18 marzo 2007

Parco veneto Delta del Po: scambio epistolare fra Galan e Saccardin


Scambio epistolare sui quotidiani tra il governatore Giancarlo Galan e il Presidente del Parco veneto del Delta del Po (e della Provincia di Rovigo) Federico Saccardin. Il tema è il Parco regionale del Delta del Po, sempre fermo in pista, mai pronto a decollare, nonostante la fine del commissariamento. Galan sembra preoccupato per le sorti del Parco (qui la prima parte e qui la seconda parte della lettera) e pubblicamente scrive: "Con la nomina del presidente dell'Ente Parco e del comitato esecutivo, avvenuta lo scorso novembre, pensavo che la procedura per l'adozione del Piano del Parco sarebbe stata accelerata, con convocazione della Comunità del Parco e passaggio alla fase finale e invece da allora... silenzio assoluto. Nessuna convocazione di Comunità del Parco, nessun esame in sede istituzionale della bozza di Piano del Parco e così nel Documento strategico regionale-Politica di coesione 2007-2013 abbiamo dovuto, purtroppo, scrivere che "ad oggi tutti i Parchi del Veneto risultano dotati del Piano Ambientale, con l'unica eccezione del Parco Regionale del Delta del Po".
Alla tirata d'orecchi segue l'avvertimento: "Ulteriori ritardi non possono essere compresi né accettati, a meno che non si voglia costringere il sottoscritto a intervenire con i poteri di controllo che la legge impone."
Ennesimo commissariamento?
La risposta (la seconda parte segue qui) del doppio Presidente Saccardin non si fa attendere, e cerca di sviare sulle responsabilità: manca il Direttore, il personale è insufficiente, avevamo da approvare il bilancio, si tratta solo di un quadrimestre, mancava la cartografia...
Il Piano del Parco? Faremo. La comunità del Parco? Faremo. Faremo tutto prima dell'estate e in pochi mesi quello che altri non hanno fatto in anni e anni.
E così l'abile Saccardin con giustificazioni e promesse rigira la frittata e la rimette nelle mani del Governatore.
Del Parco interregionale del Delta del Po non si fa menzione. Eppure la trasformazione in parco interregionale è espressamente indicata all'art. 35 della legge quadro sui parchi (394/91) e sarebbe dovuta avvenire d'intesa tra il Ministro dell'Ambiente e le regioni dopo solo due anni dall'entrata in vigore di detta legge.
Non solo ma la legge dice anche: "Qualora l'intesa non si perfezioni nel suddetto termine, si provvede all'istituzione di un parco nazionale in tale area".

Speriamo che il ministro dell'Ambiente, che appena insediato al Governo aveva affermato di pensare anche alla trasformazione del Parco del Delta del Po in Parco nazionale, voglia fare chiarezza su questa situazione che si trascina da anni e che non approda a nulla, e magari istituisca il Parco nazionale del Delta del Po.
Di fatto si garantirebbe lo sviluppo futuro in sintonia con le caratteristiche del territorio che al di là dei tanti discorsi e sotto gli occhi di tutti, nonostante le proteste che da più parti si sollevano (oltre a quelle del Coordinamento dei comitati sempre presenti), sta per essere sacrificato per la creazione di un polo industriale- energetico.

Il sondaggio effettuato nel mio blog dice che più dell'85% auspica la creazione di una Parco nazionale.
Per quanto possa contare poco, è di sicuro un buon inizio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bisogna chiedere con insistenza al Ministro un Parco Nazionale.
Basta con queste beghe da polentoni.
Non è che tra loro alla fin fine vadano d'accordo?
Can non magna can...