21 marzo 2006

Terminale: Dossier LNG


A proposito del Terminale LNG di Rovigo, ma che per la precisione dovrà sorgere al largo di Porto Levante e dell'annesso gasdotto lungo udite udite più di 100 km (come segno evidente di cura per il risparmio delle risorse) e che passerà nel bel mezzo del Parco del Delta del Po veneto (solo noi!!!), per attraversare come un lunghissimo lombrico gigante sottoterra il territorio polesano da Porto Levante a Minerbio in provincia di Bologna (incomprensibile ai più!), guardatevi il filmato "Dossier LNG" realizzato dal Comitato contro il Terminal Gas Off shore di Livorno e fatelo vedere ai vostri genitori, ai vostri figli, ai vostri nonni, a tutti i parenti, agli amici( al vostro cane, al vostro gatto e, se ne avete uno, anche al criceto).

6 commenti:

Felik ha detto...

Mi piace il tuo blog e soprattutto quello che scrivi....io ne ho uno simile.. ho pure inserito il link

Anonimo ha detto...

guarda, mi dispiace essere poco carina, ma credo che dovresti informarti meglio e soprattutto smetterla di sparare a raffica su tutto ciò che conosci poco.
Sono una studente di Ingegneria per l'ambiente ed il territorio con indirizzo petrolifero, quindi posso garantirti che ho a cuore l'ambiente e studio come salvaguardarlo, anche con progetti di questo tipo.
INFORMATI BENE , tu e tutti gli altri!

Maria Luisa Rizzato ha detto...

Non mi sembra di avere sparato a raffica. Il gasdotto che sarà costruito qui nel Polesine sarà lungo più di 100 km, non esagero, e attraverserà il Polesine fino all'Emilia Romagna senza una ragione valida. informati.Per quanto riguarda il terminal sarà in alto mare, a 12 km dalla costa: perchè tanto lontano? Dici che non ci saranno rischi? dubito molto che non ci siano rischi, sia per l'ambiente che pericoli di incidenti. Nessuno può dire mai di sapere le cose fino in fondo, nemmeno tu. Informiamoci tutti!

Anonimo ha detto...

Per anonimo che è un'anonima.
Dispiace anche a me essere poco carino, ma credo che un po' di umiltà non guasterebbe da parte di "una studente" universitaria (non si diceva studentessa?). Guarda che forse Fermi alla consegna del premio Nobel era un po' meno spocchioso.
Inoltre, la logica del ragionamento "studio ingegneria dell'ambiente ad indirizzo petrolifero, quindi ho a cuore l'ambiente" non l'ho capita. Quel "quindi" non è così scontato, sai? Non c'è nessun rapporto causa-effetto,
Inoltre temo che l'obiettivo dell'ingegnere per l'ambiente a indirizzo ecc. non sia la salvaguardia dell'ambiente ma la costruzione di impianti, mi sbaglio? Quindi non confondiamo: tu stai studiando per creare impatti sull'ambiente, altro che "salvaguardarlo anche con progetti di questo tipo". E' purtroppo tipico degli ingegneri (e vedo anche delle "studenti" di ingegneria) ritenere che ad ogni problema esiste una soluzione tecnologica. Non è così purtroppo. Come potrà confermarti qualsiasi tuo collega di facoltà che studiano interazioni con esseri viventi (biologia, medicina, farmacia ... la Terra da questo punto di vista è un organismo vivente complesso)a ogni soluzione tecnica si accompagnano "effetti indesiderati", che richiedono nuove soluzioni tecniche, che provocano nuovi effetti, in una spirale senza fine in cui gli ingegneri presumibilmente lucrano e il pianeta sicuramente perde.

Felik ha detto...

Io non riesco a capire il senso di un commento anonimo...

Felik ha detto...

Perché se è così sicura delle proprie idee non si è firmata?