In questi giorni l'accordo e il disaccordo sul Welfare fanno l'altalena, tra la parte più moderata del "guai a chi lo tocca" e l'ala sinistra della squadra di governo che attende l'esito del referendum dei lavoratori, sperando che si confermi la temuta inadeguatezza rispetto alle categorie più deboli dei lavoratori, i precari, per cui non sarebbero state prese le dovute misure di tutela.
Nell'ala sinistra chi alza i toni è soprattutto Rifondazione seguita a ruota dal PdCI.
Nel mare della discussione e del dibattito fra tasse, pensioni scalini e scaloni, precari e superprecari, Confindustria e Casini a chi pensano di più?
A Pecoraro, al nucleare e al carbone. Non è strano? E vorrebbero chiedere la sua testa.
I Verdi reagiscono e ribadiscono le ragioni contrarie all'uso di questi combustibili.
Interviene sui giornali anche il responsabile nazionale energia dei verdi, Erasmo Venosi:
"Egregio Direttore ho letto l'articolo sul Convegno di Montebelluna sulle questioni energetiche e vorrei poter esporLe alcune considerazioni. Il nucleare sicuro oggi non esiste, e non è nemmeno competitivo se si valutano , tutti i costi.I reattori di terza generazione in istallazione sono l'EPR in costruzione ad Olkiluoto, il CANDU ACR 700, e l'ABWR installato in Asia. Sono i sempreterni reattori ad acqua leggera, bollente o in pressione e la variante canadese con l'acqua pesante ( deuterio al posto d'idrogeno).Nessuna variante sostanziale.Uno dei criteri per definire il nucleare pulito e sicuro, è l'assenza dei piani d'emergenza per la popolazione vicina. Parametro questi definito dalla Generation IV Technology Road Map nel 2001. Nessuno dei reattori di terza generazione è a sicurezza intrinseca e tutti prevedono i piani d'emergenza. Costi: quelli comunicati si riferiscono , al cosiddetto "overnight" letteralmente, costruito in una notte. Mancano i costi: relativi agli interessi sul capitale di debito, di remunerazione del capitale proprio investito, d'ingegneria di dettaglio legati al primo prototipo (FOAKE) e che può raggiungere fino al 30% del costo overnight, i costi di contingency, quelli di esercizio e manutenzione ( O&M). A questi vanno aggiunti i costi del ciclo del combustibile: costo uranio minerale, arricchimento, trasformazione in barre.Infine il costo trattamento del combustibile esausto (riprocessamento), il condizionamento delle scorie, del plutonio, degli attinidi, il loro stoccaggio e infine lo smantellamento del reattore. Relatiavemente poi ai rigassificatori, qualcuno spieghi, perché rispetto ad una stima di consumo di 100 mld di metri cubi di gas al 2010 e infrastrutture attuali per 101 mld di mc, con consumi del 2007 pari a 84,5 mld di mc , si devono costruire! Inoltre perché Eni non ha potenziato il metanodotto dall'Algeria TTPC per 8 mld di mc e per questo assoggettato dall'Antitrust(Istruttoria A 358), ad una sanzione di 290 milioni d'euro il 15 febbraio 2006.Sono in procedura due metanodotti il GALSI (Algeria _Sardegna), e l'IGI dalla Grecia, dichiarato d'interesse europeo dall'UE, per complessivi 16 mld di mc, e infine altri 3,2 mld di mc arriveranno da est attraverso il potenziamento del TAG.Relativamente al carbone cosiddetto pulito, chiariamo che vuol dire a ridotte emissioni d'ossidi di azoto, di zolfo e di polveri. Produce invece gas serra come anidride carbonica e perossido d'azoto. Chi pagherà la sanzione di 100 euro per lo sforamento rispetto a kyoto più l'acquisto di crediti di CO 2, a 22 euro a tonnellata.? Il DPEF quantifica ottimisticamente la bolletta di Kyoto a crca 3 mld d'euro. Chi pagherà ? E perché concedere la riconversione a Porto Tolle, che indipendentemente dai fondati motivi ambientali, potrebbe essere riconvertito, con ciclo combinato a gas posto che nella zona è stato approvato, un rigassificatore e che infine , della energia generata con il carbone in Italia ,il 66% è prodotta da Enel ? ( Relazione 2006 AEEG).I costi della CO2 ,il futuribile stoccaggio di questa in siti geologici,la inefficiente conversione su un ciclo nemmeno combinato, ci portano a ritenere la proposta " Porto Tolle" irragionevole.E per favore si eviti la bufala dello stoccaggio del mar del nord , perché la CO 2 insufflata nei pozzi serve ad estrarre il petrolio che non sarebbe mai estratto. Questi sono i fatti il resto è ciarpame ideologico o qualcosa di peggio! "
Erasmo Venosi
responsabile nazionale per l'energia dei Verdi
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