28 febbraio 2010

Onda nera sul Po, che disastro

(foto dal sito del WWF)
Anche se Bertolaso ci dice di non allarmarci, credo che in questo caso ci sia davvero poco da stare tranquilli, soprattutto per il nostro Delta.
Probabilmente ora è difficile calcolare i danni ambientali, come affermano in questo articolo alcuni esperti.
Spero che i colpevoli siano individuati e che siano puniti in modo esemplare per quello che meritano.
Qui sotto un video che rende bene l'idea di quello che è successo.

17 febbraio 2010

Beppe contro tutti

"Fuori dal Parlamento tutti gli inquisiti; massimo due legislature per tutti e poi ricambio; no al nucleare; non servono nuove centrali, serve solo aumentare l'efficienza; internet per tutti; acqua pubblica ..."
Queste alcune delle rivendicazioni che Beppe Grillo ieri sera a Rovigo ha indicato per presentare la "Lista 5 stelle" che sarà presente anche qui in Veneto, per le regionali.
"Noi siamo lo zero virgola ... lo vedete anche voi che queste persone sul palco non hanno nessuna possibilità (risata generale, si tratta di trentenni, tutti con l'elmetto bianco, del tutto sconosciuti). Bisogna ripartire da qui per ristabilire la fiducia tra cittadini ed istituzioni. [...] Non ci sono altri politici, partiti che possano fare qualcosa: sono tutti dei morti: ditemi il nome di un solo politico valido".
Silenzio generale. Eppure i politici ed i partiti non sono tutti uguali. Qualcuno c'è che si distingue e combatte per difendersi nella melma in cui siamo stati tutti, nostro malgrado, trascinati.

La piazza era affollata nonostante una leggera pioggia. Beppe ha come sempre il grande pregio di rendere leggero e piacevole ogni discorso, anche quando fa molto sul serio.
Però caro Beppe, che su molte cose hai ragione, secondo me è un errore quello di non fare i distinguo e di non fare rete anche con chi la buona politica, pure in mezzo gli squali, l'ha sempre praticata, anche prima di te. Di non riconoscere il merito di alcuni politici che abbiamo. Saranno pochi o pochissimi, però qualcuno c'è. Mi vien in mente un nome e adesso te lo dico, anzi pure te lo scrivo: per esempio Nichi.

14 febbraio 2010

Talebani: la risposta dell'agronomo Zecchin all'assessore Marangon

Nel post precedente avevo brevemente accennato al fatto che l'assessore Marangon aveva definito talebani gli ambientalisti che domenica scorsa si erano riuniti alla Gran Guardia per costituire una Rete in tutto il Polesine per la difesa del territorio dal proliferare degli impianti energetici e di nuove infrastrutture, in assenza di una pianificazione regionale che permetta una riduzione dell'impatto e dell'inquinamento.
L'agronomo G. Zecchin non ha gradito l'appellativo, certamente insolito e del tutto inappropriato, e risponde in modo articolato all'accusa di essere con gli altri ambientalisti presenti un pericoloso estremista.
Qui sotto la sua risposta


L’assessore regionale alle politiche per il territorio Renzo Marangon mi ha definito “talebano”. Volendo significare, credo, che io sono un pericoloso estremista, un terrorista, una persona che odia il progresso e gli altri esseri umani; un termine che viene usato a volte per richiamare ciò che, nell’immaginario collettivo, oggi, è il male assoluto. Assieme al sottoscritto ha definito come “un coro di talebani privi di reale conoscenza delle esigenze del territorio e della popolazione che ci vive” tutte le persone che domenica scorsa, 7 febbraio, hanno partecipato, a Rovigo, alla Gran Guardia, all’incontro organizzato dalla “Rete dei Comitati per la Salute e l’Ambiente”. L’assessore Marangon non usa mezzi termini: per Lui ci sono i buoni e i cattivi; ci sono i progetti validi “per i quali bisogna imparare a dire dei sì“, come l’autostrada Nogara-Curicchi o la Centrale a Carbone, e i progetti ai quali va detto no, come l’impianto a tecnologia complessa di Pincara. Tutto chiaro, semplice, assolutamente tranquillizzante. Come le favole di una volta, come il cibo precotto, il Tg di Fede o i programmi di Enrico Papi. Basta sedere a tavola, accendere la TV e mangiare. Non serve pensare, fare fatica. C’è l’eroe buono, SuperEmme, che vigila, si preoccupa e si fa carico degli interessi della collettività, smaschera i malvagi, lotta per un futuro luminoso e migliore. Perché, secondo il nostro supereroe “il pregiudizio impera nella nuova rete dei comitati, con una concezione del futuro paleo-ambientalista”. Peccato che la realtà sociale, politica, economica attuale sia molto più complessa e le cose spesso non sono come si vuol far credere. Provo a fare due esempi, partendo dall’ottima relazione tenuta dall’architetto Carlo Costantini di Cavarzere, che nel suo intervento ha puntualizzato e documentato la non programmazione della Regione Veneto in questi ultimi dieci anni. Il “Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera” del 2003 bocciato dall’UE; il “Piano Regionale dei Trasporti” mai varato; il Piano Energetico di cui si continua solo a parlare da anni. Anche l’architetto Costantini, per l’assessore Marangon, è un pericoloso talebano. Allora assessore, la invito a rileggere o, meglio, a leggere, la “Carta di Asiago - I fondamenti del buon governo del territorio - febbraio 2004”, che si può facilmente scaricare collegandosi al sito www.ptrc.it. E’ un documento che sta alla base, a fondamento del processo di redazione del nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento della Regione Veneto. E’ stato scritto da personalità di grande valore culturale, professionale ed umano, su incarico della regione stessa. Si tratta di Ulderico Bernardi, sociologo; Ferruccio Bresolin, economista; Paolo Feltrin, politologo; Mario Rigoni Stern, scrittore; Eugenio Turri, geografo ed urbanista. Non voglio togliere a nessuno il gusto della lettura, ma in sostanza il giudizio sulla incapacità della regione e delle amministrazioni locali di programmare il proprio sviluppo, di fare scelte razionali e coerenti sull’uso del territorio, è abbastanza netto. Guarda caso, questi esperti dicono le stesse cose dell’architetto Costantini: evidentemente sono anche loro dei talebani, sig. assessore. Peccato che li abbiate incaricati e pagati Voi per farvi dare uno zero in pagella, in materia di programmazione ed uso del territorio. Personalmente e a titolo di esempio ho difficoltà a comprendere come mai si sia sbandierata per tanti anni la necessità di investire sul trasporto fluviale e ferroviario, per alleggerire il traffico su gomma, più inquinante e costoso, e poi si continua a imporre nuove strade, per di più a pagamento. La seconda questione che le pongo riguarda le decine di impianti a biogas e biomasse che si stanno realizzando in Polesine. Sono buoni o cattivi? Va detto un sì o un no? La centrale di Porto Viro che brucerà 4.000 ettari di coltivazioni e costerà alla collettività 14 milioni di euro all’anno, per 15 posti di lavoro, fa parte della politica regionale per lo sviluppo sostenibile? So già invece cosa pensa della centrale di Borsea, che brucerà olio di palma; per me contribuirà solamente alla deforestazione dell’Indonesia, grazie alla tariffa elettrica incentivata e al suo personale interessamento. Vede assessore, se invece di spendere centinaia di milioni di euro per sostenere queste follie, pure speculazioni che fanno gli interessi di pochi, sotto la falsa parvenza di energia rinnovabile, Lei nel suo mandato avesse fatto approvare un piano regionale per il risparmio energetico negli edifici pubblici e privati, e/o nei trasporti, i benefici per la collettività, per le famiglie, il lavoro, l’ambiente sarebbero stati sicuramente maggiori, e sarebbe stato un intervento di gran lunga più valido rispetto al piano casa che Lei ha fortemente voluto, per dare qualche autorizzazione in deroga alle norme che regolano il settore. Spero che alla fine venga fatto e reso noto il bilancio costi – benefici di questo piano. Per chiudere, le posso assicurare che alla Gran Guardia, domenica scorsa, c’erano tanti rappresentanti di comitati e associazioni ambientaliste e semplici cittadini spinti principalmente non da questioni di campanile, ma dalla consapevolezza che è necessario essere uniti per affrontare le questioni che riguardano l’ambiente, che è un bene di tutti, ma anche l’occupazione, lo sviluppo, il futuro. Uomini e donne assolutamente pacifici, partiti magari da storie e convinzioni personali diverse, ancora capaci di pensare con la loro testa e di impegnarsi gratuitamente e liberamente per qualcosa in cui credono profondamente. Se fosse stato presente se ne sarebbe reso conto e avrebbe potuto assaggiare ottimi dolci, come le “girelle ecologiche”, preparati per l’occasione da alcune signore. Queste persone sono una ricchezza e un bene per la collettività, specialmente in un momento storico e in un paese dove la politica è diventata ben altro rispetto al confronto serio, responsabile e rispettoso delle idee di tutti.

12 febbraio 2010

Dedicato a Marangon

Eccoli lì quei pericolosi estremisti ambientalisti del Polesine che protestano contro il nucleare e il carbone.
Marangon sui giornali li ha definiti "talebani".


Non che le parole dell'assessore facciano più di tanto impressione, ma qualcuno si è sentito offeso.
E' evidente che Marangon non aveva altri argomenti più seri con cui difendersi dall'"attacco" pacifico degli ambientalisti sferrato nello scorso fine settimana alla Gran Guardia. E' la solita vecchissima tattica: se non hai argomenti per vincerli ... tenta almeno di confonderli!!!

11 febbraio 2010

scuola: una riforma epocale?

Fra noi docenti tira una forte aria di rassegnazione. La riforma sulla scuola propagandata come epocale sta per avviarsi tra mille incognite non di piccolo conto. Ma tanto sparare sugli insegnanti è da tempo uno sport molto praticato, e nessuno ci difenderà. Di epocale c'è di sicuro la nostra incapacità di reagire.
Qualcuno resiste nel fare domande, pretendere chiarezza e magari un po' di rispetto. Anche per sapere quale materia di cui conosciamo vagamente il nuovo nome andremo ad insegnare fra qualche mese alle nostre classi prime. Il ministro, da buon italiano, confida probabilmente sulla nostra capacità di improvvisare. Tanto in prima linea ci siamo noi, con i ragazzi e le famiglie piene di sogni e di tante idee confuse dalla propaganda mediatica sul merito, la quota di flessibilità, l'insegnamento laboratoriale, le lingue.
Qui un bell'intervento tutto sui fatti di A.M. Bellesia, da La Tecnica della scuola, sulla riforma.

08 febbraio 2010

Una Rete per il Polesine


Ieri pomeriggio alla Sala Gran Guardia con un Convegno dal titolo "Una Rete per il Polesine che vogliamo" si è presentata alla cittadinanza la neonata Rete dei comitati ambientali del Polesine, dall'estremo ovest (comitati della zona di Castelmassa, il nuovo comitato contro la discarica di rifiuti tossici di Pincara), al medio Polesine comitati di Pontecchio contro la Nogara-mare, e quelli contro la centrale a biomasse di Rovigo) e fino all'estremo est nel basso Polesine (Taglio di Po, Porto Viro e Porto Tolle, Cavarzere, Adria e Loreo e altri).
La sala era piena; presenti numerosi esponenti della politica locale, tra cui Guglielmo Brusco vicepresidente della Provincia e l'assessore all'ambiente Giuliana Gulmanelli.
Gli interventi si sono succeduti senza sosta dall'inizio e fino alla fine dell'incontro, per più di tre ore. I relatori intervenuti hanno posto l'attenzione: sul territorio ed sulla necessità di una sua valorizzazione, in particolare con la difesa del suolo, contro il consumo del territorio con Franco Verzola; sulla necessità di una pianificazione del sistema dei trasporti e della produzione energetica nella regione Veneto con Carlo Costantini; sulla necessità di una messa in rete delle conoscenze e delle forze ambientaliste che si oppongono al degrado del territorio con Vanni Destro.
Naturalmente si è parlato anche di nucleare e delle ipotesi tra i siti di una collocazione in Polesine e alla disponibilità dimostrata da alcuni dei nostri politici locali al governo della Regione.
Il problema della necessità di una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte sul governo del territorio è stato uno dei problemi più sentiti, al centro della discussione. Purtroppo, come ha rilevato nel suo intervento Matteo Ceruti, chi governa il territorio sembra sempre più evitare il coinvolgimento democratico dei cittadini nelle scelte e cerca invece sempre più di fare esclusivamente un'opera di convincimento della bontà di scelte già prese ai vertici delle istituzioni e tra gli addetti ai lavori.

La neonata Rete ha chiuso in bellezza offrendo a tutti un rinfresco casalingo e dato appuntamento a chi interessato ai prossimi incontri in cui organizzare le attività, anche in vista delle prossime elezioni.