13 gennaio 2007

Enel a Porto Tolle: non basta cancellare una scritta


Enel probabilmente pensa che serva a qualcosa cancellare la scritta di protesta NO CARBONE che idealmente anche per noi ambientalisti polesani Greenpeace ha scritto sulla ciminiera della centrale di Porto Tolle.
La scritta rimane
però oltre che nelle foto, soprattutto nella nostra ferma convinzione che si tratti di uno scempio per il nostro territorio del Delta.
Oltre a noi anche il Parco Regionale del Delta ferrarese ha espresso parere negativo sul progetto Enel di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle. A proposito di tutti gli impianti industriali ed energetici in programma da Porto Tolle a Porto Levante a Loreo, per la presidenza del Parco emiliano tutto ciò sarebbe inaccettabile in quanto di fatto snaturerebbe il Delta del Po trasformandolo da un sistema di aree protette di valore internazionale in un colossale e ancor più insostenibile parco energetico (il Carlino di oggi, pag XIX).
A rigore di logica se il parco ferrarese si esprime così, a proposito di un territorio oltre i suoi confini geografici, il parco veneto dovrebbe essere in prima linea, davanti a tutti a sbarrare la strada al carbone.
Dov'è invece il Parco veneto?

Ho sempre avuto il forte sospetto che la doppia presidenza di Federico Saccardin (Provincia di Rovigo e Parco) non sia un bene per il Parco, se non altro che per una sicura conflittualità e confusione nei ruoli. Per non parlare di tutte le implicazioni politiche. Si sentirà libero Saccardin di dire di no al carbone da Presidente del Parco, senza temere il terrremoto sulla sua poltrona in Provincia?
A meno che non si pensi che il tutto sia stato semplicemente ben calcolato.

guarda le foto dal sito di Greenpeace

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