Dei Verdi in Italia ormai si sente poco parlare. Dove sono finiti? Scomparsi, come vorrebbe più di qualcuno?
Mentre in Europa, in Francia con Cohn Bendit ed Europe Ecologie e speriamo ora anche in Germania alle imminenti elezioni, i Verdi conquistano voti, in Italia la situazione dei Verdi non è facile.
Principalmente a causa degli sbarramenti, alle elezioni politiche del 2008 e alle europee del 2009, i verdi italiani hanno preferito allearsi con altre forze politiche e neonati movimenti per la costruzione di una nuova sinistra (visto che il PD ha deciso che "andava da solo"), o come alle amministrative del 2009, mettersi in liste civiche, piuttosto che andare soli con il proprio simbolo.
I risultati non hanno soddisfatto nessuno. La strada giusta non sembra facile da trovare, anche perchè i verdi scontano un forte pregiudizio nella pubblica opinione, frutto di una campagna mediatica denigratoria del centro destra alla ricerca continua di celebrare falsi successi e di individuare facili bersagli da trasformare in capri espiatori (vedi problema rifiuti di Napoli).
In questo senso il Giornale di P. Berlusconi mostra ancora in questi giorni segni di insofferenza per l'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, evidentemente ancora oggi simbolo dei verdi, così diverso nelle politiche ambientali rispetto all'attuale governo di S. Berlusconi (non è strano prendersela con chi da due anni è fuori dal governo, dal parlamento, dalla dirigenza del partito? O forse è solo più comodo???)
I Verdi si stanno confrontando sul percorso da intraprendere per il futuro: il 9 ottobre avrà inizio il Congresso dei verdi in cui sono state proposte tre diverse mozioni: la prima "Il nostro futuro", per continuare l'esperienza di costruzione di un soggetto politico a sinistra del PD all'interno di Sinistra e Libertà, la seconda: "Il coraggio di osare", per la ricostruzione di un soggetto a forte identità ecologista, la terza "Dal territorio- nuovi verdi e nuovo Ulivo per la costruzione di un centrosinistra vincente", in un certo senso mi sembra un documento che fa sintesi delle aspirazioni dei due documenti precedenti.
Nessuna delle mozioni comunque parla di scioglimento dei verdi, anche se molti la paventano.
Ma io penso che qualsiasi decisione sarà assunta, non è pensabile la scomparsa dei verdi. Soprattutto di questi tempi in cui la consapevolezza dell' importanza di difendere l'ambiente è ai primi posti dell'agenda mondiale.
Nomi e bandiere possono anche cambiare volto ed i contenitori essere stretti e basati su di una forte identità ecologista o aperti a culture ed esperienze politiche di varia provenienza, ma capaci di trovare orientamenti e strategie comuni. Magari per arrivare a qualcosa di concreto.
La mia speranza è che comunque sia possibile per i Verdi mantenersi uniti.
Riflessioni su temi di attualità dall'ambiente ai diritti, compresi i diritti degli altri animali.
scrivi a Lavocetta@gmail.com
26 settembre 2009
23 settembre 2009
Passeggiare tra le casette
Vivere in campagna da quel che capisco sembra essere tornato di moda. Basta a centri caotici e pieni di smog. Viva le strette strade deserte con siepi profumate lungo i fossi, che costringono alla velocità del passo d'uomo, o al massimo della bicicletta.
Anche se non tutti possono permetterselo, soprattutto di questi tempi! Si va dove c'è il lavoro che ci consente di vivere.
Io se potessi andrei a vivere in Sudtirolo: lì tutto sembra avere un ordine, non c'è letteralmente un filo d'erba fuori posto. Alberi e siepi in ogni dove, cibo sano (la dieta andrebbe forse arricchita di verdure ...), grande consapevolezza e amore per la natura.
Se abitassi là mi accontenterei anche di vivere in città. Chiaramente una città modello, come Merano, che ha conservato e valorizzato proprio nel suo centro, tra i palazzi storici simbolo della città, il patrimonio naturale di parchi e fiumi.
Giovane o vecchio, ti fai una passeggiata in centro cullato dal rumore del Passirio, incontri qualche amico, scambi due parole su una panchina o dal gelataio. E te ne torni a casa felice.
Come sta avvenendo a Rovigo, anche qui nel mio paese anzichè curare il recupero di vecchi edifici già esistenti e che meriterebbero di essere conservati nel loro aspetto, per ragioni che non mi so spiegare del tutto stanno costruendo molti nuovi edifici residenziali sia in centro - anche a discapito di zone pubbliche attualmente verdi - sia nella zona nord, quella per capirci prossima al nuovo e celebratissimo Polo scolastico (lì vicino passerà anche la strada che collegherà la statale alla bassa padovana). Anche se non pare ci sia stato un sostanziale incremento demografico.
Sarò all'antica, ma a me piacerebbe che si costruissero nuovi edifici solo per necessità e con criteri di rispetto del territorio sia per le tecnologie di risparmio energetico, sia dal punto di vista visivo riguardo al contesto in cui si inseriscono.
E mi piacerebbe che, se ci sono rimaste delle zone verdi in centro (campo di calcio e di rugby), non si pensasse neppur lontanamente di lottizzarle per fare casette...
Il benessere di una comunità non deriva forse anche dal poter usufruire liberamente di ampi spazi pubblici verdi, già esistenti e facilmente accessibili a tutti, dalla piazza, dalla chiesa o dalla biblioteca comunale? Anche agli anziani? Anche a chi porta a spasso il cane? Anche a chi ha un giardino tanto piccolo che un solo albero è troppo grande?
E invece temo fortemente che anche qui valgano le solite questioni dei costi e dei benefici.
Certo non i nostri benefici.
Anche se non tutti possono permetterselo, soprattutto di questi tempi! Si va dove c'è il lavoro che ci consente di vivere.
Io se potessi andrei a vivere in Sudtirolo: lì tutto sembra avere un ordine, non c'è letteralmente un filo d'erba fuori posto. Alberi e siepi in ogni dove, cibo sano (la dieta andrebbe forse arricchita di verdure ...), grande consapevolezza e amore per la natura.
Se abitassi là mi accontenterei anche di vivere in città. Chiaramente una città modello, come Merano, che ha conservato e valorizzato proprio nel suo centro, tra i palazzi storici simbolo della città, il patrimonio naturale di parchi e fiumi.
Giovane o vecchio, ti fai una passeggiata in centro cullato dal rumore del Passirio, incontri qualche amico, scambi due parole su una panchina o dal gelataio. E te ne torni a casa felice.
Come sta avvenendo a Rovigo, anche qui nel mio paese anzichè curare il recupero di vecchi edifici già esistenti e che meriterebbero di essere conservati nel loro aspetto, per ragioni che non mi so spiegare del tutto stanno costruendo molti nuovi edifici residenziali sia in centro - anche a discapito di zone pubbliche attualmente verdi - sia nella zona nord, quella per capirci prossima al nuovo e celebratissimo Polo scolastico (lì vicino passerà anche la strada che collegherà la statale alla bassa padovana). Anche se non pare ci sia stato un sostanziale incremento demografico.
Sarò all'antica, ma a me piacerebbe che si costruissero nuovi edifici solo per necessità e con criteri di rispetto del territorio sia per le tecnologie di risparmio energetico, sia dal punto di vista visivo riguardo al contesto in cui si inseriscono.
E mi piacerebbe che, se ci sono rimaste delle zone verdi in centro (campo di calcio e di rugby), non si pensasse neppur lontanamente di lottizzarle per fare casette...
Il benessere di una comunità non deriva forse anche dal poter usufruire liberamente di ampi spazi pubblici verdi, già esistenti e facilmente accessibili a tutti, dalla piazza, dalla chiesa o dalla biblioteca comunale? Anche agli anziani? Anche a chi porta a spasso il cane? Anche a chi ha un giardino tanto piccolo che un solo albero è troppo grande?
E invece temo fortemente che anche qui valgano le solite questioni dei costi e dei benefici.
Certo non i nostri benefici.
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