22 agosto 2007

Associazioni e comuni insieme per un Polesine che vuole vivere senza il carbone


Il 20 di agosto potrebbe essere considerata una data importante per il Polesine considerando il documento sottoscritto da 7 associazioni di categorie e 5 comuni in Camera di commercio. Una presa di posizione contro la conversione a carbone della centrale di Polesine Camerini da parte delle istituzioni da sole, questa volta senza i "soliti" comitati di ambientalisti, che del resto si feliciteranno della iniziativa.
Il documento siglato chiede alle istituzioni di decidere quale sviluppo si vuole per il Polesine,se uno sviluppo che tuteli e valorizzi il territorio per le sue caratteristiche e l'economia esistente, oppure uno che privi di un futuro le giovani generazioni rovinando per sempre un delicato e prezioso territorio e le attività ad esso legate. I firmatari chiedono che invece del carbone si consideri l'utilizzo del metano, combustibile meno inquinante che danneggerebbe di meno la salute e l'ambiente oltre a produrre meno gas serra. Ed infine per poter contribuire alle scelte riguardanti il loro territorio chiedono un incontro con il ministro Bersani. Tutte richieste più che legittime. Mi stupirei se il ministro Bersani non le accogliesse.
Come ignorare le istituzioni firmatarie: si tratta di sindaci (Taglio di Po, Rosolina, Porto Viro, Loreo e Rovigo) e di rappresentanti di importanti categorie economiche come Ascom, Confartigianato, Coldiretti, Consorzio pescatori Delta Nord, UPA CASA.
Nonostante tutto il sindaco Finotti insiste col carbone. Ma dopo che ha parlato di 18 milioni che Enel "lascia" al comune di Porto Tolle (Resto del Carlino del 21.8.2007, pagina III) forse abbiamo capito da dove nasca tanta determinazione e perchè voglia ignorare del tutto i suoi vicini.

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