23 settembre 2009

Passeggiare tra le casette

Vivere in campagna da quel che capisco sembra essere tornato di moda. Basta a centri caotici e pieni di smog. Viva le strette strade deserte con siepi profumate lungo i fossi, che costringono alla velocità del passo d'uomo, o al massimo della bicicletta.
Anche se non tutti possono permetterselo, soprattutto di questi tempi! Si va dove c'è il lavoro che ci consente di vivere.

Io se potessi andrei a vivere in Sudtirolo: lì tutto sembra avere un ordine, non c'è letteralmente un filo d'erba fuori posto. Alberi e siepi in ogni dove, cibo sano (la dieta andrebbe forse arricchita di verdure ...), grande consapevolezza e amore per la natura.
Se abitassi là mi accontenterei anche di vivere in città. Chiaramente una città modello, come Merano, che ha conservato e valorizzato proprio nel suo centro, tra i palazzi storici simbolo della città, il patrimonio naturale di parchi e fiumi.
Giovane o vecchio, ti fai una passeggiata in centro cullato dal rumore del Passirio, incontri qualche amico, scambi due parole su una panchina o dal gelataio. E te ne torni a casa felice.

Come sta avvenendo a Rovigo, anche qui nel mio paese anzichè curare il recupero di vecchi edifici già esistenti e che meriterebbero di essere conservati nel loro aspetto, per ragioni che non mi so spiegare del tutto stanno costruendo molti nuovi edifici residenziali sia in centro - anche a discapito di zone pubbliche attualmente verdi - sia nella zona nord, quella per capirci prossima al nuovo e celebratissimo Polo scolastico (lì vicino passerà anche la strada che collegherà la statale alla bassa padovana). Anche se non pare ci sia stato un sostanziale incremento demografico.

Sarò all'antica, ma a me piacerebbe che si costruissero nuovi edifici solo per necessità e con criteri di rispetto del territorio sia per le tecnologie di risparmio energetico, sia dal punto di vista visivo riguardo al contesto in cui si inseriscono.
E mi piacerebbe che, se ci sono rimaste delle zone verdi in centro (campo di calcio e di rugby), non si pensasse neppur lontanamente di lottizzarle per fare casette...
Il benessere di una comunità non deriva forse anche dal poter usufruire liberamente di ampi spazi pubblici verdi, già esistenti e facilmente accessibili a tutti, dalla piazza, dalla chiesa o dalla biblioteca comunale? Anche agli anziani? Anche a chi porta a spasso il cane? Anche a chi ha un giardino tanto piccolo che un solo albero è troppo grande?
E invece temo fortemente che anche qui valgano le solite questioni dei costi e dei benefici.
Certo non i nostri benefici.

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