Movimento No-Coke Alto Lazio

20 aprile 2007

Da Porto Tolle a Roma: diario di una giornata NoCoke

Siamo partiti che era ancora notte con il bus. Viaggio lungo (e un po' troppo lento).
Arrivati a Roma siamo stati ricompensati della brutta nottata "lustrandoci gli occhi" lungo i bei viali alberati, tra ville, quartieri di lusso, piazze e fontane.
Arrivo in tempo per l'appuntamento della delegazione dal Ministro Pecoraro Scanio (foto del Ministro di G. Crepaldi), mentre la maggior parte di noi rimane a manifestare davanti a Montecitorio, sotto un sole che non sembra d'aprile, tra bandiere striscioni volantini (e panini).

Ad un certo punto appare l'on. Pannella. Subito lo circondiamo per sentire cosa dice del carbone. Alla fine ci dice: "Dato che venite dal Delta del Po, salutatemi quelli di Civitavecchia".
Almeno questo... Se non è sensibile lui a certe cose...
Nel frattempo arriva un altro gruppo di "protestanti" con l'insegna della Madonna. In realtà sono cattolici un po' fondamentalisti che recitano il rosario contro i DICO, l'aborto e tutto il malcostume di questa società allo sfascio. Ci sorbiamo tutta la predica, sentendoci sempre più peccatori scostumati sull'orlo dell'abisso...

Puntatina con gelato alla piazza del Pantheon.
Torniamo al presidio e chi arriva? Il nostro parlamentare polesano Giuseppe Fini, offeso di trovarci là senza essere stato avvisato. Anche lui dice di essere contrario al carbone. Colpa nostra, ci dispiace; se avessimo pensato che ci avrebbe aiutato... Ma non è mai troppo tardi.
I delegati tornano dall'incontro con il ministro: li assediamo per sentire cosa si sono detti. Sembra bene, ci sono speranze. (qui articolo Gazzettino)

Ritorno per noi del pullmino via Tarquinia, a trovare i nostri "fratelli gemelli" NoCoke che sono al 21° giorno di sciopero della fame per questa lotta contro il carbone che dura da molti anni.
Le vie del centro non sono affollate, c'è calma (un po' troppa). Saliamo nella sala consiliare, occupata dagli scioperanti, tra striscioni e interviste, dove ci accoglie il comitato. Subito ci chiedono conto dell'incontro con il ministro, loro sono reduci dall'incontro con i ministri della salute e dell'ambiente dei giorni precedenti. Uno degli scioperanti resiste dall'inizio dello sciopero. Già 5 persone sono finite all'ospedale. Una battaglia per la difesa della salute che servirà a costruire un futuro migliore per chi verrà e che porterà frutto a tutti noi. Grazie per il vostro coraggio. Saremmo disposti a fare altrettanto?
Si riparte verso casa. La strada del ritorno è sempre troppo lunga. Arriviamo che è notte fonda, quasi alla stessa ora e sullo stesso posto da cui siamo partiti. Finalmente vado a dormire e ho la sensazione di essermi appena alzata: siamo davvero sicuri che sia trascorso questo giorno?

immagini di G. Penolazzi, se non diversamente indicato

15 aprile 2007

Greenpeace: Energy Revolution

Posto qui i suggestivi filmati dell'impresa di Greenpeace a Porto Tolle del dicembre scorso.

GreenPeace continua la battaglia per una vera rivoluzione energetica, senza dimenticare Porto Tolle e il Delta del Po.

10 aprile 2007

No al carbone: a Tarquinia ora anche le mamme in sciopero della fame


Posto l'ultimo Comunicato stampa del movimento No Coke Alto Lazio e del coordinamento dei medici per la salute e l’ambiente:
forza dott. Ghirga!!!

LE MAMME IN SCIOPERO DELLA FAME
DILAGA LA PROTESTA CONTRO LA RICONVERSIONE A CARBONE PER TORRE VALDALIGA NORD
Un gruppo di donne di Tarquinia da stamani ha iniziato lo sciopero della fame, per unirsi alla protesta che dal 29 marzo è in corso presso la Sala Consiliare del Comune. Sono insegnanti e impiegate, oltre che madri di famiglia, che nei loro luoghi di lavoro intendono sensibilizzare la collettività sulla necessità di opporsi alla scelta del carbone nella centrale di Civitavecchia, e in tutte le altre centrali italiane; per questo continueranno a recarsi al lavoro almeno finché le condizioni fisiche lo permetteranno. Come madri e come educatrici le donne in sciopero sentono il dovere di fare il possibile per tutelare la salute dei giovani, trasmettendo un invito alla collettività a testimoniare in forme civili e non violente la ferma volontà di opporsi ad una scelta che peggiorerà notevolmente la salute dei cittadini e le condizioni dell’ambiente. “Abbiamo ritenuto necessario unirci a chi da tredici giorni sta digiunando, perché ad oggi i risultati concretamente ottenuti sono scarsi. Non possiamo demandare ad altri la nostra salute e quella dei nostri figli e non possiamo precludere loro un futuro lavorativo, a causa di una colonizzazione energetica che, iniziata nel 1950, sembra non aver mai fine.

Come suggerisce Luca dei No Coke di Tarquinia nel suo commento, da YouTube qui il video del Dott. Stefano Montanari sull'inquinamento provocato dalla combustione del carbone e in generale dalle nanopolveri

08 aprile 2007

Tarquinia: undicesimo giorno di sciopero della fame


Undicesimo giorno dall'inizio dello sciopero della fame a Tarquinia contro la conversione a carbone della centrale.


Se qualcuno al Governo ha preso poco seriamente la questione ora sarà costretto a tornare sui suoi passi, visto che molta gente sta mettendo a rischio la propria vita per difendere il territorio.


Se n'è parlato poche sere fa nella trasmissione di Santoro Anno Zero.
Anche Beppe Grillo è intervenuto (qui il video) presso gli scioperanti che si sono insediati al Comune di Tarquinia.

Questo è l'ultimo comunicato appena giuntomi da Tarquinia:

"COMUNICATO STAMPA NO COKE ALTO LAZIO E COORDINAMENTO DEI MEDICI PER LA SALUTE E PER IL TERRITORIO
8 APRILE 2007 ALTRO RICOVERO PER I NO COKE Nuovo intervento del 118: ricoverato in ospedale un altro esponente del movimento no coke giunto all’11 ° giorno di sciopero della fame. Le sue condizioni, già preoccupanti ieri sera, si sono aggravate verso le 12 alle 13.15 si è reso necessario l’ intervento del 118 che ha provveduto ad applicare una fleboclisi salina . ricoverato quindi al pronto soccorso per tachicardia parossistica con senso di svenimento, i dottori hanno anche rilevato un’accentutata disidratazione CI V UOLE IL SACRIFICIO DELLA GENTE è QUESTO CHE SERVE? E’ QUESTO CHE VUOLE il governo!! (....qui continua)"

Il Ministro dell'Ambiente intanto ha scritto una lettera ai ministri Turco, Bersani e Mussi (rispettivamente salute, sviluppo economico, università e ricerca) per chiedere l'istituzione di una Commissione che cerchi di fare luce sugli effetti delle nanopolveri, emesse in gran parte dalla combustione nelle centrali, inceneritori, sistema trasporti, ecc.

04 aprile 2007

Una Scomoda Verità per tutti. Anche per l'Enel

immagine dal film di Al Gore "An Inconvenient Truth" (Una scomoda verità)

Stasera unica proiezione alle 21 al cinema Odeon di Rovigo di "Una Scomoda Verità", il film documentario vincitore dell'Oscar sui cambiamenti climatici in corso (e in corsa).

Riporto di seguito - condividendone ogni riga - il comunicato dei Verdi polesani, che legano la questione globale dell'innalzamento delle temperature alle nostre questioni locali, la conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle.

"Mercoledì sera al cinema Odeon ci sarà finalmente anche a Rovigo la proiezione dell'atteso film-documentario “Una scomoda verità” di Al Gore.
L'ex vicepresidente degli Stati Uniti d'America fa una analisi dettagliata di come il clima sta cambiando in seguito all'effetto serra, con l'enorme incremento della produzione di anidride carbonica nell'ultimo secolo e anche degli ultimi decenni, nonostante il Protocollo di Kyoto (di cui l'America non è ancora firmataria).
Un film da vedere e che si dovrebbe proiettare nelle scuole di ogni ordine e grado. In vista del progetto di conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle, a cui ribadiamo la nostra contrarietà, invitiamo alla proiezione le istituzioni del territorio, dalla Provincia ai Comuni all'Ente Parco.Bruciare carbone, anche “pulito”, non significa ridurre le emissioni di anidride carbonica. Anzi il carbone tra tutti i combustibili è al secondo posto, inferiore solo all'incenerimento dei rifiuti urbani come CDR, previsti anch'essi nel progetto. Non ci risulta che tutti siano d'accordo nel convertire a carbone questa centrale, come Enel, secondo il suo costume, vorrebbe far credere, ammettendo candidamente inoltre che la scelta del carbone deriva come prevedibile unicamente dal suo profitto nel bilancio: questione di costi.Riprendiamo poi il Presidente Saccardin, non ricordando mai che abbia invitato i cittadini e i comitati a dire la loro nel palazzo della Provincia, mentre per l'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti si stendono tappeti rossi nei palazzi istituzionali.
Se le istituzioni volessero ascoltare la voce anche dei loro cittadini non avrebbero che da favorire un libero confronto, anziché camuffarlo con iniziative riservate alle sole associazioni di categoria o negarlo a più riprese bocciando e boicottando la richiesta di referendum dei comitati.Per noi è una scelta molto miope una conversione a carbone di Porto Tolle: possibile che siano tanto trascurabili gli argomenti portati più volte sui pericoli per la salute dall'uso del carbone, per l'agricoltura (da convertire ad agricoltura no food), la pesca (inquinamento da metalli pesanti), la popolazione in particolare per i bambini? Recentemente alla conferenza mondiale sui cambiamenti climatici dovuti all'effetto serra ha fatto scalpore il rapporto intergovernativo sull'innalzamento della temperatura del pianeta, si parla di 5-6 gradi entro 100 anni: quisquilie?
L'emergenza clima sta diventando sempre più una priorità per tutti i governi e temiamo che li precederà come al solito. E questo avrà effetti catastrofici non solo sulle coste, ma lo sta già avendo su alcune specie di animali polari che annegano per il distacco dei ghiacci. Anche queste quisquilie?
Se vogliamo mantenere una certa credibilità politica presso cittadini liberi e non asserviti da logiche clientelari, evitiamo di dimostrare ancora una volta che la politica non è una cosa seria e che si preoccupa di più dei bilanci di Enel che dei suoi cittadini.Il clima sta cambiando ed è una scomoda verità per tutti. Per tutti: anche per l' Enel."

Qui notizie e per aderire all'appello di Parigi


01 aprile 2007

Dedicato ad Enel e ai fans del carbone: quanta CO2?

fonte: Greenpeace.

E adesso che lo sappiamo tutti, cerchiamo davvero di ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Anche voi dell'Enel, d'accordo signor amministratore delegato Conti?

Mercoledì 4 aprile, intanto, tutti a vedere alle ore 21 (cinema Odeon Rovigo) il film documentario premio Oscar "Una scomoda verità", con l'ex vicepresidente USA Al Gore.
Il film affronta il tema del riscaldamento globale cioè mondiale, delle sue cause (prima fra tutte l'aumento dell'anidride carbonica!!!) e dei rimedi (primo fra tutti: ridurla).

visita il sito di Al Gore (in inglese)