Se qualcuno di voi non ha ancora fatto visita al Museo archeologico nazionale di Adria, approfitti di questi giorni per vedere le numerose opere esposte, risalenti in buona parte al periodo dal VI al V secolo a.C., testimoni della presenza greca, etrusca e poi romana. Adria importante porto etrusco è stata luogo di approdo e di transito per il commercio dalle regioni del Mare del Nord, alla Sicilia, alla Grecia.
Inutile dire quanto sia sempre emozionante osservare da vicino gli oggetti rinvenuti nelle campagne polesane di Adria e dintorni, dal vasellame e gli utensili che servivano al commercio di vino e di olio, ai preziosi monili di cui si cingevano le donne del tempo. In molti casi gli oggetti rinvenuti accompagnavano i morti nel loro ultimo viaggio.
Oltre ai reperti appartenenti al Museo di Adria e presenti stabilmente, fino a gennaio sono in mostra numerose opere provenienti dal museo di Belgrado, attualmente chiuso per restauri.
La nuova e importante mostra prende il nome di “Balkani. Antiche civiltà tra il Danubio e l’Adriatico”. Le opere prestate documentano mille anni di storia degli antichi popoli balcanici, dall’ VIII secolo a.C. fino alla prima età romana. Accanto a sculture marmoree o bronzee raffiguranti personaggi della mitologia greca e romana, da Atena a Venere alle statuette raffiguranti gli dei della casa, numerosi sono i reperti provenienti da sepolture di principi guerrieri, dagli elmi preziosi alle cinture e pettorali d'oro decorate con sapienti geometrie.
La mostra termina con un modello del ponte di Traiano sul Danubio che gli consentì di ingrandire anche a Nord est l'impero vincendo contro i Daci.
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