28 luglio 2010

Scuola superiore: meno ore, meno docenti?


In questi giorni di vacanza rischia di passare senza la dovuta evidenza, da parte degli organi della stampa, quanto consegue in base alle ordinanze del Tar Lazio sui ricorsi effettuati contro i decreti di ridefinizione dell'orario curricolare (tagli di ore) nelle classi degli istituti tecnici con vecchio ordinamento, dal secondo al quarto anno(Snals), e contro le circolari sulle iscrizioni e sugli organici, emessi da parte del Ministero in assenza di supporto normativo (!!!) (ricorso FLC).
Nel primo caso, come ho già descritto nel mio precedente post, il Tar ha ordinato di sospendere l'attuazione dei tagli "fino all'acquisizione e alla compiuta valutazione del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione".
Nel secondo caso (avvio della riforma) il Tar del Lazio ha dichiarato i provvedimenti emessi illegittimi, senza sospenderli.
Le conseguenze di queste ordinanze possono essere determinanti sull'avvio del nuovo anno scolastico, il mantenimento o la perdita di cattedre, il numero delle classi e dei docenti.
A questo punto spetta al Ministro tenere nella dovuta considerazione il fatto di procedere con l'attuazione di provvedimenti dichiarati illegittimi o sospesi. E anche agli istituti scolastici.
Qui sotto un bell'articolo di Marina Boscaino da "Il Fatto Quotidiano" di ieri.

21 luglio 2010

Tar del Lazio: sospensione per i tagli delle ore negli istituti tecnici

Non si può far tutto ciò che si vuole.
Il detto vale per tutti e in questo caso vale per il Ministro dell'Istruzione che aveva decretato di tagliare indiscriminatamente le ore negli istituti tecnici, portandole a 32 per tutti, dalla classe seconda alla classe quarta. Ciò non era conseguente alla riforma Gelmini, che in ogni caso partirà per le classi prime da settembre, ma riguardava le classi successive, su cui continua a mantenersi il vecchio ordinamento. La ragione era essenzialmente di tipo economico ed appariva dapprima incredibile a molti e poi, una volta rassegnati, come un bellissimo pastrocchio.
Il tutto sembra essere avvenuto senza il coinvolgimento del CNPI (consiglio nazionale della pubblica istruzione) dal cui parere dipende, in base alla sentenza del Tar sul ricorso presentato dallo Snals, la sospensione.
Sospensione quindi e non si sa fino a quando. Sperando, almeno per il futuro, in un maggior coinvolgimento anche della classe insegnante, che opera direttamente sul campo.
Ma mai essere troppo ottimisti ...

10 luglio 2010

Giuliana Sgrena, l'Irak e le storie che non si raccontano più


La partecipazione di Giuliana Sgrena, giornalista del Manifesto, all'incontro dal titolo "Vittime di guerra in missione di pace" sul tema dell'informazione "Sparite- Sparate" al XXVII Festival dei Popoli del C.D.P., mi ha davvero colpito molto.
Bella la sua testimonianza di persona impegnata direttamente sul campo per informare correttamente dei fatti, evitando la censura di un potere che teme la narrazione della cruda realtà, e non vuole discussioni.
Come molte donne coraggiose del nostro tempo, Giuliana è piccola ed esile, come la sua voce, ma non si arrende ad una informazione "militarizzata", non solo nelle zone di guerra. Parla diretta, con chiarezza cristallina. Alcune donne lo sanno ancora fare; quasi mai lo sento più fare da nessuno. Non usa mezzi termini per raccontare anche della sua tremenda esperienza di vittima del rapimento in Irak, della morte dell'agente segreto Calipari, eventi su cui non è stato possibile fare completa chiarezza.
Inserendosi nel vivo del dibattito in corso, la Sgrena ha parlato anche dell'anomalia italiana e della difficoltà che il servizio pubblico riesca a garantire una informazione corretta.

Giuliana Sgrena, nonostante le difficoltà per la sua vicenda personale, è tornata in Irak, per vedere con i suoi occhi e raccontare la storia di un Paese di cui nessuno sembra più volersi occupare. Ciò che ha visto l'ha scritto in un nuovo libro dal titolo "IL RITORNO - dentro il nuovo Irak".
Non ci rimane che leggerlo ed attendere che Giuliana torni ancora in Polesine, per sentire un'altra storia (che nessuno ci racconta più).



09 luglio 2010

Per una informazione libera e plurale



Nella foto il segretario della Federazione nazionale della stampa alla manifestazione del 1 luglio scorso contro la legge bavaglio e per difendere una informazione libera e plurale.
Partecipo anch'io con questa immagine alle proteste e allo sciopero di oggi.