Come altri prima di me, lo avevo lasciato (qualcuno forse aggiungerà "giustamente") alla sua politica e alla sua gente piena di contraddizioni, delusa per la perdita di alcune importanti battaglie ambientaliste, fatte assieme ad altri, in comitati e in partiti troppo piccoli qui nel Polesine per contare nel momento del voto. I miei assidui lettori le ricorderanno, e del resto si possono ripercorrere le tappe qui nel mio blog attraverso i numerosi post dell'epoca.
Ricordo le manifestazioni contro il Terminal gasiero di Porto Levante e quelle contro la centrale a Porto Tolle: nonostante l'entusiasmo e la partecipazione, alla fine il nostro peso risultava sempre inferiore a quello, in estrema sintesi, delle "compensazioni" sul territorio da parte delle grandi aziende, espresse sia in termini di milioni di euro, sia di fantomatiche promesse di migliaia di posti di lavoro. Possiamo attribuire la colpa ad una classe politica (e perdonatemi ma devo dire anche sindacale) che definirei eufemisticamente "poco lungimirante". E forse un po' anche alla nostra incapacità di coinvolgere la gente e di allargare la protesta, tanto da renderci interlocutori più credibili. Cosa però davvero impegnativa con i nostri mezzi.
A sostegno di queste battaglie, e fu un evento indimenticabile, venne anche Beppe Grillo, nella sede della Provincia di Rovigo e alla sera sulla Piazza di Porto Viro. Poi, nel dicembre del 2007, ci venne in soccorso anche Greenpeace, facendoci sperare che non tutto era perduto.
Da allora molte cose sono cambiate e il tempo trascorso sembra più che altro aver contribuito a rendere ancora più forti i nostri avversari, oltre che aver seminato nelle aree attrezzate del Parco, uno spaventoso senso di abbandono.
Quindi ripensandoci, sembra impossibile, ma le nostre piccole battaglie un po' deprimenti ed "inutili", erano invece utili, anzi utilissime: servivano perlomeno ad alimentare un dibattito politico sulla difesa del nostro e dell'altrui territorio.
Dibattito che a dire il vero ora sembra essersi inabissato o forse essere scomparso, ma che se riemerge può ancora essere ascoltato e spingere nella giusta direzione chi ha il potere di compiere scelte importanti.
Ricordo le manifestazioni contro il Terminal gasiero di Porto Levante e quelle contro la centrale a Porto Tolle: nonostante l'entusiasmo e la partecipazione, alla fine il nostro peso risultava sempre inferiore a quello, in estrema sintesi, delle "compensazioni" sul territorio da parte delle grandi aziende, espresse sia in termini di milioni di euro, sia di fantomatiche promesse di migliaia di posti di lavoro. Possiamo attribuire la colpa ad una classe politica (e perdonatemi ma devo dire anche sindacale) che definirei eufemisticamente "poco lungimirante". E forse un po' anche alla nostra incapacità di coinvolgere la gente e di allargare la protesta, tanto da renderci interlocutori più credibili. Cosa però davvero impegnativa con i nostri mezzi.
A sostegno di queste battaglie, e fu un evento indimenticabile, venne anche Beppe Grillo, nella sede della Provincia di Rovigo e alla sera sulla Piazza di Porto Viro. Poi, nel dicembre del 2007, ci venne in soccorso anche Greenpeace, facendoci sperare che non tutto era perduto.
Da allora molte cose sono cambiate e il tempo trascorso sembra più che altro aver contribuito a rendere ancora più forti i nostri avversari, oltre che aver seminato nelle aree attrezzate del Parco, uno spaventoso senso di abbandono.
Quindi ripensandoci, sembra impossibile, ma le nostre piccole battaglie un po' deprimenti ed "inutili", erano invece utili, anzi utilissime: servivano perlomeno ad alimentare un dibattito politico sulla difesa del nostro e dell'altrui territorio.
Dibattito che a dire il vero ora sembra essersi inabissato o forse essere scomparso, ma che se riemerge può ancora essere ascoltato e spingere nella giusta direzione chi ha il potere di compiere scelte importanti.