tag:blogger.com,1999:blog-20230951.post2444213334176719840..comments2014-08-30T00:19:32.211+02:00Comments on Lavocetta: Straordinaria lezione di Gianni Mattioli su nucleare e climaUnknownnoreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-20230951.post-84848583709732359482010-01-06T19:00:11.228+01:002010-01-06T19:00:11.228+01:00Vorrei chiedere al prof. Mattioli cosa ne pensa de...Vorrei chiedere al prof. Mattioli cosa ne pensa dell'energia nucleare pulita dal ferro del prf.Fabio Cardone.<br />Mi piacerebbe avere una sua risposta, perchè il problema dell'energia pulita dei cambiamenti climatici e tutto quanto collegato mi interessa molto.<br />Ringrazio<br />LuisaLuisahttps://www.blogger.com/profile/11029327967326953882noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-20230951.post-17625721961292039312008-07-06T19:45:00.000+02:002008-07-06T19:45:00.000+02:00Cosa dice lei signor Ambrosini del nucleare?Cosa dice lei signor Ambrosini del nucleare?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-20230951.post-74543505056756342122008-06-23T13:38:00.000+02:002008-06-23T13:38:00.000+02:00Ringrazio Lei per l'ospitalità accordata al mio in...Ringrazio Lei per l'ospitalità accordata al mio intervento. <BR/><BR/>Per quanto riguarda la fedeltà di quanto da Lei riportato, posso confermarle di aver sentito con le mie proprie orecchie esprimere in una trasmissione televisiva il concetto che ho cercato di contestare garbatamente. Inoltre, ho avuto modo di leggerne altrove.<BR/><BR/>Cordiali Saluti,<BR/><BR/>WAAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-20230951.post-25311834463164187632008-06-22T16:09:00.000+02:002008-06-22T16:09:00.000+02:00La ringrazio molto del suo intervento che è realiz...La ringrazio molto del suo intervento che è realizzato sulla sola base del mio post (una estrema sintesi non tecnica, come la ricordavo dalla conferenza). Per evitare fraintendimenti da pochi minuti è possibile ascoltare l'intervento completo del prof. Mattioli su cui lei può eventualmente precisare quanto io, non esperta, ho riportato.Maria Luisa Rizzatohttps://www.blogger.com/profile/11042106632810190095noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-20230951.post-36190383505659518152008-06-21T20:36:00.000+02:002008-06-21T20:36:00.000+02:00Non ero presente alla decantata lezione di Gianni ...Non ero presente alla decantata lezione di Gianni Mattioli, ma mi è noto il suo consueto refrain sulla massima dose ammissibile di radiazioni.<BR/>Così come lui lo presenta, il concetto originale della ICRP, sembra un comporomesso tra l'etica e l'economia: niente di meno aderente alla realtà. <BR/><BR/>Il concetto di rischio accettabile è molto meno banale di quanto il Nostro si sforzi di dire e mi stupisco che nessuno dei radioprotezionisti sia ancora intervenuto a consigliargli di rivedere criticamente i concetti che propone.<BR/><BR/>In estrema sintesi, la radioprotezione ha tre principi fondamentali: <BR/>1) la giustificazione: ogni dose di radiazione deve essere giustificata da un beneficio;<BR/>2) l'ottimizzazione (ALARA): si deve ridurre al minimo ragionevolmente ottenibile ("As Low As Reasonably Achievable") la dose assorbita per una determinata attività;<BR/>3) la limitazione della dose: in ogni caso non devono essere superate dosi ammissibili stabilite dalla ICRP e dai regolamenti nazionali.<BR/><BR/>E' questo ultimo concetto che viene presentato in maniera fuorviante da Mattioli perché viene messo in relazione con la "convenzione" che non si debba ammettere l'esistenza di una soglia inferiore al danno da radiazione. Infatti, sebbene vi sia un'ampia discussione a livello scientifico sulla possibilità dell'esistenza di una soglia di dose al di sotto della quale le radiazioni non facciano male o, come qualcuno sostiene, possano addirittura stimolare positivamente i meccanismi di difesa, a livello normativo si è deciso di essere "conservativi". Questo conservativismo porta ad accettare l'ipotesi di "Linear No Threshold" (LNT) che è molto prudenziale perché:<BR/>a) si assume di poter estrapolare linearmente il danno osservato alle alte dosi (quelle delle esposizioni acute) anche alle basse dosi che assorbiamo a seguito delle applicazioni delle radiazioni;<BR/>b) si assume che non vi sia soglia alla dose capace di produrre danno.<BR/><BR/>Ora non bisogna confondere (ed è esattamente quello che fa il Nostro) un'ipotesi di lavoro con la realtà scientifica. In caso contrario, si giunge ad evidenti assurdi che spiegherò brevemente.<BR/><BR/>Caso della radiazione di fondo naturale. <BR/>Se assumessimo realmente che "ogni" anche piccola dose di radiazione facesse veramente male e che il rischio ad essa associato fosse inaccettabile, dovremmo tutti vivere nelle zone del pianeta meno radioattive, laddove il fondo naturale è più basso. Si sa infatti che il fondo naturale varia anche considerevolmente da luogo a luogo, ma non vi è evidenza epidemiologica di differenze locali nell'induzione di tumori legate a questa variazione. Oltre a ciò, nessuno di noi potrebbe mai accettare di viaggiare in aereo o di avere in casa propria un tavolo con il piano di granito, perché in entrambi i casi la dose da radiazione da noi assorbita sarebbe maggiore del normale e quindi inaccettabile.<BR/><BR/>Caso delle applicazioni mediche.<BR/>Quando ci sottoponiamo ad una radiografia o ad ogni altra pratica medica diagnostica o terapeutica coinvolgente l'assorbimento di una dose di radiazione nella realtà adottiamo spontaneamente il concetto di rischio accettabile, che ci appare tuttaltro che una mostruosità. Infatti, pensiamo che sottoponendoci a questa pratica avremo la possibilità di individuare e/o correggere un nostro eventuale problema di salute. Sappiamo però bene che non è buona cosa eccedere con le esposizioni ed i radiologi coscienziosi sconsigliano troppo frequenti applicazioni.<BR/><BR/>Insomma, mentre lasciamo a coloro che si occupano di danno biologico da radiazione di chiarire fino in fondo questo aspetto, appare una assoluta stortura utilizzare un concetto normativo per fare disinformazione in tema di danno da radiazione. E' più che evidente che se i principi della radioprotezione venissero applicati con altrettanto rigore in molti altri settori (la protezione delle popolazioni e dei lavoratori da inquinanti chimici, la prevenzione degli infortuni, ecc.) avremmo molti meno danni dalle attività che non riguardano l'uso di radiazione, su cui abilmente si glissa perché meno vendibili a livello di mercato del consenso.<BR/><BR/>Mi permetto quindi di ricordare a Mattioli che quando si è un docente universitario si dovrebbe cercare di essere molto fedeli alla verità. C'è infatti il pericolo che qualcuno meno culturalmente preparato di noi si fidi e creda davvero in quello che diciamo.<BR/><BR/>Se mi sarà possibile, e se altri non lo farà, scriverò un articolo sull'argomento per cercare di fare un'informazione un po' più corretta.Anonymousnoreply@blogger.com