Anche se grazie agli altri paesi europei rimangono per fortuna fissi gli obiettivi al 2020: 20% di riduzione delle emissioni, 20% di miglioramento nell'efficienza energetica, 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili, di diverso tono sono i commenti di altri esponenti politici, di economisti e di editorialisti di grande fama, pure italiani, per il risultato ottenuto, visto come riduttivo, e per certi versi pure dannoso, rispetto alle potenzialità per un diverso tipo di sviluppo legato all'innovazione tecnologica, che po
trebbe avere inizio proprio dalla decisione di procedere con passo spedito verso le energie rinnovabili.
Intanto Obama sceglie Steven Chu, un ambientalista, Nobel della fisica, a guidare le politiche ambientali statunitensi, indicando un palese cambio di orientamento sulle strategie energetiche rispetto al suo predecessore.
Di questo passo forse gli Stati Uniti potrebbero anche arrivare primi nello sviluppo di nuove tecnologie legate alle rinnovabili e recuperare il ritardo di almeno otto anni dovuti alla resistenza delle lobby del petrolio e del presidente Bush.
Caro Berlusconi, perchè rallentare anzichè accelerare?
2 commenti:
Per Obama, un fisico premio Nobel.
Per noi, Scajola e la Prestigiacomo (nel suo piccolo, un discreto fisico pure lei).
Della serie: "USA e Italia a confronto: i fisici che piacciono al capo".
Non sopporto il maschilismo che trasuda dal tuo commento.
Ti invito ad una maggiore riflessione sulle conseguenze delle tue affermazioni. Se pensi di essere spiritoso, per assomigliare anche vagamente al mio regista preferito, ti invito a studiare di più.
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