11 gennaio 2006

Voci contro


Cari "navigatori", oggi sulla stampa locale sono apparse alcune voci fuori dal coro (finalmente!)

La prima è quella della Lega Pesca di Scardovari (vedi articolo) che lamenta la crisi profonda del settore della pesca derivante da tutta una serie di problemi che Luigino Pelà di Scardovari, della direzione nazionale di "Lega Pesca" spiega derivare "dall'aumento del costo del carburante alla mancanza d'interventi di natura fiscale e previdenziale a sostegno del settore, ma anche dalla bocciatura dell'Iva agricola, a proposte non ancora accolte come l'innalzamento del de minimis, dalla riduzione dei fondi, con conseguente difficoltà d'intervenire con veri e propri progetti innovativi, finalizzati ad una necessaria riconversione del settore alla necessità di nuovi interventi strutturali".
Secondo Pelà il settore è tutto lasciato a se stesso e manca di un coordinamento provinciale e regionale; inoltre aggiunge: "Se non si prenderà coscienza di questi problemi e delle loro conseguenze il settore sarà sempre più penalizzato. In particolare mi riferisco al Terminal gasiero dell'Edison e alla Centrale elettrica dell'Enel con la riconversione a carbone. Il terminal, in particolare, con la piattaforma e nave oceanica che si affiancheranno alla nostra costa a circa 18-20 km e comporteranno l'interdizione alla pesca di una vasta area, saranno a dir poco penalizzanti per il settore. Il tutto aggravato dal lungo periodo di stop alla pesca che si renderà necessario nella fase di posa del tubo che fungerà da gasdotto. Per quanto riguarda la centrale, il transito di bettoline per il trasporto del carbone, con conseguente aumento del traffico marittimo e rischio di perdite in mare, innalzerebbe, oltre alla mole del traffico marittino, anche la soglia di rischio ambientale, con ripercussioni inevitabili su fauna e flora marina".
Il rischio sembra essere di un progressivo abbandono del settore ittico locale.


Altra voce fuori dal coro, questa volta a noi ben nota, è quella di Luigi Flamini, del Comitato contro il Terminal di Porto Viro (vedi articolo). Da anni il comitato porta avanti la sua battaglia contro la piattaforma che dovrebbe sorgere a 15-18 km dalla costa, proprio di fronte a Porto Levante. Dalla piattaforma partirebbe un lungo tubo (120 km) che dovrebbe percorrere tutto il Polesine, fino ad arrivare a Minerbio (BO).
Perchè mai la piattaforma debba essere costruita così lontano da Minerbio nessuno lo sa spiegare con parole semplici e chiare. Nemmeno l'Edison. E' infatti contro la logica più elementare. Ci saranno di sicuro delle "inspiegabili" ragioni ...
L'intervento di Flamini è molto duro contro il Presidente della Regione, ma anche nei confronti dell’Amministrazione provinciale che "sta cambiando sul terminal sotto la pressione di gruppi economici e politici" e poi prosegue "in cambio di favori di vario tipo e di benefit si vende il territorio e con esso l’interesse comune di cittadini. Questa scelta segnerà la fine del Parco naturale a favore di quello di parco energetico. Questa vicenda ci fa riflettere su quanto la nostra classe politica ma anche quella imprenditoriale sia debole e falsa: debole perché cambia facilmente programma al minimo ricatto e falsa perché tutto ciò significa che a quel programma non ha mai creduto". "Si deve avere il coraggio di cambiare! Se vogliamo o permettiamo la trasformazione del Delta in parco energetico e in zona industriale, eliminiamo il Parco. Il progetto del parco del Delta, unica vera opera d’arte naturale del Polesine, sta naufragando. I nostri imprenditori credono alle favole: il Qatar dovrebbe comprare i prodotti dal Polesine? Figuriamoci! Il Qatar è un paese di 700mila abitanti, tanto come uno dei nostri capoluoghi di Regione, con oltre l’80% sotto la soglia della povertà e quindi penso e credo con poche pochissime possibilità di acquistare i nostri prodotti".

Bene. Ora mi auguro di sentire altre voci contro, magari quelle degli agricoltori bassopolesani (il riso del Delta!?) e degli imprenditori turistici di Rosolina e di Albarella (che per la verità hanno già detto molto in passato).

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