24 gennaio 2007

Villadose: partecipazione sì, ma solo se "responsabile"


Il Consiglio comunale preannunciato nel mio post del 20 gennaio è stato scoppiettante e pieno di colpi di scena.
Primo fra tutti l'annuncio del consigliere indipendente Renato Buratto, ex assessore all'ambiente dimessosi dopo poche settimane dall'insediamento, di non voler più sostenere la maggioranza di centro sinistra. Lungo l'elenco dei perché: non ci sarebbe democrazia, conterebbero solo i pareri di sindaco e vicesindaco, qualsiasi critica verrebbe interpretata come un attacco politico e non parte di un dialogo costruttivo (conoscendoli: come non essere d'accordo?), non ci sarebbe sufficiente trasparenza e passaggio delle informazioni nemmeno all'interno della maggioranza. Nessuno della maggioranza ha condiviso queste critiche di Buratto, tutti hanno negato la fondatezza delle osservazioni facendo quadrato attorno alla giunta, compreso il gruppo degli "indipendenti", preso di mira numerose volte dalla minoranza anche per questo.
Buratto si mette alla opposizione, ma a sinistra, per rappresentare la sinistra radicale, comunista e ambientalista.

Intanto nell'aria, accanto all'approvazione del regolamento per i referendum svoltasi subito dopo, c'è puzza di una nuova discarica.
Lo preannuncia nientemeno che lo stesso vice sindaco De Sero: "Partecipazione, questo l'obiettivo. [...] La proposta del regolamento è stata pensata per favorire il legittimo protagonismo dei cittadini. [...] Non è casuale che la proposta arrivi in consiglio alla vigilia di un dibattito su un progetto di bonifica, messa in sicurezza e ambientalizzazione della ex discarica Taglietto. [...] Noi ci impegnamo a pensare, a proporre, a deliberare per operare con il massimo di trasparenza e partecipazione".
Caro De Sero, dovremmo crederti?

In ogni caso diversi sono i punti criticabili del regolamento per i referendum. Vado a memoria per alcuni:
1. La materia del referendum dovrà essere di esclusiva competenza "comunale" secondo il regolamento (e lo Statuto). Ma il Testo Unico sugli enti locali all'art. 8 parla di esclusiva competenza "locale". Quindi Villadose non potrebbe esprimersi con referendum sul carbone di Porto Tolle, ma neanche sul separatore di Sarzano su qualsiasi insediamento industriale posto ai confini del territorio comunale. A pensarci bene: neppure le discariche di Villadose sono di esclusiva competenza "comunale", coinvolgendo esse anche la Provincia. Sarà legittimo? O più semplicemente diabolico? (a pensar male spesso ci s'indovina...)
2. L'unico organismo che potrà proporre un referendum è un comitato di cittadini che si dovrebbe costituire in comitato promotore, e dopo una serie di passaggi con il Collegio dei Garanti per il giudizio di conformità al principio di ragionevolezza, dovrebbe raccogliere le firme pari al 15% degli elettori. Non è previsto che molto più semplicemente lo stesso consiglio comunale possa indire un referendum.
3. Chi propone un referendum dovrà presentare contestualmente una specie di piano che consenta il recupero delle minori entrate o delle maggiori spese, fattore questo che sarà determinante nel giudizio di ammissibilità del referendum da parte del Collegio dei Garanti.
Cosa significa? Che se ad esempio i cittadini sono contrari alla riapertura della nuova discarica (proposta secondo l'ormai classico schema "bonifica con riutilizzo") dovranno dire come si recupereranno i milioni di euro che non entreranno nelle casse del comune? Per me è semplicemente pazzesco. Altro che partecipazione!!!
Non è un caso che proprio il Sindaco abbia giustificato la necessità di un piano di recupero dei mancati proventi, introducendo un nuovo concetto estremamente significativo: la "partecipazione responsabile" (sentito con le mie orecchie!) che fa degnamente coppia con l'esame di ragionevolezza!
In effetti solo partecipazione è un po' poco... e l'articolo 8 del testo unico dovrebbe probabilmente per il nostro sindaco più giustamente intitolarsi "Partecipazione popolare responsabile"!!!

22 gennaio 2007

Bobby

Cari amici solo poche righe per dirvi la mia grande impressione dopo avere visto il film di E. Estevez "Bobby" sulle ultime ore della vita di Robert Kennnedy prima di essere assassinato.
Grande commozione nel riascoltare i discorsi di R. Kennedy dai documenti originali della campagna elettorale che era in corso.Il film è un chiaro e forte messaggio politico indirizzato alla tolleranza e alla pace.
Qui una intervista al regista e una recensione da LaVoce.

20 gennaio 2007

Villadose: in approvazione regolamento referendum

Sono ormai trascorsi diversi anni da quando il Comitato di cittadini per il controllo sulla politica (CCCP) di Villadose pungolava l'amministrazione comunale sulla necessità di svolgere un referendum consultivo rispetto alla decisione (poi purtroppo presa dal Consiglio comunale il 29 giugno del 2001) di riaprire nuovamente la discarica più vecchia del paese, chiamata Taglietto Zero, per il conferimento di nuovi rifiuti dall'intera provincia di Rovigo. Necessario numerarle perchè a Villadose di discariche Taglietto ce ne sono ben 4.
L'operazione venne condotta sotto la bandiera della bonifica. Peccato che sopra i vecchi rifiuti si arriverà ad introdurne alla fine altre 282.000 tonnellate. Si salirà di ben 7-8 metri sul piano campagna. L'intervento è iniziato da un paio d'anni e dovrebbe durare circa 5 anni.
Il comitato chiedeva, come il Testo Unico degli enti locali prevede nell'ambito della partecipazione dei cittadini alle scelte importanti che riguardano il loro territorio, che fosse lo stesso consiglio comunale ad indire un referendum. Niente da fare: la "bonifica" incombeva e non fu data questa possibilità.
Del resto allora non esisteva un regolamento che disciplinasse un eventuale referendum. Non sto a farvela troppo lunga: venne aggiornato lo statuto comunale e venne introdotta la possibilità di referendum propositivo e abrogativo insieme alla necessità che i quesiti referendari si conformino al principio di ragionevolezza (sic!).
Il CCCP avrebbe dovuto ricorrere al Tar, ritenendo illegittimi gli articoli 74 e 75 e ritenendo la "ragionevolezza" un parametro non oggettivo sul quale il "Collegio dei Garanti" (che giudica l'ammissibiltà dei referendum) potrebbe compiere abusi e arbitrii .
Nessun referendum ad oggi si è perciò mai svolto a Villadose. Ma lunedì prossimo 22 gennaio c'è Consiglio Comunale e al punto 9 dell'ordine del giorno l'approvazione del Regolamento per il referendum.
Finalmente, potrebbe dire qualcuno. Conoscendo i miei "polli" sono un tantino pessimista: chissà come sarà questo regolamento. Speriamo che non ci sia il trucco e che stavolta i miei amministratori mi stupiscano (in senso buono).

PS: leggetevi Villadose e discariche-storia e geografia del Comitato "Villadose per l'Ambiente" (2004) e visitate lo storico sito web del CCCP

18 gennaio 2007

Incontro pubblico a Rosolina su Turbogas di Loreo


modificato il 21.1.07

Breve resoconto:
Molto partecipato il dibattito, organizzato dal comitato di Rosolina, sulla centrale a turbogas in comune di Loreo ma che sarà collocata nell'area della ex acciaieria S.Marco e perciò più vicina ad insediamenti abitativi di Rosolina che di Loreo.

L'introduzione è stata affidata al sindaco Mengoli che ha tenuto a precisare la sua contrarietà all'impianto: "A Rosolina non ci sono aree industriali e le attività principali sono pesca, agricoltura e turismo. Un ambiente pulito è fondamentale per Rosolina". Ha fatto seguito il portavoce del comitato Francesco Lazzarin, che ha parlato di cittadini maggiorenni e della necessità di conoscere i rischi rispetto a certi insediamenti.
L'ing. Savioli della West Energy ha illustrato il progetto. Tra i dati tecnici forniti:
centrale da 800 MWe a ciclo combinato; rendimento energetico intorno al 57-60%. Due i camini da 60 metri di altezza. Produzione di ossidi di azoto intorno a 196,56 kg/h (cioè circa 1700 tonnellate all'anno di NOx); produzione di polveri intorno a 18,9 kg/h (cioè circa 164 tonnellate all'anno).

Nella sua relazione l'illustre Dott. Claudio Po ha indicato nell'ambiente un peso pari al 40% sulle malattie legate al metabolismo corporeo nei bambini, per gli adulti pari invece al 30%.
Accanto al particolato primario, si deve considerare il particolato secondario (cioè ottenuto dalle reazioni chimiche che avvengono in atmosfera) che raggiunge anche distanze di centinaia di km dalle sorgenti di emissione e che sulla Pianura Padana secondo la Commissione Europea è pari a 1600 tonnellate all'anno.
Per togliere il particolato sulla Pianura padana bisognerebbe DIMINUIRE LE COMBUSTIONI.
Il valore limite annuale delle PM10 è di 40 microgrammi per metro cubo, e se 35 all'anno sono i giorni in cui il superamento del limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo è permesso senza incorrere in sanzioni economiche dall'Europa, in realtà negli anni più fortunati i 35 giorni sono già belli e superati a marzo. (visita il monitoraggio giornaliero regionale di ARPAV sui PM10 , l'aria è normalmente da scadente a pessima)
Le sanzioni le paghiamo tutti noi cittadini (non le aziende che inquinano!).
Le polveri inalate veicolano sostanze tossiche per la nostra salute (metalli pesanti, molecole cancerogene, altre sostanze tossiche) e quanto più sono piccole tanto più riescono ad attraversare le barriere biologiche come quelle degli alveoli polmonarie e a passare nel sangue e quindi in circolo a tutto il corpo. Queste particelle hanno un ruolo procoagulante favorendo emboli e trombosi, azione vasocostrittrice e tossicità direttamente sul cuore.
Ultima chicca: dati ufficiali affermano che se paragoniamo il peso sulla salute tra i combustibili che vengono bruciati per ottenere energia si ha il quadro seguente:
metano 30, olio combustibile 60 e carbone 100 (ditelo ad Enel).

Fin qui tutto liscio. Poichè però era presente anche l'assessore provinciale all'ambiente Giancarlo Chinaglia, molti dei partecipanti hanno duramente criticato la politica provinciale e l'Ente parco del Delta del Po sulle questioni energetiche, con particolare riferimento alla centrale a carbone anche in seguito alla recentissima V.I.A. regionale.
Diverse le proposte per un Parco del Delta nazionale, avversato dai rosolinesi e in particolare dal consigliere provinciale Ermenegildo Ghezzo, che nel suo intervento ha ricordato le passate manifestazioni sulla statale Romea contro il parco nazionale, invitando la gente nuovamente a scendere in piazza!
PS: Cari rosolinesi, in particolare caro Ermenegildo Ghezzo: considerando come siamo messi, siete proprio sicuri che sia valsa la pena rifiutare il Parco Nazionale?

15 gennaio 2007

Cantòn del Grillo: dibattito pubblico sulle polveri sottili e la combustione alle alte temperature

Il Cantòn del Grillo organizza un incontro pubblico sulle polveri sottili e sul tema dell'energia e rifiuti. Relatori il Dott. Stafano Montanari di Nanodiagnostics e Gianluigi Salvador del WWF.
Per informazioni leggi la pagina del Cantòn del Grillo

Un Parco in "perfetto equilibrio"

Sembra che il Parco del Delta del Po sia segnato dalla malasorte. A quasi 10 anni dalla sua istituzione niente o quasi si è realizzato. Il Piano del Parco ancora attende di essere approvato e dopo numerosi passaggi di mano e commissariamenti, la sensazione di essere passati ogni volta dalla padella alla brace è forte. Oggi Presidenza (F. Saccardin, margherita, presidente Provincia Rovigo) e vicepresidenza del Parco(G. Gennari, F.I., vice sindaco Porto Viro comune capofila nella creazione di un polo energetico industriale nel Delta del Po: terminal gasiero, area di Ca' Cappello e in previsione banchina off shore per rottura di carico grandi navi) sono tenute saldamente in un perfetto equilibrio sinistra-centro-destra, ricco di importanti implicazioni sul futuro del Parco e del Delta (sarà un caso?) Dalle premesse è difficile pensare che la direzione intrapresa sia quella della valorizzazione del territorio e delle risorse naturalistiche. Sarà più facile assoggettare il tutto, anche il Parco, allo sviluppo insostenibile di un polo energetico e industriale, magari illudendo la gente di riuscire a far coesistere l'impossibile.
Qualcuno per facilitare questa coesistenza sta pensando ad esempio di far sparire dalla legge istituiva del Parco l'articolo 30 che vincola una qualsiasi centrale energetica dentro il Parco all'uso del "metano o di altro combustibile di pari o minor impatto ambientale". Se la legge vale dal '97 ed è sempre stata disattesa, certamente togliere l'articolo significherebbe favorire la politica industriale di Enel che per il nostro Delta progetta il carbone. Alla faccia di noi cittadini polesani.
E intanto un documento di paternità incerta gira strisciante tra le amministrazioni bassopolesane per accordarsi con l'azienda Enel e ottenere più soldi possibili in cambio del disturbo. Per fortuna qualcuno non è d'accordo.
Sarà una questione di prezzo?

13 gennaio 2007

Enel a Porto Tolle: non basta cancellare una scritta


Enel probabilmente pensa che serva a qualcosa cancellare la scritta di protesta NO CARBONE che idealmente anche per noi ambientalisti polesani Greenpeace ha scritto sulla ciminiera della centrale di Porto Tolle.
La scritta rimane
però oltre che nelle foto, soprattutto nella nostra ferma convinzione che si tratti di uno scempio per il nostro territorio del Delta.
Oltre a noi anche il Parco Regionale del Delta ferrarese ha espresso parere negativo sul progetto Enel di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle. A proposito di tutti gli impianti industriali ed energetici in programma da Porto Tolle a Porto Levante a Loreo, per la presidenza del Parco emiliano tutto ciò sarebbe inaccettabile in quanto di fatto snaturerebbe il Delta del Po trasformandolo da un sistema di aree protette di valore internazionale in un colossale e ancor più insostenibile parco energetico (il Carlino di oggi, pag XIX).
A rigore di logica se il parco ferrarese si esprime così, a proposito di un territorio oltre i suoi confini geografici, il parco veneto dovrebbe essere in prima linea, davanti a tutti a sbarrare la strada al carbone.
Dov'è invece il Parco veneto?

Ho sempre avuto il forte sospetto che la doppia presidenza di Federico Saccardin (Provincia di Rovigo e Parco) non sia un bene per il Parco, se non altro che per una sicura conflittualità e confusione nei ruoli. Per non parlare di tutte le implicazioni politiche. Si sentirà libero Saccardin di dire di no al carbone da Presidente del Parco, senza temere il terrremoto sulla sua poltrona in Provincia?
A meno che non si pensi che il tutto sia stato semplicemente ben calcolato.

guarda le foto dal sito di Greenpeace

06 gennaio 2007

Saccardin e Marangon, la Befana col carbon


La Befana si è data da fare, ha corso veloce con la sua vecchia scopa, è arrivata persino in anticipo. Dove doveva andare con tanta determinazione?
Accompagnata da un Re Magio tutto bassopolesano e da una piccola delegazione del Coordinamento dei comitati polesani per la difesa dell'ambiente, prima ha distribuito le caramelle ai bimbi buoni e poi si è infilata dritta nella sede della amministrazione della Provincia di Rovigo, per portare i doni che si meritano i politici polesani. E come quando i bimbi hanno fatto i cattivi, ha portato il carbone. Come non aspettarselo?
E lo ha portato a tutti: al Bi-Presidente Saccardin come "segno dell’eroico impegno profuso dalla politica polesana per difendere il Delta del Po dalla riconversione della centrale Enel di Polesine Camerini", ma anche al suo principale oppositore Consigliere provinciale Marangon, nonchè Assessore regionale- ora non ricordo a cosa- che afferma che in realtà il dono dimostrerebbe la sua coerenza e l'incoerenza della sinistra.
La Befana ha regalato poi anche bombolette di gas vuote come simbolo del Terminal e del gasdotto di Porto Levante: una per ciascuno, tanto alla fine visti i risultati, non fa differenza.
E una foto di Ca' Cappello (Porto Viro) trasformata in Porto Marghera: sarà questo il futuro del Delta verso cui ci state conducendo?
Caramelle solo per l'Assessore Nonnato, unico che, almeno sul Terminal, non ha avuto paura di rimanere solo contro tutti.
Ma anche questa storia va detta con cautela, perchè secondo Saccardin la Giunta Provinciale ha sempre deciso tutto all'unanimità (Carlino di oggi, pagina IV).
Qui l'articolo del Gazzettino di oggi.
foto G. Crepaldi

04 gennaio 2007

2007: l'Ambiente al centro della politica?

Se la politica locale quanto ad impegno per la salvaguardia dell'ambiente (e della nostra salute) è molto discutibile, qualcosa sembra muoversi più in alto a livello politico nazionale, con lo stesso Presidente del Consiglio che riconosce l'ambiente come una priorità negli interventi "perchè è un problema di sopravvivenza".
Questo il commento di Alfonso Pecoraro Scanio, ovvero il Ministro dell'ambiente, nel suo blog personale.
Qui anche un commento, di stampo completamente diverso e che io trovo per certi versi anche divertente, da il Tempo.