27 agosto 2009

Un riccio nel mio piccolo giardino

Da qualche tempo puntuale ogni notte arriva nel mio piccolo giardino, nel centro del paese, un riccio. Sento il frusciare rumoroso delle foglie che si spostano e vedo brevemente la sua sagoma varcare obbligatoriamente le aree scoperte, illuminate dalla strada.
Una sera ci siamo anche trovati faccia a faccia, mentre lui consapevole della mia presenza, timido cercava di evitare i fasci di luce aggirando il solito percorso.

Verrà da me forse perchè ora c'è un po' più di verde intorno alla casa, dopo i lavori di restauro con cui abbiamo tolto un bel po' di cemento, abbattendo la vecchia cantina e un'ala del garage che stava cadendo ormai a pezzi. E anche perchè la vista e l'udito del mio cane da qualche tempo lasciano un po' a desiderare, e quindi il mio cane più che altro finge, devo dire molto dignitosamente, di fare la guardia e del riccio sembra accorgersi sempre troppo tardi.

Tra giardino privato o pubblico per il riccio non farà differenza. E in ogni caso la somma di pochi metri quadrati di ogni piccolo giardino farà le veci di un'ampia zona verde pubblica; non importa se c'è la rete tra una casa e l'altra, perchè il riccio passa velocemente sotto.

Ad ognuno il suo piccolo giardino.
Chi se ne importa se le aree verdi pubbliche nel centro delle nostre città sono ormai una specie in via di estinzione?

22 agosto 2009

Superamento del tetto delle emissioni di anidride carbonica: significa bolletta più salata?


Qualcuno si ricorderà che il Protocollo di Kyoto, trattato internazionale per la riduzione delle emissioni dei gas serra che provocano gli sconvolgimenti sul clima, è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo che con la firma della Russia si raggiunse la maggioranza dei Paesi che insieme producono più del 55% delle emissioni.
Da quel momento si sapeva che ci sarebbero state sanzioni per i paesi firmatari che non avessero rispettato l'impegno preso.
Nel 2007, con l'ultimo governo Prodi, ministro per l'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, l'Italia contrattò il tetto delle emissioni dei gas serra con l'Unione europea che per il rispetto del protocollo chiedeva un taglio di circa il 6% rispetto al piano proposto.
Il governo Prodi, con la presenza dei Verdi e delle forze ecologiste della sinistra, era interessato ad innovare nel settore dell'industria energetica, puntando al risparmio energetico e allo sviluppo di nuovi settori con l'impiego di fonti rinnovabili, soprattutto il solare.
Lo stesso Pecoraro Scanio richiamò in Italia il prof. Rubbia per la sua collaborazione al Ministero.
C'è qualcuno che ora ha il coraggio di lamentarsi non dell'attuale governo che ha finora ignorato volutamente gli accordi e il tetto delle emissioni, mirando nel contempo al mantenimento delle fonti fossili e al nucleare, ma del precedente che si era fortemente impegnato per il rispetto degli accordi internazionali ...
Intanto si profilano all'orizzonte forti sanzioni nel 2012 (circa 6 miliardi di euro) se l'Italia non rispetta il tetto fissato delle quote anche comprandole dai paesi virtuosi; per le quote in eccesso nel 2009 l'Italia dovrà sborsare ben 555 milioni di euro, che dovrebbero essere pagate dalle aziende dell'energia. Ma siccome il Governo si è impegnato con le aziende praticamente a non fare rispettare gli accordi europei (cosa volete che contino) ... secondo voi da dove saranno ricavati questi soldi?
Per me dalle bollette dell'energia, ma lo sapremo per certo molto presto.

Qui una recentissima intervista all'ex ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio

Ascolta Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto club, sulla mozione dei senatori del PdL approvata contro i finanziamenti al solare termodinamico

18 agosto 2009

Operazione trasparenza nella pubblica amministrazione

La recente legge n. 69 del 2009 "Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile" all'articolo 21, al comma 1, porta una importante novità definita operazione "trasparenza della pubblica amministrazione":

Ciascuna delle pubbliche amministrazioni [ ...] ha l'obbligo di pubblicare nel proprio sito internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali nonché di rendere pubblici, con lo stesso mezzo, i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale.

Non ho avuto mai grande simpatia per il ministro Brunetta, ma stavolta gli mando i miei ringraziamenti per un provvedimento necessario ed essenzialmente giusto (e che sento un po' "di sinistra").
Però come al solito la verità può fare male e dopo aver visto i compensi dei dirigenti pubblici nasce spontanea una certa indignazione, confrontando il proprio stipendio o peggio quello di chi lavorando dall'alba al tramonto sudando sotto il sole guadagna appena per sopravvivere.
Ora sarebbe bello ed istruttivo sapere anche quanto guadagnano i grandi manager dirigenti del settore privato, così per regolarsi meglio quando le cose vanno male e si deve dare la solidarietà tutta pubblica.

La Regione Veneto ha ben 237 dirigenti (non sono troppi?), la Provincia di Rovigo ne ha 8, il comune di Rovigo ne ha ben 11, Villadose 1 (il segretario comunale).
Che altro dire?
Una per tutte: tranne rare eccezioni generalmente si dubita un tantino, anche se si spera, che questi soldi siano davvero tutti guadagnati.
Buona lettura.

09 agosto 2009

Villadose: piste ciclabili in area discariche


Il progetto del recupero con riutilizzo delle discariche Taglietto non si arresta e, se non ricordo male, mi sembra che sia stato deciso dagli organi competenti (in dialetto è un bellissimo ossimoro!) che il conferimento dei rifiuti della provincia di Rovigo in zona Taglietto di Villadose continuerà fino al 2018.
Sono ormai 30 anni che Villadose riceve rifiuti, prima di ogni sorta, ora trattati dal separatore che sorge ai confini, in località Sarzano, comune di Rovigo.
A distanza di un anno la discarica ha preso fuoco un'altra volta in questi giorni e da quanto riportato sui giornali locali l'incendio è stato domato nel giro di qualche ora. I rifiuti in discarica dovrebbero essere tutti pre-trattati dal separatore e perciò privi di materiale in decomposizione. Si dovrebbe trattare di materiale inerte. Mi viene il dubbio che non sia così.

Davanti alla discarica si passa ora attraverso una pista ciclopedonale, lungo la quale sono state da poco piantumate delle siepi e degli alberi, con l'idea di riuscire a rendere utilizzabile in un futuro più o meno lontano il luogo dagli amanti della campagna, o di quel che di questo passo ne rimarrà.

Però pedalando - forse è il mio naso che m'inganna per la mia perenne contrarietà al riutilizzo delle discariche? - la puzza la sento. Eccome.
Speriamo che la siepe cresca rigogliosa, e così pure gli alberi. Meglio sarebbe un folto bosco di pino silvestre a circondare l'area delle discariche che emana un "aroma" inconfondibile.

Poco dopo sono arrivata alla fine della pista ciclabile e mi sono trovata fra i campi senza più segnali. E adesso? Potevo girare la bici e tornare per dove ero arrivata.

Invece dopo aver attraversato via S. Zennaro (che molti pensano sia San Zennaro), che sarà tra poco trasformata in un'arteria fondamentale per lo sviluppo del Polesine, collegando la bassa padovana a Villadose e da qui alla Nogara-mare, per evitare un camion pulverulento di rifiuti ho preferito abbandonare la "ciclopedonale delle discariche" e mi sono rifugiata in uno stradone di campagna meno artificiale su cui cresce ancora l'erba, che ritorna nel centro del paese e che spero rimanga tagliato fuori da tutto questo "sviluppo".


Technorati Tags: ,