01 febbraio 2006

Villadose senza pietà boccia il Referendum sul carbone


Venerdì scorso 27 gennaio si è tenuto il Consiglio comunale a Villadose. Tra i punti all'ordine del giorno una interrogazione del consigliere Renato Buratto sulla richiesta di Referendum provinciale, avanzata dal Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle a tutti i comuni polesani, sulla riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini. Il Comitato ha inviato in novembre una lettera indirizzata ai consiglieri dei 50 comuni della provincia, chiedendo che almeno sei votino la richiesta di referendum (vedere i miei post di dicembre 2005).
Buratto ha cercato in tutti i modi, con dati alla mano e una relazione approfondita, di convincere il Consiglio delle buone ragioni per il no al carbone e in ogni caso dell'importanza di una libera espressione della volontà dei cittadini attraverso il referendum.

Riporto qui una parte della (bella) relazione del Consigliere Buratto:
"Le motivazioni, quindi, per consultare l’opinione della gente, sono legate a poche e nemmeno tanto complicate questioni: si tratta del futuro del Polesine, si tratta di salute, di ambiente, di economia e anche di democrazia.
1. LA SALUTE DEI CITTADINI. Le tabelle dell’ENEA mettono il carbone al primo posto tra gli inquinanti, grazie alle emissioni di polveri sottili intrattabili, di metalli pesanti come mercurio, cadmio, arsenico e piombo, che si accumulano nell’ecosistema ed entrano nella catena alimentare. Ci sono poi le problematiche legate all’uso della centrale come inceneritore di rifiuti.
2) SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE. Il Delta del Po è considerato la zona naturalistica più importante d’Europa. Far funzionare una Centrale di quelle dimensioni a carbone, con il viavai di chiatte da tremila tonnellate lunghe cento metri e larghe venti, avrà un impatto ambientale devastante.
3) QUESTIONE ECONOMICA. Compromettere le caratteristiche naturalistiche del Parco del Delta del Po, ed avviarsi definitivamente verso la trasformazione dello stesso in un Polo Energetico, vuol dire rinunciare a ridurre drasticamente le potenzialità economiche derivanti dallo sviluppo del turismo, della pesca e dell’agricoltura. Insieme al carbone e ai rifiuti, verranno inceneriti quei posti di lavoro legati soprattutto allo sviluppo turistico.
4) QUESTIONE DI DEMOCRAZIA. Se è vero, come è vero, che esiste una questione salute, che esiste una questione ambientale, che esiste una questione economica di sviluppo dell’area, che non interessa solamente il Delta e la sua popolazione, ma che riguarda tutto il Polesine, allora è giusto che su queste importanti questioni venga chiamata a decidere la popolazione tutta.
E’ evidente che dell’ENEL non ci si può fidare,ed i processi in corso lo stanno a dimostrare.
Della Regione nemmeno, perché è soggetta agli umori di Galan, che prima era contrario, ed ora è favorevole.
La Provincia (che per altro non ha nessuna responsabilità tecnica in quanto non può emettere nessuna autorizzazione) ha una responsabilità politica di rappresentanza, ma tiene un comportamento ondivago e difficile da interpretare. In un primo tempo era contraria sia al Terminal che alla Centrale a carbone, poi sul Terminal ha fatto una inversione a U e sul carbone è diventata possibilista. Un assessore ha affermato che “siccome la Regione ed il Governo hanno deciso per il carbone, conviene restare tranquilli e trattare, in modo da portare a casa più benefici possibili”!"

L'Assessore provinciale all'Ambiente Chinaglia, presente al consiglio, pur senza opporsi apertamente alla richiesta e affermando di condividerne i presupposti, ha in un certo senso minimizzato l'importanza di una consultazione popolare e rimarcato invece l'impossibilità della Provincia di opporsi concretamente alla realizzazione dell'opera. Secondo l'assessore l'opera della Provincia consiste nel controllo e nel monitoraggio delle attività (scarichi, emissioni, ecc.) ma soltanto una volta che siano in funzione. La Provincia avrebbe quindi il dovere di "governare" il passaggio e le decisioni che sono prese più in alto. Sembra di sentire sempre lo stesso disco!
La maggioranza consigliare, pur sollecitata da Buratto che di essa fa parte, si è limitata a leggere attraverso la sola voce del Sindaco e approvare (contrario Buratto) un documento che aveva già predisposto. Come a dire che ogni discussione è del tutto inutile!
Mentre la minoranza per voce del Consigliere Bertoli ha presentato in contemporanea un altro ordine del giorno in cui propone il referendum consultivo per il rispetto dei Patti Territoriali e la conversione della centrale Enel a metano. Io non conosco cosa dicono i Patti Territoriali, ma ... non era meglio una proposta alla volta?
Riporto un articolo dal Gazzettino in riferimento alla seduta consigliare, con la (dovuta) "tiratina d'orecchi" dei consiglieri Alessio e Brazzo al nostro sindaco per il mancato recapito della lettera del Comitato a loro indirizzata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Era giusta una proposta alla volta. Ma quando chi ci amministra approva l'atteggimento della Provincia che "decide di non decidere" (parole di Saccardin)non si può stare con le mani in mano e, almeno, si prova a sostenere la tesi del referendum consolidandolo riportandolo all'ambito di competenza provinciale legato ai patti territoriali. Ciao