C’è qualcuno?
La delibera della Giunta regionale n. 150 del 30 gennaio 2007, assenti sia l’assessore Isi Coppola, sia Renzo Marangon ( fatto vergognoso e deplorevole per l’oggetto della deliberazione, per le sue conseguenze oggettive e per l’ammirevole coraggio dei nostri assessori (?)) prende atto, facendolo proprio, del parere n. 149 espresso dalla Commissione Regionale V.I.A., espresso nella seduta del 17.01.2007 nonché prende atto anche dell’Allegato A alla stessa delibera, della quale forma parte integrante ai fini del giudizio di compatibilità ambientale sul “ Progetto di trasformazione a carbone della Centrale termoelettrica di Porto Tolle (RO)” presentato dall’Enel.
Nell’Allegato A alla citata delibera, dal quadro di riferimento progettuale si evince che la potenzialità termica a carbone è di 4.265 MWt/h; la potenzialità elettrica netta è di 1.902 MWe/h. Per effetto della tecnologia Pcc, scelta dall’Enel per la conversione della centrale, servono circa 2,24 MWt/h (Megawat termici) per produrre un MWe/h (megawat elettrico netto). Le biomasse (più il CDR, del quale però non c’è traccia nel quadro progettuale dell’Enel) potranno essere impiegate al massimo del 5% della potenzialità termica e cioè produrranno circa 95,19 MWe/h.
La producibilità elettrica netta, per ogni anno, sarà pari a: 95,19 MWe/h x 8700h = 828.153 MWe. Questa quantità di energia elettrica prodotta gode dei benefici dei certificati verdi, per 15 anni, e quindi l’Enel ricaverà: 828.153 MWe/anno x 91 € (valore C.V. gennaio 2009 – Gestore mercato elettrico) = 75.361.923 €/anno
Per il periodo di incentivazioni l’Enel incasserà: 75.361.923 €/anno x 15 anni = 1.130.428.845
Per quanto riguarda il CDR (appare solo nelle prescrizioni !!!) il suo utilizzo non potrà superare il 2% in peso. Su 4.000.000 t di carbone saranno 80.000 le tonnellate di CDR che saranno bruciate, per ogni anno, nella centrale e nel rispetto dell’art. 30 della legge regionale n. 36 dell’8 settembre 1997. L’Enel, nel suo progetto sottoposto al V.I.A., questo programma di utilizzo del CDR non lo presenta nemmeno, ma gli viene regalato con le prescrizioni della Commissione Regionale V.I.A..
Cioè chi ti deve tutelare è colui che favorisce il tuo danno. Farsesco !
I prezzi per lo smaltimento del CDR, in vigore nel gennaio 2009, sono pari a 90 €/t, per cui si avrà
80.000 t x 90 € = 7.200.000 € all’anno x 15 anni = 108.000.000 € i quali, sommati ai 1.130.428.845 determinano un totale di 1.238.428.845 €.
Inoltre dovendo l’Enel, obbligatoriamente, ai sensi dell’art. 11 del Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79 immettere nel sistema elettrico nazionale, una quota prodotta da impianti da fonti rinnovabili, stabilita nel due per cento della suddetta energia eccedente i 100 GWh prodotti a Porto Tolle, così facendo, a spese nostre, ottempera anche a questo obbligo, altrimenti avrebbe dovuto acquistare, questo 2%, sul mercato elettrico dell’energia prodotta da fonti rinnovabili per un importo annuo di € 30.116.268 che per 15 anni ammonterebbe a 451.744.020 €
Se questo importo lo sommiamo a ciò che l’Enel ricava dagli incentivi, che paghiamo tutti noi, si avrà un importo pari a 1.690.172.865 €.
L’Enel investe 2,2 MD di € per convertire a carbone la centrale e ricava, dal solo utilizzo di biomasse e CDR e dal risparmio per il non acquisto del 2 % di energia da fonti rinnovabili, 1.7 MD di € che gli italiani elargiranno, pagando le loro bollette all’Enel o la loro tassa sui rifiuti, come incentivi a chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili.
Tutto questo è pazzesco. Nell’esposizione del parere della Commissione Regionale si parla sempre di biomasse vegetali prodotte in loco per una quantità di 350.000 tonnellate all’anno, come massima quantità da bruciarsi in co-combustione con il carbone nelle tre caldaie autorizzate e solo a pag. 46, dopo avere espresso il parere favorevole, nelle prescrizione imposte al punto n. 7, lettera a, la Commissione Regionale scrive: “ E’ consentita la combustione di biomasse e CDR (combustibile derivato da rifiuti) alle seguenti condizioni:
a) sia utilizzato CDR, prodotto preferibilmente nella Provincia di Rovigo, con un limite massimo del 2% in peso;
b) le biomasse utilizzate dovranno essere di provenienza regionale e la quantità massima è del 5% riferita alla potenzialità termica del combustibile utilizzato;
c) complessivamente la quantità di CDR e di biomasse non potrà eccedere il limite del 5% riferito alla potenzialità termica del combustibile utilizzato.
Va evidenziato che normalmente, ma ciò non vale per la Giunta regionale, le prescrizioni sono limiti imposti all’autorizzazione concessa, mentre, nel nostro caso, costituiscono un’estensione delle possibilità d’uso di diversi combustibili: carbone, biomasse ed anche CDR.
Ci saranno a Porto Tolle una centrale tra le più grandi d’Europa, alimentata a carbone ed ubicata nel pieno di un Parco naturale riconosciuto e, contestualmente, uno dei più grandi inceneritori di rifiuti speciali del Veneto (il codice CER -codice europeo rifiuti- del CDR è 191210).
A pag. 31 del parere della Commissione Regionale per il V.I.A. c’è inoltre scritto: “ Si evidenzia che lo stato attuale di salute della popolazione del delta è migliore di quella evidenziabile nelle aree viciniore” !!! Questa affermazione resta senza commento. Grazie all’Enel ed alla Giunta regionale che fanno proprie queste grossolane asserzioni di una Commissione Regionale sul cui operato è meglio stendere un velo di pietoso silenzio e di compassione. Il tutto è vergognoso ed inaccettabile!
Ma c’è qualcuno che risponderà a questi rilievi? Assessori regionali, provinciali, associazioni ambientaliste, Enel ?
In attesa.
Carlo Pellegrini
1 commento:
Il Potere (non l'Autorità, da autorevolezza) è menzognero per natura.
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