23 maggio 2011

Voci dei ricorrenti al Consiglio di Stato contro riconversione a carbone 1: Giorgio Crepaldi del Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle

Vista la difficoltà della stampa locale di dare spazio alle voci controcorrente rispetto alla riconversione a carbone, in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato emessa il 17 maggio scorso che annulla la VIA ministeriale, nel tentativo di consentire anche alle voci fuori dal coro di raggiungere tutti, pubblico sul mio blog i comunicati originali, inviati alla stampa ma purtroppo in certi casi mai visti.
Vi chiedo di fare altrettanto dai vostri blog o su Facebook.


Giorgio Crepaldi del Comitato Cittadini liberi - Porto Tolle:

E’ una vera e propria rivoluzione degli onesti, quella che negli ultimi mesi sta avvenendo a Porto Tolle, tutti davano per scontato che Enel fosse imbattibile, mentre, con la calma, la costanza e la determinazione di chi è consapevole di essere dalla parte della verità e soprattutto con grande senso di rispetto per la giustizia, abbiamo inflitto al colosso energetico pesantissime sconfitte: condanna della Suprema Corte di Cassazione per i danni cagionati nel passato alla popolazione residente e al territorio del Delta (con il funzionamento ad olio) e, ancor più importante, la recente bocciatura del progetto carbone per opera del tribunale del Consiglio di Stato.

La soddisfazione del comitato è enorme perché siamo riusciti nell’intento di smascherare le false teorie create attorno al carbone, sempre avallate dagli amministratori locali e da quanti, senza cognizione di causa (sindacati
in primis), si sono schierati a favore di una proposta semplicemente scandalosa di portare il più inquinante dei combustibili esistenti all’interno di un ambiente unico com’è appunto il Delta del Po. Non sarà facile dimenticare, ma non vogliamo portar rancore anche se l’offesa subita nell’assistere alla rinuncia della costituzione di parte civile, di tutte le amministrazioni pubbliche venete coinvolte nel processo penale, è stato un’inequivocabile voltafaccia, messo in atto per condizionare a nostro sfavore la battaglia legale che ci ha visti impegnati per quasi un decennio a tutela della salute, delle proprietà e della nostra stessa dignità.

Eppure, dopo tutto, siamo ancora disposti ad accettare l’ingombrante presenza di Enel a pochi passi da casa nostra, a patti che essa cambi totalmente il modo di rapportarsi con il territorio, abbiamo delle sacrosante richieste alle quali non intendiamo rinunciare, si finisca una volta per tutte di offrire copertura e alibi a chi sta condizionando la nostra esistenza a scapito della qualità della vita, dal 2006 la centrale è spenta e non rappresenta più un pericolo, ogni raffronto con il passato è fuori luogo, alle promesse di Enel non crediamo più, è inaffidabile, inadempiente, oltre che disonesta ed arrogante, l’unica possibilità di riconquistare la fiducia della gente è quella di proporre un piano di investimento compatibile con le attività economiche esistenti e l’ambiente in cui l’impianto è inserito, per questo ci par ovvio che si debba assolutamente prendere in esame l’utilizzo del gas-metano, nel rispetto della legalità, come impone l’art. 30 della L.R. n. 36 del 1997. Grazie a quanti ci hanno dato la possibilità di portare avanti questa difficile e pacifica rivoluzione: i legali, la Magistratura, gli operatori turistici, i pescatori, il comune di Rosolina, ma soprattutto la coraggiosa gente comune.

Giorgio Crepaldi (Comitato cittadini liberi, Porto Tolle)

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