31 marzo 2006

La Legge è Uguale Per Tutti

Sentenza storica stasera al tribunale di Adria. La lunga, affollata e paziente attesa nell'aula del tribunale ha visto riconoscere dal Giudice Lorenzo Miazzi le responsabilità, seppur differentemente, dei vertici di Enel rispetto agli episodi delle ricadute oleose, alle emissioni di fumo nei casi non consentiti dalla legge e ai danni loro conseguenti. Notevole la soddisfazioni delle parti civili, in particolare del Presidente del Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle, Giorgio Crepaldi, che vede riconosciuto il diritto dei cittadini al rispetto della legge. Questa volta anche da parte di chi come Enel guarda spesso dall'alto verso il basso perfino le stesse istituzioni.
Con Giorgio è una grande vittoria di noi tutti cittadini non solo polesani.

Queste le profonde e meditate parole del Giudice prima della lettura della sentenza:
Una sentenza che sarà lunga e complessa che sconta la impossibilità di fare una sintesi di fatti e situazioni complesse, disomogenee. Vorrei dire che un periodo così vasto di inefficienze amministrative, di ambiguità legislative e di scelte politiche e industriali debba passare per un processo penale è una sconfitta inaccettabile per questo sistema ed è un peso quasi insostenibile per un giudice solo.
Non ho cercato né scorciatoie né soluzioni facili e non mi sono sottratto al mio dovere di giudicare al meglio delle mie capacità giuridiche. Ed umane.
E senza pressioni e suggestioni.E porto solo io la responsabilità.
In nome del popolo italiano ...

30 marzo 2006

Processo Enel: domani ultima udienza

Domani alle ore 10 del mattino ultima udienza del processo Enel che si sta svolgendo presso il tribunale di Adria per le ricadute oleose e i danni all'ambiente derivanti dalla attività della centrale di Polesine Camerini (Porto Tolle) che ha prodotto emissioni per molti anni oltre i limiti di legge, con deroghe dallo stesso Ministero.
Non oso fare ipotesi. Attenderemo tutti pazientemente la sentenza.
In ogni caso mi auguro che il grande sforzo e il coraggio impegnato in questo processo possano servire alla costruzione di una generale maggiore sensibilità ambientale e di un più corretto rispetto delle leggi che sono a tutela di tutti noi.

dal sito dei Verdi del Veneto è' disponibile una intervista a Giorgio Crepaldi, presidente del comitato "Cittadini Liberi" di Porto Tolle.
Inoltre per conoscere il comitato è presente un'altra intervista qui sul mio blog.

28 marzo 2006

Piccolo intermezzo primaverile


Ieri ho rivisto per la prima volta una rondine solitaria, sul filo della luce lungo una strada di campagna che frequento per evitare il centro. Messaggio inequivocabile che l'inverno è finito anche se a volte nevica ad aprile (crepi l' astrologo).
Mai avuto nidi di rondine a casa mia. Certe volte hanno una tale familiarità da costruirsi il nido nei posti più impensati... ed affollati. L'anno scorso le ho viste anche a Rosolina Mare, lungo il corridoio dei negozi e dei bar che vanno alla spiaggia centrale.
C'eravamo fermati a pranzo. Le rondini ci hanno volato attorno tutto il tempo, passandoci accanto - noi increduli - a volte fino a sfiorarci!
Se qualcuno degli esperti ornitologi legge, mandatemi qualche bella foto delle rondini in volo!
Già che ci sono, un giro nel sito della LIPU: LE RONDINI NON PORTANO L'AVIARIA: APPELLO LIPU PER LA TUTELA DEL SIMBOLO DELLA PRIMAVERA

26 marzo 2006

Giornata festosa per Pecoraro a Rovigo


Oggi il Presidente Nazionale dei Verdi ha fatto visita ai cittadini polesani nella città di Rovigo. E' stato accolto in Piazza Garibaldi, dove i Verdi polesani avevano predisposto un gazebo verde per la distribuzione di materiale informativo.
Tra i presenti anche la deputata Luana Zanella candidata alla camera e la senatrice Anna Donati candidata per il Senato.
La calda giornata primaverile ha favorito l'iniziativa "festosa". Saluti e contatti con i cittadini presenti in Piazza; presenti alcuni agricoltori che ci hanno parlato della loro difficoltà rispetto ad un sistema di mercato dove, nonostante il loro impegno, la qualità e la attenzione alla salvaguardia della salute e dell'ambiente non sono premiate. Problemi che secondo gli stessi agricoltori si sono aggravati negli ultimi anni.
Impegni per le energie rinnovabili, contro l'utilizzo del carbone per produrre energia e contro opere che devastano il territorio sono stati presi da Alfonso Pecoraro Scanio.
Presenti anche il candidato sindaco di Rovigo per il centro sinistra Fausto Merchiori e il presidente della Provincia Federico Saccardin.

24 marzo 2006

Alfonso Pecoraro Scanio a Rovigo

Domenica prossima 26 marzo 2006 Alfonso Pecoraro Scanio Presidente nazionale dei Verdi sarà a Rovigo per una conferenza sulle prospettive energetiche e illustrerà le proposte dei Verdi: RISPARMIO, EFFICIENZA e SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI

Parlerà dei motivi dell’opposizione ai progetti di riconversione a carbone della Centrale ENEL di Porto Tolle, del Terminal Gasiero al largo di Porto Levante e delle opere connesse a questi progetti, presentando le proposte alternative dei Verdi per un sistema energetico meno dissipativo di risorse e meno inquinante.

I Verdi del Polesine invitano i Comitati, le Associazioni ambientaliste, le Organizzazioni di categoria, gli operatori economici interessati ad un diverso sviluppo del Delta del Po e della Provincia in tema ambientale ed energetico, tutti i cittadini interessati a partecipare e intervenire.
Oltre all’intervento di Alfonso Pecoraro Scanio è previsto microfono aperto per chi voglia intervenire o porre quesiti.

Comunicato dei Verdi Provincia Rovigo "Carbone e Terminal gasiero: un destino inevitabile per il Polesine?"

21 marzo 2006

Terminale: Dossier LNG


A proposito del Terminale LNG di Rovigo, ma che per la precisione dovrà sorgere al largo di Porto Levante e dell'annesso gasdotto lungo udite udite più di 100 km (come segno evidente di cura per il risparmio delle risorse) e che passerà nel bel mezzo del Parco del Delta del Po veneto (solo noi!!!), per attraversare come un lunghissimo lombrico gigante sottoterra il territorio polesano da Porto Levante a Minerbio in provincia di Bologna (incomprensibile ai più!), guardatevi il filmato "Dossier LNG" realizzato dal Comitato contro il Terminal Gas Off shore di Livorno e fatelo vedere ai vostri genitori, ai vostri figli, ai vostri nonni, a tutti i parenti, agli amici( al vostro cane, al vostro gatto e, se ne avete uno, anche al criceto).

19 marzo 2006

Convegno di Rosolina: intervento sulla salute da Civitavecchia

Dopo i saluti iniziali delle autorità, il convegno è entrato subito nel vivo con la significativa introduzione letta da Filippo Guarnieri, portavoce del gruppo "Il Dialogo".

Possiamo dire che gli interventi del Professor Virginio Bettini e del Dottor Giovanni Ghirga ieri al convegno di Rosolina sono stati determinanti per il pubblico presente. Del Prof. Bettini, che ha presentato le sue osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale del Progetto di conversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini, parlerò in futuro.
Mi limito in questo post a descrivere quanto detto dal dottor Ghirga, portavoce del “Coordinamento dei Medici per la Difesa dell’Ambiente” di Civitavecchia, con i miei appunti presi nel corso del suo intervento (spero correttamente, nel caso mi correggerete).

"Gli studi di riferimento sono studi molto importanti: dell'OMS, dell'EPA e della CE. Da alcuni studi effettuati sembra che si possa attribuire all'inquinamento ambientale fino all' 80-90% dei casi di cancro. Il carbone contiene una settantina di sostanze dannose alla salute, di queste una cinquantina interferiscono con il Sistema Nervoso, una ventina hanno una qualche relazione con il cancro. Tra tutte le polveri tossiche, nel carbone ci sono le più tossiche e collegabili con la mortalità.
Il problema è di tutti gli abitanti, in modo inversamente proporzionale alla distanza dalla fonte di emissione. Secondo l'OMS infatti gli inquinanti possono percorrere, con i venti a favore, fino a 300 km in 12 ore. Da studi statunitensi è chi vive nel raggio di 30 miglia dalla fonte di emissione a subire maggiormente di danni alla salute.
I maggiori produttori di polveri tossiche sono: il traffico 28%, le centrali elettriche 24%, le industrie 14%.
Per quanto riguarda le patologie bisogna distinguere effetti acuti da esposizioni brevi nei giorni dei picchi di inquinamento: a breve distanza di ore o giorni si è osservato un incremento dei casi di infarto, attacchi di angina ed inoltre di ictus cerebrale in corrispondenza dei picchi di inquinamento. Per quanto riguarda l'esposizione cronica le polveri fini aumentano fino al 12% il rischio di cancro al polmone. Secondo studi statunitensi le polveri fini diffondono direttamente al cervello risalendo attraverso i neuroni olfattivi.
Gli ossidi di azoto e dello zolfo sono i maggiori responsabili del PM10 particolato primario, ma di tutte le polveri PM10 presenti nell’aria solo il 14% è di origine primaria (cioè prodotto direttamente dalla fonte di emissione ), mentre l’85% è un prodotto derivante da successive reazioni in atmosfera dei gas emessi (secondario). Ma le particelle più pericolose sono quelle per cui è inutile qualsiasi filtro, cioè quelle del diametro 0.1-0.5 micrometri (e inferiori), lo stesso di batteri e virus. Non ci sono filtri capaci di fermarle.
L’arsenico è un elemento molto presente nel carbone e si lega alle polveri molto piccole. Anche il mercurio, che è tossico per bambini e il feto, provocando danni allo sviluppo. Il mercurio è impossibile da eliminare e ritorna attraverso il ciclo alimentare dai pesci all’uomo.
In generale l’inquinamento sembra indurre una riduzione del 20% dei raccolti e, come è divenuto noto, per il rischio di rilascio di arsenico è meglio coltivare prodotti non alimentari, ma fiori.
Per quanto riguarda l’Europa si prevede una riduzione del 36% dell’uso del carbone (come afferma International Energy Outlook) e se il carbone costa poco, in realtà bisognerebbe considerare i costi complessivi anche per la cura delle malattie che derivano dal suo utilizzo. Secondo uno studio del G8 il combustibile più inquinante è il carbone, seguito dall’olio combustibile”.

L'intervento, grazie anche alle diapositive, ha molto impressionato i cittadini partecipanti, ma sembra non aver prodotto scalfiture su nessuno dei politici intervenuti.
Anche il Coordinamento provinciale dei comitati per la difesa dell'ambiente è intervenuto con un comunicato letto da Federico Avanzi.

Aggiungo qui alcuni link agli articoli della stampa apparsi sul convegno.
il Gazzettino: "Dannoso per la salute"; "Migliorini: l'Enel ci prende in giro da decenni"di Enrico Mancin
il Resto del Carlino:Carbone, crescono i ’no‘- I Comitati: «Referendum» di O. Pasello

17 marzo 2006

Gasdotto iniziati i lavori. Paolo non sei solo



Stanno accadendo fatti imprevisti: persone che spontaneamente decidono che vale la pena, anche da soli, di manifestare la propria disapprovazione per ciò che sta avvenendo nel nostro Delta del Po. Così Paolo ha deciso di prendere la iniziativa e armato unicamente del suo striscione "No al terminal- ridateci il Delta" ha passato la notte nel punto dove sono iniziati i lavori per la costruzione del gasdotto che servirà al Terminal GNL, sulla strada per Porto Levante.
Il giorno dopo siamo arrivati anche noi a sostenere la sua battaglia che è ormai da anni anche la nostra. Battaglia che per la verità fino a pochi mesi fa era di molti altri, che ora si sono dileguati.
"Da quando avevo letto sul giornale che erano iniziati i lavori non riuscivo a darmi pace, e allora sono venuto qui".
Paolo grazie del tuo gesto. Non sei davvero solo.
Uniamo le forze: siamo molti a cui sta a cuore questo prezioso territorio del Delta del Po.

12 marzo 2006

Mesola: Provincia di Ferrara No al Carbone

nella foto in primo piano l'assessore provinciale Sergio Golinelli dei Verdi

Interessante l'incontro organizzato questa mattina dal PdCI, con l'intervento dell'europarlamentare Rizzo, a Mesola sulla conversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini. L'opposizione delle istituzioni del Ferrarese alla conversione prima a orimulsion e ora a carbone sembra forte e decisa, ma soprattutto chiede un forte sostegno alle istituzioni venete. In particolare il Presidente del Parco del Delta emiliano Valter Zago ha sollecitato al passaggio dalle parole al lavoro concreto "il Delta è uno e perciò è necessario un lavoro unico", anche con la costituzione di un "Tavolo permanente sulle politiche ambientali ed energetiche delle province di Ferrara e Rovigo" e - guardando verso l'assessore provinciale di Rovigo Chinaglia - "perchè non si riesce mai ad attivare questo tavolo?" (che bella domanda!)
E l'area portuale di Ca' Cappello? "Uno schiaffo al buon senso" (e non è necessario passare di là del Po per capirlo)
E' intervenuto anche Giorgio Crepaldi del comitato "cittadini liberi" di Porto Tolle, calorosamente accolto dai cittadini di Mesola.

11 marzo 2006

Rosolina: Il Dialogo sul Carbone


Rosolina si muove per difendere il suo territorio e organizza un convegno sul carbone per sabato prossimo 18 marzo, ore 14.30 Palazzo dei Congressi a Rosolina Mare. Chi organizza è il gruppo rosolinese "il Dialogo". Il programma è fitto, gli interventi tra i più vari, dai politici ai medici di Civitavecchia. Vista l'importanza e l'attualità del tema, non soltanto qui in Polesine ma in tutto il territorio nazionale, si prevede e si auspica una folta partecipazione.

Il Dialogo” nasce a Rosolina per iniziativa di un gruppo di amici: una presa di coscienza ragionata e consapevole su ciò che ci accade intorno e un impegno concreto a mettersi a disposizione in prima persona per la collettività e ad interrogarsi sulle scelte operate sul nostro territorio, su come incidono sulla nostra vita e su quella delle generazioni a venire.
Ed è per questo che è venuto spontaneo organizzare un convegno su un tema così importante, attuale e scottante,quale la trasformazione a carbone della centrale
di Porto Tolle, che avrà riflessi e conseguenze sul nostro futuro.
La nostra posizione è critica nei confronti di una soluzione così forte su un territorio fragile come quello del Delta del Po.
Riteniamo possa avere un impatto negativo sull’economia locale a prevalente vocazione turistica, agricola e ittica ed esprimiamo preoccupazione per la salute dei cittadini.
Il convegno vuole essere allora un momento informativo ponendo a confronto le ragioni del si e del no, senza pregiudizi,affinché emerga una coscienza di fondo comune.
Una coscienza che spinga a orientare meglio le scelte, una spina nel fianco che pungola chi ha responsabilità di decidere
.

07 marzo 2006

Merci Pericolose: un altro regalo al Polesine


dal Il Gazzettino del 7.03.2006: "Il governo manda in Polesine le merci pericolose"
"Assegnata al Veneto la filiera infrastrutturale per le merci pericolose. [...] La Consulta per la logistica della quale Uggè è presidente [...] ha indicato il Veneto come destinatario di risorse per questo settore tanto delicato. [...] Uggè ha annunciato che l'Interporto di Padova insieme alla retroportualità di Mestre e Rovigo, saranno sede di una delle sette piattaforme logistiche individuate nelle macroaree che seguono le linee dei cosiddetti Tens, vale a dire i corridoi di trasporto intermodali europei. Quello Centrale adriatico Nordest comprende appunto il triangolo Padova-Mestre-Rovigo.Il piano prevede ben 950 milioni di progetti finanziabili anche agli enti locali, con lo scopo principale di accorciare le distanze tra luoghi di produzione e distribuzione all'interno della filiera."
Il Presidente della società Interporto Borgatti dice che "non è stata fatta alcuna richiesta di finanziamenti, tantomeno sono stati presentati progetti o aperte iniziative in questa direzione. Tra l'altro è una notizia che anch'io ho appreso dai giornali. A quanto ne so riguarda solo Marghera"

Insomma tra le tante belle novità avremo anche le merci pericolose, e nessuno ne sapeva niente, neanche il Presidente dell'Interporto!
Intanto i Verdi regionali escono con un comunicato e annunciano una interrogazione urgente alla Giunta Regionale del veneto.
Spero che l'iniziativa dei Verdi non rimanga isolata.

04 marzo 2006

L' area portuale di Ca' Cappello: "un cataclisma per il Polesine"

Riporto parte di articoli del Gazzettino di Rovigo del 2 marzo 2006 relativi al progetto della estesissima area portuale nella zona di Ca' Cappello (dove esiste anche un importante "Museo della Corte"; si trova sulla riva destra del Po di Levante, vicino alle valli da pesca e alla foce, in pieno Parco del Delta).
Il primo articolo di F. Pavan: "La grande area portuale-produttiva di Ca'Cappello, Porto Levante, si farà. Il Tribunale amministrativo di Venezia, rigettando il ricorso sporto dalle associazioni ambientaliste, ha di fatto dato il via libera ai lavori per realizzare l'insediamento, che sarà esteso su 3 milioni 700mila metri quadrati, 2 milioni e 700mila dei quali destinati ad attività produttive portuali, alla manipolazione ed alla prima lavorazione delle merci.
Una sentenza che [...] licenzia quella che sarà una delle maggiori aree produttive del Veneto. Un'installazione che dalla Regione Veneto e dal Comune di Porto Viro viene vista come un'occasione di sviluppo, mentre per Italia Nostra, Wwf, Legambiente e Comitato Basso polesano antiterminal è l'ennesimo colpo inferto ad un territorio di insostituibile valore naturalistico e paesaggistico quale è il Delta del Po.[...] I giudici amministrativi hanno sostenuto che l'insediamento produttivo era già previsto dal piano d'area del Delta del Po del novembre 1994. Secondo le associazioni ambientaliste, però, il piano, nel prevedere il porto fluviale, escludeva "ipotesi di localizzazioni industriali in tale zona che non siano connesse con la necessità di servizio e stoccaggio portuale". In altri termini, cantieristica e magazzini, null'altro. La variante introdotta dal Comune di Porto Viro e approvata dalla Regione, invece, apre ad ogni installazione destinata alla "movimentazione, carico, deposito, manipolazione, prima lavorazione delle merci ... funzioni artigianali, produttive e laboratoriali, funzioni industriali produttive di tipo manifatturiero, commercio all'ingrosso ed artigianato di servizio". Di fatto, qualunque attività, purché "connessa con le necessità portuali" con l'esclusione di raffinazione di petrolio."
Il mondo ambientalista protesta.
Interviene Matteo Ceruti, avvocato di Legambiente, Italia Nostra e WWF: "Alla chiusura del cerchio manca ormai solo la definitiva approvazione ministeriale del progetto di trasformazione della centrale di Porto Tolle a carbone, in violazione della legge regionale istitutiva del Parco del Delta, che impone l'alimentazione degli impianti elettrici a gas metano o combustibile meno inquinante. Terminal gasifero, centrale a carbone, mega zona industriale: è dunque ormai chiaro che è stata definitivamente presa la decisione di fare della provincia di Rovigo uno dei maggiori poli energetico-produttivi del paese, una nuova Porto Marghera, incompatibile con qualsiasi ipotesi di sviluppo legato alla valorizzazione del territorio. [...] È tuttavia certo che in una democrazia questa scelta strategica non può essere tenuta ulteriormente nascosta, ma deve essere illustrata, con estrema chiarezza e trasparenza, alla comunità locale, alla quale va riconosciuto il diritto, se non di scegliere, almeno di conoscere il futuro del proprio territorio."

Come mai i tentativi e le proteste di noi ambientalisti per quanto ragionevoli e legittimi, suffragati dalle leggi e dai piani in vigore, non hanno trovato ascolto in chi ha il potere di compiere le scelte determinanti? Dove sono la partecipazione, la trasparenza, la democrazia?
Perchè c'è tanta distanza tra il dire e il fare nella politica?
La nostra democrazia assomiglia sempre più ad una oligarchia sempre più ristretta, e viene da pensare che poco delle accese discussioni che troviamo sui giornali sullo sviluppo del Delta trovi realmente spazio perfino all'interno dei partiti che contano, in altre faccende affaccendati!
Ci verrà riconosciuto almeno il diritto di sapere cosa ci aspetta? Purtroppo dubito anche di questo: più sappiamo, più potremmo agire...

01 marzo 2006

Processo Enel: oltre ai danni chiesto il ripristino ambientale


Il processo che si sta conducendo ad Adria (Rovigo) contro gli amministratori delegati di Enel e i dirigenti della centrale Enel di Porto Tolle è ormai verso la conclusione. Importanti le richieste di pena da parte del Pubblico Ministero Manuela Fasolato per gli imputati chiamati a rispondere delle ricadute oleose che sarebbero state provocate dai fumi delle centrale e delle emissioni solforose finite nell'atmosfera in concentrazione maggiore a quanto consentito dalla legge regionale: 18 mesi agli amministratori delegati Paolo Scaroni e Franco Tatò, 12 mesi e sei mesi rispettivamente ai direttori Zanatta e Busatto.
Secondo la requisitoria del P.M. Fasolato i dirigenti e gli amministratori delegati Enel pur potendo diminuire l'impatto ambientale dell'attività della centrale elettrica di Polesine Camerini, non lo avrebbero fatto e per un motivo semplice: costava troppo bruciare un olio combustibile privo di zolfo per ciascuno dei 4 gruppi elettrogeni.
Sarebbe perciò stato molto meglio risparmiare fino a 250mila euro per gruppo elettrogeno al giorno e massimizzare i profitti.
L'Avvocato dello Stato Giampaolo Schiesaro ha proseguito nella richiesta di condanna:
"C'era una legge regionale che impediva ogni forma di inquinamento nel Parco del Delta del Po, ma l'hanno ignorata. L'hanno ignorata nonostante si stia parlando dell'unico caso in Italia di una centrale sistemata nel cuore di un parco naturale. Quella centrale, anzi, è divenuta la più inquinante in assoluto, totalizzando il 60 per cento delle emissioni di anidride solforosa sul suolo nazionale"
Secondo l'accusa la richiesta di una somma per il pagamento dei danni non basterà a coprire i danni che Enel avrebbe provocato all'ambiente con l'inquinamento, quantificati in un miliardo di euro. Di qui la richiesta che il giudice condanni l'azienda anche al ripristino dello stato dei luoghi, danneggiati da emissioni, ricadute e piogge acide.