28 gennaio 2006

Inquinamento alle stelle e decreto del governo

Qualche giorno fa è apparso sulla stampa un importante articolo sui dati dell'inquinamento da PM10 derivanti da uno studio condotto dall'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l'Università dell'Aquila nell'alto Polesine:
In un momento di grave emergenza energetica per il troppo freddo, con la prospettiva concreta che il polo energetico di Sermide-Ostiglia ritorni parzialmente a bruciare olio combustibile, [...] l'ambientalista massese Germano Sprocatti, esponente della Lipu-Alto Polesine, commenta l'ultimo rapporto ufficiale sulla qualità dell'aria: “Sono dati allarmanti - sottolinea il celebre fotografo-ambientalista -confermati da molte agenzie e lo studio di Paletti-De Berardis-Arizza, formulato per conto dell'istituto superiore di sanità e del centro di microscopia elettronica dell'università de L'Aquila, deve far riflettere!”.
I campionamenti di PM10 sono stati effettuati a Roma, a l'Aquila e in tre zone rurali di Castelnovo Bariano-Melara-Bergantino, vicino alle centrali di Sermide-Ostiglia.
Ecco alcuni dati cluster- PM10: nelle zone rurali campionate del territorio di Castelmassa la percentuale è nettamente superiore (Castelnovo 77.7; Melara 62.4; Bergantino 56.4) rispetto al 48.4 di Roma e al 53.1 dell'Aquila!
Solo l'ennesima conferma dell'emergenza ambientale tante volte denunciata e combattuta a livello civile, mentre a fine 2005 le amministrazioni provinciali di Padova-Rovigo e i Comuni altopolesani e bassomantovani tacciono.
Bisogna considerare che sulla rivierasca altopolesana non c'è un traffico veicolare riscontrabile a quello di una zona centrale dell'area di Roma, per cui deve essere ipotizzata una differente sorgente del particolato carbonioso e dei solfati associati, che non può essere attribuile ad altro se non al polo energetico Sermide-Ostiglia, nonostante la recente metanizzazione.

In seguito al decreto governativo di eccezionale utilizzo dell'olio combustibile anche negli impianti dismessi per problemi di emissioni oltre i limiti consentiti (quindi anche Porto Tolle), i Verdi della Regione nel comunicato del 25 gennaio 2006 esprimono forti critiche anche rispetto alla politica energetica finora condotta a livello nazionale e regionale, con particolare riferimento al nuovo polo energetico bassopolesano.

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