20 giugno 2006

Successo della biciclettata SOS Delta: bandiere nere in segno di lutto


Due punti dei cantieri per la costruzione del gasdotto a Porto Levante.
Uno dei gruppi della biciclettata sull'argine del Po di Maistra.
Finalmente il pranzo (foto g. penolazzi)


Sarò breve: cosa racconta meglio delle foto? che purtroppo sono quel che sono perchè eravamo un po' - pant pant - impegnati a... pedalare.
C'era qualcuno come un certo Fabio che faceva la spola avanti e indietro, ma io comune mortale con una sempre maggiore tendenza alla "larvezza", modestamente pedalavo e basta.
Presenti anche i rappresentanti locali delle principali associazioni ambientaliste: WWF, Italia Nostra e LIPU.
L'ho fatto per il mio Delta, per me quasi un pellegrinaggio.
Ma il clima era di festa, complice il sole (che caldo!) e merito dell'organizzazione impeccabilmente un po' improvvisata.
Ma la cosa migliore è stata la fantastica spaghettata al ragù della mamma di Giorgio. Mai mangiato un ragù così buono. Anche il salame di Danilo e della Tosca non scherzava!
Grazie dal più profondo del cuore a tutti voi che avete partecipato con noi a questa importante biciclettata che voleva essere un segnale perchè il Delta non sia sprecato, non sia rovinato dai "mostri" (centrale a carbone, gasdotto e rigassificatore, area industriale di Ca' Cappello) che sono in arrivo, nonostante i nostri sforzi perchè non accada.


Abbiamo piantato tre bandiere nere a mezz'asta, in segno di lutto, nei punti "caldi". E' un piccolo segnale di un sentimento che ha ragioni profonde e che non potrà essere fermato nemmeno dalla realtà di adesso.
Qui l'articolo di Leonarda Ielasi de LaVoce di Rovigo

1 commento:

Anonimo ha detto...

nella bicicletatta si respirava un'aria pulita, già il fatto di non notare nessun pennacchio dalla ciminiera della centrale bastava per farci sentire proprietari del nostro territorio, pur nella triste realtà di trovarci nel bel mezzo dei cantieri dell'edison (piccola società che detiene solamente il 10 % delle quote sociali della LNG Adriatic) non abbiamo perso la determinazione ad insistere nelle nostre iniziative, che tanto bruciano a politici navigati come marangon (piccolo uomo con tanta confusione in testa), noi che abbiamo trascorso una giornata di festa intelligentemente impegnata, con bambini al seguito, ma a dir suo abbiamo portato un pò di terrorismo nel veneto; poveri noi ad essere governati da certa gente!

saluti, giorgio crepaldi