27 maggio 2006

Gasdotto: non manca qualcosa?

Non è proprio buffo, ma i lavori per la costruzione del gasdotto procedono perfino in barba alle direttive comunitarie sulla tutela delle aree protette, a favore evidentemente dell'interesse di qualcun altro! Accolgo suggerimenti!
Ma interviene con una diffida l'Avv. Matteo Ceruti di Italia Nostra:
"gli organi regionali e ministeriali competenti e deputati al controllo debbono verificare al più presto l’esistenza di quel documento (cioè la relazione di incidenza sull’ecosistema- nota mia) essenziale, secondo la normativa europea recepita in Italia a tutela Sic e Zps, ovvero zone di particolare interesse ambientale. Se non lo faranno, saranno chiamati a rispondere dei danni che i primi lavori stanno già provocando alle valli del Delta." (vedi articolo di L. Zoli-il Gazzettino di Rovigo 27.5.06)
Traggo qui solo alcuni spunti tra gli importanti passaggi dalla complessa relazione "Lavori di posa delle condottadi collegamento tra il Terminal Marino per GNL al largo di Porto Viro e la stazione di misura di Cavarzere (VE)" elaborata da Eddi Boschetti (tecnico faunista) e da Gustavo De Filippo (pianificatore territoriale) :
"Le Zone di Protezione Speciale (ZPS) ed i Siti d’ Importanza Comunitario (SIC) rispondono alla volontà di tutelare ambienti delicati nel loro insieme ecosistemico; [...] La direttiva 92/43/CEE [cosiddetta "direttiva Habitat" - nota mia] ragiona per habitat e richiede che essi vengano valutati e tutelati come elementi caratterizzati dalla complessa presenza di più sistemi in equilibrio tra loro. Solo grazie alla interazioni fra specie animali e vegetali differenti e stabili interazione consentono all’ambiente di continuare ad esistere e a sopportare i carichi sempre maggiori relativi alle azioni dell’uomo. [...] Dal momento dell’avvenuta perimetrazione, ed in seguito al recepimento della direttiva Habitat [...] si è resa obbligatoria la procedura relativa alla Valutazione d’Incidenza Ambientale, definita ed introdotta dall’articolo 6 della direttiva medesima. [...]
Dal sopralluogo effettuato, risultano evidenti i lavori iniziati per la posa della condotta a servizio del Terminal marino per GNL; opere che stanno comunque producendo gravi effetti pregiudizievoli sugli habitat e sulle specie protette dalle relative direttive del territorio del delta del Po. [...]
Il periodo scelto per l’esecuzione dei lavori risulta pertanto, senza dubbio, il meno indicato rispetto alla tutela delle popolazioni ornitiche nidificanti negli ambienti vallivi del Delta del Po. [...]
Visto il periodo prescelto per l’inizio dei lavori, visti gli interventi messi in atto ed i disturbi fino ad oggi perpetrati, visto l’enorme dispiegamento di mezzi attualmente impiegati nell’esecuzione delle opere, distribuiti in non meno di otto cantieri operanti contemporaneamente, i quali stanno arrecando gravi impatti sull’ambiente e sul paesaggio, si valuta che la prosecuzione di questi lavori di realizzazione del gasdotto nei prossimi mesi potrà arrecare gravissimi pregiudizi agli habitat prioritari a causa:
  • della sottrazione di ulteriori superfici umide e zone di transizione pregiate;
  • della sottrazione di elevate superfici occupabili da specie ornitiche coloniali, come da bibliografia scientifica;
  • della soppressione di elementi vegetazionali di elevato pregio;
  • del disturbo diretto all’avifauna protetta."
E i Verdi in Consiglio Regionale presentano una interrogazione .
Nel comunicato il Consigliere Bettin (nella foto a lato) afferma:
“Scopo dell’interrogazione è quello di avviare un controllo immediato della situazione da parte della Regione e di chiedere un urgente provvedimento di sospensione dei lavori in corso. La documentazione oggetto dell’interrogazione l’ho inviata in questi giorni al Ministro dell’Ambiente appena insediatosi perché intervenga anch’esso con un provvedimento analogo di sospensione dei lavori.”
E' molto importante ricordare che l' Italia ha da poco ricevuto una lettera di messa in mora per la possibile violazione proprio della direttiva europea Habitat.

E mentre l'Accademia dei Concordi di Rovigo invita a parlare del Terminal i dirigenti dell'Edison e professori universitari che tranquillizzano tutti (vedi articolo)
(a che serviranno mai le direttive europee?), non è forse più che mai il momento per le nostre istituzioni di intervenire per il rispetto della normativa?
Perchè chi ci tutela, se non lo fanno le istituzioni?

Nessun commento: