26 settembre 2009

Che fine faranno i Verdi?

Dei Verdi in Italia ormai si sente poco parlare. Dove sono finiti? Scomparsi, come vorrebbe più di qualcuno?
Mentre in Europa, in Francia con Cohn Bendit ed Europe Ecologie e speriamo ora anche in Germania alle imminenti elezioni, i Verdi conquistano voti, in Italia la situazione dei Verdi non è facile.
Principalmente a causa degli sbarramenti, alle elezioni politiche del 2008 e alle europee del 2009, i verdi italiani hanno preferito allearsi con altre forze politiche e neonati movimenti per la costruzione di una nuova sinistra (visto che il PD ha deciso che "andava da solo"), o come alle amministrative del 2009, mettersi in liste civiche, piuttosto che andare soli con il proprio simbolo.
I risultati non hanno soddisfatto nessuno. La strada giusta non sembra facile da trovare, anche perchè i verdi scontano un forte pregiudizio nella pubblica opinione, frutto di una campagna mediatica denigratoria del centro destra alla ricerca continua di celebrare falsi successi e di individuare facili bersagli da trasformare in capri espiatori (vedi problema rifiuti di Napoli).

In questo senso il Giornale di P. Berlusconi mostra ancora in questi giorni segni di insofferenza per l'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, evidentemente ancora oggi simbolo dei verdi, così diverso nelle politiche ambientali rispetto all'attuale governo di S. Berlusconi (non è strano prendersela con chi da due anni è fuori dal governo, dal parlamento, dalla dirigenza del partito? O forse è solo più comodo???)

I Verdi si stanno confrontando sul percorso da intraprendere per il futuro: il 9 ottobre avrà inizio il Congresso dei verdi in cui sono state proposte tre diverse mozioni: la prima "Il nostro futuro", per continuare l'esperienza di costruzione di un soggetto politico a sinistra del PD all'interno di Sinistra e Libertà, la seconda: "Il coraggio di osare", per la ricostruzione di un soggetto a forte identità ecologista, la terza "Dal territorio- nuovi verdi e nuovo Ulivo per la costruzione di un centrosinistra vincente", in un certo senso mi sembra un documento che fa sintesi delle aspirazioni dei due documenti precedenti.
Nessuna delle mozioni comunque parla di scioglimento dei verdi, anche se molti la paventano.
Ma io penso che qualsiasi decisione sarà assunta, non è pensabile la scomparsa dei verdi. Soprattutto di questi tempi in cui la consapevolezza dell' importanza di difendere l'ambiente è ai primi posti dell'agenda mondiale.
Nomi e bandiere possono anche cambiare volto ed i contenitori essere stretti e basati su di una forte identità ecologista o aperti a culture ed esperienze politiche di varia provenienza, ma capaci di trovare orientamenti e strategie comuni. Magari per arrivare a qualcosa di concreto.
La mia speranza è che comunque sia possibile per i Verdi mantenersi uniti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...personalmente spero che l'anima profonda dei Verdi non venga annichilita dai cartelli elettorali...e dal bisogno di finanziamenti.

Anonimo ha detto...

Ascoltando Bonelli c'è da ben sperare.
Questa Italia fragile e bella che tra terremoti, alluvioni e disastri ambientali vari va alla ricerca di opere faraoniche ha bisogno dei verdi.