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Cari lettori "semifedeli" e naviganti allo sbaraglio, non so se vi sia giunta voce che anche il nostro umile Polesine ha avuto la visita del famoso esperto economista americano Luttwak.
L'incontro è frutto della collaborazione tra il Consvipo (Consorzio Sviluppo Polesine), la Camera di Commercio e la Geas.
Riporto alcuni passaggi che ritengo molto significativi del resoconto di Franco Pavan (il Gazzettino "Il Polo Energetico va accettato, ma nel dialogo"):
"Ce n'è stato abbastanza per uscire dalla sala confusi. Non solo i polesani che si agitano per [...] il rigassificatore sono fuori sincrono con gli equilibri energetici globali, ma anche chi protesta per il carbone a Polesine Camerini pare non abbia ben capito quale grande fortuna che gli sta capitando. Anzi, si dovrebbe essere grati alle società energetiche per aver scelto il Polesine come teatro di tanta potenzialità. Qualcuno ha sussurrato che su energia e sviluppo, destini economici e salvaguardia ambientale, nessuno oggi può dire di avere la verità in tasca. Probabilmente nemmeno Edward Luttwak [...] ospite al dibattito a Palazzo Roncale imperniato sulle opportunità per il Polesine dell'ormai vicina realizzazione di strategici poli energetici nel Delta. Un suggerimento, quello raccolto all'appuntamento [...] che ha la cifra della premessa ineludibile. [...] Da qualunque parte le si prenda, imprimono a fuoco almeno due presupposti: che gli interessi locali sbiadiscono di fronte al sovraordinato interesse globale e che di sviluppo si può parlare solo in una prospettiva internazionale. E la microeconomia polesana, il turismo, la pesca, l'agricoltura? Quisquilie o giù di lì, secondo il consigliere del Governo americano. [...] Per il consulente Usa «il Polesine è al centro di un trend globale, protagonista di uno sviluppo che non è locale né nazionale. Pensate che dai rigassificatori italiani potrebbe dipendere il futuro dei bambini che nascono oggi in India».
Mi chiedo come mai abbiamo aspettato tanto per sapere queste belle notizie che ci rendono responsabili dei destini del mondo?
Ma noi polesani siamo proprio dei ... salami!? (fa ridere, ma non ne approfittate)
Poi mi faccio la domanda difficile: perchè chiamare in qualità di esperto un americano, collaboratore di Bush, considerato un "falco" tra i repubblicani (che a dir la verità a volte tira dei gran bidoni come quando diceva che la guerra in Iraq sarebbe stata una guerra lampo "rapida, indolore, elegante") per discutere dello sviluppo del Polesine?
Qualcuno, chiunque, anche il presidente del Consvipo se mai mi leggerà, me lo spiega?