Per chi come noi crede ancora che la politica debba e possa avere il primato nelle decisioni che riguardano la programmazione del territorio, soprattutto per opere ad alto impatto come un’enorme centrale termoelettrica, è inevitabile chiedersi se sia Enel a muovere i fili del Consiglio regionale veneto per la modifica dell’articolo 30 della legge sul Parco del delta del Po.
Questo fatto tuttavia non sarebbe sufficiente a spiegare la determinazione con cui la assurda modifica, che non porterà perciò ad alcuna revisione sostanziale del progetto bocciato dal Consiglio di Stato, viene portata avanti.
L’intento di operare modifiche legislative per favorire