Riflessioni su temi di attualità dall'ambiente ai diritti, compresi i diritti degli altri animali.
scrivi a Lavocetta@gmail.com
19 maggio 2009
Contaminazione possibile
E' in corso una polemica con il ministro della difesa La Russa, che fra l'altro sembra aver preso un grosso granchio, nei confronti della rappresentante in Italia dell'UNHCR Laura Boldrini.
Di questi tempi penso che sui migranti sia urgente ascoltare la voce di chi ogni giorno vive a contatto con la realtà drammatica di chi cerca di farsi un futuro in terra straniera.
Vi propongo l'intervista realizzata nell'ambito del programma Radio3 Scienza domenica scorsa ad Aldo Morrone, presente alla Fiera del libro di Torino con il suo "Lampedusa, porta d'Europa".
Morrone è un medico che lavora a Lampedusa, soccorrendo ogni giorno le persone che arrivano con i barconi: "Non c'è tempo, ci parliamo guardandoci negli occhi. Solo alla sera troviamo il tempo di parlarci per fare il punto su quello che è successo ... Queste persone le accarezziamo. Abbiamo deciso di toglierci i guanti quando le tocchiamo, per non dare l'impressione di non volerci contaminare..."
Leggi l'appello "Esiste una sola razza quella umana"
Technorati Tags: Aldo Morrone, democrazia, diritti
13 maggio 2009
Carbone Pulito? Una Sporca Bugia

Questo è il titolo ed il messaggio chiaro che Greenpeace lancia al Polesine e al mondo, nella mostra fotografica che si svolgerà presso la Sala della Gran Guardia a Rovigo dal 15 al 17 maggio.
Dal sito di Greenpeace leggi anche "Lo sporco del carbone viene a galla"
Technorati Tags: ambiente, carbone, convegno, crisi ambientale, democrazia, diritti, ENEL, energia, Greenpeace, Porto Tolle
10 maggio 2009
7° MARCIA PROVINCIALE PER LA PACE

09 maggio 2009
Nuovo Ufficio Collocamento
Ricordiamo certamente tutti la rivista di propaganda "Una storia italiana", seguita da "La vera storia italiana" arrivate in ogni famiglia.
Probabilmente vedremo fra poco il seguito in "Fine di una storia, inizio di un'altra". Lascio a voi immaginare la trama.
Mentre spero fortemente che mai più un giornalista come Sandro Ruotolo ad Annozero faccia l'interrogatorio al consigliere regionale campano sul perchè il "papi" presidente del Consiglio abbia rapporti con il signor Letizia padre di Noemi, nella stessa trasmissione arriva dalla giornalista Palombelli una rivelazione: mettersi in mutande su facebook a quindici anni è normale, fa parte della modernità. Sfruttare la propria avvenenza fisica e intrattenere rapporti con uomini della politica potenti, allo scopo di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo, è normale: una via quasi obbligata. Si tratterebbe di una specie di Ufficio collocamento: di cosa

Ma non finisce qui. Perchè in ogni caso, una volta intrapresa la via dello "spettacolo", il nuovo tipo di Ufficio Collocamento consente di proseguire la carriera con una candidatura in politica, dove assicurare un servizio assolutamente fedele.
Questa, carina, è la società moderna. Non fare la snob, mettiti in mutande in posa provocante pure tu, così fan tutte. Hai già quindici anni: cosa aspetti ancora?
Nella foto una mutanda di protesta.
Technorati Tags: democrazia, diritti, donna, Noemi
03 maggio 2009
Braveheart

Sembra un'altra era, un altro mondo, ma non è da molto che nel nostro occidente, grazie alle prime eroine, le suffragette inglesi e americane, e poi al movimento femminista, le donne hanno acquisito prima il diritto di voto, e poi diritti di pari opportunità e di una maggiore libe

Chissà cosa direbbero le suffragette del metodo di selezione e arruolamento delle donne nell

Da poco è stata approvata dal Parlamento afghano una legge che permette lo stupro in ambito domestico. La legge è molto criticata dalle organizzazioni internazionali per la palese violazione dei diritti umani. Le critiche e le pressioni internazionali potrebbero far rivedere la legge dal presidente afghano Karzai.
Intanto due settimane fa Sitara Achackzai è stata uccisa dai talebani perchè difendeva le donne afghane. Altre donne sono state uccise dai talebani, come la ballerina Shabana, uccisa perchè le sue danze e l'esibizione del suo corpo offendevano l'islam.
Altre donne coraggiose sono sotto minaccia di morte, per aver denunciato il legame del fondamentalismo ancora al potere con la guerra e il narcotraffico. Le stesse sostengono le associazioni per i diritti delle donne, come la deputata espulsa dal parlamento afghano Malalai Joya (nella foto in alto), che per le sue denunce è costretta a spostarsi ogni giorno da un posto ad un'altro per non essere uccisa. (qui il blog italiano dedicato alla attivista)
Se le uccisioni e le minacce arrivano anche dalla popolazione fondamentalista verso le donne che chiedono rispetto e libertà, certamente c'è chi detiene il potere ed è sempre in grado di strumentalizzare anche il fondamentalismo pur di conservarlo nelle sue mani.
Io non posso fare altro che ammirare e pregare per queste donne coraggiose. E nel mio piccolo, dove i diritti delle donne e le pari opportunità sono riconosciuti, dove posso, fare il possibile perchè non si tratti unicamente di un rispetto formale.
26 aprile 2009
Festa della Liberazione a Villadose

Le celebrazioni per il 25 aprile riempiono le prime pagine dei giornali di oggi.
Difficile da spiegare, ma sembra che il centro-destra al governo guidato in questi anni da S. Berlusconi, abbia fino ad oggi avuto qualche problema nel riconoscere apertamente il ruolo fondamentale della Resistenza e dei partigiani per la liberazione dall'occupazione nazista.
Per noi che per età siamo individualmente senza un passato da nascondere o da rivendicare, cresciuti in altri tempi ed educati da chi conservava vivo il ricordo doloroso degli anni bui della guerra e del fascismo, è sempre stata una festa di tutti. Nessuno escluso.
A Villadose il 25 aprile del 1945 ci fu un eccidio di 20 persone da parte dei tedeschi in fuga e dei fascisti. Perciò le celebrazioni hanno visto la partecipazione dei più alti livelli delle istituzioni locali, dal Presidente della Provincia al Prefetto.
Il tutto allietato da canti partigiani eseguiti dai ragazzi delle scuole elementari e medie e dalla banda villadosana.
Nel suo discorso tutto incentrato sui valori della democrazia e della libertà, frutto della resistenza partigiana, "valori da continuare a difendere con la viva partecipazione alle istituzioni", F. Saccardin, che da dieci anni è alla guida della Provincia e che non potrà ricandidarsi alle ormai imminenti elezioni, ha colto l'occasione per ringraziare e fare il suo saluto di addio ai comuni del Polesine.
06 aprile 2009
Emergency: a Rovigo una splendida mostra fotografica

Sudan. La estrema povertà e le guerre. Il contrasto tra la realtà e il mondo del lusso, anche lì propagandato, in mezzo alle macerie.
Medici coraggiosi che senza nulla in cambio spendono la loro vita per salvare le vite dei dimenticati della terra, immortalati qui per sempre nelle vivide fotografie.
Non ci sono parole da aggiungere, ma solo occhi per guardare.
Attraverso gli occhi dell'autore Marcello Bonfanti. Rovigo Pescheria nuova, fino al 9 aprile.
leggi anche questa notizia
Il parere dell'esperto sulla proposta di legge antiambientalista
(lettera firmata)
04 aprile 2009
Una proposta di legge antiambientalista del tutto in malafede

Le associazioni dei cittadini che protestano e riescono anche a fare un ricorso contro mostri ambientali, normalmente si autofinanziano, dividono le spese e spesso ci rimettano di tasca propria. Gli argomenti di protesta sono tali da riuscire a dare del filo da torcere ad aziende potentissime.
Nonostante questo accade spesso che i ricorsi delle associazioni ai tribunali amministrativi siano persi.
C'è una recente proposta di modifica dell'art. 18, comma 5 della legge n. 349 dell'86 che istituisce il Ministero dell'Ambiente, che vorrebbe scoraggiare i ricorsi delle associazioni ambientaliste e dei comitati, facendo loro pagare le spese dei ricorsi persi.
La sindrome Nimby ,a cui fa riferimento la proposta di legge, vorrebbe giustificare la pesantezza della proposta, che di fatto renderebbe inutile ogni tentativo di opporsi ad opere invasive e distruttive del territorio. Nel nostro caso pensiamo ad esempio al rigassificatore di Porto Levante portato ormai su un palmo di mano da tutti, con rare e nobili eccezioni. E potrebbe riguardare anche la promessa centrale a carbone di Enel a Porto Tolle.
La proposta di legge è fatta a mio parere un po' in malafede in quanto dà per scontato che le associazioni e i comitati non siano in grado di ragionare su di una visione di ampio respiro e di collettività oltre il proprio "giardino".
Si potrebbe invece dimostrare l'esatto contrario, cioè che è proprio la mancanza di una pianificazione ampia, regionale e nazionale, di una visione di insieme anche delle caratteristiche territoriali, che permette ad aziende multinazionali di sfruttare la debolezza politica ed economica di un territorio per aprirsi la strada e costruirsi le sue infrastrutture.
Mi chiedo a questo punto come potranno i cittadini difendersi, se chi fa le leggi le fa in malafede nei loro confronti...
Si vede che si tratta di cittadini diversi: ci sono quelli in Parlamento che sono di una specie superiore, altamente selezionata (nei modi che ormai conosciamo tutti), e quelli normali che ogni tanto si permettono di protestare senza averne il diritto, perchè di specie inferiore.
L'articolo di modifica è qui sotto riportato ( ed è visibile direttamente qui )
Modifica all'articolo 18 della legge 8 luglio 1986, n. 349, in materia di responsabilità processuale delle associazioni di protezione ambientale (primo firmatario M. Scandroglio del PdL)
Presentata il 10 marzo 2009
Onorevoli Colleghi! - Se, da un lato, la spinta ambientalista ha determinato un continuo sviluppo della normativa di settore che regola gran parte delle attività che determinano un qualche tipo di impatto ambientale sul territorio nazionale, dall'altro lato, le istanze ambientaliste hanno contribuito alla crescita di una diffusa attenzione al «territorio di riferimento» che, all'interno della società civile, ha originato con sempre maggior frequenza comportamenti di protesta contro le scelte infrastrutturali sviluppate da soggetti pubblici e privati.Tali proteste, conosciute con l'acronimo «Nimby» («Not in my back yard»), determinano un ritardo costante del «cantiere Italia». I dati del progetto «Nimby Forum», gestito dall'Agenzia di ricerche in formazione e società (ARIS), indicano che il 2007 ha registrato una situazione cronica di stallo nella costruzione di grandi opere, con 193 infrastrutture oggetto di protesta. Rigassificatori, termovalorizzatori, corridoi ferroviari, centrali a biomasse, elettrodotti, autostrade, discariche, inceneritori: qualunque fosse il progetto, il fermo alla sua realizzazione è stato disposto sempre per le stesse ragioni. Un ricorso al giudice amministrativo è sufficiente a impedire o a ritardare la realizzazione di opere pubbliche, senza che sia previsto alcuno strumento di responsabilizzazione delle associazioni di protezione ambientale, le quali, talvolta, presentano ricorsi pretestuosi, con il solo e unico scopo di impedire la realizzazione dell'opera pubblica. Il dilagare di questo fenomeno ritarda (e spesso paralizza) la realizzazione di gran parte degli interventi pubblici in programma nei settori dell'energia, dei trasporti, dello smaltimento rifiuti, della depurazione e della stessa edilizia residenziale e terziaria. Il problema di fondo sembra consistere nel fatto che tali opere infrastrutturali, progettate per generare nel tempo benefìci e vantaggi per un'utenza vasta (spesso per l'intera collettività nazionale), determinano disagi concentrati sulle comunità situate nelle più immediate vicinanze della stessa opera.
Questa originale forma di «egoismo territoriale» mantiene solo parzialmente l'originale matrice ambientalista: la sua esplicitazione in comportamenti di aperto conflitto finisce, infatti, per penalizzare la stessa realizzazione degli interventi inseriti nei programmi di politica ambientale.
Pertanto, sembra doveroso un intervento legislativo volto a responsabilizzare l'attività delle associazioni di protezione ambientale, al fine di evitare che ricorsi amministrativi, manifestamente infondati, siano presentati al solo fine di ritardare la realizzazione di opere pubbliche. Per fare ciò si prevedono la responsabilità delle stesse associazioni per lite temeraria e il conseguente risarcimento del danno a vantaggio della pubblica amministrazione.
La legge 8 luglio 1986, n. 349, recante le norme in materia di danno ambientale:
1) all'articolo 13 individua le associazioni di protezione ambientale legittimate ad agire in giudizio avverso qualsiasi provvedimento che leda in modo diretto e immediato l'interesse ambientale; esse sono, pertanto, legittimate a impugnare anche atti a contenuto urbanistico purché idonei a pregiudicare il bene dell'ambiente, anche se lo specifico bene non sia sottoposto ad alcun vincolo (paesistico, archeologico, idrogeologico eccetera);
2) all'articolo 18 attribuisce alle associazioni individuate ai sensi dell'articolo 13 il potere di intervento e la potestà di impugnare gli atti illegittimi lesivi del «bene-ambiente».
Tuttavia, la modifica di tale legge non può non tenere conto dell'orientamento del legislatore nel cosiddetto «decreto anti-crisi», decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, della legge 28 gennaio 2009, n. 2: l'articolo 20 di tale decreto prevede, infatti, un iter accelerato per le opere pubbliche ritenute prioritarie «per lo sviluppo economico del territorio», la nomina di commissari straordinari delegati che dovranno vigilare su tutte le fasi di realizzazione dell'investimento e che, quindi, seguiranno ogni progetto con poteri sostitutivi delle amministrazioni interessate, ma, soprattutto, l'abolizione della facoltà sospensiva del tribunale amministrativo regionale (TAR). Lo snellimento delle procedure non permetterà più che sia il TAR a decidere se un'opera si debba fare o meno: con le nuove norme vengono accorciati i tempi per il ricorso contro le decisioni del commissario straordinario delegato. Il cantiere, pertanto proseguirà nei suoi lavori e se il ricorrente dimostrerà di avere ragione otterrà un indennizzo.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. Dopo il comma 5 dell'articolo 18 della legge 8 luglio 1986, n. 349, sono aggiunti i seguenti:
«5-bis. Qualora il ricorso di cui al comma 5 del presente articolo, presentato dalle associazioni, individuate ai sensi dell'articolo 13 della presente legge, sia respinto, alle associazioni soccombenti che hanno agito o resistito in giudizio con mala fede o con colpa grave si applicano le disposizioni dell'articolo 96 del codice di procedura civile.
5-ter. Qualora il ricorso di cui al comma 5 del presente articolo, presentato dalle associazioni individuate ai sensi dell'articolo 13, sia respinto perché manifestamente infondato, il giudice condanna le associazioni soccombenti al risarcimento del danno oltre che alle spese del giudizio».
29 marzo 2009
Acerra e gli eroi del nostro tempo

Abbiamo sentito tutti che nei giorni scorsi è stato inaugurato da S. Berlusconi il cosiddetto termovalorizzatore di Acerra, che finalmente farà sparire tutti i rifiuti di Napoli.
Veri eroi per Berlusconi sarebbero " gli uomini di Impregilo (la ditta costruttrice dell'inceneritore) che qualcuno ha cercato di ostacolare (i magistrati n.d. a.), ma hanno tenuto duro".
Mentre gli eroi di questo nostro malo tempo celebravano fra di loro la loro vittoria, i cittadini sono scesi in piazza.
Fra loro anche padre Alex Zanotelli, sempre con gli ultimi.
Le legittime proteste degli abitanti per difendere la propria salute, contro una ulteriore fonte di inquinamento, non trovano riscontro in chi ci governa anche in un territorio già fortemente inquinato dalla diossina, dove la camorra traffica rifiuti da tutta Italia, dove la raccolta differenziata non è mai partita e dove chi è deputato a gestire i rifiuti non riesce ad ottenere niente di più delle famose "ecoballe", difficili da bruciare perchè rifuto tal quale imballato e troppo pieno di umidità.
In tutta questa malagestione di quanto è cosa pubblica per fortuna è in corso un processo in cui si spera siano individuate precise responsabilità , che da quanto si legge potrebbero essere piuttosto diffuse e certamente non relegate ad una sola parte politica ed inoltre certamente non attribuibili, come qualcuno ha già fatto, ad un "capro espiatorio".
Spero tanto che sia fatta giustizia.
Qui il mio precedente post sull'argomento "i rompiballe"
PS: leggi l'editoriale di Vittorio Moccia da PeaceLink
22 marzo 2009
Oggi la Giornata mondiale dell'acqua

Una preziosa risorsa di continuo sprecata, come se fosse inesauribile.
E invece, come ci ricorda la FAO, di tutta l'acqua sulla terra solo il 2,5% è acqua dolce e quindi utilizzabile per le attività umane.
L'agricoltura , soprattutto laddove non esistono sistemi di irrigazione che oltre ad assicurare un continuo apporto d'acqua e la coltivazione della terra, ne regolano l'utilizzo, rappresenta l'attività di maggior consumo.
Secondo la FAO "l’agricoltura è il maggiore consumatore mondiale di acqua, contando per il 70% dell’uso totale di acqua potabile, e la chiave per nutrire una popolazione mondiale in crescita consiste nel trovare il modo di produrre più cibo usando meno acqua".
I cambiamenti climatici e le conseguenti variazioni nella frequenza e nella intensità delle precipitazioni possono gravemente influire sulle produzioni agricole, già scarse nei paesi in via di sviluppo.
In questa pagina del sito della FAO ci sono molte presentazioni brevi ed istruttive che riguardano questi temi
Nel sito del giornalista Giuseppe Altamore molti documenti e notizie utili anche in relazione alla questione acqua bene comune
18 marzo 2009
Oggi sciopera anche Margherita Hack

In ogni caso allo sciopero indetto da FLC Cgil e Gilda aderiscono molte associazioni del cosiddetto mondo della conoscenza, i precari e alcuni partiti e movimenti.
E aderisce anche Margherita Hack così dicendo:
"Dò la mia adesione allo sciopero per la scuola università ricerca. Per questo governo università e ricerca sono uno spreco e quando si deve tagliare per prima cosa si taglia la ricerca, si blocca il turn over, si obbligano tanti neolaureati e neodottori di ricerca ad emigrare o a cambiare mestiere. E’ un comportamento indice di una grande arretratezza culturale: ci si riempie la bocca di parole come innovazione, tecnologia, ma l’innovazione è il frutto della ricerca applicata e la ricerca applicata è frutto della ricerca pura. L’Italia spende per formare un ricercatore e poi lo regala alla Francia, alla Germania, all’Inghilterra, agli Stati Uniti.
Perciò dovremmo lottare uniti per difendere la scuola pubblica, l’università e la ricerca, contro questa tendenza alla privatizzazione di scuole e università. Ancora attuale Piero Calamandrei che negli anni ‘50 scriveva: Non si ha vera democrazia là dove l’accesso all’istruzione non è garantito in misura pari a tutti."
Parole sante
Visita il blog Beata Ignoranza
Qui il mio precedente post sull'argomento
16 marzo 2009
Dalai Lama: cinquant'anni di esilio e di pensiero compassionevole messo a dura prova

Il 10 marzo il Dalai Lama ha celebrato il cinquantesimo anniversario dell'occupazione cinese del Tibet pronunciando il suo discorso, rivolto a tutto il mondo per far conoscere il dramma del popolo tibetano, privato dei suoi diritti e sottoposto a continua violenza e repressione.
Pur perseguendo da tempo un "politica della via di mezzo" in cui rivendica l'autonomia regionale per il Tibet, il Dalai Lama ha definito "un inferno sulla terra" le pene subite dalla popolazione tibetana che ancora non si arrende alla sopraffazione.
Qui il discorso pronunciato, tradotto in italiano
Qui il sito ufficiale del Dalai Lama
Qui il mio precedente post sull'argomento
07 marzo 2009
8 marzo: giornata della bambina

Domani è la festa della donna, ma quest'anno l'albero giallo di mimose del vicino ancora non fiorisce, forse per il freddo prolungatosi fino a questi giorni, e per la pioggia continua.
Cara bambina di nove anni del Brasile, che sei stata stuprata dal patrigno e che, rimasta incinta, hai abortito, per il pericolo che correva la tua giovane vita a portare avanti la gravidanza di due gemelli, vorrei dedicare a te la giornata di domani perchè non riesco ad immaginare persona che possa soffrire di più, di fronte all'orrore di questa violenza.