15 aprile 2009

Nuova perizia Procura Rovigo contesta il progetto "carbone" per la centrale Enel

PORTO TOLLE: LA PROCURA MOSTRA TUTTE LE FALLE DELLA CONVERSIONE A CARBONE
ROVIGO, 15 aprile 2009 – Una nuova perizia della Procura della Repubblica di Rovigo consegnata recentemente al Ministero dell’Ambiente mostra che le rassicurazioni di Enel sulla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle sono del tutto inconsistenti, che esistono gravi lacune sulla stima delle emissioni in atmosfera e gli impatti per l’ambiente, e che il carbone rimane la scelta più onerosa per il delicato equilibrio del Parco Naturale del Delta del Po.
Alla luce di questi nuovi elementi, le associazioni firmatarie (1) ribadiscono che la scelta di Enel è unicamente mirata a massimizzare il proprio profitto utilizzando il combustibile più economico e più “sporco” oggi esistente sul mercato, in deroga alle leggi esistenti per la tutela dell’ambiente. Enel continua inoltre ad ignorare valide alternative per una conversione più pulita dell’impianto.
Recentemente il Procuratore Generale di Rovigo, Dario Curtarello, e il Pubblico Ministero, Manuela Fasolato, hanno conferito incarico ad alcuni periti di valutare le risposte di Enel ai punti deboli del progetto già segnalati dai consulenti in una precedente relazione tecnica.
Il nuovo documento conferma che rispetto a tutti i parametri ambientali considerati - l’emissione di inquinanti in atmosfera, l’impatto della logistica e la produzione di rifiuti - la soluzione a carbone è inequivocabilmente peggiorativa. Inoltre nella relazione tecnica dei consulenti si ribadisce che Enel non dà garanzie in ordine al rispetto di emissioni di polveri nei fumi corrispondenti a quanto prescritto dai documenti europei sulle MTD-migliori tecnologie disponibili. Enel omette inoltre di quantificare i carichi degli inquinanti in acqua e non prevede alcun dispositivo aggiuntivo per la rimozione dalle emissioni in atmosfera del mercurio e di altri metalli altamente nocivi.
I periti della Procura evidenziano infine che la stessa scelta di utilizzare l’olio combustibile a bassissimo tenore di zolfo, risulterebbe una scelta più razionale in quanto implicherebbe minori spese per l’adeguamento dell’impianto ed eviterebbe il transito delle oltre 3000 chiatte, riducendo le emissioni di sostanze inquinanti nelle lagune prospicienti il sito, dove è fortemente sviluppata l’attività della pesca.
Anche il vicino terminal gasiero di Porto Levante potrebbe rifornire la centrale di Porto Tolle a metano. In questo modo il maggior prezzo del combustibile sarebbe tuttavia a carico di Enel, ed è invece più conveniente scaricare sulla comunità polesana tutti gli impatti ambientali della conversione a carbone.
Nell’osservazione più grave la Procura contesta ad Enel di non voler fornire, come richiesto dal procedimento in corso, un quadro credibile tra le diverse alternative, a cui la centrale esistente può prestarsi; i confronti sono infatti effettuati in modo non omogeneo, viziando palesemente la stima degli impatti provocati.
Le carenze del progetto e dello studio di impatto ambientale del progetto di riconversione della centrale a carbone preoccupano particolarmente in quanto, come concludono i consulenti tecnici della Procura, “non si può trascurare il problema dell’ulteriore addizione di emissioni ad un bacino caratterizzato da elevata capacità di intrappolamento come quello padano, che costituisce notoriamente una delle aree geografiche a maggior impatto dell’intero pianeta”.
Questo scenario, tutt’altro che rassicurante, fu peraltro indicato come argomento da approfondire dalla stessa Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente la quale pertanto non può oggi omettere di tenerne conto, anche se una recente disposizione di legge, inopinatamente inserita in un provvedimento urgente riguardante tutt’altri argomenti (gli incentivi alla rottamazione delle auto e delle lavatrici), sembri agevolare l’espressione di un parere positivo alla trasformazione dell’impianto di Porto Tolle a carbone, in espressa deroga delle leggi nazionali e regionali: vera e propria legge “ad centralem”.

Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle, Coordinamento Comitati provincia di Rovigo, di
Cavarzere e Cona, Operatori Turistici di Rosolina Mare e Albarella, Greenpeace Italia,
ItaliaNostra, WWF Italia – sezione di Rovigo.

1 commento:

Oc Culto ha detto...

Alla prova dei fatti (purtroppo), a cosa servono queste perizie?
Sono vincolanti?
Sono pareri equiparabili ai discorsi da bar sport?