04 gennaio 2006

Un Parco sì ma "industriale"


Mi ha colpito molto un articolo di Vittorino Franchin a seguito della firma di Galan del Protocollo d'intesa tra Enel e Regione.
L'analisi effettuata dal Capocronista del Gazzettino indica nell'atto compiuto "un metaforico passaggio del Rubicone da parte di tutto il Polesine. [...] Ipotecando i prossimi trent'anni sulla via dell'emancipazione produttiva e della creazione di un Polo energetico [...] il Polesine è chiamato a scoprire una vocazione industriale nuova e più in linea con il Nordest"
Il giornalista procede con l'elenco delle opere di un "modello di sviluppo tracciato per ora sulla carta"che prevederebbe il Terminal gasiero di Porto Levante, la Centrale di Polesine Camerini a carbone, la piattaforma dello scalo off-shore [sempre a Porto Levante, nota mia] "per dare fiato ai traffici dell'interporto rodigino", la Romea commerciale, la Valdastico sud, il completamento della Transpolesana, "l'ipotizzata idrovia per collegare l'Adriatico alla Lombardia..."..."Con buona pace dei sostenitori dell'ambientalismo spinto, che prefiguravano un destino soprattutto turistico per il Delta ..."
L'analisi diventa critica "Resta il fatto che la politica polesana - orfana di un leader nazionale dai tempi di Toni Bisaglia - molto ci ha messo di suo per non governare le scelte strategiche. [...] Viste le premesse, il Polesine avrà sì un parco, ma industriale." L'articolo prosegue considerando i benefici, ma anche le rinunce "diventa più difficile conciliare le produzioni tipiche, come il riso del Delta, con ciò che nell'immaginario collettivo suscita la produzione di energia attraverso il carbone; oppure il turismo modello Camargue con il pinnacolo della ciminiera e quella sorta di mega-stadio coperto per stoccare il combustibile (mica si possono vendere sul mercato dei viaggi come il campanile di San Marco o l'arena di Verona in versione postmoderna)".

Non molto tempo fa anche i Verdi sono intervenuti pubblicamente con un comunicato in cui denunciano la distanza di questo modello di sviluppo che si sta realizzando da quello che era nei programmi "... ciò che si vede è molto lontano da uno sviluppo sostenibile del Polesine e del Delta del Po. L’ipotesi di un polo energetico con una centrale gigantesca (e per giunta a carbone) e quello di un porto di enormi dimensioni con tutte le conseguenze che ciò comporta, insediati in un’area che doveva fare del Parco la sua bandiera, non sono quello che si era pensato. [...] Se da una parte il “partito dell’Enel” sta dimostrando la sua forza e la nostra classe di governo la sua debolezza, dall’altra non sono certo i polesani a voler trasformare questa zona in una immensa area di stoccaggio industriale, tra terminali e capannoni. Lo “sviluppo” polesano sembra diretto da fuori, in un groviglio di interessi economici, affaristici e politici."
Il comunicato prosegue: "Da tempo noi Verdi andiamo dicendo della necessità di iniziare concretamente a costruire un percorso che possa mettere le basi per un futuro diverso, dove il Parco sia centrale, dove la salvaguardia e la valorizzazione del territorio siano un bene redditizio, per il turismo, per la pesca, per una agricoltura di qualità. Ciò sta già avvenendo con successo nel vicino Delta ferrarese. Serve però una strategia, diversa e alternativa a quella corrente di sfruttamento, dove al centro ci sia la politica, fatta per il bene e con la partecipazione di tutti. C’è bisogno di un vero e proprio cantiere di lavoro condiviso tra le forze politiche, sociali e imprenditoriali, per riprogettare lo sviluppo di questo territorio."

Che altro aggiungere? Diamoci da fare! Soprattutto contro la debolezza di questa politica, che non è capace di guidare, ma solo di lasciarsi condurre dai potenti che non pensano certo al nostro bene, ma soltanto a fare i propri interessi!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito dell'art. di Vittorino Franchin,riguardante il protocollo d'intesa tra Enel e Regione firmato da Galan.


Mi sento di condividere appieno le considerazioni, circa la mancanza nel nostro polesine, di una figura politica capace di gestire le problematiche relative la gestione e la salvaguardia, delle effettive risorse del territorio.

Lo stanno a dimostrare le scelte operate in questi anni, che hanno permesso al progetto, riguardante la bonifica della Centrale termoelettrica di Polesine Camerini, di passare all'alimentazione a carbone (...non è ancora detto!)...con tutto quello che tale progetto comporterà in termini di degrado ambientale..."con buona pace dei sostenitori dell'ambientalismo spinto"...sic.!

In effetti, quando i giochi di potere sono gestiti all'interno di lobby trasversali, all'insegna del:"io ti do...tu mi dai"; quando non si riesce o non si vuole recepire, nel giusto senso, i dettami in materia della stessa Ue, perchè si rimandano sempre al domani quelle scelte basilari per controvertire la corsa all'intossicazione mondiale, come si può INVESTIRE in un mondo a MISURA d'uomo?.

Si risponderà: hanno buon tempo da perdere in fantapolitiche congetture i "sostenitori dell'ambientalismo spinto", ma chi darà lavoro ai disoccupati della centrale? Come altrimenti creare posti di lavoro, per un territorio provato dalle mille chiusure aziendali?

Penso che nessuno possa arrogarsi la capacità di avere la risposta in tasca. Quello di avere un metodo di lavoro però sì, e a mio parere questo consisterebbe in primis, nell'adempiere alle leggi europee in materia, che si rifanno al concordato di Kyoto o ancora meglio a ciò che viene stabilito nei lavori dell'Agenda 21.

C'è un detto popolare che dice: "la mano che pulisce non la paga nessuno", certamente bisognerà che ciascuno sia disposto a pagare la tariffa giusta, stà alla politica gestire il modo di farla pagare...ma dopo che mondo pulito avremo!!

Gianni Rizzato

Anonimo ha detto...

Ciao Maria Luisa dal Delta del Po, lato ferrarese. E' un vero crimine stravolgere l'area a più alta biodiversità aviare di tutta Europa (un mio studio, appena pubblicato, dimostra come con 375 specie di uccelli il Delta sia al primo posto assoluto). Complimenti per il blog, ti ho appena linkata sul mio blog e ti lascerò un altro commento sul post dei botti.
Ciao
Menotti Passarella da Gorino Ferrarese

Maria Luisa Rizzato ha detto...

Caro Menotti, grazie del tuo autorevole intervento. Sto pensando che sarebbe bello e utile organizzare qualche incontro pubblico dalle nostre parti dove mostrare le bellezze incredibili che vivono proprio qui da noi ...(e da voi) senza che quasi nessuno se ne accorga. Credo che se la gente si rendesse conto del patrimonio naturale e della immensa ricchezza che abbiamo, senza avere speso niente, sarebbe più attenta a non lasciarlo distruggere da gente senza scrupoli!
ciao

Anonimo ha detto...

Cara Maria Luisa, sono sempre disponibile a portare il mio contributo alla conoscenza della Natura del Delta del Po mediante iniziative pubbliche. Teniamoci in contatto. Ciao. Menotti