24 febbraio 2009

Pecore al pascolo nel parco a Papozze

Era da molto che non tornavo sull'argine del Po, complice la brutta stagione. E ho trovato le pecore al pascolo. Non sono ancora pratica con le riprese e non riesco a gestire le zoomate, ma non vi pentirete di vedere questo breve filmato. E poi... Dulcis in fundo.



Ma se non siete di queste parti voi vi chiederete: dov'è Papozze?
Papozze è un paese "mitico" in Polesine, a sud di Adria, sul Po. Prima dell'alluvione le case erano in golena, perchè a quei tempi vivere lungo i fiumi era necessario. Dopo l'alluvione il paese si è trasferito di là dell'argine. La golena è ancora molto ampia e per la maggior parte investita a pioppeto.
Di fronte a Papozze c'è l'estremità della "isola di Ariano", con la località S. Maria in Punta dove rimangono i resti dell'insediamento abbandonato. Lì nasce il Po di Goro, che da qui traccia il confine con la provincia di Ferrara, passando davanti ad Ariano, alla Quercia di San Basilio, dietro al museo regionale della bonifica di Ca' Vendramin e giù fino al mare.
















A pochi km dal centro di Papozze, nella frazione di Panarella, c'è l'Oasi di Panarella, gestita dal WWF di Rovigo.

Ecco io, dopo molto tempo, vi parlo ancora del mio Polesine, perchè vorrei che fossimo uniti per difendere ciò che rimane di bello, contro ogni basso interesse. A volte è solo per incuria e disattenzione - e perchè no anche per un po' di ignoranza da cui nessuno è immune - che in ogni dove arrivano le ruspe a stravolgere il nostro paesaggio e a sradicarci dalla nostra cultura. In questo senso c'è molto da lavorare perchè non tutto - tra strade, centri commerciali, capannoni, condomini - vada perduto.


20 febbraio 2009

Italiani sveglia!

E' di qualche giorno fa la sentenza del Tribunale di Milano per cui un certo Mills, inglese e avvocato del vostro Presidente del Consiglio, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere per concorso in corruzione in atti giudiziari. Imputato sarebbe stato quindi anche l'ipotetico corruttore, cioè S. Berlusconi, ma - certamente non per un caso - il Lodo Alfano lo protegge dalla giustizia.
Qualcuno dei giornali ha messo in luce la vicenda che, in un Paese normale, meriterebbe ben più di un qualche articolone su parte della stampa, neanche tutta.
Ma qui da voi (perchè io sono dall'altra parte e me ne tiro fuori) "tutto scorre", ingoiate qualsiasi cosa, nulla vi turba, state con ignavia compatti e a difesa della corruzione.

Italiani siete tutti sotto ipnosi? Cos'altro deve accadere per svegliarvi da lungo sonno???


19 febbraio 2009

Una scuola irrecuperabile

Mentre mi sfogavo sulla riforma della scuola pubblica superiore rinviata di un anno, preoccupata per i tagli che si profilano all'orizzonte nella scuola pubblica (ci sarà fra l'altro di nuovo un aumento degli alunni per classe, vero?) e per la mancanza totale di chiarezza con cui la riforma dell'istruzione procede (senza favorire mai il confronto con i docenti), G. mi manda questo articolo di Paola Mastrocola apparso su La Stampa che avevo perso.
E' illuminante, è un balsamo, finalmente le parole giuste.
Lo dedico prima di tutto ai miei alunni che devono recuperare le insufficienze. E anche al Ministro dell'Istruzione, sperando che rifletta. Almeno un po'.

11 febbraio 2009

La partita è persa: vince la "TV" del Grande Fratello

Stamane il tema della trasmissione radiofonica Tabloid, condotta su Radio3 RAI da Luca Telese aveva più o meno il seguente titolo: in Italia sta vincendo il Grande Fratello.
Certamente si riferiva alla trasmissione che rappresenta ormai da tempo l'emblema della TV che celebra il nulla, dove vince la volgarità e dove le azioni più insignificanti sono portate alla ribalta.
E un po' si riferiva anche a quell'evidente contrasto dell'altra sera in cui - data la triste notizia della morte di Eluana Englaro, per la cui sorte l'Italia stava sospesa da giorni in una terribile crisi collettiva e istituzionale - Canale 5 proseguiva imperterrita con il palinsesto che prevedeva il Grande Fratello, che fa sempre audience. Da qui le dimissioni di Mentana.
Non ho partecipato a Tabloid con il mio sms, ma recupero qui: "Purtroppo è evidente che sta vincendo il Grande Fratello e soprattutto la sua filosofia dell'inesistente".
Forse esagero e non è certamente tutta colpa del Grande Fratello: ma chi me lo spiega il perché di quel che sta accadendo ai nostri ragazzi più giovani in tutta Italia?
Violenze sugli stranieri e stupri di gruppo da parte di minorenni annoiati, che cercano di farsi notare sul web filmando l'accaduto, senza considerare il bene e il male!
E perché l'orrore per queste azioni non basta a fermare altri stupri e violenze, che invece sembrano moltiplicarsi, come se trovassero alimento l'uno dall'altro?
Non avevo vissuto tempi peggiori (vedere anche le letture a lato, in particolare questa).

Ai miei alunni ho chiesto che cosa abbiamo sbagliato, che cosa la scuola debba fare di più e meglio perché le giovani generazioni sappiano distinguere cosa è bene e cosa è male.
Ma i ragazzi, (per mia fortuna) sconvolti più di me per queste vicende, sorprendendomi mi hanno fatto capire che noi adulti non dobbiamo smettere di dire dei bei no, chiari e forti, e di indicare la retta via.
Io mi impegno e faccio la mia parte in questa specie di partita.
Ma se poi il Presidente del Consiglio, sulle dimissioni di Mentana per il Grande Fratello trasmesso la sera che Eluana muore, dice: "Mentana se ne va? Meglio così. Non voglio primedonne che non capiscono le esigenze complessive", allora credo proprio che non abbiamo speranze e che questa partita la perdiamo.

04 febbraio 2009

Lotta preventiva allo stress ossidativo


Non si tratta dei soliti ambientalisti: è Luc Montagnier, scopritore del virus dell'AIDS, premio Nobel 2008 per la medicina, che nella trasmissione di Fazio "Che tempo che fa" sabato scorso presenta il suo libro "La scienza ci guarirà" spiegando agli italiani che l'ambiente e l'inquinamento, al pari di altri fattori predisponenti, quali quelli genetici, è determinante per l'insorgenza delle patologie tumorali.  
Parla di "stress ossidativo" e di condizioni di vita per cui il nostro corpo si riempie di veleni, che lentamente ci fanno ammalare gravemente. Da combattere prima di tutto con la prevenzione a tutti i livelli . 
E, dice Montagnier, pensare a se stessi, sentirsi responsabili della propria salute e impegnarsi anche collettivamente per difenderla deve essere un impegno per tutti. 
E' un richiamo forte che, se ascoltato, può pesare come un macigno. Almeno fino a quando la scienza conta qualcosa; cosa per niente scontata. 

02 febbraio 2009

Lettera indignata contro il progetto di conversione a carbone (+biomasse,+CDR) della centrale di Porto Tolle

Ricevo e pubblico questa lettera inviatami dal Sig. Carlo Pellegrini che si riferisce all'introduzione nel progetto di conversione ,da parte della Commissione Via regionale ancora nel 2007, della combustione di biomasse e di CDR.
A questa pagina potete trovare parte della documentazione  a cui Pellegrini si riferisce.
Va notato che nelle ultime integrazioni presentate al progetto (visibili sul sito del ministero dell'Ambiente) Enel afferma che l'impianto non sarà predisposto per bruciare CDR.
Spero sia vero. Almeno il CDR no!!!

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C’è qualcuno?

La delibera della Giunta regionale n. 150 del 30 gennaio 2007, assenti sia l’assessore Isi Coppola, sia Renzo Marangon ( fatto vergognoso e deplorevole per l’oggetto della deliberazione, per le sue conseguenze oggettive e per l’ammirevole coraggio dei nostri assessori (?)) prende atto, facendolo proprio, del parere n. 149 espresso dalla Commissione Regionale V.I.A., espresso nella seduta del 17.01.2007 nonché prende atto anche dell’Allegato A alla stessa delibera, della quale forma parte integrante ai fini del giudizio di compatibilità ambientale sul “ Progetto di trasformazione a carbone della Centrale termoelettrica di Porto Tolle (RO)” presentato dall’Enel.

Nell’Allegato A alla citata delibera, dal quadro di riferimento progettuale si evince che la potenzialità termica a carbone è di 4.265 MWt/h; la potenzialità elettrica netta è di 1.902 MWe/h. Per effetto della tecnologia Pcc, scelta dall’Enel per la conversione della centrale, servono circa 2,24 MWt/h (Megawat termici) per produrre un MWe/h (megawat elettrico netto). Le biomasse (più il CDR, del quale però non c’è traccia nel quadro progettuale dell’Enel) potranno essere impiegate al massimo del  5% della potenzialità termica e cioè produrranno circa 95,19 MWe/h.

La producibilità elettrica netta, per ogni anno, sarà  pari a: 95,19 MWe/h x 8700h = 828.153 MWe. Questa quantità di energia elettrica prodotta gode dei benefici dei certificati verdi, per 15 anni, e quindi l’Enel ricaverà: 828.153 MWe/anno x 91 € (valore C.V. gennaio 2009 – Gestore mercato elettrico) = 75.361.923 €/anno

Per il periodo di incentivazioni l’Enel incasserà: 75.361.923 €/anno x 15 anni = 1.130.428.845

Per quanto riguarda il CDR (appare solo nelle prescrizioni !!!) il suo utilizzo non potrà superare il 2% in peso. Su 4.000.000 t di carbone saranno 80.000 le tonnellate di CDR che saranno bruciate, per ogni anno, nella centrale e nel rispetto dell’art. 30 della legge regionale n. 36 dell’8 settembre 1997. L’Enel, nel suo progetto sottoposto al V.I.A., questo programma di utilizzo del CDR non lo presenta nemmeno, ma gli viene regalato con le prescrizioni della Commissione Regionale V.I.A..

Cioè chi ti deve tutelare è colui che favorisce il tuo danno. Farsesco !

 I prezzi per lo smaltimento del CDR, in vigore nel gennaio 2009, sono pari a 90 €/t, per cui si avrà

80.000 t  x  90 € = 7.200.000 € all’anno x 15 anni = 108.000.000 € i quali, sommati ai 1.130.428.845 determinano un totale di 1.238.428.845 €.

Inoltre dovendo l’Enel, obbligatoriamente, ai sensi dell’art. 11 del Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79 immettere nel sistema elettrico nazionale, una quota prodotta da impianti da fonti rinnovabili, stabilita nel due per cento della suddetta energia eccedente i 100 GWh prodotti a Porto Tolle, così facendo, a spese nostre, ottempera anche a questo obbligo, altrimenti avrebbe dovuto acquistare, questo 2%, sul mercato elettrico dell’energia prodotta da fonti rinnovabili per un importo annuo di € 30.116.268 che per 15 anni ammonterebbe a 451.744.020 €

Se questo importo lo sommiamo a ciò che l’Enel ricava dagli incentivi, che paghiamo tutti noi, si avrà un importo pari a 1.690.172.865 €. 

L’Enel investe 2,2 MD di € per convertire a carbone la centrale e ricava, dal solo utilizzo di biomasse e CDR e dal risparmio per il non acquisto del 2 % di energia da fonti rinnovabili, 1.7 MD di € che gli italiani elargiranno, pagando le loro bollette all’Enel o la loro tassa sui rifiuti, come incentivi a chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili. 

Tutto questo è pazzesco. Nell’esposizione del parere della Commissione Regionale si parla sempre di biomasse vegetali prodotte in loco per una quantità di 350.000 tonnellate all’anno, come massima quantità da bruciarsi in co-combustione con il carbone nelle tre caldaie autorizzate e solo a pag. 46, dopo avere espresso il parere favorevole, nelle prescrizione imposte al punto n. 7, lettera a, la Commissione Regionale scrive: “ E’ consentita la combustione di biomasse e CDR (combustibile derivato da rifiuti) alle seguenti condizioni:

a) sia utilizzato CDR, prodotto preferibilmente nella Provincia di Rovigo, con un limite massimo del 2% in peso;

b) le biomasse utilizzate dovranno essere di provenienza regionale e la quantità massima è del 5% riferita alla potenzialità termica del combustibile utilizzato;

c) complessivamente la quantità di CDR e di biomasse non potrà eccedere il limite del 5% riferito alla potenzialità termica del combustibile utilizzato.

Va evidenziato che normalmente, ma ciò non vale per la Giunta regionale, le prescrizioni sono limiti imposti all’autorizzazione concessa, mentre, nel nostro caso, costituiscono un’estensione delle possibilità d’uso di diversi combustibili: carbone, biomasse ed anche CDR.

Ci saranno a Porto Tolle una centrale tra le più grandi d’Europa, alimentata a carbone ed ubicata nel pieno di un Parco naturale riconosciuto e, contestualmente, uno dei più grandi inceneritori di rifiuti speciali del Veneto (il codice CER -codice europeo rifiuti- del CDR è 191210).

A pag. 31 del parere della Commissione Regionale per il V.I.A. c’è inoltre scritto: “ Si evidenzia che lo stato attuale di salute della popolazione del delta è migliore di quella evidenziabile nelle aree viciniore” !!! Questa affermazione resta senza commento. Grazie all’Enel ed alla Giunta regionale che fanno proprie queste grossolane asserzioni di una Commissione Regionale sul cui operato è meglio stendere un velo di pietoso silenzio e di compassione. Il tutto è vergognoso ed inaccettabile!

Ma c’è qualcuno che risponderà a questi rilievi? Assessori regionali, provinciali, associazioni ambientaliste, Enel ?

In attesa. 

Carlo Pellegrini