24 gennaio 2006

Intervista a Flamini, Presidente del Comitato antiTerminal


Nel tentativo di far conoscere a tutti le ragioni del comitato che si oppone alla costruzione del Terminal dell'Edison che dovrebbe sorgere di fronte a Porto Levante, a chi chiedere se non a Luigi Flamini che è il Presidente del comitato anti Terminal di Porto Viro?

1) Caro Luigi spiegaci: come è nato il vostro comitato?
Il comitato è nato in seguito alla notizia del progetto dell'Edison alla fine degli anni 90, promosso da persone che concepiscono per il nostro territorio un tipo di sviluppo basato sulla valorizzazione delle risorse locali in particolare dell'agricoltura (un'agricoltura qualificata e di qualità), della pesca (pesca tradizionale, itticoltura, pescaturismo) e turismo di vario tipo.

2) Perchè siete contrari al Terminal dell'Edison e al gasdotto?
Siamo contrari perchè riteniamo l'inizio della realizzazione di un progetto di sviluppo industriale per il delta, che stravolgerà il territorio e inibirà ogni possibilità di decollo del Parco e delle potenzialità ad esso legate (come detto al punto 1). Inoltre il Delta è un territorio particolarmente delicato e sensibile dove ogni ferita segnerà uno stravolgimento delle sue caratteristiche ambientali e climatiche. Infine il terminal costituisce pur sempre un rischio letale per un territorio sotto il livello del mare e per i suoi abitanti.

3) Cosa pensa la gente di Porto Viro di quello che sta accadendo?
Dopo anni di informazione del nostro comitato la gente sa ed è contraria ad un progetto che non ha niente a che fare con il nostro ambiente, che rimane pericoloso e di nessuna vera utilità. Solo qualche opportunista risulta favorevole ma per interesse individuale non perchè veramente convinto che serva ai polesani. Tuttavia, purtroppo, serpeggia una certa indolenza e rassegnazione per cui non c'è molta partecipazione alla lotta ed è la cosa che più mi amareggia.

4) La attuale crisi del gas russo rischia di accelerare i tempi del progetto?
La crisi attuale del gas, da alcuni strumentalizzata per giustificare il terminal, è la dimostrazione che non solo l'Italia, ma soprattutto l'Europa deve dotarsi in fretta di un piano energetico che ci metta al riparo da ogni rischio di ricatto! Speriamo che gli amministratori lo capiscano e non siano vittime di cecità e di pressioni di gruppi economici interessati.

5) Quali sono secondo te vantaggi e svantaggi con la realizzazione del Terminal in Polesine?
Gli svantaggi li ho in parte già detti: oltre al rischio di scoppio e all'impatto negativo per pesca e turismo, il gasdotto sarà una servitù che impedirà qualsiasi progetto che lo incrocerà. I vantaggi per pochissimi e soprattutto non del Delta, ma per il Rugby Rovigo, per Marghera e la bonifica della zona ovest e forse per qualche imprenditore e amministratore che parteciperà alle regalie dei 5 milioni di euro, spacciati come benefit e non come vendita (anzi svendita) del territorio polesano: almeno fosse servito per la riconversione della centrale Enel di Polesine Camerini.

6) Cosa desideri per Porto Viro e come vedi il futuro?
Per Porto Viro sogno più scuole, più iniziative tendenti a riqualificare l'agricoltura e l'occupazione dei giovani in questo settore in forme produttive specializzate e di qualità (allevamento, vivaismo, agricoltura biologica, centri sperimentali ecc...), sogno un'organizzazione delle attività turistiche che si basino su vari aspetti: arte, ambiente, artigianato, ristorazione, tradizioni, ecc.. Sogno soprattutto delle amministrazioni illuminate, veramente democratiche che vedano che solo uno sviluppo basato sulle nostre risorse sarà quello che ci garantisce un futuro migliore e più sicuro!

A quanto sembra altri Portoviresi sono d'accordo con voi, caro Luigi nel considerare che il Terminal per il Polesine è una vera e propria operazione commerciale di svendita del territorio piena di contraddizioni.
... Ma che importa? Il territorio lo abbiamo ereditato gratis ...

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