18 maggio 2008

Verdi: nè di destra, nè di sinistra ?

Propongo questa mia breve riflessione sul dibattito in corso sul futuro dei Verdi. Fino ad ora non si vedono segnali decisivi riguardo alla linea politica che il partito uniformemente intenda seguire. Difficile trovare la strada giusta dopo questa sconfitta, che molti - qualcuno anche in tempi non sospetti - hanno ritenuto addirittura annunciata perchè tutto sarebbe avvenuto solo dall'alto e a tavolino, discostandosi dal sentire dei territori (in cui i Verdi e i partiti della Sinistra come il PRC non vanno sempre d'accordo, anzi). Per non parlare delle liste: qui in Veneto è stato forte il sospetto che potessero rappresentare una forte provocazione alla classe dirigente.
Comunque la si giri è inevitabile per noi verdi non fare i conti con la sconfitta che va ben al di là delle responsabilità di chi possa anche (più o meno correttamente) aver remato contro perché ciò accadesse. E ce la ritroviamo tutta al nostro interno, fra di noi, nei circoli locali, in cui improvvisamente - e aggiungo: per fortuna - diventa necessario esprimersi per trovare il bandolo della matassa: l'avessimo fatto prima questo dibattito, invece di inseguire facili consensi unanimi in tutte le assemblee, dove era ben visibile la totale assenza di un vero confronto!

La crisi, uno dei pochi ricordi che mi è rimasto dal liceo, è un momento forte di consapevolezza, in cui acquisti la capacità di giudicare e di scegliere. Nei Verdi le diverse anime devono aver convissuto a lungo nella sopportazione reciproca e a volte anche fingendo di amarsi.
Ci sono quelli che inseguono i comitati e non vogliono sentir parlare di partito, dicono di non amare le gerarchie e di preferire la orizzontalità, che talvolta rischia di debordare in una generale anarchia gestita da pochi, senza regole.
Poi ci sono quelli che, da anni nelle istituzioni, cercano fondamentalmente di mantenere i privilegi acquisiti e che vivono una sorta di competizione con i comitati ambientalisti, che del resto e per fortuna non fanno mai distinzioni per chi è al potere.
Ma oltre a queste distinzioni metodologiche bisogna dire che il contenitore verde spazia da sinistra a destra: centri sociali, ex-comunisti delusi dal PRC, ambientalisti di estrazione liberale, ambientalisti cattolici, .... Dov'è il bandolo della matassa? Chi, o meglio cosa, può riuscire a tenere insieme queste molte anime verdi? Il compito è difficile.
La sconfitta elettorale della sinistra arcobaleno ha dato fiato a chi prima, con l'onda che avanzava della nuova sinistra, sommessamente continuava a ripetere inascoltato che i verdi devono stare da soli, fare i verdi, nè di destra nè di sinistra.
Il dibattito si è acceso.
Da parte mia credo che il modo giusto di affrontare il problema non sia di stabilire in astratto quanto a sinistra, al centro o a destra vogliono stare i verdi. Ma, nel rispetto di alcuni principi di fondo condivisi, prima di tutto di partire dalla concretezza delle azioni e dalla realtà che viviamo, cioè dalle persone con cui fino ad oggi abbiamo lavorato, andando al di là di quei paletti ideologici che spesso si traducono in un confine più ipotetico che reale. E di capovolgere il ragionamento partendo dallo sviluppo che vogliamo per il nostro territorio, locale o globale che sia. Forse in questo modo riusciremo a trovare un unico filo conduttore che ci accomuni e con cui guardar fuori.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

concordo nell'analisi fatta. Però credo che sia naturale porre l'idea di un futuro sostenibile e di una difesa ambientale tra i principi costituenti della sinistra. Quindi mi sembra, ma è una mia opinione, un po strano pensare che verdi possano essere "di destra", strano perchè, almeno per il caso italiano, la destra ma anche quelli del pd, ma tutto l'arco costituzionale, ha come unico obiettivo lo crescita illimitata per il benessere di tutti, obiettivo che va a cozzare contro quelli dei verdi. Quindi credo che sia naturale il dialogo con la sinistra arcobaleno, dei verdi, come sta avvenendo in tutta europa.

Anonimo ha detto...

Anche io sono convinto che una proposta poltica verde non possa essere altro che alternativa ed incompatibile rispetto al modello economico liberista poggiato su crescita illimitata e sfruttamento indiscriminato delle risorse. Per questo motivo la corsa dei gruppi dirigenti dei partiti a rinnegare l'esperienza della Sinistra Arcobaleno dopo la sconfitta mi preoccupa ancora di più della sconfitta stessa. Io credo che le ragioni della sconfitta non siano nella natura della coalizione, che invece secondo me era abbastanza promettente, ma nella fretta con cui essa è stata costituita, senza sufficiente elaborazione unitaria dei temi fondamentali, e più che altro attenta alla salvaguardia dei diversi gruppi dirigenti in essa presenti (senza contare il dissanguamento prodotto dalla favola del "voto utile").
Io credo che il soggetto politico della Sinistra Arcobaleno sia necessario come unica reale forza di opposizione in grado di proporre modelli di sviluppo che possano permettere all'umanità di guardare al futuro e non soltanto all'oggi. Occorre però una reale costruzione unitaria e dal basso di tale forza politica, attraverso i vari gruppi territoriali; e secondo me l'azzeramento degli attuali gruppi dirigenti dei partiti componenti sarebbe molto utile a facilitare tale unitarietà di ricostruzione dal basso.

Ciao
Mario

Maria Luisa Rizzato ha detto...

... una forza arcobaleno, senza egemonie se non quelle delle idee, che coraggiosamente chiede di cambiare il modello di sviluppo, contro lo sfruttamento indiscriminato dei popoli e delle risorse. Questo anche per me sarebbe il collante che potrebbe davvero unire molta gente. Ma non credo risolverebbe il problema del voto utile (o inutile, che dir si voglia) o il problema della sicurezza . A proposito:vi ricordate che alle scorse regionali Carraro, candidato per il centro sinistra, aveva impostato la sua campagna elettorale sulla sicurezza ed ha perso?

Anonimo ha detto...

infatti, d'accordo anche su questa ultima considerazione, ma a proposito di sicurezza ed esperienze locali, mi sembra una buona risposta quella apparsa nella home page di www.sinistraocchiobello.it, in relazione alle esternazioni del Lega locale.

Anonimo ha detto...

Non vedo perchè se si affronta il problema della sicurezza per quello che è, cioè di rispetto della legalità e di certezza delle pene per tutti coloro che delinquono, senza accenti razzisti, ci si dovrebbe sentire inadeguati alle richieste degli elettori. Anzi.

Ciao
Mario

Anonimo ha detto...

Io credo solo che voi siate stati coerenti, avete fatto quello che ritenevate di fare in questi quasi due anni di governo prodi, poi i cittadini hanno valutato le vostre azioni e vi hanno mandato a casa... tutto qua, non vedo il perchè del cercare la colpa in qualcuno e il perchè disperarsi, il guidizio dei cittadini è sempre stato chiaro.
buonasera

Maria Luisa Rizzato ha detto...

gentile anonimo, lei ha ragione. Il giudizio dei cittadini è chiaro ed inapellabile. Ma cercare di trovare soluzioni alla inadeguatezza, che non significa affatto non avere buone idee o essere degli incapaci, è lecito a tutti. O no?

Anonimo ha detto...

I verdi vogliono prendere voti o cos'altro?
E' chiaro da che parte devono essere, ma la questione ambientale va posta al centro come unico collante.
Dal Carrocio, che afferma di essere ne di destra ne di sinistra e intanto prende i voti di quà e di là, devono imparare la strategia.