13 giugno 2007

Commissioni congiunte (pubbliche e private) sullo sviluppo del Polesine

Fuori dagli schemi le commissioni ambiente del Comune di Rovigo, presieduta da Guido Romanin dei Verdi e della provincia, presieduta da Vanni Sacchetto dei DS, si sono riunite nella sede del consiglio Provinciale per affrontare un problema molto sentito e cioè il problema della riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini e dello sviluppo del Polesine.
I consiglieri appartenenti alle commissioni erano un poco spiazzati nell'affrontare un ordine del giorno che, visti i numerosi inviti rivolti alle associazioni di categoria e ambientaliste, li voleva di più nel ruolo di ascoltatori che di protagonisti della vicenda, al di fuori della solito gioco delle parti in cui solitamente si cimentano.
Delle associazioni intervenute poche hanno parlato, alcune delle categorie produttive se ne sono andate senza aver detto nulla. Colpa forse di qualche consigliere che cercava di trovare motivi di delegittimazione ad un incontro utile per un vero confronto.
I sindacati sono intervenuti in massa. Le associazioni ambientaliste principali c'erano tutte e hanno detto la loro.
E' intervenuto come vice della Provincia G.S. Spinello dicendo di accettare la riconversione a carbone trovando le condizioni più accettabili per l'ambiente. Per Spinello nel Polesine non c'è stata mobilitazione contro questi impianti fuori dalla logica, un terminal gasiero e un gasdotto a pochi km da una centrale che doveva andare a metano e che invece Enel vuole convertire a carbone.

Ricordo che ad oggi mai la Provincia si è confrontata pubblicamente in un consiglio provinciale sulla conversione a carbone. Se fosse stato facile affrontare apertamente la questione ciò sarebbe stato fatto: quindi meglio evitare il confronto.

Le affermazioni di Spinello non sono passate liscie di fronte a Luigino Mottaran, Presidente del coordinamento dei comitati polesani, che ha ricordato le migliaia di firme raccolte nelle varie battaglie dei comitati e che ha parlato invece di un fallimento della politica polesana, che non ha la forza di imporsi. Il Polesine sta subendo ciò che altri hanno deciso.
Sempre per Mottaran compito di tutti è occuparsi dei lavoratori di Porto Tolle (e dicendo questo spiazzava un po' tutti, anche Marangon), all'interno di un piano dove i prodotti Doc e Dop, la pesca, il turismo e il Parco siano il punto di partenza per il decollo di una delle aree umide più importanti in Europa.

Ad un certo punto è sorto un piccolo grande problema : la riunione era pubblica per la parte che accompagnava il comune e riservata per la Provincia. (?) Quindi sono state mandate via alcune persone che volevano assistere all'incontro perchè secondo il regolamento del consiglio provinciale (art. 47) di Rovigo le riunioni delle commissioni non sono pubbliche.
Eppure secondo la legge che regola gli enti locali (art. 38 T.U. enti locali) di norma le riunioni delle commissioni sono pubbliche sia nei comuni che nelle province.
I giornalisti (visto il regolamento provinciale) mancavano. Perciò oggi sulla stampa si legge solo questo

La Provincia dice di essere vicina ai suoi cittadini e per dimostrarlo ha fatto anche il sito e-democracy, dove potreste avere un filo diretto perfino con il Presidente...
E' la democrazia digitale.
Oppure quella più virtuale che reale ...



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Può stupire che l'Italia sia all' 80° posto per la libertà di stampa?

Anonimo ha detto...

I nostri politici, evidentemente, si sono convinti che nei fine settimana i turisti vadano verso il Delta a vedere la centrale di Polesine Camerini, il sito per il terminal e bellezze simili!!!