Visualizzazione post con etichetta ENEL. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ENEL. Mostra tutti i post

22 luglio 2011

Carbone nel Parco: manda una mail al Presidente Zaia e al Consiglio regionale


Cari lettori, come sapete in questi giorni in Consiglio regionale del Veneto si sta svolgendo la discussione del disegno di legge per la modifica dell' articolo 30 della Legge istitutiva del Parco regionale veneto del Delta del Po (Legge regionale n. 36/1997).

Non sono un'esperta in materia, ma come si legge di seguito l'articolo 30

18 luglio 2009

Tutto come previsto


Preferivo non saperlo, ma è ben da due giorni che la ministra dell'ambiente Stefania Prestigiacomo ha firmato il decreto di autorizzazione al progetto di conversione a carbone della centrale di Porto Tolle.
Il cosiddetto comitato d'azione dei lavoratori dell'Enel di Porto Tolle festeggia e si dice che, come riporta il Resto del Carlino, "l'investimento previsto è di circa 2,2 miliardi di euro. I lavori dureranno quattro anni e mezzo ed impegneranno in media 1.600 unità con punte di 3.500. Una volta a regime, i posti di lavoro fissi saranno 350, che saranno raddoppiati grazie all'indotto. L'opera, assicura il ministero dell'Ambiente, "avrà un positivo impatto sull'ambiente" con la riduzione di ossidi zolfo, azoto e polveri tra il 70-80% rispetto all'assetto attuale ad olio combustibile e la riduzione di emissioni di circa due milioni di tonnellate di CO2 all'anno. L'impianto potrà inoltre utilizzare come combustibile biomasse e Cdr da rifiuti."

Soddisfatta anche la neodeputata leghista Munerato che in questo vede ottime opportunità per una crescita ed uno sviluppo del Polesine: se lo dice lei ...
Io credo poco a questi numeri e, con tutta la buon volontà, men che meno al carbone pulito e considero semplicemente paradossale che per molti questo impianto possa essere legato ad un qualche principio di sostenibilità ambientale.
Fate pure il carbone, o il nucleare o, che ne so?, l'inceneritore che volete!... ma per favore chiamate le cose con il loro sacrosanto nome: pane il pane, vino il vino ... e cesso un cesso!

09 luglio 2009

Boicottiamo "correnti musicali"

Leggo con stupore che stasera ci sarà un concerto di Nek e di Giusi Ferreri nella centrale Enel di Porto Tolle che, contro ogni ragionevole proposito, sta per essere riconvertita a carbone. Come dice il Resto del Carlino "Enel porta la grande musica nelle centrali elettriche proponendo 'Correnti Musicali', un tour che affianca grandi artisti e giovani promesse della musica italiana."
Auguri ai grandi artisti e alle giovani promesse che cantano per il carbone di Enel.
Io boicotterò il concerto e giuro su me stessa che non comprerò mai più un cd dell'uno o dell'altro.

17 maggio 2009

Cattura della CO2: lunga sperimentazione e possibilmente a spese nostre

Mentre si cerca di capire qual'è il grado di impegno richiesto dalla Commissione VIA nazionale ad Enel con le sue ben 42 prescrizioni, troviamo tra le stesse la prescrizione n. 21 in cui si parla dell'inserimento della centrale di Porto Tolle nella sperimentazione già in atto di cattura e stoccaggio a Brindisi ed inoltre della realizzazione di una struttura di ricerca finalizzata allo sviluppo di tecnologie mirate al settore energetico, con particolare riferimento all'abbattimento delle emissioni inquinanti e alla CO2.
Alessandro Zan, candidato padovano alle elezioni europee per Sinistra e Libertà, a proposito dell'inserimento di Porto Tolle tra i siti CCS (cattura e stoccaggio CO2) finanziabili a livello europeo, si era detto preoccupato nei giorni scorsi del fatto che non comparisse nei piani di sviluppo dell'impianto di Porto Tolle una programmazione rispetto alla dismissione dello stesso.
Ma il comitato dei lavoratori di Enel, di questo non sembra preoccuparsi e protesta oggi sui giornali contro Alessandro Zan, che sembrerebbe mettere in dubbio la credibilità dei progetti Enel. Che pretesa!!!
Io invece più che altro mi preoccupo a questo punto dei nostri soldi, detti altrimenti finanziamenti europei: perchè dare dei soldi a chi fa i profitti con i combustibili a più basso costo, incrementando oltremisura le emissioni di gas serra e costringendo la collettività, cioè noi, a risolvere il problema??? Della serie, come al solito: oltre il danno anche la beffa?!!

E intanto SolarExpo fa il pieno di visitatori in soli tre giorni ...

Technorati Tags: , , , ,

15 maggio 2009

Due parole con Francesco Tedesco di Greenpeace


nella foto a fianco Francesco Tedesco
le foto riportate sotto sono soggette al copyright Greenpeace/ Dean Sewell


Oggi alla mostra fotografica alla Gran Guardia abbiamo incontrato Francesco Tedesco, responsabile campagne Energia e clima di Greenpeace in Italia.

La mostra inaugurata oggi è in realtà un lungo viaggio intorno al mondo che ci parla del cambiamento climatico in atto e delle sue conseguenze. Le tappe sono molte: dalle zone artiche dove è visibile lo scioglimento dei ghiacci polari, alle aree del mondo dove lo sfruttamento delle risorse avviene contemporaneamente a quello della gente, che consuma la sua vita in miniera ad estrarre carbone, per guadagnarsi un pezzo di pane.
Ci mostra la terra che, per il modificato regime delle piogge, si è trasformata in un deserto, incapace di produrre alimento.

Il viaggio di Greenpeace fa tappa finale necessariamente alla centrale Enel di Porto Tolle, dove è prevista la conversione al carbone cosiddetto "pulito". Carbone la cui combustione produce forti emissioni di CO2 che alterano il clima. E da qui ricomincia il viaggio.

Francesco Tedesco, parlando del fatto che molti lavoratori difendono la conversione a carbone, ci dice che si comprendono le ragioni della difesa del posto di lavoro, che del resto potrebbe essere difeso con altre soluzioni: continuare bruciando olio combustibile STZ; trasformare a gas; chiudere uno dei gruppi. "Il carbone è la scelta a più alto costo ambientale, globale e locale. Infatti il vero motivo dell'uso del carbone sono i profitti dell'azienda.
Ambiente e lavoro non sono in contrasto; come negli altri Paesi europei con obiettivi 20:20:20, la vera risposta per coniugare sviluppo e occupazione sono le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica.
Diversi studi nazionali hanno portato i seguenti dati sull'occupazione che deriverebbe da questo settore: 60mila nuovi occupati per il settore dell'efficienza energetica (studi del Politecnico Milano); 87mila nuovi occupati nel settore del fotovoltaico (Ises Italia); 66mila nuovi occupati nell'eolico ( Anev); e ben 400mila per il solare termodinamico (Assolterm). Per un totale di mezzo milione di nuovi occupati al 2020. Enel dice che si darà lavoro a 3mila operai per 5 anni, con la costruzione della centrale a carbone. Se dividiamo (anche grossolanamente) il mezzo milione di nuovi posti di lavoro per le 20 regioni dell'Italia, arriviamo a considerare una cifra pari a 25mila per ciascuna regione. Se la Regione Veneto vuole puntare sull'occupazione per uscire dalla crisi, deve puntare sulle energie rinnovabili."

Technorati Tags: , , , , ,

13 maggio 2009

Carbone Pulito? Una Sporca Bugia

Carbone pulito? Una sporca bugia.
Questo è il titolo ed il messaggio chiaro che Greenpeace lancia al Polesine e al mondo, nella mostra fotografica che si svolgerà presso la Sala della Gran Guardia a Rovigo dal 15 al 17 maggio.


Dal sito di Greenpeace leggi anche "Lo sporco del carbone viene a galla"

Technorati Tags: , , , , , , , , ,

30 aprile 2009

Per il Delta una giornata nera, come il carbone

Qui a fianco Greenpeace in azione per scongiurare la possibilità di un perere positivo al carbone nel Delta.

Ho letto l'amara notizia che la commissione nazionale VIA, da mesi sotto "leggera" pressione di politici vari, ma soprattutto politici di Governo, di sindacati, di Enel e di Confindustria, ha dato il parere favorevole, con prescrizioni, per la conversione a carbone "pulito" della centrale Enel nel Delta del Po.


Ben 41 sarebbero le prescrizioni: sembra un segnale di disagio; forse alla commissione veniva "ingossa", come sarebbe venuta alla sottoscritta.
A meno che il progetto non peggiori con le prescrizioni, come accadde con la commissione VIA regionale!
Al peggio non c'è mai fine ...

Technorati Tags: , , , , ,

13 marzo 2009

Processo Enel, a Venezia sentenza di appello. I legali delle associazioni e dei comitati

Dopo la sentenza di appello di ieri per il processo contro l'Enel al tribunale di Venezia, con la quale viene confermato l'impianto accusatorio della sentenza di primo grado (pur venendo assolti gli amministratori delegati dell'Enel, sono state confermate le condanne per i direttori della centrale e i risarcimenti alle associazioni ambientaliste, ai comitati e ai privati), pubblico qui sotto le dichiarazioni dei legali delle associazioni e dei comitati.

12 MARZO 2009 - DICHIARAZIONE DEI LEGALI AVV.TI MATTEO CERUTI E VALERIO MALASPINA LEGALI DI ITALIA NOSTRA, W.W.F., COMITATO CITTADINI LIBERI DI PORTO TOLLE E DI ALCUNI PRIVATI COSTITUITI PARTE CIVILE NEL PROCESSO PER LE EMISSIONI DELLA CENTRALE DI PORTO TOLLE, SULLA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI VENEZIA

Al di là delle inevitabili dichiarazioni di prescrizione di alcuni reati (ciò a dimostrazione che la normativa penale nel nostro Paese in materia ambientale è a tutt’oggi inadeguata), e dell’assoluzione degli amministratori delegati di Enel, la sentenza della Corte d’appello di Venezia pronunciata quest’oggi conferma in pieno l’impianto accusatorio della sentenza di primo grado.
In sostanza i Giudici di appello riconoscono che, a causa del funzionamento della centrale di Porto Tolle dal 1999 al 2004, ci sono state illecite ricadute oleose ed illecite emissioni di fumi in casi non consentiti dalla legge in violazione dell’art. 674 c.p.
Inoltre la Corte di Venezia conferma che, in conseguenza delle ricadute oleose illecite vi sono stati diversi episodi di danneggiamento aggravato del patrimonio pubblico e privato in violazione dell’art. 635 c.p. (anche se in un paio di casi questi episodi sono stati riqualificati come semplice “imbrattamento” ex art. 639 c.p.).
Infine, anche per i Giudici veneziani c’è stata la violazione della legge sulla tutela dell’aria che punisce il peggioramento delle emissioni di un impianto industriale (ex art. 13 del DPR 203/1988), anche se in questo caso i reati si sono prescritti.
Di qui la conferma della condanna dei direttori di centrale e dei responsabili civili Enel ed Enel produzione s.p.a. al risarcimento dei danni alle parti civili che sono rimaste nel processo, anche se talvolta a valori leggermente più bassi di quelli del primo grado.
E’ stata però riconosciuta una provvisionale di 40.000 euro ad uno dei nostri assistiti (il padre del bambino che è stato investito dalle ricadute oleose) che in primo grado non era stata assegnata.
In parte sono stati ridotti i risarcimenti alle associazioni di protezione ambientale Italia Nostra e WWF e al Comitato cittadini liberi che tuttavia rimangono sostanziosi.
Non è stata riconosciuta invece la provvisionale assegnata dalla sentenza di primo grado alle parti civili pubbliche, che dovranno dunque rivolgersi al Giudice civile per ottenere la liquidazione del grave danno ambientale cagionato da tutti gli episodi di reato contestati.
La sostanza del processo d’appello è però che non c’è una sola assoluzione perché “il fatto non sussiste”: dunque la Corte d’appello di Venezia ha confermato che la centrale Enel di Porto Tolle per diversi anni ha operato illecitamente, inquinando l’ambiente e cagionando un danno al territorio di Veneto ed Emilia Romagna.
L’amministratore delegato Tatò è stato assolto per non aver commesso lui i reati, e non perché i reati non vi siano.
E’ stata insomma confermata in pieno l’antigiuridicità sostanzialmente di tutti i fatti di reato contestati per i quali era intervenuta la condanna del Tribunale di Rovigo - Sezione distaccata di Adria e l’impostazione accusatoria della Procura della Repubblica.

24 marzo 2008

Sinistra Arcobaleno: ecco i principali appuntamenti su lavoro, ambiente ed energia, trasporti, pace e diritti


Domani a Rovigo inizia la campagna elettorale della Sinistra l'Arcobaleno. Primo appuntamento al mercato di Rovigo con il Ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero e la deputata Luana Zanella. L'incontro con i candidati prosegue ad Adria per le ore 18 al Circolo Unione e a S. Maria Maddalena alle ore 21, presso l'Auditorium di via Amendola.

Altra data da segnare quella del 28 marzo ore 21 a Ceregnano, dove interverrà sui temi della pace dell'ambiente e dell'economia la parlamentare vicentina di SD Lalla Trupia, con la candidata alla Camera Luana Zanella.

Il 1 aprile invece alle ore 18 in Gran Guardia a Rovigo ci saranno il segretario nazionale del PRC Franco Giordano con la senatrice Anna Donati, presidente della Commissione Trasporti e Comunicazioni del Senato, candidata al Senato (si sta parlando attualmente della autostrada Nogara-Mare sarebbe l'occasione giusta per parlarne con lei) . L'incontro sarà preceduto da una visita in piazza a Ceregnano verso le ore 17, attorno al tema del lavoro e della precarietà con i lavoratori della Bassano Grimeca.
Infine per ora l'incontro sull'energia "Energia pulita, o affari sporchi?" di giovedì 3 aprile alle ore 18 alla Gran Guardia a Rovigo con Angelo Bonelli, capogruppo alla Camera dei Verdi, Erasmo Venosi responsabile nazionale Energia dei Verdi, e la candidata Luana Zanella.
Invito caldamente tutti gli amici che si preoccupano di vedere trasformato il Polesine in un grande Polo energetico agli incontri.
Sul sito dei Verdi della provincia di Rovigo i dettagli e il materiale degli incontri.

03 febbraio 2008

Conversione a carbone: la contrarietà è sempre più ampia e profonda


L'incontro di venerdì a Taglio di Po è stato molto istruttivo, dando nuovi elementi utili ad alimentare una sempre più diffusa  e sentita contrarietà alla conversione a carbone della centrale di Porto Tolle. 
La sala era piena ed il clima tra i due "fronti" del sì (folta la rappresentanza dei dipendenti Enel) e del "no" (comitati , studiosi e amministrazioni contrarie alla conversione ed organizzatori dell'incontro) è stato di reciproca tolleranza, tranne in alcuni interventi apertamente provocatori dal fronte pro Enel.

Il fisico Marco Cervino, che ha partecipato alle osservazioni alle nuove integrazioni al progetto, richieste dal Ministero dell'ambiente a settembre scorso, ha parlato del microparticolato e in particolare del PM 2,5, cioè tutto ciò che si produce in atmosfera con un diametro inferiore a 2,5 micron e che deriva da un inquinamento primario o peggio secondario, che sarebbe responsabile dell'inquinamento in aree molto estese, lontane centinaia di km dalla sorgente. 
Lo studioso del CNR di Bologna ha effettuato alcuni studi sulle emissioni che si produrrebbero, considerando oltre al carbone come fonte di emissione, anche l'inquinamento derivante dall'andirivieni delle chiatte dalla nave "storage", in alto mare, alla centrale per l'approvvigionamento di carbone e per portare via i rifiuti di processo: gessi, calcari e ceneri prodotte dalla combustione. 

In questa parte dell'universo infatti nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, e con un aumento del "disordine", secondo il celebre principio della termodinamica.
Se la memoria non m'inganna l'inquinamento prodotto dalla centrale sarebbe pari ad un terzo di quello che si produce dal traffico veicolare in tutta la provincia di Rovigo. 
A questo punto qualcuno pro Enel suggeriva che si sarebbe dovuto trasformare tutte le auto a metano (piuttosto che non "fare" il carbone) ...

L'intervento di Eddi Boschetti, del WWF e uno dei pricipali esperti ambientalisti dell'area del delta, si è incentrato sulle aree protette secondo la normativa comunitaria (direttive Habitat e Uccelli), indicando le aree SIC e ZPS e le relative frequenti sovrapposizioni. In queste aree, per la presenza di specie protette di flora e fauna si richiede la protezione dal degrado degli habitat naturali e delle specie, la protezione dalla "perturbazione", fattori che verrebbero di sicuro compromessi dalla trasformazione a carbone della centrale.

L'avvocato Matteo Ceruti ha invece proposto la lettura delle motivazioni della sentenza Enel, soprattutto alle amministrazioni costituitesi parte civile al processo, compreso il comune di Porto Tolle, processo conclusosi in primo grado il 31 marzo 2006 con una condanna dei vertici di Enel per inquinamento e danneggimento. La sentenza offre l'unica interpretazione esistente all'articolo 30 della legge istitutiva del Parco regionale veneto del delta del Po (L.R. 36/97) sul combustibile da poter impiegare nei comuni del Parco (metano o combustibile di pari o minor impatto ambientale), negando la possibilità che il carbone sia un combustibile di pari o minor impatto ambientale.

Carlo Costantini dei comitati ha parlato del proliferare dei progetti di impianti energetici, dalla bassa veneziana al Polesine, in assenza di un piano energetico e della necessità di ripensare al modello di sviluppo che si vuole costruire per il Polesine.

Tra i presenti un rappresentante dei pescatori di Pila (estremo est del delta), che ha sostenuto la contrarietà al carbone per lo stravolgimento alle attività della pesca di cui vive il nostro Delta. Qui il clima si è fortemente acceso e l'arroganza dei lavoratori di Enel non ha permesso con questo un confronto tranquillo.

Non ho parlato dei sindaci:  Rosolina, Loreo e Taglio di Po organizzatori dell'incontro insieme ai comitati. Sono determinati a sostenere la battaglia contro la conversione a carbone per uno sviluppo diverso e più in sintonia con l'economia del territorio che si basa sull'agricoltura, la pesca e il turismo.
Ha chiuso Margaret Crivellari, sindaco ospite e coordinatore dell'incontro,  interpretando quello che è il sentimento diffuso e cioè che "tutti abbiamo a cuore i problemi occupazionali anche dei lavoratori di Enel. Ma non si può pensare che ancora ai nostri giorni lo sviluppo del territorio passi per la centrale".

27 gennaio 2008

Conferenza dibattito sul progetto carbone a Taglio di Po

Tutti a Taglio di Po venerdì sera 1 febbraio ad ascoltare gli esperti che parleranno per illustrare le osservazioni al progetto carbone di Enel.
qui la locandina

27 ottobre 2007

Video della manifestazione a Roma dal ministro Bersani

Qui il video (dal Tg56 di Roma) della manifestazione del 26 Settembre a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, organizzata dalle associazioni di categoria e dai comuni del Delta. Alla manifestazione hanno partecipato anche le associazioni e i comitati ambientalisti.



31 dicembre 2005

Ultime dell'anno e auguri


Sembra che la politica si ravvivi in prossimità di feste importanti, mentre tentiamo di goderci un meritato riposo, vedi anche la firma del Protocollo d'intesa tra Regione ed Enel alla vigilia di Natale. Il 2005 si conclude con diversi interventi sul Gazzettino relativi ai temi "caldi" della Centrale a carbone e più in generale del Polo energetico nel Delta.

Interviene il nostro Presidente della Provincia: «Non ritengo ancora prioritario legare la valutazione sul terminal o sulla centrale ai benefit che Edison ed Enel possono mettere sul piatto della bilancia per il Polesine. È un atteggiamento che rifiuto. Al momento conta di più il percorso aperto con le società per avere il massimo di garanzie ambientali».

Il percorso??? Boh!

Mentre il Vicepresidente della (stessa) Provincia afferma (o chiarisce?) che: «Non è più tempo di tentennamenti. Centrale a carbone e terminal sono realtà. Ferite gravi del nostro territorio, ma con cui ormai vanno fatti i conti. Quindi, usiamo le occasioni di sviluppo che questi insediamenti possiedono. Meglio utilizzare proprio la centrale a carbone e il terminal gasiero per aprire un fronte verso coloro che si sono assunti la responsabilità di farci continuare a subire la centrale e far nascere il terminal».

E sembra che sia il Presidente della Regione Galan l'unico responsabile.

Interviene con una lunga lettera anche Giorgio Crepaldi del Comitato "Cittadini liberi" di Porto Tolle che spiega le ragioni contro la conversione a carbone: "Credo che non sia da saggio fidarsi [...] perché si corre il rischio di accorgerci dell'inganno a danno prodotto e subito, soprattutto alla luce di quanto sta emergendo nell'aula del tribunale di Adria relativamente alla gestione della centrale in passato.
L'impatto ambientale non è riferito solamente alle emissioni dalla ciminiera, perché Enel in questo progetto ci propone di stravolgere usi, costumi e il quadro paesaggistico del nostro territorio che sono la vera espressione dell'originalità del Delta del Po
.
Sull'impiego di manodopera necessaria ai cantieri, nel progetto orimulsion depositato nel 2000 si parlava di 300 persone, 250 delle quali già dipendenti Enel; siccome questi numeri hanno fatto storcere il naso ai sindacati, ora ci viene raccontato che la forza lavoro raggiungerà punte di tremila persone con una media giornaliera di 1.500 addetti stabilmente occupati, mentre a Civitavecchia gli interventi in esecuzione sulla prima caldaia già suscitano polemiche perché
i lavori sono stati assegnati a ditte sarde e non ad imprese locali come era logico e desiderato".
Il lungo intervento continua: "Dire che non è conveniente realizzarne una nuova centrale a metano, come impone la legge sul Parco [all'articolo 30: nota mia], è una bugia perché è stato calcolato che realizzare una centrale a turbogas comporta un investimento di capitale pari a 500 dollari per ogni chilowatt prodotto, con una resa energetica superiore e producendo la metà di anidride carbonica, per non parlare dei metalli pesanti".

Per concludere: auguri a tutti e soprattutto ... al Parco del Delta del Po!