Credo che questo sia il secondo rinvio del progetto di conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle. La volta scorsa, era il settembre 2007, la Commissione, dopo un pressing notevole di esponenti politici locali e nazionali e delle forze sindacali, chiese le integrazioni al progetto, per cui ripartì l'iter di presentazione delle osservazioni.
Dalle notizie recuperate il rinvio di questi giorni sarebbe da attribuire al documento fatto pervenire dalla Procura della Repubblica di Rovigo alla stessa Commissione che si riferisce ad una consulenza tecnica chiesta dalla stessa Procura per conoscere l'impatto sulla salute e sull'ambiente che deriverebbe dalla conversione a carbone.
Qui una breve sintesi del documento, elaborata da G. Zecchin, da cui emergerebbe che nel progetto ci sono molti punti critici: uno stravolgimento ambientale dovuto all'andirivieni delle chiatte, la possibile presenza di macroinquinanti sopra i limiti e di metalli pesanti come il mercurio e l'arsenico. Inoltre molte sono le incongruenze rispetto alle leggi vigenti sul territorio, dalla legge sul Parco ai rilevamenti delle polveri sottili.
Ricordo che diversi e trasversali sono stati i tentativi a livello regionale per modificare la legge sul Parco. Finora senza successo.
Fuori dalle istituzioni tante sono state le azioni contro la conversione a carbone. In questi anni sono intervenuti anche Beppe Grillo con il dott.Montanari, portando migliaia di persone in Piazza a Porto Viro, e Greenpeace con un'azione memorabile, nel dicembre 2006.
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