Ieri in Regione una delegazione dei comitati ha fatto sentire la sua voce contro il carbone e contro la proposta di modifica del famoso articolo 30 della legge regionale del Parco veneto, che renderebbe troppo difficile la vita ad Enel.
Ma cosa dice questo benedetto in tutti i sensi articolo?
Nella sua lapidaria semplicità è il seguente:
Art. 30 - Impianti di produzione di energia elettrica e divieti in materia di estrazione di idrocarburi.
1. Nell’ambito dell’intero territorio dei comuni interessati dal Parco del Delta del Po si applicano le seguenti norme:
a) gli impianti di produzione di energia elettrica dovranno essere alimentati a gas, metano o da altre fonti alternative di pari o minore impatto ambientale;
...
Qui l'articolo del Gazzettino che commenta l'accaduto. Sopra una foto che riprende la delegazione.
Anche ASCOM continua a dichiararsi contraria al carbone, appoggiando il metano e ignorando il patto di Galan.
Intanto il p.m. Manuela Fasolato allarga il raggio delle sue indagini riguardo alle implicazioni sulla salute delle emissioni prodotte in passato sull'area del Delta dalla centrale Enel, acquisendo anche il progetto di conversione a carbone, visti i risultati dei rilevamenti effettuati a Brindisi dal Ministero dell'Ambiente nelle aree interessate dalla centrale a carbone.
A proposito di Brindisi, Greenpeace ha fatto una classifica tra le centrali a carbone già esistenti in Italia.
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