21 maggio 2011

Enel, Sentenza Consiglio di Stato: Voci fuori dal coro

Incollo qui sotto il comunicato condiviso con Sel Rovigo


Sinistra ecologia libertà di Rovigo accetta con rispetto la sentenza del Consiglio di Stato (17 maggio 2011) che di fatto annulla la possibilità di partire con i lavori per la riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle.  E rimane in attesa di conoscerne le motivazioni, da cui si potranno  sviluppare concretamente nuove proposte.
Da parte sua ritiene che sia stata sbagliata fin dall’inizio la proposta di riconvertire a carbone quell’impianto, rispondendo a logiche esclusivamente aziendali di massimo profitto con il minimo della spesa. Il territorio è un bene di tutti e non va messo in vendita, o in svendita,  come purtroppo in questo caso ci sembra sia accaduto.
Sinistra ecologia libertà ringrazia tutti i soggetti che, spesso in minoranza soprattutto per la capacità di dispiegamento dei mezzi di propaganda mediatica, si sono spesi per difendere diritti non di pochi, ma di tutti. Il progetto anche dal nostro punto di vista avrebbe arrecato danni all’ambiente ed inoltre profonde ed irrimediabili trasformazioni del territorio, già ampiamente compromesso per l’attività della centrale, come testimoniato dalla recente sentenza (gennaio 2011) della Corte di Cassazione  di Roma contro i vertici di Enel.
Non per questo, sia chiaro, sottovalutiamo le conseguenze sul piano occupazionale e dell’indotto. Il problema del lavoro è al centro della nostra attenzione e preoccupazione.
In questo senso riteniamo che, purtroppo, troppo tempo sia stato sprecato nell’accettare supinamente un progetto, spiace dirlo, praticamente imposto da Enel e non si sia invece  discusso in concreto di alternative possibili più rispettose delle leggi, della presenza del Parco e compatibili con uno sviluppo rispettoso del territorio.
Una di queste sarebbe per noi la riconversione a metano.  E ci fa specie che nessuno di coloro che oggi si scandalizzano per la sentenza emessa in questi giorni dal Consiglio di Stato, si sia preoccupato di premere con forza  e su tutti fronti possibili perchè Enel riconvertisse la centrale a gas metano, essendo inoltre stato costruito a pochi kilometri un enorme rigassificatore.
Noi riteniamo che non sia saggio, come sta accadendo, voler far prevalere i diritti dei lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle contro quelli degli ambientalisti  e degli operatori dei settori economici che pongono a valore la salvaguardia dell’ambiente e del territorio.
Il problema riguarda tutti, la politica non può essere marginale.  E’ ora di unire le forze e di mettersi intorno ad un tavolo, convocando tutte le categorie sociali ed economiche per trovare insieme soluzioni alternative, più rispettose dei diritti dei cittadini e  delle diverse categorie dei lavoratori che operano sul territorio.
L'unica soluzione praticabile  a questo punto è a nostro parere di riaprire una trattativa che ponga al centro della discussione la riconversione della centrale a metano.

Rovigo, 20 maggio 2011
Per SEL Rovigo
Maria Luisa Rizzato

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