18 luglio 2009

Tutto come previsto


Preferivo non saperlo, ma è ben da due giorni che la ministra dell'ambiente Stefania Prestigiacomo ha firmato il decreto di autorizzazione al progetto di conversione a carbone della centrale di Porto Tolle.
Il cosiddetto comitato d'azione dei lavoratori dell'Enel di Porto Tolle festeggia e si dice che, come riporta il Resto del Carlino, "l'investimento previsto è di circa 2,2 miliardi di euro. I lavori dureranno quattro anni e mezzo ed impegneranno in media 1.600 unità con punte di 3.500. Una volta a regime, i posti di lavoro fissi saranno 350, che saranno raddoppiati grazie all'indotto. L'opera, assicura il ministero dell'Ambiente, "avrà un positivo impatto sull'ambiente" con la riduzione di ossidi zolfo, azoto e polveri tra il 70-80% rispetto all'assetto attuale ad olio combustibile e la riduzione di emissioni di circa due milioni di tonnellate di CO2 all'anno. L'impianto potrà inoltre utilizzare come combustibile biomasse e Cdr da rifiuti."

Soddisfatta anche la neodeputata leghista Munerato che in questo vede ottime opportunità per una crescita ed uno sviluppo del Polesine: se lo dice lei ...
Io credo poco a questi numeri e, con tutta la buon volontà, men che meno al carbone pulito e considero semplicemente paradossale che per molti questo impianto possa essere legato ad un qualche principio di sostenibilità ambientale.
Fate pure il carbone, o il nucleare o, che ne so?, l'inceneritore che volete!... ma per favore chiamate le cose con il loro sacrosanto nome: pane il pane, vino il vino ... e cesso un cesso!

2 commenti:

Oc Culto ha detto...

A questi dati io non ci credo per niente.

Anonimo ha detto...

Finalmente! Finalmente anche lei esce da una specie di autocensura.
Si chiamino le cose col loro nome: cessi. Questi sono cessi in un parco naturale, in una zona Sito di Interesse Comunitario, nell'unico delta fluviale italiano.
E in un Paese serio non sarebbero consentiti.
Helmut